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Risultati da 611 a 620 di 1364
  1. #611
    Tempesta L'avatar di Gangi
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    Predefinito Re: Rosso fuoco tra Alaska e Siberia ed il nascente VP scenari invernali 2019/20

    Citazione Originariamente Scritto da Marcoan Visualizza Messaggio
    Cloover, o la va o la spacca
    Ho letto il suo pensiero, praticamente o inverno quasi assente oppure grande inverno per 3 mesi....vedremo.

  2. #612
    Vento forte
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    Predefinito Re: Rosso fuoco tra Alaska e Siberia ed il nascente VP scenari invernali 2019/20

    Citazione Originariamente Scritto da Alessandro1985 Visualizza Messaggio
    non sono molto d'accordo sulle epv

    Immagine


    Allegato 515862
    forse le valuto male io..vedendo le PV nei grafici emisferici ecmwf. vedevo i colori piu accesi al centro del vortice pensavo fossero ben compatteo

  3. #613
    Vento fresco L'avatar di Nocturno Frostreaper
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    Predefinito Re: Rosso fuoco tra Alaska e Siberia ed il nascente VP scenari invernali 2019/20


    Questo è uno stratcooling vero??
    "Non farà tanto caldo" Frase più divertente del 2022
    "We are Motörhead. And we play rock and roll."
    "Just a hellish rock n' roll freak. We're too old too cold"

  4. #614
    Vento forte L'avatar di bugimeteo
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    Predefinito Re: Rosso fuoco tra Alaska e Siberia ed il nascente VP scenari invernali 2019/20

    Decisamente, i modelli propendono per il superamento nam attorno al 16.
    Tutti i segnali vanno verso un forte strat cooling con un vps a piena Potenza e probabile conseguente condizionamento.
    Gfs continua a vedere la -50 a 500hpa in artico canadese nel lungo, segnale che indica l inizio del rinforzo del vp.
    Questo vedono i modelli, magari sbagliano eh...

  5. #615
    Vento fresco L'avatar di Cloover
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    Predefinito Re: Rosso fuoco tra Alaska e Siberia ed il nascente VP scenari invernali 2019/20

    Lo sforamento del NAM è certo, il condizionamento no
    Filippo Casciani previsore di Meteodue.it/

  6. #616
    Burrasca forte L'avatar di Gio83Gavi
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    Predefinito Re: Rosso fuoco tra Alaska e Siberia ed il nascente VP scenari invernali 2019/20

    ecmwfzm_ha1_f216.jpg

    ecmwfzm_ha2_f216.jpg

    fluxes.jpg

    Non mi paiono pero' mappe cosi' orrende, anche nel forecast. Ripresa di una certa attivita' d'onda, e' vero che vi e' un riaccentramento del VP sul polo ma i flussi anche nei forecast by ECMWF non sono azzerati , poi e' vero che non si spingono molto in la ma non mi sembra una situazione disastrosa…

  7. #617
    Tempesta violenta L'avatar di Fabry18
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    Predefinito Re: Rosso fuoco tra Alaska e Siberia ed il nascente VP scenari invernali 2019/20

    Citazione Originariamente Scritto da Cloover Visualizza Messaggio
    Lo sforamento del NAM è certo, il condizionamento no
    Ciao,una domanda sola come mai nel tuo outlook non è stata menzionata questa possibilità che a quanto ho capito ti aspettavi? E complimenti soprattutto per il modo in cui approcci il tutto


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  8. #618
    Uragano L'avatar di Alessandro1985
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    Predefinito Re: Rosso fuoco tra Alaska e Siberia ed il nascente VP scenari invernali 2019/20

    Citazione Originariamente Scritto da bugimeteo Visualizza Messaggio
    Decisamente, i modelli propendono per il superamento nam attorno al 16.
    Tutti i segnali vanno verso un forte strat cooling con un vps a piena Potenza e probabile conseguente condizionamento.
    Gfs continua a vedere la -50 a 500hpa in artico canadese nel lungo, segnale che indica l inizio del rinforzo del vp.
    Questo vedono i modelli, magari sbagliano eh...

    dici lo stesso modello che fino a pochi giorni fa mandava buona parte dei gefs a inversione dopo la metà del mese?

  9. #619
    Uragano L'avatar di Alessandro1985
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    Predefinito Re: Rosso fuoco tra Alaska e Siberia ed il nascente VP scenari invernali 2019/20

    Citazione Originariamente Scritto da Alessandro1985 Visualizza Messaggio
    il vps seguiterà a rimanere fortemente sotto pressione nell'imediato futuro
    cerchiamo di fare il punto

    Immagine



    l'incidenza del siberian high si associa alle valutazioni relative alla bassa aleutinica

    Immagine



    il forte scompenso pressorio derivato da una dislocazione del vpt verso il nostro continente produce importanti attriti che vanno a generare i flussi che sfociano nel warming
    conseguentemente la distorsione delle isoispe imposta su tutta la colonna va a produrre delle forti oscillazioni in uscita che possono risultare in base alla condizioni troposferiche a contorno più o meno convergenti e arretrate

    Immagine


    in questo frangente l'oscillazione non può incidere in modo significativo verso il core proprio perché il vp non era in posizione canonica ma già in displacement sull'eurasia e quindi l'asse risulta sfavorevole rispetto a questo tipo di iniezioni, in compenso va ad accentuare l'ad troposferico
    intanto il minor in sviluppo va progressivamente a ruotare l'asse della struttura che verrà compressa e fortemente stirata da quest'azione in concomitanza con l'alta canadese lascito del precedente warming
    seguiteranno le forti oscillazioni in uscita sul lato pacifico che giocoforza continueranno a risultare divergenti
    nel frattempo il vps seguiterà la sua classica progressione antioraria presentando un'evoluzione particolarmente prolungata proprio in ragione della circolazione sull'artico canadese

    Immagine


    da qui in poi per forza di cose diventa tutto molto fumoso
    il vps qualora i flussi dovessero seguitare a essere divergenti potrebbe proseguire la sua naturale rotazione andando a modificare significativamente il suo asse che potrebbe porsi grossomodo tra canada e atlantico
    la risoluzione del AD vedrebbe un rapido riequilibrio delle masse con una circolazione atlantica che passerebbe da una fase a strappi ad un rapido abbassamento del fronte polare
    a questo punto tornando al discorso precedente risulterebbe di grande importanza la consistenza della tropowave 3 e della capacità di attivare nuovi flussi di calore e nuove forti oscillazioni che in questo frangente dato il nuovo assetto del vps potrebbero generare anche una dinamica a due creste d'onda, saremo ormai verso la terza decade del mese
    al contrario qualora i flussi del minor andassero verso la convergenza si potrebbe generare un tentativo di displacement euroatlantico, data la già discussa consistenza dell'attuale vps tale azione difficilmente darebbe un colpo risolutivo alla struttura e potrebbe viceversa generare una pericolosa contrazione che per altro giungerebbe in fase di riaccentramento del vpt con il rischio di un pericoloso allineamento verso la metà del mese
    tenderei quindi ad escludere una risoluzione definitiva verso un ssw da parte di questo minor
    il resto è tutto da seguire
    scherzi a parte ritiro su questo post perchè la situazione nell'immediato futuro balla proprio tra queste due soluzioni

  10. #620
    Comitato Tecnico Scientifico L'avatar di mat69
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    Predefinito Re: Rosso fuoco tra Alaska e Siberia ed il nascente VP scenari invernali 2019/20

    Citazione Originariamente Scritto da mat69 Visualizza Messaggio
    Devo quotare indubbiamente Jack in quanto si vede bene quello che dici dalle code delle varie analisi modellistiche strato.
    Aggiungo: non è tanto importante il fatto di per sé che la soglia non si sia superata prematuramente (anzi, sarebbe stato un indubbio vantaggio ) ma il fatto che il vps arrivi comunque in fase di maturazione in condizioni strato belle fredde.

    Si vede peraltro piuttosto distintamente che i flussi diverranno presto nettamente divergenti imponendo progressivamente e in maniera assai evidenti tra circa 1 settimana un forcing strato ad 1 onda che potrebbe assumere la definizione di minor warming qualora ne ricorrano i presupposti in letteratura.

    Allegato 513725

    Oltre a ciò si aggiunga il fatto che partiamo da una stratosfera molto fredda rispetto alla media del periodo (e non potrebbe essere altrimenti viste le condizioni disastrate a livello polare di partenza in troposfera e quindi con flussi verticali piuttosto deboli) e che l'azione della wave 1 comporterà una progressiva contrazione di massa con un evidente variazione nella disposizione delle epv che fino ad oggi si mostravano piuttosto "sparpagliate" e a ridosso della periferia del vps (edge) ma che proprio a causa di questo forcing verranno rapidamente riaccorpate:

    Allegato 513726 Allegato 513727

    La complessiva intensità delle epv appare attualmente nella media climatologica ma sappiamo bene come la sua variazione può essere significativa nel caso in cui dinamiche incidenti la massa del vps possa portare ad una loro compressione unitamente al processo di raffreddamento radiativo.

    Mi preme anche far notare come le condizioni di ozono stratosferico presenti attualmente sul polo in questo periodo autunnali appaiano decisamente più deficitarie rispetto quelle dello scorso anno:

    Allegato 513728

    Detto ciò non vedo condizioni di partenza propriamente esaltanti per lo meno allo stato attuale delle cose in quello che potrebbe essere nel medio termine (diciamo 30 giorni) l'interazione tropo strato e sua eventuale controrisposta.

    Detto ciò ci sono altri elementi, oltre la stratosfera da valutare, quali in primis condizioni troposferiche nel nord Pacifico un po' meno penalizzanti e che ad oggi conducono ad un segno positivo dell'EPO scongiurando un prematuro forcing sul segno della NAO verso valori positivi.

    Credo che tra una decina di giorni potremmo comunque avere elementi di maggior chiarezza rispetto quelli attuali.
    Quando scrissi questo, ormai circa 1 mese fa, c'erano già allora quasi tutte le ideali condizioni affinché la stratosfera potesse presto o tardi dire la sua per i motivi ricordati.

    Oggi, nel ricordare quanto personalmente allora rilevato, ho alcune cose da aggiungere che riguardano:

    1. il superamento della soglia del NAM che, tenuto conto delle normali oscillazioni dovute ai tempi di riposizionamento del core del vps, dovrebbe conclamarsi grossomodo tra il 18 e il 22 di questo mese con valori stimabili tra +1,5/+1,7.
    2. la discesa dello strat cooling tra i vari piani isentropici e la troposfera con una valutazione ad oggi un pochino più complessa.


    Non sembra esservi alcuna causa ostativa affinché dalla quota soglia di 10 hpa si possa arrivare in modo piuttosto spedito a 50/70 hpa in quanto la trasmissione di moto pare ben facilitata da una salda concentrazione delle epv che ad oggi sono presenti nella periferia del vps in quanto ivi dislocate dal forcing nella massa operato dal Canadian Warming ma la cui risoluzione le ricondurrà verso il polo geografico unitamente alla traslazione del core del vortice.

    ecmwfpv850a12.gifecmwfpv850f192.gif

    Cattura alta.JPGCattura bassa.JPG

    Qualche dubbio maggiore invece rimane sull'efficacia circa la trasmissione dalla media bassa stratosfera fino in troposfera dal momento che, a differenza rispetto quanto evidente alle quote superiori, sotto i 70 hpa il vps appare più debole e le vorticità potenziali rimaste ad oggi sotto media.

    Questo era quanto avevo evidenziato già allora mettendo in guardia su alcune insidie presenti senza tuttavia, come qualcuno mi disse, cantare il "de profundis" dell'inverno fin da allora

    Oggi quindi occorre valutare con la prudenza del caso:

    a) gli effetti dell'ESE cold in troposfera
    b) il suo inizio
    c) variabili ed imprevisti del caso

    Comincio dalla lettera b) ovvero con le tempistiche di discesa degli effetti dello strat cooling che devono tenere presente degli elementi sopra analizzati.
    Ad oggi ritengo probabile rispetto all'insorgenza dell'ese cold potrebbe decorrere circa 1 settimana proprio a ragione delle difficoltà nei piani più bassi della stratosfera e quindi all'incirca dopo Natale.

    Punto a). Effetti rilevanti ma intermittenti a causa dell'irregolare trasmissione iniziale di momento del segnale

    Punto c)…..
    Vi è oggi un aspetto non proprio convenzionale rispetto alla classica dinamica da precondizionamento ma che andrà verificato tra qualche giorno per evitare che, quanto visto dalla coda delle emissioni di analisi by ecmwf non rappresenti un abbaglio.
    Si tratta di una successiva (rispetto allo strat cooling) insorgenza di un forcing a 2 onde (w.2) con decisa trasmissione di calore fino in alta stratosfera a dimostrazione del forte tentativo di risposta della troposfera:

    ecmwfzm_ha2_f240.gif

    che è indubbiamente una causa di disturbo al vps in quanto in grado di portare attrito ed erosione all'interno del suo nucleo indebolendo progressivamente le epv.

    Va tenuto tuttavia conto delle condizioni very strong in cui il vps si troverà a quel punto e questo ce lo dicono non solo le elevate velocità zonali ma anche la difficoltosa trasmissione di momento che dovrà operare dall'Edge del vps (cioè dai bordi) quindi da latitudini più basse prima di riuscire a portare un'intrusione incisiva al suo interno:

    ecmwfzm_uv2_f240.gif

    Lo si vede molto bene: si tratta di una compressione bilaterale che va a stimolare da subito una nuova trasmissione di momento westerlies verso il basso (momento negativo sul polo).

    La troposfera dovrà far indubbiamente un gran lavoro!

    Vedremo
    Matteo



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