I proxy sono quelli che sono, non è che si va a scegliere quelli che fanno comodo alle proprie tesi. Il problema sta nell'interpretarli giacchè i proxy correlano con il parametro che si vuole analizzare, non sono quel parametro. In genere si considerano più proxy e si cerca di interpretarli tutti assieme per trovare il filo di Arianna.
Ora, non so bene quali siano i proxy utilizzati in questo studio, ma la critica di per sè non è infondata.
Ma io mi riferivo all'inizio, non alla fine delle glaciazioni. Nelle ricostruzioni si vede che dopo un picco spesso con temperature anche superiori a quelle odierne poi c'è il crollo e l'innesco della glaciazione. Se è vero che l'indebolimento della AMOC è dovuto ad un eccesso di acqua dolce a causa dello scioglimento dei ghiacci e della calotta groenlandese, allora forse potrebbe essere sufficiente quello, ma io stesso sono un pò scettico a riguardo. Quanto al primo punto attenzione, potrebbe non essere necessario un raffreddamento così intenso (nella mappa si arriva fino ad -8°C).
Il punto come dicevo è l'effetto domino, uno dei più potenti feedback positivi che il clima possa avere, dato che più ghiaccio e neve significa più albedo e così via. A quel punto bastano magari un paio di eruzioni forti e da lì non si torna più indietro. Anche ammettendo un raffreddamento di 4°C in zona artica e subartica l'innesco potrebbe avvenire con una certa facilità. Nella PEG non credo si sia andati oltre i -2°C rispetto ad oggi. Come è noto, il periodo critico è quello estivo.
Ovviamente questo, sempre ammettendo che quei modelli simulino adeguatamente la realtà (cosa di cui dubito molto).
Però scusate, fosse così si dovrebbe almeno osservare una diminuzione di temperatura (non delle acque, parlo di terre) delle zone atlantiche più settentrionali: Islanda, FarOer, Shetland e costa occidentale della Norvegia. Cosa che assolutamente non mi risulta stia avvenendo.
Lou soulei nais per tuchi
Comunque credo che nessuno sia disposto a credere che l'Eurasia si raffreddi. Anzi, è un hot spot del riscaldamento. Oltretutto un eventuale cooling trend darebbe segnali precisi di anno in anno, che purtroppo non si vedono neanche lontanamente
Vorrei fosse, ma non sarà
Mah, non saprei. L'innesco delle glaciazioni è guidato dal calo dell'insolazione estiva al circolo polare artico, e al momento si è al minimo e da qui seguirà un aumento che durerà tra varie oscillazioni per qualche decina di migliaio di anni. Sinceramente un'interruzione dell'AMOC la vedo difficile dia inizio ad una glaciazione mancando il contributo del calo della radiazione solare, e considerando l'effetto serra che al contrario trattiene radiazione riducendo la quota uscente viene ancor meno questo fattore di innesco.
Poi è anche vero che i feedback che potrebbero attivarsi sono in parte imprevedibili, ma allo stato attuale non vedo nulla che giustifichi una simile preoccupazione.
Lou soulei nais per tuchi
occhio però che questo ragionamento ha una pecca non indifferente
se vi è stata questa enorme immissione di acqua di fusione glaciale in tempi relativamente brevi per giustificare il meccanismo di reotrazione di cui si discute, significa che un riscaldamento molto corposo era già in atto, il blocco dell'amoc ne è solo un feedback amplificatore
ora visto che non stiamo uscendo esattamente da un periodo particolarmente caldo (in riferimento alla peg) anche per gli standard al ribasso del ultimo paio di ere geologiche, pleistocene in primis, e si va dicendo continuamente che la rapidità di questo rimbalzo ne fa la principale anomalie rispetto agli eventi del passato..
C'ho la falla nel cervello
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