Originariamente Scritto da
Alessandro1985
scrivo qualche pensiero per far il punto prima di tutto con me stess,o sperando di offrire qualche spunto significativo visto il livello degli ultimi interventi
questo evento presenta alcuni aspetti che didatticamente lo rendono di estremo interesse a mio avviso
prima di tutto la situazione che è già stata spesso analizzata e lo rende un evento ibrido
in secondo luogo il fatto che i modelli stiano cambiando continuamente parametri anche in stratosfera laddove solitamente non si assistono a ribaltoni nel medio periodo
reading ha rivisto decisamente la dinamica di split in alta strato con un picco negativo appena percettibile quando in alcune corse del recente passato era stato segnalata un'inversione prossima a valori record
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questo perchè si sta rivisitando l'evento sia in termini di intensità che di durata
ad eventi che hanno picchi di antizonalità intensa e sono fulminei nella propagazione questo pare presentare caratteristiche diametralmente opposte che stanno diluendo notevolmente i tempi
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se notate quella che doveva essere una rapida fase di ricostruzione del
vps a 1hpa al momento latita negli aggiornamenti e pare prolungare notevolmente la tempistica di propagazione per compressione adiabatica
nonostate ciò il momento esterliess vede una propagazione che nella fascia 70-90 raggiungerebbe la media strato
intato lo split ormai si conclamerebbe ai 10hpa per reading e
gfs entro il 3 grazie a una podersa azione della prima onda
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anche in questo caso se notate la dinamica che pareva in alcune corse raggiungere picchi notevoli non sarà tale ma viene rivisitata nella tempistica consegnando un quadro antizonale che si presenterebbe notevolmente prolungato
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la persistenza di un SH in grande spolvero porterebbe quando ancora si dovrebbe esaurire la prima azione a un nuovo warming, in considerazione della natura anomala dello split che porta il nucleo vorticoso più consistente a isolarsi verso l'eurasia
in questo contesto di nuova rotazione e allunamento potrebbero esserci i presupposti per trovare una più classica azione a due onde, cosa che al momento e vista la precarietà dei forecast, va presa con tutte le cautele del caso
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sulla natura ibrida dello split volevo annotare come ci sia una paritetitica condizione ibrida nei presupposti che hanno accompagnato la nascita e la crescita di questo
vp
per quanto concerne infatti la disposizione delle onde planetarie durante la fase di imprinting ottobrino si ravviserebbe una disposizione più canonica rispetto ad annate di eventi split
Allegato 496854
viceversa le condizioni troposferiche che hanno aperto la strada a un'intenso periodi di flussi verticabili che possiamo ritrovare partendo da questa imponente azione novembrina
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sono più propiamente affini alle dinamiche displacement
Allegato 496855
l'altro aspetto significativo è l'andamento stesso dei flussi che si presentano da recordi in medio alta strato grazie alla potenza dell'azione dell'onda madre mentre non sono altrettanto pervasivi verso il limite con la tropopausa in intensità ma lo sono (ritorna questo aspetto) in continuità, notate la sequenza senza picchi negativi rispetto alla casistica media
Allegato 496857
Allegato 496856
un
vp come evidenziato già in passato in questo stesso td che ha presentato nella sua parte medio alta una scarsa coesione interna che ha concesso gioco facile all'azione dell'onda madre nell'intruderne la massa sino a splittarla senza la consueta controparte
questo aspetto potrebbe aver contribuito quindi all'inconsuetudine dell'evento e allo stesso tempo non aver concesso l'attivazione classica della seconda cresta
la debolezza delle
epv strato però è contrastata dalla notevole vivacità delle vorticita troposferiche, con un settore atlantico ancora alle prese con la (uscita?) da un ciclo
nao di intensità e pervicacia record per la serie storica
per quanto riguarda questo aspetto se è vero come verificato dal lavoro di reanalisi in caso di eventi puramente displacement si è osservata una distensione e abbassamento della corrente a getto potremmo immaginare il ramo principale che vada a fondersi parizialmente con il getto subtropicale mentre un ramo secondaro potrebbe arretrare progressivamente quello che è stato il consueto asse di blocco stagionale in cui il lato discendente andava a cadere in sede balcanica lasciando più scoperto il settore occidentale europeo dal giogo altopressorio
infine la convezione il cui ruolo e risposta in questi frangenti è stato esplicato con la consueta brillatenzza da Matteo nella fase di ripresa potrebbe bypassare fase 7 per ripresentarsi con discreta magnitudo in 8-1 sfruttando la disposizione cp
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in definitiva un'altro evento che sarà interessante scoprire insieme e che ci consente, al netto dei risvolti metereologici, di arricchire la nostra compresione in un ambito dove per forza di cose la conoscenza è ancora più precaria che in altri settori della fisica dell'atmosfera
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