Però una cosa voglio dirla, più che andare a vedere lo split con la mappa delle temperature a 10 hpa
a noi ci interessano di più i geopotenziali e nell'ottica questa carta.
Perché alla fine è poi qui che vedi e riesci a leggere l'asse del VP splittato e la direzione quindi dei lobi.
Che comunque c'è e si vede anche qui, situazione più che ottima...
Si vero amico, errore mio, bilobazione comunque siamo lì lì e speriamo di vederlo entro breve
Buona serata a tutti Siamo alla vigilia di una situazione a mio parere estremamente potenziale per non dire esplosiva, dove sin dall'inizio si erano già evidenziati i primi "SINTOMI" di cambiamento di stato del VP nel periodo topico, cioè autunnale dove ricordiamoci bene che sempre più studi accreditano con sempre maggior successo la correlazione tra VP autunnale e stagione invernale. Per dirla in parole semplici già dalla stagione autunnale si riesce a grandi linee a capire l'evoluzione invernale attraverso il grado di maturazione del VP autunnale. Partiamo da un presupposto molto importante, e per far questo dobbiamo secondo me partire dallo stratwarming dello scorso febbraio dove appunto lo split ci ha portato ad un periodo molto interessante seppur con potenzialità parzialmente deludenti in quanto l'aggancio atlantico ha portato ad un antizonalità troppo esasperata e non diretta come si pensava. Ma la cosa più importante non è tanto l'ondata di freddo di suo, ma il cambio definito del pattern emisferico e di conseguenza questo stratwarming ha portato a molte impronte inconfutabili dove partivamo da un inizio inverno molto incancrenito dal vecchio ciclo configurativo e non per niente negli scorsi interventi dello scorso inverno ho sempre parlato di "INVERNO LIMBICO" cioè di passaggio dal vecchio al nuovo. Di conseguenza già a partire dall'autunno attuale sono riemerse le anomalie lasciate in eredita dallo stratwarming, e questo secondo il mio parere ha portato ad una modulazione del js sul comparto americano evitando di avere un VP eccessivamente disturbato nel periodo autunnale e difatti la stratosfera è già partita subito fredda, ma anche in basso il grado di maturazione ha fatto il suo decorso in una modalità più graduale come non è stato da molti anni a questa parte, dove al contrario si partiva con una troposfera eccessivamente reattiva ma con stratosfera iperaffreddata, portando a decoupling con rischi di precondizionamenti acutizzati anche da una wawe 1 troppo addossata sul comparto alaskiano e questo non fa altro che creare ulteriore rotazione di massa a causa del momento angolare. Ad essere pignoli anche lo scorso inverno non abbiamo assistito a precondizionamento classico cold ma di una sorta di precondizionamento periferico del VP cioè un precondizionamento che lo definirei di tipo "LOBICO" questo stato di cose sta ulteriormente consolidando un cambio di ciclo, in quanto stiamo sempre più assistendo a situazioni atipiche e fuori dagli schemi canonici, segno tangibile di un cambiamento emisferico importante dove dovremo rivedere molti concetti.
Aperta e chiusa parentesi, partendo appunto da una maturazione graduale con wawe 1 stazionaria ma allo stesso tempo non troppo energica ha evitato l'elevato wawe numbers e di conseguenza i disturbi corti e divergenti non fanno altro che approfondirlo ancora di più con situazioni deleterie in seguito. Inoltre abbiamo avuto un VP si maturo ma allo stesso tempo con EPV molto basse e molto malleabile e quindi più facile da gestire. Successivamente il travaso di vorticità in AD - ha fatto si che si formasse l'anticiclone russo che a sua volta lo stesso HP SIBERIANO oltre a modulare il js crea anche i primi attriti con gli UPPER WARMING. Tutto questo stato di cose ha fatto che come un cane che si morde la coda, il ritravaso successivo di vorticità cioè appunto il tentativo di riaccentramento ha creato ulteriori attriti, mentre il VPS ha sempre mantenuto un grado di eliticizzazione tenendosi pressato dalle due wawe. Pure il pseudo CANADIAN WARMING ha portato ad un secondo ritravaso siberiano con un secondo episodio di AD - con ulteriore consolidamento del serbatoio già molto freddo presente ad est. Ora stiamo vivendo una situazione al cardiopalma dove ancora non si capisce bene che cosa succederà con modelli nel completo caos. Una dinamica di SPLIT potrebbe è vero portarci a potenzialità grandiose, ma allo stesso tempo rischiose per il fatto che uno SPLIT se avviene con un asse non congeniale rischia di far andare tutto per aria con rischio di antizonalità magari troppo esasperate, mentre con un maggior equilibrio più lento e tortuoso magari l'ASSE si disporrebbe meglio con uno split migliore, ma anche se non ci fosse mai potrebbe non essere un male in quanto anche con DISPLACEMENT abbiamo avuto grandi potenzialità. Rimango fermamente convinto che la stratosfera rimanga una sorta di JOLLY dove aumenta le possibilità e potenzialità degli eventi, ma che alla fine non sia poi cosi indispensabile per avere un buon inverno, in quanto potrebbe anche rovinare il pattern troposferico in negativo, il gioco vale la candela??? mentre con un assetto troposferico già ottimo con le SSTA atlantiche che stanno cambiando tripolo e area RM negativa, già predictor di NAO negativa coaudivata anche dalla MJO andrebbe a creare una costruzione più solida dei blocchi atlantici e in più avendo l'HP RUSSO SIBERIANO potremo portare a casa magari più colpi grossi in tempi più dilatati, che non un unico grande colpo andato magari in fumo. Direi che ho finito, non sono un esperto ma ci tenevo a fare questa analisi molto approfondita e spero che sia gradita a tutti e se ci sono errori mi darete ulteriori correzioni o delucidazioni in merito. SALUTONI.
Poche novità dalle carte strato stamattina, si continua a vedere una probabile inversione dei venti zonali a 10 hPa tra 8/9 giorni. Le modalità e le distribuzioni di vorticità divergono tra i due principali modelli, ECMWF continua a vedere una forte bilobazione mentre gfs vede al massimo un VPS allungato. In ogni caso mi sentirei di classificare questo probabile mmw come displacement in quanto al momento dell’inversione non c’è split in nessuna delle due visioni. Altro elemento che mi fa pensare allo split è la scarsa propagazione al di sotto dei 10 hPa. Attenzione però che questo non per forza è un male per le sorti invernali del nostro Paese, con le figure così disposte in troposfera e una probabile ridistribuzione delle vorticità al seguito dell’azione strato, continuo a credere ci sia possibilità di un buon evento invernale ad inizio del nuovo anno mentre con una propagazione del disturbo alle quote troposferiche assisteremmo ad un reversal pattern che porterebbe maggiore negatività dei principali indici teleconnettivi.
Si veramente poche novità stamattina però tutto procede per bene...
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