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  1. #501
    Burrasca forte L'avatar di Gio83Gavi
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    Predefinito Re: Rosso fuoco tra Alaska e Siberia ed il nascente VP scenari invernali 2019/20

    Citazione Originariamente Scritto da mat69 Visualizza Messaggio


    Tra l'altro mi hai dato lo spunto per ricordare che quella del NAM è una regola statistica di buona attendibilità e che il riferimento al valore di +1,5 è una media per indicare la profondità del vps e determinare in letteratura un ESE tipo cold.
    I parametri tuttavia sono frutto di un calcolo logaritmico analogo a quello che si fa per il segno dell'AO e anche le proiezioni ortogonali sono le stesse.
    Ma la sostanza è fatta di materia e la materia sono i nuclei di trasmissione di moto verticale cioè le epv che non necessariamente sono standard rispetto alla profondità barica del vps.
    Motivo per cui il valore orientativo di +1,5 del nam (che concretizza comunque in letteratura un ese cold) può non essere sufficiente a garantire la trasmissione di moto verso il basso se le epv si presentano deboli o scarsamente organizzate (magari con un edge alto e un core con basse epv).
    Parimenti con epv assai forti e compatte attorno al nucleo magari può bastare anche solo avvicinarsi al valore soglia per avere trasmissione di momento.


    Beh….quest'anno eviterei anche di girarci attorno.


    C'est la vie
    Citazione Originariamente Scritto da Alessandro1985 Visualizza Messaggio
    a compendio di quanto affermato da matbardot69 ecco i valori dell'area dell'edge e delle epv e il confronto con l'anno passato ad una quota isobarica corriposndente all'incirca ai 10hpa
    la struttura parte decisamente più compatta ma le epv sono a livelli di intensità paragonabili e all'inizio persino superiori
    questo certifica una maggiore consistenza delle stesse dato che sono distribuite su una superficie inferiore

    Allegato 514435

    Allegato 514436

    Allegato 514437
    Matteo/Ale, pertanto ricapitolatemi una cosa… Se pertanto un ESE di tipo cold dovesse avere efficacia e vincere la resistenza troposferica dovremmo vedere, come primissima conseguenza, una soppressione dei flussi di calore?
    Analogamente, se non ricordo male, a quanto successo a fine gennaio dell'anno scorso...

  2. #502
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    Predefinito Re: Rosso fuoco tra Alaska e Siberia ed il nascente VP scenari invernali 2019/20

    Citazione Originariamente Scritto da Gio83Gavi Visualizza Messaggio
    Matteo/Ale, pertanto ricapitolatemi una cosa… Se pertanto un ESE di tipo cold dovesse avere efficacia e vincere la resistenza troposferica dovremmo vedere, come primissima conseguenza, una soppressione dei flussi di calore?
    Analogamente, se non ricordo male, a quanto successo a fine gennaio dell'anno scorso...
    In attesa di Matteo ed Alessandro che saranno sicuramente più precisi, mi permetto di risponderti io . Si, nel momento del “touchdown” e quindi nella trasmissione di moto verso le quote troposferiche i flussi di calore vengono temporaneamente azzerati

  3. #503
    Uragano L'avatar di Alessandro1985
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    Predefinito Re: Rosso fuoco tra Alaska e Siberia ed il nascente VP scenari invernali 2019/20

    Citazione Originariamente Scritto da cavaz Visualizza Messaggio
    In attesa di Matteo ed Alessandro che saranno sicuramente più precisi, mi permetto di risponderti io . Si, nel momento del “touchdown” e quindi nella trasmissione di moto verso le quote troposferiche i flussi di calore vengono temporaneamente azzerati
    aggiungo solo giusto per dare una maggiore completezza che questo ovviamente accade in fase di risoluzione anche degli eventi warm
    un caso particolarmente eclatante per la consistenza dei flussi è il ssw del gennaio 2009

    Schermata 2019-11-20 alle 17.58.23.png

  4. #504
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    Predefinito Re: Rosso fuoco tra Alaska e Siberia ed il nascente VP scenari invernali 2019/20

    Citazione Originariamente Scritto da galinsog@ Visualizza Messaggio
    Se per vortice polare forte intendiamo, vortice polare forte in troposfera io non conosco parametri diversi dall'AO e direi che nel 1997/1998 non abbiamo avuto una situzione di VP forte in nessuno dei tre mesi:
    D: -0,07
    G: -2,08
    F: -0,18

    Quindi va escluso il 1997/1998, escludendo il 1982/83 (ma per il Saint Helens non per il Pinatubo), rimangono in gioco il 1994/95 e il 2006/2007, probabilmente le maggiori somiglianze, se prendiamo a riferimento pure le anomalie in area PDO, sono con il primo dei due semestri freddi citati da snowaholic, però è anche vero che in area pacifica la situazione relativa alla PDO è abbastanza complessa e di difficile interpretazione, anche se "graficamente" è PDO+ "like"
    Hai ragione, il 97/98 fu caratterizzato da VP debole, però senza forti episodi di ssw che era un l'oggetto principale della mia risposta a Marco.

    download (1).png

    Il vulcano era El Chichon del 1982 (ho corretto anche il post originale), Saint Helens era troppo piccola e laterale per avere un impatto globale, non c'è stata una iniezione stratosferica significativa.

    Un altro anno interessante che ho visto hai già citato altrove è l'87-88, sempre IOD+ PDO+ ENSO+ e un andamento strato molto simile a quello attuale, con mmw precoce e poi gran ripresa del VP.

    download.png

    Al di là di quello che succede al VP comunque c'è una certa coerenza in Atlantico in tutti questi inverni, quindi se c'è una influenza delle fasi IOD+ autunnali sui nostri inverni questa non è positiva per noi. Però non è detto che questa influenza sia reale, anche perché si sovrappone molto con Il Niño.

  5. #505
    Vento forte L'avatar di galinsog@
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    Predefinito Re: Rosso fuoco tra Alaska e Siberia ed il nascente VP scenari invernali 2019/20

    Citazione Originariamente Scritto da snowaholic Visualizza Messaggio
    Hai ragione, il 97/98 fu caratterizzato da VP debole, però senza forti episodi di ssw che era un l'oggetto principale della mia risposta a Marco.

    download (1).png

    Il vulcano era El Chichon del 1982 (ho corretto anche il post originale), Saint Helens era troppo piccola e laterale per avere un impatto globale, non c'è stata una iniezione stratosferica significativa.

    Un altro anno interessante che ho visto hai già citato altrove è l'87-88, sempre IOD+ PDO+ ENSO+ e un andamento strato molto simile a quello attuale, con mmw precoce e poi gran ripresa del VP.

    download.png

    Al di là di quello che succede al VP comunque c'è una certa coerenza in Atlantico in tutti questi inverni, quindi se c'è una influenza delle fasi IOD+ autunnali sui nostri inverni questa non è positiva per noi. Però non è detto che questa influenza sia reale, anche perché si sovrappone molto con Il Niño.
    Esatto, nei fatti è quasi impossibile separare il segnale IOD+ autunnale (se presente) dal segnale ENSO+... per cui è difficile mettere in carico qualcosa a l'uno o qualcosa all'altro...

  6. #506
    Uragano L'avatar di Alessandro1985
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    Predefinito Re: Rosso fuoco tra Alaska e Siberia ed il nascente VP scenari invernali 2019/20

    inizia ad essere ben evidente anche nel fu berlin l'incipit del warming mentre l'azione precedente ancora mantiente un deciso grado di allungamento con venti zonali che andranno più che a dimezzarsi rispetto al picco record giunto nel corso dell'azione a tenaglia precedente





    con la progressiva traslazione della struttura che verosimilmente andrà a collocarsi tra nord america e atl con tutto il suo carico di intense epv le quali forniranno un grosso scossone alla circolazione sopita dell'artico canadese
    date le caratteristiche del vps già descritte nei precedenti interventi appare scontato che azioni del genere da sole possano intaccare ma non intrudere significativamente la consistente massa della struttura, sono i casi in cui a fronte di un temporaneo calo il core freddo e i venti zonali presentano una successiva più o meno rapida esacerbazione proprio nel momento in cui il riscaldamento presenta il massimo sforzo
    le tempistiche di un eventuale ssw a questo punto si dilaterebbero e vedrebbero per forza di cose la necessità di un ulteriore scambio tra i piani andando a portare un'eventuale definitiva risoluzione prima della parte finale del mese di dicembre
    la possibilità che venga scongiurata una contrazione deleteria e un ulteriore approfondimento passano quindi inevitabilmente per i successivi impulsi che circolazione troposferica su cui tanto si è dibatutto nel corso dell'autunnno sarà in grado di offrire nel trasporto d'onda e quindi nella consistenza dei forcing

  7. #507
    Uragano L'avatar di Alessandro1985
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    Predefinito Re: Rosso fuoco tra Alaska e Siberia ed il nascente VP scenari invernali 2019/20

    p.s.
    a conferma del fatto che un quadro geopotenziale di segno opposto non significhi automaticamente che manchi concordanza tra i piani da notare la notevole coerenza nelle proiezioni di reading
    displacement in strato e displacement anche in tropo





    più coerente di così

  8. #508
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    Predefinito Re: Rosso fuoco tra Alaska e Siberia ed il nascente VP scenari invernali 2019/20

    Non so se inerente al post, ma mi piacciono molto le bariche in zona PDO....

  9. #509
    Uragano L'avatar di Alessandro1985
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    Predefinito Re: Rosso fuoco tra Alaska e Siberia ed il nascente VP scenari invernali 2019/20

    Buongiorno
    stamane la corsa 00 nel lunghissimo termine che offre solo gfs propone la mancata rotazione del vps con il mantenimento della struttura in forte compressione
    con una situazione del genere si farebbero ben più lunghi i tempi per la risoluzione dl displacement e conseguentemente persisterebbe il regime AD troposferico



    ovviamente ancora estremamente variabili le intensità del warming a seconda delle emissioni




  10. #510
    Comitato Tecnico Scientifico L'avatar di mat69
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    Predefinito Re: Rosso fuoco tra Alaska e Siberia ed il nascente VP scenari invernali 2019/20

    Citazione Originariamente Scritto da Gio83Gavi Visualizza Messaggio
    Matteo/Ale, pertanto ricapitolatemi una cosa… Se pertanto un ESE di tipo cold dovesse avere efficacia e vincere la resistenza troposferica dovremmo vedere, come primissima conseguenza, una soppressione dei flussi di calore?
    Analogamente, se non ricordo male, a quanto successo a fine gennaio dell'anno scorso...
    Scusami per il ritardo nel risponderti.

    Ti ha comunque già ben fatto seguito Daniele e in effetti è così.
    La perturbazione dell'equilibrio idrostatico dovuta alla rapida diminuzione della pressione polare a partire dalla quota attraverso cui si propaga il moto grazie alle EPV, dapprima attiva un forte e.p. flux e un richiamo d'onda.
    Una volta che l'aria stratosferica raggiunge i piani bassi della troposfera (touch down dell'ESE cold) si ha una temporanea soppressione dei flussi di calore seguita da una ripartenza degli stessi in direzione nettamente divergente al polo a causa del forte gradiente creato dall'ese e dagli attriti con le correnti zonali
    Matteo



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