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Risultati da 271 a 280 di 1364
  1. #271
    Uragano L'avatar di Alessandro1985
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    Predefinito Re: Rosso fuoco tra Alaska e Siberia ed il nascente VP scenari invernali 2019/20

    quando si dice: tutta un'altra cosa


  2. #272
    Vento fresco L'avatar di Alessandro669
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    Predefinito Re: Rosso fuoco tra Alaska e Siberia ed il nascente VP scenari invernali 2019/20

    Sembra l’anno di svolta per un pattern finalmente a due onde

  3. #273
    Uragano L'avatar di Dream Designer
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    Predefinito Re: Rosso fuoco tra Alaska e Siberia ed il nascente VP scenari invernali 2019/20

    Citazione Originariamente Scritto da Alessandro1985 Visualizza Messaggio
    quando si dice: tutta un'altra cosa

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    Domanda da due lire: a quale anno dei recenti (diciamo dalla fine del decennio scorso) assomiglia di più la disposizione del VPS in questo periodo dell'anno, se la previsione trova conferma ?


    NAPOLI, Febbraio 2018: IO C'ERO !!!
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  4. #274
    Uragano L'avatar di Alessandro1985
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    Predefinito Re: Rosso fuoco tra Alaska e Siberia ed il nascente VP scenari invernali 2019/20

    Citazione Originariamente Scritto da Dream Design Visualizza Messaggio
    Domanda da due lire: a quale anno dei recenti (diciamo dalla fine del decennio scorso) assomiglia di più la disposizione del VPS in questo periodo dell'anno, se la previsione trova conferma ?
    certamente questa tendenza al pattern a due onde se fosse confermata non è compatibile con alcuna delle annate post 2013

  5. #275
    Tempesta violenta L'avatar di Fabry18
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    Predefinito Re: Rosso fuoco tra Alaska e Siberia ed il nascente VP scenari invernali 2019/20

    Citazione Originariamente Scritto da Alessandro1985 Visualizza Messaggio
    certamente questa tendenza al pattern a due onde se fosse confermata non è compatibile con alcuna delle annate post 2013
    Dai metti l’anno a cui stai pensando e facciamola finitaRosso fuoco tra Alaska e Siberia ed il nascente VP scenari invernali 2019/20


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  6. #276
    Uragano L'avatar di Alessandro1985
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    Predefinito Re: Rosso fuoco tra Alaska e Siberia ed il nascente VP scenari invernali 2019/20

    Citazione Originariamente Scritto da Fabry18 Visualizza Messaggio
    Dai metti l’anno a cui stai pensando e facciamola finitaRosso fuoco tra Alaska e Siberia ed il nascente VP scenari invernali 2019/20


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    e se ti dicessi che non c'è

  7. #277
    Tempesta violenta L'avatar di Fabry18
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    Predefinito Re: Rosso fuoco tra Alaska e Siberia ed il nascente VP scenari invernali 2019/20

    Citazione Originariamente Scritto da Alessandro1985 Visualizza Messaggio
    e se ti dicessi che non c'è
    Di solito significano cose nefaste per noiRosso fuoco tra Alaska e Siberia ed il nascente VP scenari invernali 2019/20Rosso fuoco tra Alaska e Siberia ed il nascente VP scenari invernali 2019/20Rosso fuoco tra Alaska e Siberia ed il nascente VP scenari invernali 2019/20per prendere 30 dobbiamo prevedere 70Rosso fuoco tra Alaska e Siberia ed il nascente VP scenari invernali 2019/20Rosso fuoco tra Alaska e Siberia ed il nascente VP scenari invernali 2019/20Rosso fuoco tra Alaska e Siberia ed il nascente VP scenari invernali 2019/20comunque il 95 che hai tirato potrebbe starci


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  8. #278
    Uragano L'avatar di Dream Designer
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    Predefinito Re: Rosso fuoco tra Alaska e Siberia ed il nascente VP scenari invernali 2019/20

    Citazione Originariamente Scritto da Alessandro1985 Visualizza Messaggio
    e se ti dicessi che non c'è
    ma c'è, ma c'è ... un pò di 2008, un pò di 1995 et voilà !



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  9. #279
    Comitato Tecnico Scientifico L'avatar di mat69
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    Predefinito Re: Rosso fuoco tra Alaska e Siberia ed il nascente VP scenari invernali 2019/20

    Buongiorno a tutti

    Non è mia intenzione quella di raggelare gli entusiasmi ma solo di mettere sul piatto nel modo più asettico possibile alcune considerazioni.

    Parto da un'osservazione che Andrea (4ecast) aveva, se ben ricordo, postato tempo fa e inerente la variazione di comportamento della corrente a getto che appare del tutto evidente essersi innalzata rispetto il percorso medio del j.s. subtropicale e abbassata rispetto il percorso medio del j.s. polare.


    anno.png
    I mesi di transizione dall'estate all'autunno ancora a ridosso del trimestre estivo evidenziano poi ancora di più questa tendenza che si spiega attraverso due sostanziali concause legate entrambi al riscaldamento del N.H.

    set.png

    Se le fasce tropicali infatti, da un lato, mostrano una traslazione maggiore verso nord e una loro maggior permanenza a latitudini più elevate, il riscaldamento troposferico polare opera indubbiamente sul ritardo nello sviluppo e nella maturazione del vortice che impatta sul processo di accorpamento del fronte polare e quindi anche sulla stessa ripresa della tensione della corrente a getto polare.
    Ne risulta una corrente a getto in posizione traslata rispetto al passato con l'assottigliamento sempre più evidente della fascia mediana che, secondo le ripartizioni della tradizionale circolazione generale dell'atmosfera, è occupata dalla cella di Ferrel.
    Le vigorose ondulazioni del getto cui ci dobbiamo confrontare sempre più spesso nei mesi autunnali presentano quindi due connotati essenziali:

    1. quello di portare a contatto masse d'aria molto eterogenee il cui avvicinamento dipende dall'enfatizzazione degli scambi meridiani;
    2. la permanenza di pattern circolatori troposferici che rispondono ad una rallentata attività del vortice polare che tende a ritardare il proprio sviluppo e a mantenere vorticità potenziali più basse rispetto la norma


    Cattura.JPG

    Come risaputo un vpt debole ha impatti importanti sul lavoro operato attraverso gli heat fluxes attraverso la tropopausa.
    La stazionarietà d'onda con una scarsa ripidità ai piani superiori incide su un trasporto non ottimale sia di moto che di molecole di O3 il cui impatto si rileva attraverso un precoce raffreddamento della stratosfera:

    Cattura.JPG

    Il vps ad oggi appare infatti piuttosto compatto ma con vorticità periferiche piuttosto organizzate.

    A ragione di ciò non mi sentirei di escludere che possa venir agevolmente raggiunta la famosa soglia dell'ese cold a ridosso delle terza decade di novembre.
    Questo per quanto concerne il riflesso troposfera/stratosfera.
    Questo non deve neppure meravigliare troppo in quanto si tratta in fondo di scambi verticali compensativi rispetto forti anomalìe termiche e di geopotenziale che ormai da anni si ripetono nelle regioni artiche e subartiche del N.H.
    Detto ciò tuttavia in troposfera vanno valutati, a mio avviso, ulteriori elementi fortemente distintivi e legati ad un clima profondamente modificato rispetto le evidenze statistiche che hanno dato luogo e tempo a studi spesso riproposti i quali restano caposaldo per quanto concerne le descrizioni delle dinamiche ma datati dal punto di vista statistico.
    Questi elementi vanno certamente valutati ad esempio quando si parla (o si parlerà) di un ennesimo strat cooling in merito ai propri effetti condizionanti sulla troposfera.
    Guardando invece alla troposfera possiamo oggi notare alcuni aspetti che nel trend generale di aggravamento delle anomalìe positive presentano un qualche segno di discontinuità.
    Mi riferisco a quanto più volte postato in merito al NAD (North American Dipole) citato in studi piuttosto recenti e imponente pattern spesso ripetitivi nel trimestre invernale:

    untitled.png

    untitled.png

    La rilevanza del dipolo non sta tanto negli effetti puramente sinottici ma nella sua influenza sul segnale della NAO che ormai da oltre 5 anni mostra con rari segni di discontinuità un segno positivo nel trimestre invernale.
    La forzante che opera sul trend ondulatorio delle grandi onde di Rossby va ad incidere profondamente sul percorso della corrente a getto polare con la tendenziale formazione di un promontorio semistazionario che dalla west coast si propaga agli stati della California e fino all'Alaska.
    Ne discende al contrario un crollo del fronte polare in uscita dal Canada orientale e dalla east coast con enfasi delle vorticità che si propagano verso la Groenlandia.

    images.jpg

    La tenacia di questa forzante facente capo al poderoso "warm blob" del nord Pacifico sta dimostrando e ha dimostrato tutta la sua importanza nell'influenzare non solo le dinamiche tropo ma anche stratosferiche soprattutto nelle fasi di risposta della troposfera anche e senza un eventuale tentativo di condizionamento strato/tropo.

    Vorrei quindi modificare la mia personale impostazione rispetto a valutazioni viste altrove inerenti gli assetti attuali visibili e che osservano in modo separato e quasi asettico i piani della troposfera rispetto quelli della stratosfera e viceversa.

    Ritengo quindi che il mese di novembre possa avere una grande rilevanza soprattutto in merito agli assetti che le anomalìe di gpt e ancor prima le stesse anomalìe oceaniche del N. Pacifico andranno ad assumere.
    Un posizionamento più centrale del cuore del warm blob, magari reso possibile da un raffreddamento della regione enso 1+2 (per l'azione ad esempio di una Nina ep o di una sorta di Nino Modoki) potrebbe avere effetti sul dipolo NAD con conseguenze che ad oggi farei fatica a pensare come probabili ma solo come possibili.

    Novembre è diventato il mese di eccellenza per il recupero dei deficit energetici del vpt e credo che occorrerà vedere come riuscirà a posizionarsi proprio all'interno di questo periodo.

    Ultima modifica di mat69; 29/10/2019 alle 12:23
    Matteo



  10. #280
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    Predefinito Re: Rosso fuoco tra Alaska e Siberia ed il nascente VP scenari invernali 2019/20

    Quello a cui accennava il buon Cavaz qualche settimana fa in merito al west coast.
    Parimenti Matteo possiamo dire che nella trasmissione di vorticità dall'alto verso il basso la troposfera sta mostrando una connotazione ben diversa sia in Pacifica sia in un quell'Atlantica.
    Vedremo come evolverà Novembre
    Se i giovani sapessero, se i vecchi potessero!!!

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