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Discussione: ITCZ monitoraggio 2017

  1. #181
    Vento forte L'avatar di Albert0
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    Predefinito Re: ITCZ monitoraggio 2017

    Citazione Originariamente Scritto da Lucas80 Visualizza Messaggio
    Punto di vista condivisibile quello del Dott. Ferrara, almeno per me. Qualche dubbio mi sorge spontaneo, per esempio: toccherà considerare in altro modo le equazioni del moto?
    Non so se ho capito cosa chiedi , ma rispondo alla lettera.
    equazioni del moto=leggi della Fisica
    Queste ovviamente non cambiano

  2. #182
    Comitato Tecnico Scientifico L'avatar di 4ecast
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    Predefinito Re: ITCZ monitoraggio 2017

    Citazione Originariamente Scritto da Albert0 Visualizza Messaggio
    Su come i cambiamenti climatici modificano le correnti aeree e i venti.
    1) Premessa
    I movimenti delle masse d'aria in atmosfera sono basati su due tipi fondamentali di circolazione:
    - una grande circolazione dinamica, dovuta al diverso riscaldamento tra equatore e poli e all'effetto della rotazione terrestre (forza di Corilolis) che crea una fascia di alte pressioni "dinamiche" calde a circa 30° di latitudine, una fascia di basse pressioni "dinamiche" fredde a circa 60° di latitudine e tra queste due fasce corrono veloci le cosiddette correnti occidentali ondulate alle nostre latitudini intermedie;
    - una serie di circolazioni termiche, formate da alte pressioni "termiche" fredde e basse pressioni "termiche" calde, generate dalla differente capacità termica della superficie terrestre, tra continenti e oceani, tra mare e terra, tra bassa e alta troposfera. Tipiche sircolazioni termiche sono quelle monsoniche e quelle di brezza. Tipiche dell’instabilità tra bassa ed alta troposfera sono i cicloni tropicali e i temporali.
    Alle alte latitudini e sulle aree polari, la circolazione delle correnti aeree e i venti sono generati e regolati soprattutto dalla grande circolazione dinamica dell’atmosfera. Alle basse latitudini (subtropicali e intertropicali), invece, la circolazione delle correnti aereee è dominata soprattutto dalla circolazione termica. Alle medie latitudini, infine, domina prevalentemente la circolazione dinamica in inverno, e domina prevalentemente la circolazione termica in estate.
    2) Perchè cambiano le correnti aeree, con i cambiamenti del clima.
    Il riscaldamento del nostro pianeta, secondo gli scenari di cambiamento climatico elaborati per il 2100, non sarà uniforme. Il maggiore riscaldamento interesserà le aree polari e quelle delle alte latitudini. Un riscaldamento più modesto, invece, interesserà le aree equatoriali e subtropicali, che però tenderanno ad espandersi in senso meridiano, spostando di conseguenza a più alte latitudini, sia la catena degli anticicloni dinamici caldi subtropicali, sia la fascia delle correnti occidentali delle medie latitudini.
    Il maggiore riscaldamento delle aree polari, rispetto alle aree intertropicali e subtropicali, e l’espansione della fascia intertropicale verso più alte latitudini, causerà due conseguenze importanti, per quanto riguarda l’energia cinetica e il vento:
    - la differenza di temperatura tra aree polari e aree intertropicali tenderà a diminuire, dunque tenderà a diminuire la necessità di trasferimento di flussi di calore tra equatore e poli. I flussi di energia cinetica, pertanto, potrebbero diminuire di circa 1,5%, riducendo, a livello globale, la ventilazione media e l’intensità media del vento;
    - la distanza tra la fascia intertropicale e le zone polari, tenderà a diminuire. Dunque, il gradiente orizzontale di temperatura (che misura la differenza di temperatura rispetto alla distanza) tra aree polari e aree intertropicali tenderà a rimanere quasi invariato. Questo significa che la diminuzione dell’energia cinetica e della ventosità non riguarderà le alte latitudini, ma interesserà soprattutto le aree subtropicali e le basse latitudini, cioè le aree soggette all’espansione meridiana della fascia intertropicale
    Anche se la prospettiva di un mondo più caldo, e mediamente meno ventoso, appare alquanto evidente, nella realtà le modifiche più importanti delle correnti aeree causeranno uno spostamento dei flussi di energia cinetica dal piano orizzontale (cioè flussi derivanti da moti orizzontali) al piano verticale (cioè flussi derivanti da moti verticali e convettivi).
    Va, infatti, osservato che, quando l’atmosfera globale diventa più calda, essa si dilata e, con la dilatazione termica aumenta la sua energia potenziale globale. Un aumento di temperatura di 3-4°C farà innalzare il centro di massa dell’atmosfera globale, attualmente localizzato attorno ai 5700 metri di quota, di circa 70-80 metri, cioè un aumento di una quota compreso fra il 1,2% e il 1,5%, variandone le condizioni generali di equilibrio, ma aumentando nel contempo l’energia potenziale totale della stessa percentuale. Poiché l’energia potenziale è strettamente interconnessa con l’energia cinetica, soprattutto nelle trasformazioni energetiche legate ai moti convettivi verticali, è ragionevole ipotizzare che, se aumenta l’energia potenziale, anche i moti convettivi e la circolazione delle masse d’aria associata ai moti convettivi verticali, subiranno un’intensificazione.
    Questa ipotesi trova conferma anche da un’altra considerazione, relativa alla stabilità verticale delle masse d’aria. Lungo la verticale dell’atmosfera, l’aumento della temperatura non sarà uniforme: crescerà di più negli strati più prossimi al suolo, ma diminuirà, invece, negli strati più alti, un comportamento questo già in atto come dimostrano le misure sperimentali al suolo e in quota. Un aumento della differenza di temperatura tra suolo e quota è la causa primaria di aumento delle instabilità convettive e dei moti di rimescolamento verticale.
    Dunque, l’eventuale perdita di energia cinetica (e intensità del vento) legata alla grande circolazione delle masse d’aria associata ai cicloni ed anticicloni dinamici che presiedono gli scambi energetici tra le basse e le alte latitudini, sarà compensata dall’aumento dell’energia cinetica legata alla circolazione termica delle masse d’aria. La circolazione termica delle masse d’aria è associata agli scambi di energia tra mare e terra o tra continenti ed oceani (per esempio monsoni e brezze) ed alla formazione di fenomeni termoconvettivi delle basse latitudini (per esempio, cicloni tropicali, tornado e temporali).
    3) Conclusione.
    La maggior energia, per effetto serra, acquistata dall’atmosfera e lo spostamento più a nord della fascia degli anticicloni dinamici porterà molto probabilmente alle seguenti conseguenze.
    - Diminuisce l'intensità dei venti "dinamici", legati alla circolazione generale dell’atmosfera, soprattutto alle basse latitudini e, in parte, alle prospicienti medie latitudini: una diminuzione che interesserà di più i continenti che gli oceani, di più l’emisfero nord che l’emisfero sud. Aumentano nello stesso tempo le irruzioni di masse d’aria di tipo meridiano (ondate di aria gelida da nord o di aria torrida da sud) a causa del concomitante aumento di ampiezza delle oscillazioni meridiane delle correnti occidentali, ma soprattutto del concomitante eumento dell'influenza delle circolazioni termiche di tipo monsonico, a più basse latitudini;
    - Aumenta l'intensità dei venti "termodinamici", legati alla circolazione termica dell’atmosfera, soprattutto alle basse latitudini e in parte alle prospicienti medie latitudini: un aumento che interesserà l’interfaccia tra continenti e oceani, e tra mare e terra. Aumenteranno anche i moti covettivi verticali di tipo estremo, un aumento che interesserà le grandi superfici intertropicali surriscaldate, sia oceaniche, che continentali.

    Vincenzo Ferrara
    Grazie, questa risposta contiene quella al mio quesito #171

    Per il momento assistiamo ad una situazione sorprendente per quanto riguarda la staticità dell'onda subtropicale su estremo ovest (sud e ovest Algeria, nord Mali e Mauritania) mentre l'ITCZ crolla letteralmente in tutta la fascia centrale. Molto alta ancora all'estremità est, su nord Sudan e sud Egitto, in pratica tutta la struttura sarebbe una cupola a omega rovesciata
    I'm hoping you are reading this blog outside enjoying the wonderfulness of the weather wherever you may be.
    Always looking at the sky

  3. #183
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    Predefinito Re: ITCZ monitoraggio 2017

    Citazione Originariamente Scritto da Albert0 Visualizza Messaggio
    Non so se ho capito cosa chiedi , ma rispondo alla lettera.
    equazioni del moto=leggi della Fisica
    Queste ovviamente non cambiano
    Ciao Alberto. Non mi sono espresso bene. Per "considerare in altro modo" intendevo dal punto di vista meteorologico. In Meteorologia, in certi casi (magari già lo sai), vengono trascurati i termini verticali del moto. Se si realizzasse questa ipotesi, che peso avrebbero in futuro? Mi rendo conto che la domanda non può avere una risposta.

    ITCZ monitoraggio 2017 ITCZ monitoraggio 2017

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  4. #184
    Vento forte L'avatar di Albert0
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    Citazione Originariamente Scritto da Lucas80 Visualizza Messaggio
    Ciao Alberto. Non mi sono espresso bene. Per "considerare in altro modo" intendevo dal punto di vista meteorologico. In Meteorologia, in certi casi (magari già lo sai), vengono trascurati i termini verticali del moto.
    Questo per difficolta' a farlo, non perche' non serve
    Non idrostatico attualmente e' moloch

  5. #185
    Uragano L'avatar di Marcoan
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    Predefinito Re: ITCZ monitoraggio 2017

    Posso dire che parlare di proiezioni tendenziali climatiche da qui ai prossimi 90 anni mi fa sorridere ?....oltretutto in quell'articolo non ci sono condizionali ma tutti verbi al futuro come se tutto fosse scritto e come se le variabili naturali non contino assolutamente nulla.

    Ora fucilatemi e datemi pure dell'ignorante, ma io continuo a pensare che l'uomo , la razza umana, abbia ormai troppi deliri di onnipotenza...il che non vuol dire non studiare e non ricercare ma...PRUDENZA !

  6. #186
    Vento forte L'avatar di Albert0
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    Predefinito Re: ITCZ monitoraggio 2017

    Citazione Originariamente Scritto da Marcoan Visualizza Messaggio
    Posso dire che parlare di proiezioni tendenziali climatiche da qui ai prossimi 90 anni mi fa sorridere ?!
    Piu' che una previsione climatica, quanto scrive Ferrara e' quanto prevede la Fisica, cioe'
    "Se aumenta la temperatura, succede questo"
    Che cali la differenza termica poli/equatore e' abbastanza sicuro, le conseguenze sono quelle descritte

  7. #187
    Uragano L'avatar di Marcoan
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    Predefinito Re: ITCZ monitoraggio 2017

    Citazione Originariamente Scritto da Albert0 Visualizza Messaggio
    Piu' che una previsione climatica, quanto scrive Ferrara e' quanto prevede la Fisica, cioe'
    "Se aumenta la temperatura, succede questo"
    Che cali la differenza termica poli/equatore e' abbastanza sicuro, le conseguenze sono quelle descritte
    Si ma la premessa non la leggo in quell'articolo: "SE aumenta la temperatura" non c'è...c'è invece scritto :

    "l maggiore riscaldamento delle aree polari, rispetto alle aree intertropicali e subtropicali, e l’espansione della fascia intertropicale verso più alte latitudini, causerà due conseguenze importanti, per quanto riguarda l’energia cinetica e il vento:"

    Ovvero si dà per certo che ciò avvenga.

  8. #188
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    Predefinito Re: ITCZ monitoraggio 2017

    Citazione Originariamente Scritto da Albert0 Visualizza Messaggio
    Su come i cambiamenti climatici modificano le correnti aeree e i venti.
    1) Premessa
    I movimenti delle masse d'aria in atmosfera sono basati su due tipi fondamentali di circolazione:
    - una grande circolazione dinamica, dovuta al diverso riscaldamento tra equatore e poli e all'effetto della rotazione terrestre (forza di Corilolis) che crea una fascia di alte pressioni "dinamiche" calde a circa 30° di latitudine, una fascia di basse pressioni "dinamiche" fredde a circa 60° di latitudine e tra queste due fasce corrono veloci le cosiddette correnti occidentali ondulate alle nostre latitudini intermedie;
    - una serie di circolazioni termiche, formate da alte pressioni "termiche" fredde e basse pressioni "termiche" calde, generate dalla differente capacità termica della superficie terrestre, tra continenti e oceani, tra mare e terra, tra bassa e alta troposfera. Tipiche sircolazioni termiche sono quelle monsoniche e quelle di brezza. Tipiche dell’instabilità tra bassa ed alta troposfera sono i cicloni tropicali e i temporali.
    Alle alte latitudini e sulle aree polari, la circolazione delle correnti aeree e i venti sono generati e regolati soprattutto dalla grande circolazione dinamica dell’atmosfera. Alle basse latitudini (subtropicali e intertropicali), invece, la circolazione delle correnti aereee è dominata soprattutto dalla circolazione termica. Alle medie latitudini, infine, domina prevalentemente la circolazione dinamica in inverno, e domina prevalentemente la circolazione termica in estate.
    2) Perchè cambiano le correnti aeree, con i cambiamenti del clima.
    Il riscaldamento del nostro pianeta, secondo gli scenari di cambiamento climatico elaborati per il 2100, non sarà uniforme. Il maggiore riscaldamento interesserà le aree polari e quelle delle alte latitudini. Un riscaldamento più modesto, invece, interesserà le aree equatoriali e subtropicali, che però tenderanno ad espandersi in senso meridiano, spostando di conseguenza a più alte latitudini, sia la catena degli anticicloni dinamici caldi subtropicali, sia la fascia delle correnti occidentali delle medie latitudini.
    Il maggiore riscaldamento delle aree polari, rispetto alle aree intertropicali e subtropicali, e l’espansione della fascia intertropicale verso più alte latitudini, causerà due conseguenze importanti, per quanto riguarda l’energia cinetica e il vento:
    - la differenza di temperatura tra aree polari e aree intertropicali tenderà a diminuire, dunque tenderà a diminuire la necessità di trasferimento di flussi di calore tra equatore e poli. I flussi di energia cinetica, pertanto, potrebbero diminuire di circa 1,5%, riducendo, a livello globale, la ventilazione media e l’intensità media del vento;
    - la distanza tra la fascia intertropicale e le zone polari, tenderà a diminuire. Dunque, il gradiente orizzontale di temperatura (che misura la differenza di temperatura rispetto alla distanza) tra aree polari e aree intertropicali tenderà a rimanere quasi invariato. Questo significa che la diminuzione dell’energia cinetica e della ventosità non riguarderà le alte latitudini, ma interesserà soprattutto le aree subtropicali e le basse latitudini, cioè le aree soggette all’espansione meridiana della fascia intertropicale
    Anche se la prospettiva di un mondo più caldo, e mediamente meno ventoso, appare alquanto evidente, nella realtà le modifiche più importanti delle correnti aeree causeranno uno spostamento dei flussi di energia cinetica dal piano orizzontale (cioè flussi derivanti da moti orizzontali) al piano verticale (cioè flussi derivanti da moti verticali e convettivi).
    Va, infatti, osservato che, quando l’atmosfera globale diventa più calda, essa si dilata e, con la dilatazione termica aumenta la sua energia potenziale globale. Un aumento di temperatura di 3-4°C farà innalzare il centro di massa dell’atmosfera globale, attualmente localizzato attorno ai 5700 metri di quota, di circa 70-80 metri, cioè un aumento di una quota compreso fra il 1,2% e il 1,5%, variandone le condizioni generali di equilibrio, ma aumentando nel contempo l’energia potenziale totale della stessa percentuale. Poiché l’energia potenziale è strettamente interconnessa con l’energia cinetica, soprattutto nelle trasformazioni energetiche legate ai moti convettivi verticali, è ragionevole ipotizzare che, se aumenta l’energia potenziale, anche i moti convettivi e la circolazione delle masse d’aria associata ai moti convettivi verticali, subiranno un’intensificazione.
    Questa ipotesi trova conferma anche da un’altra considerazione, relativa alla stabilità verticale delle masse d’aria. Lungo la verticale dell’atmosfera, l’aumento della temperatura non sarà uniforme: crescerà di più negli strati più prossimi al suolo, ma diminuirà, invece, negli strati più alti, un comportamento questo già in atto come dimostrano le misure sperimentali al suolo e in quota. Un aumento della differenza di temperatura tra suolo e quota è la causa primaria di aumento delle instabilità convettive e dei moti di rimescolamento verticale.
    Dunque, l’eventuale perdita di energia cinetica (e intensità del vento) legata alla grande circolazione delle masse d’aria associata ai cicloni ed anticicloni dinamici che presiedono gli scambi energetici tra le basse e le alte latitudini, sarà compensata dall’aumento dell’energia cinetica legata alla circolazione termica delle masse d’aria. La circolazione termica delle masse d’aria è associata agli scambi di energia tra mare e terra o tra continenti ed oceani (per esempio monsoni e brezze) ed alla formazione di fenomeni termoconvettivi delle basse latitudini (per esempio, cicloni tropicali, tornado e temporali).
    3) Conclusione.
    La maggior energia, per effetto serra, acquistata dall’atmosfera e lo spostamento più a nord della fascia degli anticicloni dinamici porterà molto probabilmente alle seguenti conseguenze.
    - Diminuisce l'intensità dei venti "dinamici", legati alla circolazione generale dell’atmosfera, soprattutto alle basse latitudini e, in parte, alle prospicienti medie latitudini: una diminuzione che interesserà di più i continenti che gli oceani, di più l’emisfero nord che l’emisfero sud. Aumentano nello stesso tempo le irruzioni di masse d’aria di tipo meridiano (ondate di aria gelida da nord o di aria torrida da sud) a causa del concomitante aumento di ampiezza delle oscillazioni meridiane delle correnti occidentali, ma soprattutto del concomitante eumento dell'influenza delle circolazioni termiche di tipo monsonico, a più basse latitudini;
    - Aumenta l'intensità dei venti "termodinamici", legati alla circolazione termica dell’atmosfera, soprattutto alle basse latitudini e in parte alle prospicienti medie latitudini: un aumento che interesserà l’interfaccia tra continenti e oceani, e tra mare e terra. Aumenteranno anche i moti covettivi verticali di tipo estremo, un aumento che interesserà le grandi superfici intertropicali surriscaldate, sia oceaniche, che continentali.

    Vincenzo Ferrara
    Veramente ben fatta questa disamina. Io penso che tutto ciò che sta scritto è estremamente corretto anche perchè tutto ciò che dice si sta già verificando da un decennio e siamo solo all'inizio!!!!!

  9. #189
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    Predefinito Re: ITCZ monitoraggio 2017

    Io mi auguro non sia veritiero come scenario e come dice qualcuno che stimo molto cit. Una volta che il sistema oceanico avrà smaltito calore si passi ad un mutamento circolatorio generale , AMO- in primis , e con raffreddamento del sistema oceanico generale . Ovvio veder raffreddarsi la troposfera ci vorrà più tempo , ma voglio credere anche io che il sistema terra stia sudando sfogando il proprio calore per abbassare la propria temperatura e che gli scenari di cui sopra siano solo marginali e transitori ..personalmente articolo molto ben fatto ma che mette estrema tristezza.

  10. #190
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    Predefinito Re: ITCZ monitoraggio 2017

    Aumento dei moti verticali dunque aumento di violenti temporali

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