Ufficialmente il topic migliore della giornata
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coerentemente con quello che avevo già scritto in autunno e avevo cercato di sintetizzare con questa immagine:
Rtavn38415.gif
visto che questo è il TD delle dinamiche interconnesse tra tropo e strato, volevo porre una domandina banale e che lascia il tempo che trova visto che si basa sul determinismo long-range. prendiamo una carta di oggi:
la formazione di un solido e robusto anticiclone termico (o cmq ibrido) russo-siberiano potrebbe interferire con l'approfondimento del VPS? cioè, fungendo da blocco ai venti occidentali riuscirebbe a veicolare il caldo in alto tramite degli upper warmings e contrastare appunto l'approfondimento del VPS in corso e previsto. erro?
ovviamente è un pour parler, non fucilatemi, so che mi sto riferendo ad una carta lontana e totalmente inaffidabile. segnalo però , per amor di cronaca, che la dinamica di formazione dell'anticiclone termico (o ibrido) parte già dalle 168h.
Si vis pacem, para bellum.
Jack lo studio dello SC autunnale nasce proprio da questa tua considerazione (sotto forma di domanda).
Si un elevato SC con vaste aree termicizzate è proprio alla base degli studi di Cohen, OPI et similia.
In buona sostanza l'opposizione termica di suddette aree alle westerlies generà in primis una deviazione del getto ben evidente dalla proiezione da te postata con sviluppo di potenti onde planetarie troposferiche che si affermano e tendono a strutturarsi su tutta la colonna d'aria.
Diciamo che tali onde stanno lavorando da inizio autunno ed hanno generato l'anomalia artica e l'altrettanto anomalia termica fredda in Eurasia.
Ora abbiamo un Eurasia in ghiacciaia nel periodo di massimo raffreddamento radiativo con un VP che nonostante pare potersi temporaneamente accorpare è "costipato" in un angoletto per ciò che tu hai detto prima.
Ora sappiamo che un VPT fuori posizione genera flussi di calore e non è detto che ad un eventuale raffreddamento stratosferico possa far seguito un altrettanto violento riscaldamento dettato proprio dalla posizione anomala del VP in troposfera.
Ricordiamoci sempre che la troposfera, più densa, comanda......
Vediamo che succede.
Sicuramente situazione accattivante
Aggiungo un'altra cosa.
Noi stiamo guardando a NE come al solito in inverno......
Ma se ci avete fatto caso in GM stanno progressivamente rivisitando le loro stesse proiezioni del medio termine andando a limitare l'ingerenza delle westerlies sul continente.
Segno evidente che l'opposizione termica è già molto importante da molti giorni sul continente.
grazie mille Giuseppe, sempre gentile e disponibile. immaginavo una risposta simile ma sei stato più che esaustivo. beh, aspettiamo ancora qualche giorno. se dovesse essere confermata la proiezione di ECMWF dovremmo vederne gli effetti subito dopo....
Si vis pacem, para bellum.
Oggi mi fermerei sulla carta che ha postato Jack9 e ottimamente commentata da Giuseppe proprio al fine di sottolineare la difficoltà insita nei GM (gfs per primo) nel riuscire correttamente a valutare l'influenza degli strati di inversione termica.
La maggiore / minore invadenza da parte del vortice canadese nel comparto atlantico e quindi da parte delle westerlies (che sono venti resi tiepidi dall'oceano) dipende dalla spinta che il vortice riesce ad imprimere alle stesse in direzione dell'Islanda e del nord Europa.
L'opposizione, qualora ben strutturata, costringe i forti venti occidentali ad una brusca virata in prossimità del blocco creando un bivio ove gli stessi si biforcano.
Una parte segue una via molto bassa subtropicale per poi congiungersi con la j.s. che passa nel continente eurasiatico sotto i 30°N, un'altra vola verso l'artico eurasiatico portando con se aria calda e strutturando così la propaggine dinamica di quello che poi tende a divenire una mastodontica struttura altopressoria, termica nel cuore del continente.
In presenza di queste possibili (siamo ancora troppo in là) proiezioni occorre fermarsi per vedere come i gm riusciranno ad immagazzinare e tradurre i dati inizializzati giorno dopo giorno.
Attendiamo.
Matteo
Attenzione anche a questo aspetto.
Alcuni giorni fa parlavo di un reset (male interpretato probabilmente per colpa mia) intendendo con esso la necessità di raccogliere i principali centri motori ad opera di un rinforzo zonale il quale potesse in qualche modo riassorbire le sinottiche a debolissimo gradiente le quali tuttavia si stavano rivelando dannose e impeditive affinché si possa strutturare nel comparto atlantico ed europeo un "mode winter on"
Lo sprofondamento di un ramo della corrente a getto in biforcazione verso il nord Africa è cosa certamente favorevole qualora non strutturi un getto troppo ondulato e, men che meno dei cut-off a corrente alternata, al largo del Marocco.
Ci troveremo forse a percorrere questa opportuna modifica:
16121900_1300.gif 16122100_1300.gif
Indispensabile per indebolire il contributo caldo dinamico dell'alta pressione di blocco che ad oggi ha tenuto ben separate le avvezioni fredde da est rispetto la confluenza umida di origine atlantica (noi nel mezzo ) .
Da qui potrebbe nascere quel famoso e desiderato "taglio della radice"....
vedremo se i gm confermeranno tale modifica.
Matteo
sembra che i forecast continuino a diramare le westerlies in Atlantico: sopra il 60° parellelo e in zona subtropicale
Rtavn7215.gif
è sempre stato un inverno più freddo del normale in questi casi su Mediterraneo(i 6 casi precedenti dal dopoguerra).
Questo passaggio segna la possibile apertura alle azioni retrogressive:
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Tempi ancora lunghi ma dinamica sostanzialmente condivisa dai 2 gm.
Matteo
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