i flussi di calore dal basso sembra convergano in zona canadese:
ECH0-72.GIF.pngECH0-240.GIF.png
Interessante... siamo alla vigilia del massimo raffreddamento (da letteratura) e dopo tanto tempo ci ritroviamo una stratosfera non necessariamente predisposta ad essere tra le più fredde degli ultimi anni...
pole10_nh.gifpole30_nh.gif
ma ora vediamo la reazione stratosferica per la partenza decisa della prima onda:
jikei_uep_nh.gif
... ho come la sensazione che stiamo circa 3 settimane/1 mesetto avanti rispetto alla normale tabella di marcia o sbaglio?
ecmwf10f240.gif
Sensazione corretta Fabio.
Qui ormai vige la regola del "tutto o niente".
Il punto di osservazione è sempre lo stesso: l'eccesso di calore latente in troposfera che generalmente ritarda la maturazione del vpt.
O questo ritarda il coupling tropo-strato con le conseguenze già viste negli ultimi anni (ovvero raffreddamento radiativo della strato che non trova ostacoli a causa della debolezza dei flussi verticali di calore nel momento che anticipa il massimo raffreddamento) oppure se a causa di fattori contingenti ( io ad esempio ho fatto riferimento agli esiti ancora latenti del Nino strong) questa assonanza tropo-strato avviene, la stratosfera subisce mediamente gli "stress" che siamo soliti vedere per fine novembre/inizio dicembre.
Le conseguenze delle 2 situazioni possono ovviamente essere ben diverse in quanto nella prima ipotesi ci troviamo, al solito , con una stratosfera già freddissima e con un vps ulteriormente compresso nella sua massa dalla 1a onda e con gli esiti ben noti, nella seconda invece (quella attuale) con un vps compresso ma con vorticità potenziali deboli e non in condizioni di generare una qualche risonanza con gli strati più bassi:
ecmwfpv850f144.gif
fluxes.gif
Quindi apparentemente avanti si ma come dinamiche mentre il vps è ancora piuttosto disorganizzato e così pure le velocità zonali che ne derivano.
Matteo
Mi sembra che il VPS più che avanti, sia indietro di un due-tre settimane. Quest'anno oltre a non essere mai stato centrato rispetto al polo geografico, non ha mai sviluppato vorticità importanti. Il fatto che non abbia "mai" raggiunto una vera maturità, non ancora, lascia pensare ad una fase embrionale molto lunga piuttosto che a una precoce decadenza.
Lana caprina, per carità. Ovviamente la cosa più interessante da monitorare è se questa maturità verrà raggiunta in ritardo o se non verrà mai raggiunta.
Sinceramente la mia impressione è che la stratosfera non inciderà in maniera significativa sulle sorti troposferiche, ossia non credo che che ci si debba aspettare chissà quali contributi da sforamenti della soglia NAM di -3 che, al pari del contraltare +1.5, viene troppo spesso visto come l'interruttore on/off delle sorti troposferiche. Per voler erroneamente semplificare, mi aspetto un "decoupling". In realtà non vedo probabile un forte approfondimento del vps tanto da influenzare la troposferica, come l'anno scorso ad esempio, ma nemmeno flussi di calore penetranti e convergenti tali da attendersi split stratosferici. Chi vivrà...
dipende dai punti di vista, non abbiamo una casistica e conoscenza tale da reputare il VPS indietro o avanti, perchè abbiamo solo un granello (archivio storico) storico rispetto alla storia climatica del VPS.
Direi che in un periodo remoto della durata di sessant'anni all'interno della totale storia climatica, agli occhi umani poteva risultare anche un VPS normale quello di quest'anno.
I cicli atmosferici durano molti decenni e a volte capita che il riferimento umano faccia parte di un altro ciclo.
Sinceramente di quanto possa essere accaduto nel pliocene al VPS non mi interessa molto, guardo alla case history conosciuta per poter fare considerazioni attendibili e di certo, nella serie conosciuta, un VPS in queste condizioni in questo periodo non è certo usual. ..poi non metto in dubbio che possa essere capitato 100/200 o 300 anni fa, ma ai fini speculativi dei giorni nostri interessa ben poco.
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