Quello che sto sostenendo da tempo Marcoan, per me sto stratcooling porterà ad un VP compatto ma allo stesso tempo con corda zonale molto bassa e possibili articate marittime in caso di ondulazioni, inoltre concordo anche sul fatto che il FW LATE possa mantenere un buon mantenimento di gelo alle alte latitudini e possibili fasi dinamiche anche nella prima parte estiva.
Ciao CAVAZ, io non penso che il VPT rimarrà così forte e "condizionato" fino a metà Aprile più o meno ed ho già espresso il mio pensiero: mi incuriosisce anche a me lo SC così tardivo : il precedente più recente, quello del 2004, comportò qua al nordest la primavera più fredda degli ultimi 20 anni ( media trimestre primaverile di 12,4° contro una media 71/2000 di 12,7°, unica tra l'altro sottomedia dal 1999 ad oggi e quasi alla pari con quella del 2006 che chiuse in perfetta media 71/2000) e poi la seconda estate più normale dal 1999 a oggi e che chiuse con una media trimestrale di 22,6° contro una media 71/2000 di 22,4° : l'unica in media perfetta dal 1999 ad oggi è solo quella del 2014, le altre tutte sopra media.
Un eventuale riscaldamento stratosferico, qualora si verificasse, avrebbe ripercussioni sulla formazione del VPS per l'inverno prossimo venturo?
Notavo comunque (non so se sia un caso oppure no in quanto ho poche informazioni in merito) che il raffreddamento stratosferico anomalo che perdura dagli inizi degli anni 2000 e' coinciso con il passaggio da AMO+:
AMOindex-Zhang.jpg
Comunque non vorrei andare OT, intanto grazie per la spiegazione
Si, credo che potrebbe avere ripercussioni sul successivo sviluppo del VPS durante il prossimo autunno. Un minore gradiente verticale durante il trimestre estivo potrebbe portare ad un più veloce sviluppo del VPS, pero sono solamente mie supposizioni in quanto non esiste (che io sappia) letteratura scientifica a riguardo. Interessante l’assonanza con l’AMO, ci sarebbe da verificare se anche nel trentennio 30/60, con AMO positiva, ci sia stato un andamento simile in strato ma purtroppo le ricostruzioni del noaa partono dal 1978
No, no, nessuna velleità previsionale! Era solo una battuta collegata all'approfondimento del VPS, davvero notevole per la stagione ma per così dire "fisiologico" dopo l'ancor più notevole warming che lo ha strapazzato a lungo in quello che doveva essere il suo momento clou.
Penso anche io come Daniele che avremo una prima parte della stagione primaverile caratterizzata da AO mediamente positiva e NAO altrettanto positiva (ma questa non è una novità).
Curioso anche io di capire se e quali effetti potrà avere un FW così tardivo sulla stratosfera in estate, e, perché no, se lascerà un "imprinting" sulla troposfera artica.
Diciamo che temo un rimbalzo in troposfera per la stagione estiva, con un segno del''AO mediamente negativo.. Oltre agli effetti negativi sulla calotta glaciale, un AO- potrebbe accelerare il raffreddamento della stratosfera nel momento della sua ripresa autunnale. Ma qui siamo nel fantameteo...
Luca Bargagna
Ciao tutti.
Notavo dalle mappe un deciso incremento dei flussi di calore a 100 hpa con progressivo calo delle velocità zonali:
flux.jpg
U_10mb_60N_2018-2019.jpg
Disturbo ben evidente anche dai plot di ECMWF con una ripresa d'attività delle due onde:
waves.jpg
The end?
Compare un nuovo paper con una recente classificazione dei SSWs che fa riferimento all'ampiezza del wavenumber prima e dopo la declaratoria del MMW ovvero rispetto al die nel quale si realizza compiutamente l'inversione dei venti zonali a 10 hpa.
Si parla D/D ovvero di dinamiche ove è nettamente prevalente l'azione ad una cresta d'onda (wave 1) che possono quindi classificarsi, secondo anche la declaratoria tradizionale "displacement".
Si parla di D/S quando prima e fino al momento dell'inversione zonale l'ampiezza prevalente è quella della prima cresta d'onda.
(l'MMW del precedente inverno apparterrebbe a questa classificazione)
Infine di S/S quando alla dinamica di rottura del vps hanno partecipato entrambe le creste d'onda - split…."puro" (wave 2).
https://journals.ametsoc.org/doi/abs/10.1175/JCLI-D-18-
0223.1
Di questo studio è al momento visualizzabile il solo abstract ma tuttavia mi preme evidenziare, a mio parere, come questi tentativi di creare nuove classificazioni cerchino di offrire delle "stampelle" rispetto quelle tradizionali che paiono non essere più in grado di ricoprire queste ultime fattispecie.
Pare peraltro abbastanza evidente che si tratti di riclassificare degli eventi secondari rispetto le presumibili cause che potrebbero risalire alla situazione anomala dipolare che interessa il continente nord americano.
IL NAD
Matteo
Buona serata, complimenti Mat per questo nuovo studio, ma credo che alla fin fine non ci sia niente di nuovo, nel senso che i displacement e quindi il mancato SPLIT oppure MMW di natura ibrida si verificano quando appunto la wawe 1 ha il maggior carico come è stato in questi ultimi anni a causa appunto della PDO + e del blocco troppo addossato sul west america. Lo split a rigor di logica si verifica quando la sincronia delle due wawe 1 e 2 sono perfette e convergono appunto verso il polo.
Si.... sostituirei PDO+ con NAD dal momento che ad alta frequenza il segno positivo del Polo decadale pacifico è stato tutt'altro che evidente
201801 0.33
201802 -0.15
201803 -0.62
201804 -0.88
201805 -0.69
201806 -0.85
201807 -0.10
201808 -0.44
201809 -0.46
201810 -0.75
201811 -0.78
201812 -0.09
201901 -0.21
201902 -0.50
Ultima modifica di mat69; 09/04/2019 alle 18:46
Matteo
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