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  1. #651
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    Predefinito Re: Vpt/vps 2018/19 ed il futuro inverno

    Raga, mi è stato detto di scrivere qua. Da quel che ho capito, uno SW in strato comporta o uno split o un displacement. Visto che il SW ci sarà se ho ben capito attorno a Natale: quando si dovrebbero vedere gli effetti in Tropo? Cosa è è cosa comporta uno split? Cosa è è cosa comporta un displacement? Cosa sarebbe meglio per il nostro territorio? Il tutto in termini chiari e semplicissimi,tenendo conto che su queste cose parlate ad un Minus habens, non so neanche a cosa vi riferite quando parlate di wave 1 e 2, quindi abbiate pazienza ( tanta) . Grazie!

  2. #652
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    Predefinito Re: Vpt/vps 2018/19 ed il futuro inverno

    A puro scopo esemplificativo il Run parallelo di gfs06 potrebbe rappresentare un'evoluzione plausibile con un split del VPS e successivo riverbero in troposfera.
    Al momento le tempistiche permangono ancora da decifrare
    Se i giovani sapessero, se i vecchi potessero!!!

  3. #653
    Vento fresco L'avatar di Alessandro669
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    Predefinito Re: Vpt/vps 2018/19 ed il futuro inverno

    Citazione Originariamente Scritto da Porano444 Visualizza Messaggio
    A puro scopo esemplificativo il Run parallelo di gfs06 potrebbe rappresentare un'evoluzione plausibile con un split del VPS e successivo riverbero in troposfera.
    Al momento le tempistiche permangono ancora da decifrare
    A me sembra che anche la coda del run ufficiale veda qualcosa di simile


    s3.gif
    quota dei 50hpa al limite tra media e bassa stratosfera

    Non credo ci sia motivo di commentare




    Se in alto a 10 hpa sia a carico dell'onda pacifica, più in basso invece si ha un pattern a maggior carico dell'onda pacifica, in risposta con la seconda onda.

    Credo che sia solo una questione di tempistiche che poi il riverbero avvenga in maniera decisa anche più in basso.Vediamo di farlo scendere un altro pò il disturbo ...

    Ultima modifica di Alessandro669; 19/12/2018 alle 14:42

  4. #654
    Brezza leggera L'avatar di doldrum67
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    Predefinito Re: Vpt/vps 2018/19 ed il futuro inverno

    Citazione Originariamente Scritto da Neve71 Visualizza Messaggio
    Raga, mi è stato detto di scrivere qua. Da quel che ho capito, uno SW in strato comporta o uno split o un displacement. Visto che il SW ci sarà se ho ben capito attorno a Natale: quando si dovrebbero vedere gli effetti in Tropo? Cosa è è cosa comporta uno split? Cosa è è cosa comporta un displacement? Cosa sarebbe meglio per il nostro territorio? Il tutto in termini chiari e semplicissimi,tenendo conto che su queste cose parlate ad un Minus habens, non so neanche a cosa vi riferite quando parlate di wave 1 e 2, quindi abbiate pazienza ( tanta) . Grazie!
    Ti consiglio di andarti a spulciare i thread della sezione della didattica meteo, ad esempio
    Diagnostica stratosfera
    e se cerchi nei thread precedenti trovi altra roba.
    Qua mi pare che non è il caso di postare richieste di spiegazioni, in genere non ti si fila nessuno.

  5. #655
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    Predefinito Re: Vpt/vps 2018/19 ed il futuro inverno

    Split a carico di una sola onda anche nella media ecmwf.
    Salgono le quotazioni, al rialzo forecast MW instead of MMW.
    OGGI

  6. #656
    Comitato Tecnico Scientifico L'avatar di mat69
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    Predefinito Re: Vpt/vps 2018/19 ed il futuro inverno

    Oggi, per forza di cose, la nostra attenzione cade sulla coda del modello strato ecmwf a 10 hpa.

    ecmwf10f240.gif


    La ragione è molto chiara: viene decretato un riscaldamento maggiore e quindi un Mmw dal momento che l'inversione non riguarda solo il gradiente termico ma anche quello sul piano del geopotenziale con un inversione completa dei venti zonali.
    Tuttavia di che Major Warming stiamo parlando?
    Infatti l'inversione dei venti zonali avviene in una condizione assai atipica che ha il suo precedente, se non vado errato in simile dinamica nel 2013, ovvero in presenza di un vps fortemente bilobato ma ancora integro nella sua massa.
    Si dovrebbe ad oggi parlare di displacement in quanto l'inversione dei venti, in base a quella proiezione, si verifica a causa della dislocazione della massa al di fuori del polo.
    Facciamo un ulteriore opportuno passaggio.
    L'intenso flusso di calore su w.1 che sta alla base del mmw displacement opera un forcing dinamico progressivo sul vps dal basso verso l'alto con una progressiva risoluzione del disturbo che parte proprio dai piani bassi della stratosfera.
    Di regola la non propagazione del disturbo dai piani alti verso la troposfera vanifica il t-s-t event caratteristico invece proprio dei riscaldamenti maggiori di tipo split.
    Questi ultimi infatti partono sovente silenti (quindi non visibili nella sinottica) nella loro prima fase dalla tropo alla stratosfera ( fase t-s ) e si rendono visibili nel passaggio successivo ovvero con una trasmissione del disturbo dall'alto verso il basso (fase s-t) che sfocia nel break down del vps a partire dall'alta o dalla medio alta stratosfera ( 10 hpa ).

    Nel nostro specifico caso è visibile l'interazione delle due dinamiche ovvero quella di tipo displacement con quella di tipo split.

    IMG-20181219-WA0013.jpg

    Lo sbilanciamento degli eddy heat fluxes sulla prima cresta d'onda genera la consueta rotazione della massa del vps.
    In questo caso la wave 1 dal basso, visibile in stratosfera a partire dai meridiani centrali del Pacifico, imprime una compressione sulla massa del vps inducendone una dislocazione dal polo e una rotazione di circa 90°.
    Raramente questa dinamica incide sulla forza del vps in quanto comporta, in presenza di eddy heat fluxes sulla sola prima onda, una compressione di massa e una possibile accelerazione per conservazione del momento angolare.

    ecmwfpv475f120.gif
    (tipica dislocazione da mmw displacement visibile già a 120 h a 475 K quindi in bassa stratosfera)

    Mentre questa dinamica si propaga verso i piani più alti della stratosfera il disturbo viene progressivamente ad attenuarsi a partire dalla bassa stratosfera a causa della diminuzione del gradiente verticale di calore che va ad indebolire l'insorgenza di nuove Rossby waves e di conseguenza il vps dal basso tende a riposizionarsi sul polo.
    MA in questo caso di cui stiamo oggi discutendo,non abbiamo la sola w.1 ad essere attiva ma anche un flusso di calore (più contenuto) su w.2 ovvero su due creste d'onda.
    Nell'immagine che ho postato sopra potete vedere il lavoro imposto dalla wave 1 e la sovrapposizione (frecce rosse) del lavoro imposto dai flussi di calore su 2 onde.
    In stratosfera la dinamica relativa alle wave 2 (o two waves pattern) impone due creste d'onda visibili in stratosfera a partire dai piani più alti grazie a flussi di calore bilanciati che si propagano verticalmente verso i piani superiori (oltre che verso il polo) progredendo contemporaneamente verso ovest.
    Nell'immagine inferiore potete notare i flussi di calore che partono dalla media troposfera e che si propagano in stratosfera (10 hpa) come appare nella figura superiore.

    ecmwfpv850f240.gif
    (massa del vps a 850K quindi circa a 10 hpa raggiunta dal basso da wave 1 ma contemporaneamente intrusa da w.2 con evidente impatto sulla distruzione delle epv e bilobazione)

    In caso di split il break down del vps produce i suoi effetti depositando il proprio momento easterlies dall'alto verso il basso.
    La trasmissione verso il basso avviene sia per trasferimento di moto antizonale (easterlies) sia per il progressivo raffreddamento che in questo caso parte non dai piani bassi (come per il displacement) ma dall'alto e che quindi comprime verso gli strati inferiori il disturbo causato dallo split del vortice accelerando il processo propagativo.
    Queste dinamiche propagative verso il basso sono tanto più rapide quanto maggiore è la risoluzione del disturbo in alta stratosfera e quindi nella prima fase dell'inverno mentre durante la fase di progressivo riscaldamento radiativo (febbraio) normalmente sono più lente.

    Nel nostro specifico caso mi pare di verificare una contestuale azione dovuta al contemporaneo attivarsi sia del flusso su w.1 che di quello su w.2.
    Per le premesse fatte è ovvio che il primo tende a vedersi contestualmente in troposfera come ai piani bassi della stratosfera mentre il secondo opererà in modo più graduale dall'alto verso il basso.

    Mi preme sottolineare che si sta ancora analizzando una dinamica nel long range e che quindi andrà verificata molto opportunamente nelle prossime emissioni.
    Ultima modifica di mat69; 19/12/2018 alle 16:33
    Matteo



  7. #657
    Vento forte L'avatar di UK-1050hPa
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    Predefinito Re: Vpt/vps 2018/19 ed il futuro inverno

    Citazione Originariamente Scritto da mat69 Visualizza Messaggio
    Oggi, per forza di cose, la nostra attenzione cade sulla coda del modello strato ecmwf a 10 hpa.

    ecmwf10f240.gif


    La ragione è molto chiara: viene decretato un riscaldamento maggiore e quindi un Mmw dal momento che l'inversione non riguarda solo il gradiente termico ma anche quello sul piano del geopotenziale con un inversione completa dei venti zonali.
    Tuttavia di che Major Warming stiamo parlando?
    Infatti l'inversione dei venti zonali avviene in una condizione assai atipica che ha il suo precedente, se non vado errato in simile dinamica nel 2013, ovvero in presenza di un vps fortemente bilobato ma ancora integro nella sua massa.
    Si dovrebbe ad oggi parlare di displacement in quanto l'inversione dei venti, in base a quella proiezione, si verifica a causa della dislocazione della massa al di fuori del polo.
    Facciamo un ulteriore opportuno passaggio.
    L'intenso flusso di calore su w.1 che sta alla base del mmw displacement opera un forcing dinamico progressivo sul vps dal basso verso l'alto con una progressiva risoluzione del disturbo che parte proprio dai piani bassi della stratosfera.
    Di regola la non propagazione del disturbo dai piani alti verso la troposfera vanifica il t-s-t event caratteristico invece proprio dei riscaldamenti maggiori di tipo split.
    Questi ultimi infatti partono sovente silenti (quindi non visibili nella sinottica) nella loro prima fase dalla tropo alla stratosfera ( fase t-s ) e si rendono visibili nel passaggio successivo ovvero con una trasmissione del disturbo dall'alto verso il basso (fase s-t) che sfocia nel break down del vps a partire dall'alta o dalla medio alta stratosfera ( 10 hpa ).

    Nel nostro specifico caso è visibile l'interazione delle due dinamiche ovvero quella di tipo displacement con quella di tipo split.

    IMG-20181219-WA0013.jpg

    Lo sbilanciamento degli eddy heat fluxes sulla prima cresta d'onda genera la consueta rotazione della massa del vps.
    In questo caso la wave 1 dal basso, visibile in stratosfera a partire dai meridiani centrali del Pacifico, imprime una compressione sulla massa del vps inducendone una dislocazione dal polo e una rotazione di circa 90°.
    Raramente questa dinamica incide sulla forza del vps in quanto comporta, in presenza di eddy heat fluxes sulla sola prima onda, una compressione di massa e una possibile accelerazione per conservazione del momento angolare.

    ecmwfpv475f120.gif
    (tipica dislocazione da mmw displacement visibile già a 120 h a 475 K quindi in bassa stratosfera)

    Mentre questa dinamica si propaga verso i piani più alti della stratosfera il disturbo viene progressivamente ad attenuarsi a partire dalla bassa stratosfera a causa della diminuzione del gradiente verticale di calore che va ad indebolire l'insorgenza di nuove Rossby waves e di conseguenza il vps dal basso tende a riposizionarsi sul polo.
    MA in questo caso di cui stiamo oggi discutendo,non abbiamo la sola w.1 ad essere attiva ma anche un flusso di calore (più contenuto) su w.2 ovvero su due creste d'onda.
    Nell'immagine che ho postato sopra potete vedere il lavoro imposto dalla wave 1 e la sovrapposizione (frecce rosse) del lavoro imposto dai flussi di calore su 2 onde.
    In stratosfera la dinamica relativa alle wave 2 (o two waves pattern) impone due creste d'onda visibili in stratosfera a partire dai piani più alti grazie a flussi di calore bilanciati che si propagano verticalmente verso i piani superiori (oltre che verso il polo) progredendo contemporaneamente verso ovest.
    Nell'immagine inferiore potete notare i flussi di calore che partono dalla media troposfera e che si propagano in stratosfera (10 hpa) come appare nella figura superiore.

    ecmwfpv850f240.gif
    (massa del vps a 850K quindi circa a 10 hpa raggiunta dal basso da wave 1 ma contemporaneamente intrusa da w.2 con evidente impatto sulla distruzione delle epv e bilobazione)

    In caso di split il break down del vps produce i suoi effetti depositando il proprio momento easterlies dall'alto verso il basso.
    La trasmissione verso il basso avviene sia per trasferimento di moto antizonale (easterlies) sia per il progressivo raffreddamento che in questo caso parte non dai piani bassi (come per il displacement) ma dall'alto e che quindi comprime verso gli strati inferiori il disturbo causato dallo split del vortice accelerando il processo propagativo.
    Queste dinamiche propagative verso il basso sono tanto più rapide quanto maggiore è la risoluzione del disturbo in alta stratosfera e quindi nella prima fase dell'inverno mentre durante la fase di progressivo riscaldamento radiativo (febbraio) normalmente sono più lente.

    Nel nostro specifico caso mi pare di verificare una contestuale azione dovuta al contemporaneo attivarsi sia del flusso su w.1 che di quello su w.2.
    Per le premesse fatte è ovvio che il primo tende a vedersi contestualmente in troposfera come ai piani bassi della stratosfera mentre il secondo opererà in modo più graduale dall'alto verso il basso.

    Mi preme sottolineare che si sta ancora analizzando una dinamica nel long range e che quindi andrà verificata molto opportunamente nelle prossime emissioni.
    Grazie Mat, intervento da finale Champions League!

  8. #658
    Tempesta violenta L'avatar di Fabry18
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    Predefinito Re: Vpt/vps 2018/19 ed il futuro inverno

    Citazione Originariamente Scritto da mat69 Visualizza Messaggio
    Oggi, per forza di cose, la nostra attenzione cade sulla coda del modello strato ecmwf a 10 hpa.

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    La ragione è molto chiara: viene decretato un riscaldamento maggiore e quindi un Mmw dal momento che l'inversione non riguarda solo il gradiente termico ma anche quello sul piano del geopotenziale con un inversione completa dei venti zonali.
    Tuttavia di che Major Warming stiamo parlando?
    Infatti l'inversione dei venti zonali avviene in una condizione assai atipica che ha il suo precedente, se non vado errato in simile dinamica nel 2013, ovvero in presenza di un vps fortemente bilobato ma ancora integro nella sua massa.
    Si dovrebbe ad oggi parlare di displacement in quanto l'inversione dei venti, in base a quella proiezione, si verifica a causa della dislocazione della massa al di fuori del polo.
    Facciamo un ulteriore opportuno passaggio.
    L'intenso flusso di calore su w.1 che sta alla base del mmw displacement opera un forcing dinamico progressivo sul vps dal basso verso l'alto con una progressiva risoluzione del disturbo che parte proprio dai piani bassi della stratosfera.
    Di regola la non propagazione del disturbo dai piani alti verso la troposfera vanifica il t-s-t event caratteristico invece proprio dei riscaldamenti maggiori di tipo split.
    Questi ultimi infatti partono sovente silenti (quindi non visibili nella sinottica) nella loro prima fase dalla tropo alla stratosfera ( fase t-s ) e si rendono visibili nel passaggio successivo ovvero con una trasmissione del disturbo dall'alto verso il basso (fase s-t) che sfocia nel break down del vps a partire dall'alta o dalla medio alta stratosfera ( 10 hpa ).

    Nel nostro specifico caso è visibile l'interazione delle due dinamiche ovvero quella di tipo displacement con quella di tipo split.

    IMG-20181219-WA0013.jpg

    Lo sbilanciamento degli eddy heat fluxes sulla prima cresta d'onda genera la consueta rotazione della massa del vps.
    In questo caso la wave 1 dal basso, visibile in stratosfera a partire dai meridiani centrali del Pacifico, imprime una compressione sulla massa del vps inducendone una dislocazione dal polo e una rotazione di circa 90°.
    Raramente questa dinamica incide sulla forza del vps in quanto comporta, in presenza di eddy heat fluxes sulla sola prima onda, una compressione di massa e una possibile accelerazione per conservazione del momento angolare.

    ecmwfpv475f120.gif
    (tipica dislocazione da mmw displacement visibile già a 120 h a 475 K quindi in bassa stratosfera)

    Mentre questa dinamica si propaga verso i piani più alti della stratosfera il disturbo viene progressivamente ad attenuarsi a partire dalla bassa stratosfera a causa della diminuzione del gradiente verticale di calore che va ad indebolire l'insorgenza di nuove Rossby waves e di conseguenza il vps dal basso tende a riposizionarsi sul polo.
    MA in questo caso di cui stiamo oggi discutendo,non abbiamo la sola w.1 ad essere attiva ma anche un flusso di calore (più contenuto) su w.2 ovvero su due creste d'onda.
    Nell'immagine che ho postato sopra potete vedere il lavoro imposto dalla wave 1 e la sovrapposizione (frecce rosse) del lavoro imposto dai flussi di calore su 2 onde.
    In stratosfera la dinamica relativa alle wave 2 (o two waves pattern) impone due creste d'onda visibili in stratosfera a partire dai piani più alti grazie a flussi di calore bilanciati che si propagano verticalmente verso i piani superiori (oltre che verso il polo) progredendo contemporaneamente verso ovest.
    Nell'immagine inferiore potete notare i flussi di calore che partono dalla media troposfera e che si propagano in stratosfera (10 hpa) come appare nella figura superiore.

    ecmwfpv850f240.gif
    (massa del vps a 850K quindi circa a 10 hpa raggiunta dal basso da wave 1 ma contemporaneamente intrusa da w.2 con evidente impatto sulla distruzione delle epv e bilobazione)

    In caso di split il break down del vps produce i suoi effetti depositando il proprio momento easterlies dall'alto verso il basso.
    La trasmissione verso il basso avviene sia per trasferimento di moto antizonale (easterlies) sia per il progressivo raffreddamento che in questo caso parte non dai piani bassi (come per il displacement) ma dall'alto e che quindi comprime verso gli strati inferiori il disturbo causato dallo split del vortice accelerando il processo propagativo.
    Queste dinamiche propagative verso il basso sono tanto più rapide quanto maggiore è la risoluzione del disturbo in alta stratosfera e quindi nella prima fase dell'inverno mentre durante la fase di progressivo riscaldamento radiativo (febbraio) normalmente sono più lente.

    Nel nostro specifico caso mi pare di verificare una contestuale azione dovuta al contemporaneo attivarsi sia del flusso su w.1 che di quello su w.2.
    Per le premesse fatte è ovvio che il primo tende a vedersi contestualmente in troposfera come ai piani bassi della stratosfera mentre il secondo opererà in modo più graduale dall'alto verso il basso.

    Mi preme sottolineare che si sta ancora analizzando una dinamica nel long range e che quindi andrà verificata molto opportunamente nelle prossime emissioni.
    Non mi sembrano cose negative sbaglio?ma quando arriverà dal basso la spinta della w2 se ho capito bene il vp in fase si troverà?


    Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk

  9. #659
    Comitato Tecnico Scientifico L'avatar di mat69
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    Predefinito Re: Vpt/vps 2018/19 ed il futuro inverno

    Citazione Originariamente Scritto da Fabry18 Visualizza Messaggio
    Non mi sembrano cose negative sbaglio?ma quando arriverà dal basso la spinta della w2 se ho capito bene il vp in fase si troverà?


    Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk
    La spinta di w.2 NON arriva dal basso ma dall'alto se si concretizzerà la rottura del vps.
    Matteo



  10. #660
    Uragano L'avatar di Alessandro1985
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    Predefinito Re: Vpt/vps 2018/19 ed il futuro inverno

    e che si può aggiungere a un post così?
    interessante notare come in fase di imprinting ottobrino la disposizione sia stata un pò spuria ma tendenzialmente assimilabile alle annate con eventi split
    mentre le anomalie troposferiche da metà novembre in avanti sono state associate ad azioni in atl con relativi scand, dinamiche segnalate in letteratura come propedeutiche ad eventi displacement mentre il pacifico è un pò sopito per le ragioni che dicevamo ieri ma potrebbe riattivarsi al momento opportuno

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