Chiaramente la tua traduzione grafica trova sostegno negli studi, ormai piuttosto noti, sull'amplificazione artica.
Recent Arctic amplification and extreme mid-latitude weather
Cito in particolar modo, visto che è piuttosto calzante con la tua rappresentazione grafica, questo passaggio:
The possibility of a link between Arctic change and mid-latitude weather has spurred research activities that reveal three potential dynamical pathways linking Arctic amplification to mid-latitude weather: changes in storm tracks, the jet stream, and planetary waves and their associated energy propagation.
Si tratta quindi di modifiche associabili alla distribuzione del maggior calore presente e quindi sostanzialmente del gradiente termico.
La distribuzione diventa fondamentale, a parità di quantità di energia immessa nel sistema, in quanto va ad incidere in modo significativo sulla sinottica.
Gli effetti dell'amplificazione artica (ma non solo, in quanto non tutto il surplus di calore diviene e si traduce immediatamente in amplificazione artica) si concretano in una diminuzione di "ripidità" nelle onde di Rossby, in una minor velocità di traslazione delle masse d'aria (momentum flux che si attenua) e in un getto meno incisivo.
In soldoni....un po' filosoficamente si traduce in una minor necessità di equilibrio nel divario polo/tropici.
Di fatto hai rappresentato profili (orizzontali e verticali) più "dolci" delle Rossby waves.
Al di fuori dell'amplificazione artica, che ribadisco non spiega tutto, la quale può vivere di fasi remissive o parzialmente tali, quali quello attuale dovute ad un parziale recupero di gradiente, il surplus energetico va a concentrarsi sulle fasce tropicali estendendo verso nord la Cella di Hadley.
In questo caso onde medie o lunghe, ma non critiche per le velocità zonali (quindi mobili), trovano attrito e maggiore opposizione dal richiamo di calore.
Questo banalmente si può tradurre dapprima in un allungamento della saccatura fino ad arrivare ad una frattura del getto e in un cut off visualizzabile dall'analisi al suolo ove la pressione tende ad aumentare.
Regioni ed aree condizionate dall'espansione delle fasce tropicali possono essere soggette pertanto a ritardi evolutivi stagionali nelle configurazioni sinottiche anche se, non dobbiamo dimenticare che le componenti che oggi attribuiamo al riscaldamento globale devono essere integrate (anch'esse in modo non lineare) alla normale variabilità interannuale rendendo molto impervia la rappresentazione di un'evoluzione lineare laddove di linearità c'è poco o nulla!
Matteo
Ciao Copernicus. In effetti è un comportamento anomalo, che personalmente non ho mai approfondito, perciò ti chiedo: lo hai riscontrato durante tutto l'anno? Dove (Europa, Atlantico, etc.)? Sembrerebbe un errore delle condizioni al contorno, che poi si ripercuotono sui calcoli. Primo fra tutti mi viene in mente il gradiente termico orizzontale, lunghezza critica etc.
tramite Tapatalk
discorso rossby che trova ulteriore conferma nei dati postati precedentemente sul vpt negli ultimi decenni e che vede un incremento medio dell'ao invernale
Si , in genere c'è una sopravvalutazione della propagazione verso le basse latitudini e una "sottovalutazione" del flusso zonale alle latitudini medio basse. Poi a poco a poco con l'avvicinarsi della previsione i GM aggiustano il tiro...oppure succede che uno solo dei GM vede una scarsa propagazione dell'onda e poi gli altri invariabilmente seguono...ma come dicevo anche a mat, ne riparliamo più tardi...
Grazie per la risposta. Qualcosa viene in mente ma aspetto le tue considerazioni . Per la gioia degli italiani potrebbe venire fuori una cosa del genere forse? Molto grossolanamente
Previsione a medio termine punto 1, a breve/brevissimo termine diventa punto 2.
tramite Tapatalk
proiezioni strato reading che sono pienamente coerenti con la corsa odierna
fase di allungamento con possibilità di circolazione secondaria (bisogna vedere se continuerà la divergenza del getto)
nuova rotazione con potenziale svuotamento di vorticità e scambio meridiano sul finale
Rispondo sia a mat che a Lucas80...
per Lucas...direi più o meno di si...anche se vedrei il tutto spostato semplicemente più ad ovest che a nord. In effetti poi è il mediterraneo stesso ad alimentare il richiamo di altra aria da nord attraverso la formazione di un vortice (caso 1) e quindi a far penetrare l'onda più a sud. Nell'altro caso (il 2) invece (ahimè) si rimane anche a secco di precipitazioni...
Rispondendo anche a Mat che ha in parte dipanato la matassa...
quel che a me sembra prevalente (oltre all'amplificazione artica che senz'altro ha un ruolo) è un accelerazione del getto in alta troposfera alle latitudini medio basse. Questo creerebbe il mancato "aggancio" dell'aria fredda che sfila di norma invece verso est europa e balcani.
Per qualche ragione i modelli non inquadrano tanto bene questi cambiamenti ...
Mi sembra di ricordare che questa accelerazione abbia una causa legata soprattutto al riscaldamento globale e forse anche alla co2 ma in questo momento non dispongo delle fonti...
Si Ale, tutto sembra che proceda in modo "normale"... Temperatura minima che passerebbe a -82 °C e venti zonali in rinforzo sino a 27.2 m/s.
Anche i data GMAO mostrano una roba simile, venti zonali in rinforzo evidente e flussi di calore al livello dei 10 hpa nulli:
Zonal wind 10hpa.jpg
Flux 10hpa.jpg
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