Riporto qui un articolo apparso in questi giorni e che sicuramente non vi sarà sfuggito.
La circolazione atlantica ha toccato i minimi storici - Le Scienze
L'articolo riporta una sintesi di due pubblicazioni su Nature che, seppur con approcci diversi, concordano sul fatto che la corrente atlantica (alias Corrente del Golfo) ha effettivamente rallentato la sua portata del 15-20% dal 1850 ed è ai suoi minimi storici dal 1600.
Ecco il link a Nature:
North Atlantic circulation slows down
Nello stesso articolo si parla dei possibili impatti sul clima in Europa e Nord America dovuto ad un minore rilascio di calore da parte del Nord Atlantico.
Si dice inoltre che il fenomeno (ed il conseguente emergere di un pattern "freddo" SST) potrebbe essere correlato con l'aumento della concentrazione in atmosfera di CO2.
L'aspetto interessante a cui giunge l'articolo nella parte conclusiva è che i due studi citati non necessariamente portano a pensare che ci possa essere un futuro collasso nella Corrente del Golfo, dal momento che gli impatti sulle temperature e sulle precipitazioni alle latitudini maggiori potrebbe contrastare il fenomeno.
Sembra essere tornato di moda sui giornali italiani, per altro con le stesse assunzioni di 3-4 anni fa. C'è qualcosa di vero? Per altro, pur proseguendo con gli schemi barici degli ultimi anni, mi sembra che le SST nordatlantiche si siano notevolmente riscaldate (tranne quei punti freddi proprio sul percorso della corrente):
Seguendo i dati NOAA l'indice AMO negli ultimi decenni come ogni cosa dimostra oscillazioni anche di ampio raggio ma nessun trend significativo.
amo_long.gif
OOPC | State of the ocean climate | Atmosphere | AMO
E nella breve serie temporale oscillazioni in salita ed in discesa ( come nell'ultimo periodo ) son ben visibili
amo_short.gif
Notare inoltre come i media gonfino il pericolo anche su questa ipotesi: da una parte guai per il riscaldamento globale in modalità rosticceria, dall'altra guai un per un ipotetico raffreddamento eurasiatico.
Io in tutto questo ho capito che l'importante, fomentato dai media soprattutto meteo-oriented, è non toccare la media 61-90 alla gente. Ogni differenza rispetto a quella media è un clima sbagliato perché non è quello con cui la Terra è nata.
Sembra una nostalgia di massa per gli anni della propria infanzia e/o adolescenza.
I media fanno pietà, parlano solo per fare audience... Dalla meteo, al clima, al covid... L'altra sera quel belllinbusto di Giorgino al tg1 ha aperto con "aumentano i casi"... Poi nel servizio "il tasso di positività scende al 2,3% rispetto al 3% di ieri".... Vergognoso.
Le Scienze comunque, non sono i media, ma una rivista scientifica.
Vedremo nei decenni
Le Scienze, inizialmente edizione italiana di Scientific American, è una rivista di divulgazione scientifica ma non ha un collegio di revisori.
Mentre i primi articole erano quasi tutti traduzione di quelli della rivista americana oggi buona parte sono articoli scelti per l'edizione italiana di autori italiani e talvolta delle altre edizioni.
Inoltre, al contrario delle riviste scientifiche, solo loro che contattano gli autori e non il contrario, cioè non accettano, di solito, proposte di pubblicazione. Le riviste scientifiche invece vivono solo di articoli proposti dagli autori, che poi vengono valutati in fase di revisione.
Per cui gli articoli pubblicati su Le Scienze non sono novità ma rielaborazioni di ricerche pubblicate altrove.
Ciò non toglie che, come rivista di divulgazione, mantenga sempre un alto livello superiore a qualsiasi rivista divulgativa italiana.
Sono abbonato da decenni.
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