Originariamente Scritto da
mat69
Il
CW non esiste in letteratura altro che nei mesi di novembre e dicembre.
Un occhiata alla stratosfera è richiamata in effetti dagli aggiornamenti che si susseguono nel long range.
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Dalle proiezioni base
ecmwf notiamo:
1. il crollo delle velocità zonali fino a 10 hpa e il progressivo calo anche a 30 hpa
2. un picco dei flussi di calore a cui dopo una relativa stasi su valori elevati farebbe seguito un nuovo incremento
3. il 4° grafico mostra il crollo dell'indice medio zonale dovuto alla modifica delle Vorticità Potenziali di Ertel dovuto alla dislocazione del core
vps al di fuori dell'area polare e alla progressiva intrusione dei flussi di calore
4. il grafico dell'e.p. flux mostra un progressivo incremento dei flussi e una sempre maggiore divergenza negativa (convergenza) in sede polare.
Detto ciò mi preme dire che si tratta di una fase evolutiva basata su proiezioni modellistiche che quindi necessitano di opportune conferme.
Ammesso che questa evoluzione possa essere confermata pare che al momento la forte intrusione di calore in sede polare sia ascrivibile interamente alla wave 1 come del resto è normale avvenga in tutte le dinamiche evolutive di un
SSW (sudden stratospheric warming) ove il riscaldamento dapprima di tipo minor passa innanzitutto dalla prima onda planetaria che crea una compressione di massa del vortice polare e, se molto intensa, porta ad una dislocazione del baricentro del minimo del
vps al di fuori del polo.
Eventuale passaggio ad un disturbo maggiore ovvero Sudden Stratospheric Major Midwinter Warming (cd. MMW) richiede l'inversione nel campo delle isoipse dei venti zonali dal polo fino a 60°N e quindi da weasterlies ad easterlies.
Se non avviene l'attivazione della wave 2 si va verso una dinamica di displacement diversamente si va verso la rottura del
vps e quindi una dinamica split.
Al momento non ci sono segnali in un senso o nell'altro e, a dire il vero, neppure che il riscaldamento di tipo minor necessariamente evolva.
Mi preme solo sottolineare tuttavia, per quanti vogliono vedere una correlazione necessariamente positiva in ambito invernale europeo di questo tipo di dinamiche, che un MMW displacement rimane spesso confinato in tropopausa con effetti relativi o nulli in troposfera.
Tali relativi effetti sono legati al posizionamento del displacement ma non di rado si rivelano poco favorevoli in ambito europeo in quanto dopo un'iniziale fase di richiamo d'onda che spesso porta a situazioni altopressorie proprio sull'Europa centrale dopo crea un forte gradiente proprio nei meridiani euroatlantici con rinforzo delle velocità zonali.
Con una dinamica invece di tipo split potrebbero aprirsi scenari diversi (direi potenzialmente meno penalizzanti) rispetto ad un displacement ma i cui effetti vanno comunque valutati in base alle condizioni iniziali della troposfera e quindi il discorso diventa complicato e non predicibile a priori.
E' bene non far troppi passi avanti ma procedere per step.
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