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  1. #1201
    Fulviots
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    Predefinito Re: Vpt/vps 2018/19 ed il futuro inverno

    E per la Mjo (guarda caso) si replica la situazione di 1 mese fa, pari pari, ncep che vede il valore quasi uscire dalla tabella (come 1 mese fa) mentre scmwf molto sobrio lo vede rientrare nel cerchio (come sopra), alla fine sappiamo tutti come andò a finire, con un nulla di fatto e cioè magnitudo bassa e palla al centro. A vedere farà la stessa fine.

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  2. #1202
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    Predefinito Re: Vpt/vps 2018/19 ed il futuro inverno

    Citazione Originariamente Scritto da mat69 Visualizza Messaggio
    Buongiorno a tutti.
    Solo in breve premessa mi sia consentito esprimere l'opinione sul fatto che una citazione, se operata con rispetto del pensiero e del "lavoro" altrui non debba essere considerato fatto riprovevole o in qualche modo atto ad offendere nessuno. Basti pensare tutte le citazioni che sovente si fanno e che ci permettono di confrontarci, spesso in maniera costruttiva. Ecco se lo spirito è quello a mio avviso non ci dovrebbe essere terreno per malintesi, neppure se, come talvolta può capitare, ci si trovi in condizioni di pensarla in tutto o in parte diversamente.
    Detto questo, nel salutare Filippo in occasione del suo intervento, partirei un attimo dal lavoro di Lamma sopraccitato che, dico subito, trovo pregevolissimo per gli spunti di natura statistica che ha portato alla mia attenzione ma che non mi vede in tutto concorde circa premesse e conclusioni.
    Cito alcuni passaggi:

    "....Quindi, le irruzioni di aria fredda a cui abbiano assistito in questo inizio d’anno e che hanno portato sul nostro Paese temperature al di sotto della media, non sono da attribuire direttamente allo stratwarming. Si tratta invece di anomalie climatiche, di per sé non eccezionali, associate ad altre forzanti (NINO e attività solare)".

    Era stato a suo tempo rilevato in questi lidi come in realtà la propagazione fosse stata sostanzialmente assai rapida benché limitata all'area polare e subpolare (fino a 70°N):

    Allegato 501878 Allegato 501879

    Un trasferimento di momento easterlies che ha comportato, quale primo effetto, un aumento del geopotenziale a tali latitudini e una divisione a bicella delle masse artiche del vortice troposferico con incremento del gradiente orizzontale e quindi rinforzo di un pattern medio zonale verso le medie latitudini.
    Come citato da Lamma:

    "... Il ritardo fin qui cumulato (28 giorni) risulta il secondo più lungo della serie ......"

    Per un opportuno confronto effettivo riguardante le modalità degli altri casi citati da Lamma sarebbe necessario poter lavorare sulle reanalisys sulle quali mi propongo di terminare terminato lo..... shutdown del NOAA

    Ricordando comunque a tal proposito le modalità di propagazione del disturbo stratosferico, si è più volte fatto riferimento alla necessità di un raffreddamento repentino che potesse attraverso la risoluzione del disturbo stratosferico portare ad un trasferimento del momento easterlies verso i piani inferiori mantenendo lo stesso in buona "conservazione".
    E' verosimile pensare che una diluizione temporale così marcata abbia inciso proprio su questa fase di trasferimento non vanificandola completamente bensì indebolendola ma non inibendola del tutto.
    E' molto difficile infatti riuscire a conservare integro un trasferimento di moto contrario da altezze ragguardevoli di 28/29000 metri laddove generalmente ha inizio il MMW split e quindi in condizioni di notevole rarefazione atmosferica fino in troposfera se questo risulti molto lento.
    Ma non basta.
    Oltre ad un fattore temporale si è andato ad aggiungere quello relativo alla particolare modalità attraverso la quale lo stesso split si è andato a creare e al notevole disallineamento lasciato sui lobi residui del vps lungo la propria colonna.
    Distruzione del lobo americano in media bassa stratosfera e al contrario di quello eurasiatico in medio alta stratosfera ove le epv del piano isentropico a 850K fin circa a 600K hanno mostrato residua attività di vorticità potenziale nel settore nord americano:

    Allegato 501880
    Come precedentemente osservato anche questo aspetto rileva anomalìe in quanto generalmente il vps tende a riformarsi dal settore eurasiatico e ad incentrarsi gradualmente sul polo.

    Detto questo e tornando agli effetti in troposfera, non mi trovo d'accordo sul fatto che la propagazione non abbia fatto o stia facendo tutt'ora progressi e questo è ben visibile dalla stessa frammentazione delle masse artiche che stanno mostrando i gm a partire dagli stessi nuclei di vorticità potenziale presenti e disposti ormai al confine con la tropopausa:

    Allegato 501881
    ove l'intrusione del disturbo è ben evidente.

    Impropria in quanto il raffreddamento radiativo è nel frattempo ricominciato a partire dall'alta stratosfera, tuttavia assimilabile quanto ad effetti, questo MMW ha assunto proprio per le due principali motivazioni addotte ovvero: 1 lentezza propagativa e 2) forte asimmetria del vps tra i vari piani, caratteristiche assimilabili ad un Final Major Warming per le modalità molto parcellizzate di trasferimento del disturbo verso le quote più basse.
    Se oggi guardiamo ad ogni buon conto i 10 hpa in prospettiva a 240 h secondo il modello inglese notiamo una ricostituzione assai lenta da parte delle epv nonostante l'impennata a 1/5 hpa che dipende dal sostanziale isolamento che lo strato antizonale sottostante ha frapposto :

    Allegato 501882

    Allegato 501883

    Notate come, nonostante l'impennata delle velocità in alta stratosfera, la parte sottostante ancora accondiscenda poco al trasferimento di momento westerlies proprio a ragione di uno stato del vps profondamente inciso dall'evento stratosferico.
    Per non parlare dei piani poi ancora inferiori:

    Allegato 501884

    Detto questo, convengo con Filippo nel momento in cui parla di una sostanziale dispersione del moto ma per le ragioni sopraesposte e non tanto per la qualità del MMW quanto per le sue modalità.
    Un'ulteriore fase propagativa è comunque ancora in atto ed è anche sostanzialmente visibile sia dalla sinottica che dalla diminuzione delle velocità zonali visibili nella cromografia sottoriportata:

    Allegato 501885 Allegato 501886

    Allegato 501887

    Diminuzione che, bene dirlo fin d'ora, a mio avviso non porterà ad un azzeramento delle stesse ma a reiterati disturbi che, di origine stratosferica andranno a mescolarsi a componenti troposferiche ampliando effetti deterministicamente imprevedibili ma che certamente residueranno a lungo sia per l'impossibilità da parte della colonna intera del vp a partire proprio dalla stratosfera di imporre una nuova accelerazione zonale sia per la fase più avanzata stagionale nella quale andiamo incontro che non potrà che ampliare l'incisività delle Rossby waves troposferiche implementando quel che dall'alto è riuscito ad arrivare.
    Mi permetto solo di dissentire parzialmente con te e di concordare di più con l'analisi fatta dal Lamma (tra l'altro scritta da un mio carissimo amico, ma questo non inficerà il mio giudizio ) circa lo "zampino" stratosferico su quanto avvenuto in troposfera nel mese di Gennaio. Credo anch'io che la troposfera abbia fatto sostanzialmente tutto da sola, in quanto la propagazione del momento easterlies in realtà non sia mai avvenuta compiutamente.
    Hai postato le mappe di previsione a 6 e 7 giorni dove si vedeva un touch down limitato all'area polare, lasciando di fatto "viva e vegeta" la Jet Stream Polare. Nella realtà, se andiamo a vedere le analisi per quegli stessi giorni e non le previsioni, ci accorgiamo che il trasferimento è stato molto meno incisivo, al punto da lasciare più di qualche dubbio sul reale compimento dello stesso.

    ecmwfzm_u_a12_20190117.gif ecmwfzm_u_a12_20190118.gif

    Ciò detto, ringrazio sentitamente te e tutti gli altri utenti che hanno magistralmente spiegato i motivi del comportamento così peculiare di questo MMW (ormai datato 27 Dicembre) e conseguente split (ormai datato 3 Gennaio).
    Dal basso delle mie conoscenze, ritengo del tutto plausibile avere un VPT disturbato per tutto il mese di Febbraio, pur senza vedere mai onde di Roosby ficcanti come a fine Febbraio 2018. Le diversità di innesco e di propagazione (descritte da voi alla perfezione) rendono assai improbabile il ripetersi di una dinamica del genere.
    Buona domenica a tutti

  3. #1203
    Vento forte L'avatar di Calibre
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    Predefinito Re: Vpt/vps 2018/19 ed il futuro inverno

    Citazione Originariamente Scritto da Fulviots Visualizza Messaggio
    E per la Mjo (guarda caso) si replica la situazione di 1 mese fa, pari pari, ncep che vede il valore quasi uscire dalla tabella (come 1 mese fa) mentre scmwf molto sobrio lo vede rientrare nel cerchio (come sopra), alla fine sappiamo tutti come andò a finire, con un nulla di fatto e cioè magnitudo bassa e palla al centro. A vedere farà la stessa fine.

    diagram_40days_forecast_GEFS_member.gif

    ECMF_phase_51m_small.gif
    Però qualche giorno fa ECMWF vedeva una fase 7 debole che durava qualche giorno per poi rientrare subito nel cerchio... ora ha aumentato durata e magnitudo, non mi stupirei che alla fine ne uscisse una via di mezzo fra i due forecast. Detto ciò però confermo la performance a dir poco scadente di GEFS di un mese fa...

  4. #1204
    Uragano L'avatar di Alessandro1985
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    Predefinito Re: Vpt/vps 2018/19 ed il futuro inverno

    Citazione Originariamente Scritto da Calibre Visualizza Messaggio
    Però qualche giorno fa ECMWF vedeva una fase 7 debole che durava qualche giorno per poi rientrare subito nel cerchio... ora ha aumentato durata e magnitudo, non mi stupirei che alla fine ne uscisse una via di mezzo fra i due forecast. Detto ciò però confermo la performance a dir poco scadente di GEFS di un mese fa...
    confermo
    gefs pessime ma reading tende spesso a sottostimare un pò
    mi pare ci fosse anche un paper al riguardo

  5. #1205
    Vento fresco L'avatar di Cloover
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    Predefinito Re: Vpt/vps 2018/19 ed il futuro inverno

    Citazione Originariamente Scritto da Angelo_81 Visualizza Messaggio
    Mi permetto solo di dissentire parzialmente con te e di concordare di più con l'analisi fatta dal Lamma (tra l'altro scritta da un mio carissimo amico, ma questo non inficerà il mio giudizio ) circa lo "zampino" stratosferico su quanto avvenuto in troposfera nel mese di Gennaio. Credo anch'io che la troposfera abbia fatto sostanzialmente tutto da sola, in quanto la propagazione del momento easterlies in realtà non sia mai avvenuta compiutamente.
    Hai postato le mappe di previsione a 6 e 7 giorni dove si vedeva un touch down limitato all'area polare, lasciando di fatto "viva e vegeta" la Jet Stream Polare. Nella realtà, se andiamo a vedere le analisi per quegli stessi giorni e non le previsioni, ci accorgiamo che il trasferimento è stato molto meno incisivo, al punto da lasciare più di qualche dubbio sul reale compimento dello stesso.

    ecmwfzm_u_a12_20190117.gif ecmwfzm_u_a12_20190118.gif

    Ciò detto, ringrazio sentitamente te e tutti gli altri utenti che hanno magistralmente spiegato i motivi del comportamento così peculiare di questo MMW (ormai datato 27 Dicembre) e conseguente split (ormai datato 3 Gennaio).
    Dal basso delle mie conoscenze, ritengo del tutto plausibile avere un VPT disturbato per tutto il mese di Febbraio, pur senza vedere mai onde di Roosby ficcanti come a fine Febbraio 2018. Le diversità di innesco e di propagazione (descritte da voi alla perfezione) rendono assai improbabile il ripetersi di una dinamica del genere.
    Buona domenica a tutti
    L'analisi del LAMMA parla di una propagazione del MMW che condizionerà anche Marzo e Aprile.... Ma cosa si propagherà esattamente se in prospettiva è previsto un approfondimento del VPS a tutte le quote come è naturale che sia, visto l'abbattimento dell' e-p flux ed il progressivo raffreddamento Stratosferico per la tendenza all'equilibrio radiativo?

    Che la Troposfera a Gennaio abbia fatto tutto da sola non è corretto, perchè in realtà si vede come il processo di compressione adiabatica abbia riscaldato tutto il profilo isobarico fino in bassa Stratosfera. Se non abbiamo avuto un inversione del vento zonale dipende esclusivamente dalla posizione delle onde che hanno inibito il pattern NAO- e quindi il break down del VP.
    Ed ecco che in Europa occidentale ed Italia non abbiamo avuto ondate di gelo importanti , ma questo non giustifica la teoria della non propagazione, quanto di un MMW split a carico di una sola onda che si è comportato alla resa dei conti come un displacement.

    Adesso è previsto un approfondimento graduale del VPS, mentre in Troposfera la situazione rimane fortemente squlibrata sotto il profilo termodinamico, evidenziando la possibilità che al primo innesco di vorticità si realizzi un progressivo rinnovo dell'attività d'onda nel corso del mese di Febbraio.

    L'ESE è un processo "collaborativo" tra Stratosfera e Troposfera, dove il TST si è realizzato ed è ormai in fase di risoluzione, un feedback che riguarderà il mese di Febbraio come da letteratura, ma che non mi sento di estendere a Marzo ed Aprile quando invece le forzanti saranno ben altre.
    Filippo Casciani previsore di Meteodue.it/

  6. #1206
    Comitato Tecnico Scientifico L'avatar di mat69
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    Predefinito Re: Vpt/vps 2018/19 ed il futuro inverno

    Citazione Originariamente Scritto da Angelo_81 Visualizza Messaggio
    Mi permetto solo di dissentire parzialmente con te e di concordare di più con l'analisi fatta dal Lamma (tra l'altro scritta da un mio carissimo amico, ma questo non inficerà il mio giudizio ) circa lo "zampino" stratosferico su quanto avvenuto in troposfera nel mese di Gennaio. Credo anch'io che la troposfera abbia fatto sostanzialmente tutto da sola, in quanto la propagazione del momento easterlies in realtà non sia mai avvenuta compiutamente.
    Ti ringrazio per aver postato le proiezioni al momento dell'inizializzazione e non dei forecast che io avevo salvato anzitempo mentre non disponevo delle seconde.
    Tuttavia questo cambia poco rispetto l'idea espressa che mantiene comunque elementi di divergenza con quanto espresso da Lamma. Continuo a pensare che la propagazione parziale e limitata alle fasce polari e subpolari per le ragioni esposte nel mio precedente post ci sia stata e quanto riscontrato ad oggi non sia esclusivo "sacco" della troposfera.
    A sostenerlo è il repentino anzi direi sostanzialmente istantaneo incremento delle t. alla latitudine di 80°N fino in bassa troposfera il cui apice coincide con la declaratoria del SSW split.
    Infatti questo si è realizzato non solo in alta stratosfera bensì pure in media e bassa stratosfera.

    80.10.jpg 80.50.jpg 80.150.jpg

    Si vede anche molto bene come, in un'ottica di evoluzione classica di uno split, il raffreddamento abbia già iniziato il suo percorso dall'alto per poi propagarsi verso le quote inferiori.

    Viceversa il raffreddamento dovuto alla migrazione dei nuclei di vorticità potenziali è stato praticamente fulmineo laddove lo split viene conclamato in letteratura e in media stratosfera mentre è stato maggiormente traslato e con caratteristiche molto meno stabili quasi al confine con la tropopausa, segno delle difficoltà propagative riscontrate.

    50.10.jpg 50.50.jpg50.150.jpg

    Troppo stabile e consistente quindi l'aumento della t. a 150 hpa oltre i 70°N per poter negare l'incidenza della stratosfera.

    E poi....

    u 70.90.jpg u 70.90.png

    La differenza del comportamento propagativo si sostanzia nella differente condotta da parte dell'indice medio zonale (U) alle latitudini alte rispetto alle medie.
    Anche io penso che il disturbo si riverbererà piuttosto a lungo ed è visibile nelle proiezioni della seconda carta qui sopra postata ma sono convinto che opererà necessariamente in sinergia rispetto forcing troposferici che inevitabilmente si aggiungeranno secondo modalità non certamente dettagliabili.
    Matteo



  7. #1207
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    Predefinito Re: Vpt/vps 2018/19 ed il futuro inverno

    Citazione Originariamente Scritto da Cloover Visualizza Messaggio
    L'analisi del LAMMA parla di una propagazione del MMW che condizionerà anche Marzo e Aprile.... Ma cosa si propagherà esattamente se in prospettiva è previsto un approfondimento del VPS a tutte le quote come è naturale che sia, visto l'abbattimento dell' e-p flux ed il progressivo raffreddamento Stratosferico per la tendenza all'equilibrio radiativo?

    Che la Troposfera a Gennaio abbia fatto tutto da sola non è corretto, perchè in realtà si vede come il processo di compressione adiabatica abbia riscaldato tutto il profilo isobarico fino in bassa Stratosfera. Se non abbiamo avuto un inversione del vento zonale dipende esclusivamente dalla posizione delle onde che hanno inibito il pattern NAO- e quindi il break down del VP.
    Ed ecco che in Europa occidentale ed Italia non abbiamo avuto ondate di gelo importanti , ma questo non giustifica la teoria della non propagazione, quanto di un MMW split a carico di una sola onda che si è comportato alla resa dei conti come un displacement.

    Adesso è previsto un approfondimento graduale del VPS, mentre in Troposfera la situazione rimane fortemente squlibrata sotto il profilo termodinamico, evidenziando la possibilità che al primo innesco di vorticità si realizzi un progressivo rinnovo dell'attività d'onda nel corso del mese di Febbraio.

    L'ESE è un processo "collaborativo" tra Stratosfera e Troposfera, dove il TST si è realizzato ed è ormai in fase di risoluzione, un feedback che riguarderà il mese di Febbraio come da letteratura, ma che non mi sento di estendere a Marzo ed Aprile quando invece le forzanti saranno ben altre.
    Il mio appunto era rivolto al mese di Gennaio, concordo pienamente con voi che ipotizzare il tempo di Marzo ( l'articolo parla di inizio Aprile e non di tutto Aprile ad essere precisi) in base all'ESE warm di capodanno è quanto meno azzardato. Tutta la tua trattazione sul perché questo ESE warm si sia comportato in modo peculiare mi trova assolutamente d'accordo ed anzi ringrazio te e Mat per la stupenda analisi.
    Sono andato a rivedermi le analisi dell'università di Berlino, ed effettivamente ero in errore: il 20 Gennaio possiamo "certificare" il touchdown del momento eastrlies.

    Certamente in casi limite come questo è difficile essere tranchant ed in ogni caso non sarebbe logico, poiché andrebbe ad alimentare il falso mito di troposfera e stratosfera come due entità distinte, anziché un tutt'uno, pur separato da diversa composizione chimica e diverso gradiente di temperatura. Non per fare il democristiano, però credo sia meglio affermare che non tutto quanto accaduto nel mese di Gennaio sia ascrivibile a un input dall'alto. Certamente la neve sul Salento, preso a titolo esemplificativo di qualcosa di eclatante, del 4 Gennaio, mal si concilia con lo split del 3 Gennaio, allo stesso modo l'ondata di gelo che sta interessando e ancora interesserà gli States, è impossibile da giustificare con una sola componente troposferica.

  8. #1208
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    Predefinito Re: Vpt/vps 2018/19 ed il futuro inverno

    Citazione Originariamente Scritto da mat69 Visualizza Messaggio
    Ti ringrazio per aver postato le proiezioni al momento dell'inizializzazione e non dei forecast che io avevo salvato anzitempo mentre non disponevo delle seconde.
    Tuttavia questo cambia poco rispetto l'idea espressa che mantiene comunque elementi di divergenza con quanto espresso da Lamma. Continuo a pensare che la propagazione parziale e limitata alle fasce polari e subpolari per le ragioni esposte nel mio precedente post ci sia stata e quanto riscontrato ad oggi non sia esclusivo "sacco" della troposfera.
    A sostenerlo è il repentino anzi direi sostanzialmente istantaneo incremento delle t. alla latitudine di 80°N fino in bassa troposfera il cui apice coincide con la declaratoria del SSW split.
    Infatti questo si è realizzato non solo in alta stratosfera bensì pure in media e bassa stratosfera.

    80.10.jpg 80.50.jpg 80.150.jpg

    Si vede anche molto bene come, in un'ottica di evoluzione classica di uno split, il raffreddamento abbia già iniziato il suo percorso dall'alto per poi propagarsi verso le quote inferiori.

    Viceversa il raffreddamento dovuto alla migrazione dei nuclei di vorticità potenziali è stato praticamente fulmineo laddove lo split viene conclamato in letteratura e in media stratosfera mentre è stato maggiormente traslato e con caratteristiche molto meno stabili quasi al confine con la tropopausa, segno delle difficoltà propagative riscontrate.

    50.10.jpg 50.50.jpg50.150.jpg

    Troppo stabile e consistente quindi l'aumento della t. a 150 hpa oltre i 70°N per poter negare l'incidenza della stratosfera.

    E poi....

    u 70.90.jpg u 70.90.png

    La differenza del comportamento propagativo si sostanzia nella differente condotta da parte dell'indice medio zonale (U) alle latitudini alte rispetto alle medie.
    Anche io penso che il disturbo si riverbererà piuttosto a lungo ed è visibile nelle proiezioni della seconda carta qui sopra postata ma sono convinto che opererà necessariamente in sinergia rispetto forcing troposferici che inevitabilmente si aggiungeranno secondo modalità non certamente dettagliabili.
    Come ho già detto prima, ero in errore nel considerare il mancato touch down del momento easterlies.

    ecmwfzm_u_a12_20190120.gif

    Se solo avessi fatto lo sforzo di guardare un giorno in più di analisi

    Per il resto, ribadisco che concordo, e non potrebbe essere altrimenti, sulla vostra analisi del perché la propagazione sia stata tanto difficoltosa, mentre sulla capacità di condizionamento troposferico, non credo che questo potrà spingersi troppo lontano, identificando nel mese di Febbraio, tutto il mese, il termine dello stesso.
    Sono scettico sul "the best has yet to come", nel senso che la diluizione dal trasferimento, gioca forza inciderà sull'intensità. Questo non significa che sul nostro fazzoletto di Terra non potrà esserci una signora irruzione fredda continentale, ma dubito che a livello emisferico possa ripresentarsi qualcosa di simile a quanto visto ora, e nei prossimi giorni, sugli States.

  9. #1209
    Uragano L'avatar di Marcoan
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    Predefinito Re: Vpt/vps 2018/19 ed il futuro inverno

    Citazione Originariamente Scritto da Angelo_81 Visualizza Messaggio
    Come ho già detto prima, ero in errore nel considerare il mancato touch down del momento easterlies.

    ecmwfzm_u_a12_20190120.gif

    Se solo avessi fatto lo sforzo di guardare un giorno in più di analisi

    Per il resto, ribadisco che concordo, e non potrebbe essere altrimenti, sulla vostra analisi del perché la propagazione sia stata tanto difficoltosa, mentre sulla capacità di condizionamento troposferico, non credo che questo potrà spingersi troppo lontano, identificando nel mese di Febbraio, tutto il mese, il termine dello stesso.
    Sono scettico sul "the best has yet to come", nel senso che la diluizione dal trasferimento, gioca forza inciderà sull'intensità. Questo non significa che sul nostro fazzoletto di Terra non potrà esserci una signora irruzione fredda continentale, ma dubito che a livello emisferico possa ripresentarsi qualcosa di simile a quanto visto ora, e nei prossimi giorni, sugli States.
    E se guardiamo il determinismo over 144 h by ecmwf di stasera e volessimo commentare, io direi THE END.

  10. #1210
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    Predefinito Re: Vpt/vps 2018/19 ed il futuro inverno

    Citazione Originariamente Scritto da Angelo_81 Visualizza Messaggio
    Come ho già detto prima, ero in errore nel considerare il mancato touch down del momento easterlies.

    ecmwfzm_u_a12_20190120.gif

    Se solo avessi fatto lo sforzo di guardare un giorno in più di analisi

    Per il resto, ribadisco che concordo, e non potrebbe essere altrimenti, sulla vostra analisi del perché la propagazione sia stata tanto difficoltosa, mentre sulla capacità di condizionamento troposferico, non credo che questo potrà spingersi troppo lontano, identificando nel mese di Febbraio, tutto il mese, il termine dello stesso.
    Sono scettico sul "the best has yet to come", nel senso che la diluizione dal trasferimento, gioca forza inciderà sull'intensità. Questo non significa che sul nostro fazzoletto di Terra non potrà esserci una signora irruzione fredda continentale, ma dubito che a livello emisferico possa ripresentarsi qualcosa di simile a quanto visto ora, e nei prossimi giorni, sugli States.
    Assolutamente d'accordo.
    Effetti diluiti che, a sto punto in concorso con le dinamiche troposferiche, produrranno risultanze deterministicamente poco definibili fin d'ora probabilmente per tutto il mese di febbraio.
    Inutile ricordare ancora che non è detto che il compimento degli effetti della propagazione stratosferica porti conseguenze rilevanti nelle nostre lande.....
    Matteo



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