Diciamo che avremo un forte riscaldamento in stratosfera, dopo la stratosfera si raffredderà (cosa fisiologica) e il "pallino" ce lo avrà nuovamente in mano la troposfera e, visto il comportamento della troposfera tra il 2013 e il 2018 e anche il suo attuale stato, non sono molto fiducioso sul fatto che si riesca ad evitare un ESE cold, che comunque uno o due anni fa avrei dato per scontato mentre oggi non lo faccio... anche se lo ritengo largamente possibile.
Ultima modifica di galinsog@; 18/11/2019 alle 18:52
Secondo l'aggiornamento di oggi lo vede più debole
Ultima modifica di Nocturno Frostreaper; 18/11/2019 alle 16:14
"Non farà tanto caldo" Frase più divertente del 2022
"We are Motörhead. And we play rock and roll."
"Just a hellish rock n' roll freak. We're too old too cold"
Canadian Warming: solitamente tale riscaldamento canadese (CW) si verifica nel tardo autunno e nella prima fase dell’inverno in seguito ad un’intensificazione dell’Alta pressione delle Aleutine verso il polo. Una delle caratteristiche peculiari di questo riscaldamento è l'ampiezza della Wave1 in termini di temperatura che risulta nettamente più grande a 30hPa rispetto ai 10hPa (l’intensità di questo riscaldamento si riduce con l’altezza).
Il CW può invertire il gradiente meridionale della temperatura e qualche volta cambiare per brevi periodi la direzione del vento zonale, tuttavia non può portare alla rottura del Vortice Polare Stratosferico.
Infatti è da verificare che lo sia comunque ancora non si riesce a vedere per intero di quale sarà l'entità del forte disturbo atteso, quando avremo le cose più chiare allora potremo parlare anche dell'eventuale tipo dello stesso.
Se CW, se Minor o se addirittura Major...
"Non farà tanto caldo" Frase più divertente del 2022
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