Un contributo su un indice di fondamentale importanza che speriamo possa essere solo punto di partenza per approfondimenti via via più specifici e che possa interessare il maggior numero di utenti
scritto a quattro mani con @snowaholic che ringrazio di cuore per l'impegno e la passione
La North Atlantic Oscillation è un indice di grande interesse non solo perché riguarda da vicino le sorti climatiche europee e nostrane ma perché costituisce uno snodo fondamentale per il clima globale.
La climatologia recente vede un trend di medio termine positivo che si estrinseca in particolare nel trimestre invernale e che presenta conseguenze rilevanti anche in quello estivo.
Le forzanti che concorrono alla determinazione della NAO sono molteplici: le SSTA atlantiche sono generalmente considerate uno dei fattori più rilevanti, ma risultano fondamentali anche altri aspetti come la relazione con il pacifico che si esprime attraverso il "ponte" PDO e la correlazione con le variabili solari, in particolare con la componente elettromagnetica, e quella vulcanica (entrambe di segno positivo).
Relativamente al tema delle SSTA l'area si presenta di eccezionale complessità per via della circolazione termoalina che interagisce in loco con la circolazione superficiale indotta dalle westerlies, laddove si incrociano variabilità di stampo subtropicale e subpolare. Questo aspetto ha attirato la nostra attenzione come potenziale fonte di oscillazioni di lungo termine per il clima nord-atlantico.
La circolazione oceanica nel nord-Atlantico si articola prevalentemente in due vortici, quello subtropicale (North Atlantic Gyre) e quello subpolare (Subpolar Gyre). La corrente Nord Atlantica inoltre trasporta le acque provenienti dalla corrente del golfo verso l'Artico, ma vicino all'Europa la circolazione nord Atlantica diventa più disorganizzata e irregolare.
Queste correnti producono delle distribuzioni spaziali molto interessanti nella distribuzione dell'HC, con andamenti molto diversi e non strettamente legati all'indice AMO
La zona più rilevante per analizzare il trasporto di calore in Atlantico è quella dell'Atlantico occidentale, in cui la zona subtropicale e quella subpolare presentano andamenti decisamente diversi e spesso divergenti.
La differenza tra i valori di HC di queste due zone è fortemente correlata con la NAO invernale: maggiore è il gradiente termico nell'Atlantico occidentale, maggiore saranno i valori medi della NAO.
Nel dato invernale si vedono alcune importanti eccezioni, in particolare nei periodi 77-79 e 85-87, che possono essere spiegati almeno in parte con cambiamenti esogeni a cui i valori di HC faticano a rispondere, in particolare i cambiamenti di segno della PDO e gli episodi di MMW(77,85,87), ma complessivamente la corrispondenza tra i due indici è molto buona.
Questo pattern è rilevante per l'AMOC in quanto le fasi NAO+ secondo molti modelli sono considerate uno stimolo per la circolazione termoalina nel nord Atlantico e analogamente questo tipo di pattern di HC è correlato con l'andamento dell'AMOC
http://oceans.mit.edu/JohnMarshall/w...2/rog20093.pdf
In base a questo tipo di modelli la circolazione termoalina procede ad impulsi con periodo decennale: un protratto periodo di NAO+ favorisce la risalita di acque più calde dalla zona tropicale che tendono ad alimentare lo stesso pattern atmosferico NAO+, poi quando le acque più calde si diffondono in tutto il nord Atlantico (AMO+) il gradiente termico tende ad indebolirsi e questo favorisce il calo della NAO e il rallentamento dell'AMOC. A sua volta il ridotto afflusso di acque tropicali favorisce nel tempo il ripristino di un maggiore gradiente termico e quindi la ripetizione del ciclo.
Questo feedback ovviamente risente anche di fattori esogeni (ENSO, PDO, sole, vulcani, in parte anche salinità) che quindi il ciclo sopra esposto nel mondo reale è molto meno regolare. L'insieme di queste fluttuazioni su scala decennale e modulando il ciclo complessivo dell'AMOC, di cui le temperature superficiali registrate dal ciclo AMO sono una rappresentazione molto approssimativa.
In particolare, il ciclo AMO sembra particolarmente collegato alle temperature nella parte nord-orientale del bacino Atlantico, che presenta caratteristiche proprie e tempistiche sfalsate rispetto a quelle delle altre zone.
https://journals.ametsoc.org/doi/10....LI-D-16-0358.1
Bellissimo lavoro !
Complimenti Alessandro, sia a te che a @snowaholic : ho letto la prima parte (interessantissima) e domani completerò la lettura... Bravi!!
Visto che ormai cominciamo a porre le basi per la nuova stagione invernale, metto uno spunto sulla previsione stagionale della NAO
A robust empirical seasonal prediction of winter NAO and surface climate | Scientific Reports
Secondo questo paper questi tre indicatori relativi al periodo settembre-ottobre producono stime accurate della NAO invernale.
a) la concentrazione dei ghiacci artici nel periodo autunnale, maggiore concentrazione nella zona compresa tra mari di Barents e Kara favorisce NAO+
b) Bassa stratosfera con alti GPT sul Canada e bassi gpt sulla Siberia favoriscono NAO+
c) come già visto in questa discussione, pattern di SSTA con anomalie positive a ridosso della Groenlandia e negative al largo degli USA favoriscono NAO-, la distribuzione attuale delle SST è fortemente orientata verso condizioni NAO+
Ultima modifica di snowaholic; 18/07/2018 alle 12:48
....ma credo bisognerà aggiornarsi a settembre /ottobre....
Si, mi era solo tornato in mente questo articolo vista la discussione sull'altro td.
Sicuramente per quanto riguarda il VPS dovremo aspettare, ma ghiacci e SSTA ci possono dire qualcosa già adesso. Le SSTA riflettono anomalie profonde che non cambiano in breve tempo e nell'Artico osserviamo una buona presenza di ghiacci spessi in prossimità della Terra di Francesco Giuseppe rispetto agli scorsi anni, sarà interessante valutare come procederà la stagione di scioglimento anche in questa prospettiva.
I ghiacci artici quest'anno sono arretrati nella zona delle Svalbard e della Terra di Francesco Giuseppe, potrebbe essere un buon segnale in vista dell'inverno. Notevole lo spostamento verso il lato Pacifico rispetto all'anno scorso, mentre l'estensione è simile.
Vediamo se durante la fase autunnale questa anomalia persisterà.
possiamo per il momento valutare positivamente la solidità dei dati empirici dello studio
ecco i dati
ghiacci decisamente sbilanciati rispetto ad un anno fa
stratosfera con bassi gpt sul canada e alti sulla siberia
Schermata 2018-11-12 alle 17.03.24.png
sst in progressiva importante rimodulazione
si sta stemperando il forte gradiente in uscita e riscaldando il settore w groen con un tripolo progressivamente verso la negatività
a questo aggiungiamo la fase solare con valori anche di attività elettromagnetica molto più bassi di un anno fa e otteniamo la prima proiezione dell'anno 2018 verso valori decisamente negativi senza bisogno di un mmw
Ottimo sunto, per adesso sembra proprio che ci sia una inversione di tendenza drastica rispetto agli scorsi anni, però io rimarrei cauto sulle SSTA, purtroppo non abbiamo i dati in tempo reale sui valori di HC in Atlantico ma fino a giugno la situazione era analoga allo scorso anno, non è detto che il cambiamento degli ultimi giorni si riveli permanente.
Già nel GFS 12z di oggi la NAO cala ma non tracolla nel lungo termine, a differenza di quasi tutti i run ufficiali nei giorni scorsi. Siamo ad un punto di svolta per la stagione invernale e ancora non è del tutto definito.
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