Monitoraggio e analisi della stratosfera (2016-2017)

[4ecast]

L'osservazione del comportamento della stratosfera decontestualizzata e basata su mere risultanze di natura statistica è non di rado fonte di abbagli o di interpretazioni "forzate".
Nel nostro attuale caso abbiamo precedentemente seguito con una certa attenzione l'evoluzione di un importante quanto inconsueto disturbo operato nei confronti del vps a carico di entrambe le onde di Rossby.
Questa dinamica ha fortemente rallentato anzi, fatto regredire, un rapido processo di raffreddamento radiativo al quale ormai siamo abituati da alcuni anni e che fino a quel momento pareva avviato in tal senso ( se non in modo anche più repentino) anche in questo autunno.
Si è fatto altrove un buon discorrere circa le cause che, a mio avviso, ormai sono state individuate prevalentemente nel ritardo dell'assonanza (coupling) del vortice troposferico rispetto i piani della stratosfera e principalmente a ragione dell'immaturita del vpt rispetto la stagione il quale trova molti ostacoli nel ripristinare la circolazione zonale e il jet stream polare i quali sono alla base della formazione delle onde di Rossby, necessari per creare un flusso di calore verticale.
Ebbene invece i postumi di un forte riscaldamento attribuibile al Nino ormai decontestualizzato dalla fonte ha in qualche modo inciso su queste dinamiche attenuando il gradiente orizzontale creatosi nel Pacifico e permettendo una buona comunicazione fra i vari piani dell'atmosfera.
Si può quindi ipotizzare che l'attuale situazione sia in qualche modo "figlia" del pregresso e ormai cessato Nino strong? forse
Il fatto è che, come dicevo all'inizio, l'azione a 2 onde ha decisamente fatto regredire il raffreddamento e la maturazione della struttura di un vps e delle relative vorticità potenziali che, benché la successiva evoluzione ad una sola onda ne stia comportando la compressione della massa, appaiono decisamente deboli e le stesse velocità zonali sono previste in prospettiva molto più deboli rispetto la norma:

Allegato 443923 Allegato 443924

Nelle attuali condizioni è ben difficile creare una risonanza delle dinamiche stratosferiche rispetto la troposfera e pertanto al momento e in prospettiva pare difficile poter ritenere che la stratosfera possa giocare un qualche ruolo attivo nei piani sottostanti.
Deboli EPV e debole indice zonale:

Allegato 443925

ovvero U (indice medio zonale) rispetto ad EPV (vorticità potenziali di Ertel).

Ecco un grafico in prospettiva delle velocità zonali misurabili a 10 hpa:

Allegato 443978

La "parola" va decisamente alla troposfera anche se, è bene ricordarlo, il monitoraggio della stratosfera è importante a prescindere dato il momento stagionale delicato.

le curve U di media indice zonale divergono rispetto a quelle dell'anno scorso quindi la colonna Vps/Vpt tarderà e il decoupling potrebbe rendere tra loro poco assimililabili
le prime parti della stagione invernale.

[steph]

L'osservazione del comportamento della stratosfera decontestualizzata e basata su mere risultanze di natura statistica è non di rado fonte di abbagli o di interpretazioni "forzate".
Nel nostro attuale caso abbiamo precedentemente seguito con una certa attenzione l'evoluzione di un importante quanto inconsueto disturbo operato nei confronti del vps a carico di entrambe le onde di Rossby.
Questa dinamica ha fortemente rallentato anzi, fatto regredire, un rapido processo di raffreddamento radiativo al quale ormai siamo abituati da alcuni anni e che fino a quel momento pareva avviato in tal senso ( se non in modo anche più repentino) anche in questo autunno.
Si è fatto altrove un buon discorrere circa le cause che, a mio avviso, ormai sono state individuate prevalentemente nel ritardo dell'assonanza (coupling) del vortice troposferico rispetto i piani della stratosfera e principalmente a ragione dell'immaturita del vpt rispetto la stagione il quale trova molti ostacoli nel ripristinare la circolazione zonale e il jet stream polare i quali sono alla base della formazione delle onde di Rossby, necessari per creare un flusso di calore verticale.
Ebbene invece i postumi di un forte riscaldamento attribuibile al Nino ormai decontestualizzato dalla fonte ha in qualche modo inciso su queste dinamiche attenuando il gradiente orizzontale creatosi nel Pacifico e permettendo una buona comunicazione fra i vari piani dell'atmosfera.
Si può quindi ipotizzare che l'attuale situazione sia in qualche modo "figlia" del pregresso e ormai cessato Nino strong? forse
Il fatto è che, come dicevo all'inizio, l'azione a 2 onde ha decisamente fatto regredire il raffreddamento e la maturazione della struttura di un vps e delle relative vorticità potenziali che, benché la successiva evoluzione ad una sola onda ne stia comportando la compressione della massa, appaiono decisamente deboli e le stesse velocità zonali sono previste in prospettiva molto più deboli rispetto la norma:

Allegato 443923 Allegato 443924

Nelle attuali condizioni è ben difficile creare una risonanza delle dinamiche stratosferiche rispetto la troposfera e pertanto al momento e in prospettiva pare difficile poter ritenere che la stratosfera possa giocare un qualche ruolo attivo nei piani sottostanti.
Deboli EPV e debole indice zonale:

Allegato 443925

ovvero U (indice medio zonale) rispetto ad EPV (vorticità potenziali di Ertel).

Ecco un grafico in prospettiva delle velocità zonali misurabili a 10 hpa:

Allegato 443978

La "parola" va decisamente alla troposfera anche se, è bene ricordarlo, il monitoraggio della stratosfera è importante a prescindere dato il momento stagionale delicato.

Interessante! In ordine alla parte in grassetto, l'analisi di Calvo et al. linkata sotto mostra come durante l'evento di Nino - sostanzialmente a causa del forte apporto di calore latente - il gradiente termico latitudinale aumenti considerevolmente in troposfera ma diminuisca in stratosfera (vedi figura b: anomalie positive delle T tropicali in troposfera, negative in stratosfera). A partire da circa 12 mesi dopo, la situazione si inverte e il gradiente termico latitudinale tende a ridursi in troposfera ma ad aumentare in stratosfera.

Schermata 2016-11-05 a 23.10.14.png

http://journals.ametsoc.org/doi/full.../2010JAS3433.1

[mat69]

Monitoraggio delle t° in stratosfera che altro non fa che mettere in evidenza la situazione di displacement del vps:

temps.gif

con valori che si mantengono superiori alla norma in sede polare ma che vanno in picchiata a 60°N a motivo della forte dislocazione della massa del vortice data la decisa opera di intrusione della wave 1 e ove si mette in evidenza l'inversione del gradiente di temperatura:

ecmwf30f216.gif

[L'inetto]

fino a ieri c'era il rischio con GFS di un AD+ talmente leggero da provocare solamente il classico approfondimento del VPS, con vorticità potenziali in aumento e rischio di trasmissione verso il basso di un segnale da AO+... per fortuna oggi la strato ci da una gioia con un ulteriore dislocamento del VPS sul comparto siberiano, velocità zonali in nuovo crollo e successiva inversione della zonalità... se il primo disturbo al VPS a inizio novembre non ha avuto una netta trsmissione in troposfera, il secondo disturbo in terza decade, se confermato, potrebbe realmente gettare le basi per i canonici 2 mesi di AO negativa
u_65N_10hpa.jpg

[jack9]

fino a ieri c'era il rischio con GFS di un AD+ talmente leggero da provocare solamente il classico approfondimento del VPS, con vorticità potenziali in aumento e rischio di trasmissione verso il basso di un segnale da AO+... per fortuna oggi la strato ci da una gioia con un ulteriore dislocamento del VPS sul comparto siberiano, velocità zonali in nuovo crollo e successiva inversione della zonalità... se il primo disturbo al VPS a inizio novembre non ha avuto una netta trsmissione in troposfera, il secondo disturbo in terza decade, se confermato, potrebbe realmente gettare le basi per i canonici 2 mesi di AO negativa
u_65N_10hpa.jpg

ma magari! sarebbe abbastanza rara come cosa o sbaglio? un SSW che non sia di tipo desplacement con superamento della soglia...

[L'inetto]

ma magari! sarebbe abbastanza rara come cosa o sbaglio? un SSW che non sia di tipo desplacement con superamento della soglia...

in realtà questo è un SSW di tipo displacement.... e si, è raro che un displacement porti all'inversione dei venti zonali. D'altronde con un VPS completamente fioris sede non può essere altrimenti.. L'inversione è conseguenza della vera anomalia, ovvero la forza della W1 nel dislocare il VPS fin sotto i 60N


A 50hpa siamo secondo me addirittura sui 50N

[Mario85]

fino a ieri c'era il rischio con GFS di un AD+ talmente leggero da provocare solamente il classico approfondimento del VPS, con vorticità potenziali in aumento e rischio di trasmissione verso il basso di un segnale da AO+... per fortuna oggi la strato ci da una gioia con un ulteriore dislocamento del VPS sul comparto siberiano, velocità zonali in nuovo crollo e successiva inversione della zonalità... se il primo disturbo al VPS a inizio novembre non ha avuto una netta trsmissione in troposfera, il secondo disturbo in terza decade, se confermato, potrebbe realmente gettare le basi per i canonici 2 mesi di AO negativa
u_65N_10hpa.jpg

si potrebbe assistere ad un nuovo e più corposo calo NAM

[cavaz]

ma magari! sarebbe abbastanza rara come cosa o sbaglio? un SSW che non sia di tipo desplacement con superamento della soglia...

Anche le strato di ECMWF, che ieri mattina lasciavano presagire un riassorbimento del disturbo a carico della wave 1, stamattina vedono un VPS più debole e allungato sul settore siberiano con flussi di calore in nuovo incremento

[Alessandro(Foiano)]

Si diciamo che in tutta la colonna potremmo vedere solo la tonalità giallorossa, che a mio avviso è anche l'andamento stratosferico più probabile per i prossimi 2 mesi:
time_pres_HGT_ANOM_OND_NH_2016.png

[Alessandro1985]

che la musica sia ben diversa da quella dello scorso anno lo dimostra proprio questa fase di rilassamento dei flussi anche se l'onda 1 rimane forte anche nel medio termine



al di là di questo infatti se è vero che la compressione dovuta al dissassamento della struttura porterà i valori del core verso la fatidica soglia dei -80



e altrettanto vero che le velocità zonali rimarranno sempre molto basse e potrebbero andare in parziale inversione già nei prossimi giorni



ricordando sempre di porre un occhio di riguardo alla tropo che quest'anno ha preso le redini in mano fin dall'esordio ottobrino e che non sembra deporre per fasi di ricompattamento nemmeno nei momenti di rinforzo zonale come quello in essere con i flussi costretti a deviare verso il polo, un elemento di destabilizzazione in più che si accentua proprio nel momento in cui il vortice dovrebbe ritrovare vigore
non a caso gfs e reading collocano i prossimi warming in area asiatica