senza dubbio evento strato-notevole e di interesse, ma tuttavia rimangono diversi interrogativi sulla effettiva risposta in tropo , i modelli (per la verita' solo gfs) ci fa vedere in modo alterno configurazione sicuramente interessanti, ma altrettanto non eccezionali se facciamo il rapporto fenomeno(strato) reazione (tropo)...vedremo come evolvera' l'ormai assodato evento strato, ma molti dubbi rimangono sulla reazione troposferica.
gfsnh-5-384.png
Scusate, ho visto le correnti (jet stream) ma ho un dubbio. Per moti antizonali si riferiscono a quelle correnti che hanno moto opposto, in questa mappa in siberia?
E dopo il canadese, quella concavità che tende verso l'alto è sinonimo di una possibile elevazione magari azzorriana, seppur parliamo di 8000 m?
Stazione meteo Davis Vantage Pro2
Dati Valdobbiadene (fraz. S.Pietro di Barbozza) http://valdobbiadene.altervista.org
Rete Stazioni Meteonetwork: http://my.meteonetwork.it/station/vnt201
Assolutamente si
Basti guardare il grafico che indica, nonostante l'imminente split, ancora una concentrazione di vorticità che residua nel lobo canadese:
Immagine.png
Ottima la tua disamina. Condivisibile in toto.
Matteo
Molte considerazioni di gran rilievo tecnico sono state fatte riguardo la dinamica stratosferica in fieri.
Alcune particolarità che vengono ad evidenziarsi (che non so se correttamente definire quali anomalìe vere e proprie) discendono dalla notevole profondità del vps al momento dello split.
ecmwf10f72.gif
Di fatto l'intrusione da parte delle due onde planetarie avviene operando una scissione del vps ove il lobo canadese presenta ancora valori di profondità caratteristici di uno strat cooling (2791 dam) e non so se questo fatto possa essere annoverato tra le serie storiche degli MMW tipo split.
Da questo possiamo già da subito quantificare l'enorme energia delle forze contrapposte, quella del vortice stratosferico e quella della troposfera.
La resistenza del lobo canadese al breakdown del vortice dovuto allo split, presenta caratteristiche del tutto insolite al punto da rendere solo parziale il deposito di momento easterlies in quanto l'inversione (appunto parziale) di gradiente di temperatura e di pressione mantiene attivi i vettori dell'e.p flux e una Mjo ad alta magnitudo (fasi 7 e/o 8).
Il secondo riscaldamento che interesserebbe subito dopo l'area tra la Groenlandia ed il Canada sovrapponendosi al primo è effetto di questo deposito di momento solo parziale post split e che quindi consente ai flussi di calore di creare attrito contro le velocità zonali del lobo canadese.
alcune sono le particolari caratteristiche che deriverebbero da questo MMW:
1. la particolare profondità del vortice canadese che inibendo la totale soppressione degli eddy heat e momentum fluxes, vanno di fatto a rallentare la propagazione caratteristica della fase s-t che opera nel momento in cui la precedente fase t-s si è conclusa;
2. la mancata soppressione del vps canadese non dà luogo alla nuova genesi del vps con la risoluzione del riscaldamento a partire dal lobo eurasiatico, come previsto in letteratura.
EFFETTI IN TROPOSFERA
Evidente il rallentamento della discesa degli effetti del MMW split che potrà concludersi solo allorquando i flussi verticali saranno azzerati (quanto occorrerà prima di indebolire definitivamente il lobo canadese??) dal momento che lo strato antizonale che si crea nel piano isentropico opera anche la funzione di impermeabilizzare gli strati più alti consentendone il nuovo raffreddamento e accelerando il processo di propagazione della zonalità negativa verso gli strati inferiori.
Un processo di propagazione molto lento infatti si ha allorquando gli strati superiori fanno fatica a raffreddarsi e questo è caratteristico ad esempio dei final major warmings ( con i quali qualcuno, non a torto, vede qualche somiglianza).
Ciò che oggi i modelli concordemente individuano in troposfera è una sorta di parziale dinamica propagativa a decorrere dal 17 c.m. in poi ove si evidenzia una sempre maggiore ondulazione della corrente a getto polare nel NATL fino ad un netto indebolimento della stessa.
Alla luce di quanto emerge mi aspetterei una sempre minore influenza diretta da parte delle correnti atlantiche le quali progressivamente opererebbero " a strappo" e in interazione con masse d'aria fredda di estrazione continentale.
untitled72.jpg untitled144.jpg
untitled240.jpg untitled.jpg
Questo in attesa che gli effetti compiuti derivanti dal MMW split possano depositarsi in modo completo in troposfera.
Matteo
Segnalibri