paradossale è il fatto di non comprendere come uno strappo nel getto per venir ricucito necessiti di una temporaneo rinforzo della j.s. polare (alta quanto ti pare .....mica la voglio abbassare eh! ).
Questo consente un'importante disalimentazione del vortice atlantico-marocchino responsabile del radicamento dell'hp e del continuo contributo dinamica.
Non c'è solo il bianco e il nero ma anche un'ampia gamma di grigi...
Matteo
Il comportamento prevalente della corrente a getto nel comparto Atlantico lo vedi qui:
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ma nel dettaglio sinottico ancora meglio qui:
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ove si nota con chiarezza il permanere, per ora, della frattura della corrente a getto polare ragione di quella discesa di aria fredda nord atlantica verso il Marocco e suo contestuale richiamo caldo verso l'Europa meridionale.
La componente calda che ci penalizza e che quindi da sostegno dinamico alla struttura di alta pressione in quota è quella che sale dal nord Africa.
Ma addirittura l'aria fredda va anche oltre e il gradino subtropicale ove la j.s. entra nel nord Africa scende fino in Mauritania:
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Torno quindi indietro nel sottolineare il fatto che sia importante non abbassare il flusso zonale bensì renderlo in maniera tale da permettere al vortice alimentato dallo strappo nel getto di perdere importanza allontanandosi verso ovest.
Contemporaneamente la riacquisita continuità nella corrente a getto polare permetterebbe di togliere supporto dinamico all'hp europeo e di darne invece alla componente polare in direzione dell'artico russo-siberiano.
Solo in tal modo crei un canale (a forma di di "sacco" ) di correnti retrograde da est in grado di spingersi al di là dei confini dell'est Europa.
Il " non plus ultra" di questa dinamica la ritrovi ovviamente nel rinomanto febbraio 2012 :
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ove bene evidenzi la componente dinamica "sognata" dai forumisti
e nella reanalisys al suolo la fusione con i massimi pressori della parte dinamica che arriva sull'artico con quella termica all'interno del continente eurasiatico:
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Nessuna frattura quindi.....
Reset pertanto in tal senso.
Matteo
Capisco cosa intendi per reset, non una rottura della tendenza in essere, ma siamo qui per spiegarci.
L'esempio del febbraio 2012 era il principe degli esempi per cercare di spiegare come, nella maggior parte dei casi, si vada a creare una dinamica retrograda di stampo continentale.
Partiamo dal presupposto che per muovere con moto retrogrado una massa d'aria occorra creare un inversione di gradiente.
Molte di queste dinamiche, meglio conosciute come avvezioni continentali legate alla figura dell'hp termico, nascono o si sviluppano dalla creazione di un blocco europeo spesso generato dalla repentina deviazione della corrente a getto polare.
In prossimità del blocco infatti il jet stream tende ad aggirare l'area di hp divergendo in 2 rami.
Un ramo è costretto a salire portando quindi aria calda verso l'artico scandinavo e poi in direzione della Russia settentrionale, l'altro a passare molto basso a latitudini subtropicali fino a dove incontra aria più calda e lasciando quindi indenne tutta la freddissima pianura russo-siberiana.
Il ramo della j.s. che sale porta con sè aria più calda che pertanto struttura una lingua di alta pressione dinamica invertendo quindi il gradiente termico e barico (in quota) rispetto la zona sottostante.
Si va così a creare una circolazione secondaria nel cuore del continente contraddistinta in quota da una parte del vortice polare o di nuclei gelidi barotropici e al suolo, in presenza di uno spesso strato di inversione termica, una robusta area di valori pressori molto elevati ma dai gpt assai bassi.
Poi ci sono altri elementi che favoriscono od ostacolano lo scivolamento retrogrado nei bassi strati di queste masse d'aria freddissime quali le condizioni termiche preesistenti ove più le t. sono basse meglio l'aria tende a scorrere senza creare attriti o turbolenze in grado di rallentare la dinamica.
Motivo per il quale (vedi anche sopra) ritengo che la dinamica attuale tenda a non creare al momento favorevoli presupposti per strutturare una vera e propria retrogressione continentale senza tuttavia escludere la possibile marginale influenza di masse d'aria fredde traghettate dalla sinottica che comunque vede una robusta cella altopressoria a presidiare l'Europa nord orientale e parte della Russia.
Matteo
Io mi limitavo alla Rossby attuale, inversione di gradiente di altro stampo eh (rispetto a quella da te descritta), ma determinata da una Rossby poleward:
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Onde di Rossby sempre differenti quelle che avverranno e nelle prossime onde differirà anche il ramo discendente sull'Europa.
Sempre che l'attuale possa essere considerata una tendenza dei 90 gg invernali.
Scusa Alessandro ma quando scrivi : " quelle che avverranno e nelle prossime onde differirà anche il ramo discendente sull'Europa.", esattamente cosa ti aspetti?....un isolamento in SCAND + + e conseguente scivolamento maggiormente verso SW del getto?.....ovvero quello che in pò si immagina la NASA nella sua proiezione per Gennaio?
Chissà se sfonderanno le westerlies.......anche in caso di approfondimento del VP.....
Mi aspetterei un JS che risale in Atlantico verso NE (senza andare nei particolari geografici, tipo js verso il Polo o Svalbard o isole artico siberiano?) e discendente sull'Europa, molto genericamente (Francia meridionale?Alpi?Balcani).
Una descrizione di questo tipo ricadrebbe in uno schema generico con Rossby in grado di creare l'inversione di gradiente a cui si riferiva Matteo e ad una tendenza delle westerlies di evitare il passaggio da W ad E (o simile) sull'Europa occidentale.
Di solito prendo come riferimento le coste atlantiche tra Spagna e UK dove lo "sfondamento" a cui si riferisce Giuseppe non avviene:
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