Una ripresa del VPS ci potrà essere solo nel momento in cui si compirà, a mio avviso, una dinamica destrutturante del VPS.
Ripresa che propagherà il disturbo verso il basso.
Non ci sono condizioni, a mio avviso, per cui il VP possa trovare un riaccentramento con approfondimento.
Altra storia quale potrà essere il setting circolatorio in Gennaio.
Onestamente l'outlook non sarà facile da buttare giù.
Ovviamente abbiamo le nostre idee da riordinare.
Intanto andiamo incontro a questa fase artico marittima con aria che si continentalizzerà sulla mittel Europa. Lp in isolamento. Poi possibile discesa artica.....E siamo alla Befana o giù di lì.
Se i giovani sapessero, se i vecchi potessero!!!
Obiettivamente "il problema" per oltre 2/3 d'Italia potrebbe essere la NAO----
Senza una controparte di bassi GPT sul Canada
Vediamo che succede.
Se i giovani sapessero, se i vecchi potessero!!!
Direi di no, se prendiamo le ENS di ECMWF possiamo delineare le varie fasi di questo evento.
Si vede chiaramente la prima azione molto forte, che porta un inversione dei venti zonali a 10 hPa, qui già si tratta chiaramente di un MMW di una certa importanza anche se non sarà uno split completo, la media di -10 m/s è un valore di tutto rispetto.
Segue un piccolo rimbalzo e un nuovo warming in seconda decade, che potrebbe anche portare a split ma questo ancora è troppo presto per capirlo. Segue una lenta ripresa con ritorno in media a metà febbraio circa.
Quindi il VPS non potrebbe produrre effetti da ESE cold fino a fine inverno meteorologico, se dovesse andarci male sarebbe a causa di dinamiche troposferiche, non per una ripresa rapida del VP in strato.
Ci vuole pazienza, gli effetti in tropo di questo MMW si potrebbero vedere da metà gennaio a fine febbraio, non mancano esempi di attese molto lunghe come il marzo 1987 che fu tardiva conseguenza del mmw del 23 gennaio.
Inviato dal mio SM-G930F utilizzando Tapatalk
Ultima modifica di snowaholic; 29/12/2020 alle 13:32
No spoken word....Just a scream
stazione meteo di casa: https://www.wunderground.com/dashboard/pws/ITAGLI6
No spoken word....Just a scream
stazione meteo di casa: https://www.wunderground.com/dashboard/pws/ITAGLI6
Con il passare dei giorni l’evento stratosferico prossimo venturo (che inizierà intorno al 3 gennaio) è visto essere prevalentemente a carico della prima onda. Un paio di giorni fa, cioè decine di pagine addietro (…), si parlò di un contributo della seconda onda che si limitava a concludere l’opera di split.
La cosa importante però era che la pulsazione calda avvolgente il muro divisorio tra i due nuclei di vorticità positivo e negativo creava una forte compressione verso il basso che tendeva a far ruotare la struttura in senso antiorario. Pensando ad un avvitamento della struttura in 3D, a tutte le quote isobariche il nucleo di principale del vortice polare si troverà sempre più ad est. Fino trasferire vorticità e profondità dal settore canadese a quello siberiano.
Stratospheric_evento_3_1_2021.gif
Caratterizzare gli eventi per meglio comprenderli secondo uno standard, è una cosa normale in ogni ambito scientifico ma qui è molto complicato perché alla fine, se guardiamo tutti gli eventi stratosferici avvenuti, ciascuno ha proprie caratteristiche geometriche, geografiche e fisiche. Ora, mentre continuo a guardarmi ECMWF, non è che a grandi linee cambi tantissimo nello scorrere delle uscite. Abbiamo di fronte questo evento ibrido tra split asimmetrico e uno stratwarming di tipo Cold, perchè in basso ECWMF ci fa vedere essenzialmente un displacement del VPS in quanto i due nuclei splittati sono molto vicini (100hpa) o non ci sono (30 hpa), e condividono lo stesso core termico.
Alcune domande inevase l’altra volta perché evidentemente era troppo presto. Come ne risentirà la troposfera ? Non che ora sia tutto chiaro, anzi, ne discuteremo a lungo nel CTS prima di condividervi l’outlook mensile. Mi limito ad osservare qual è l’azione iniziale che evidentemente parte dalla tropopausa artica. A 150 hpa come potete vedere dall’ultima immagine, abbiamo il nucleo termico del VP con un valore di -74° sulla Russia settentrionale (europea) e tali valori minimi di temperatura sono costanti sul NH per tutto il run. Poco più ad est, in centro est Siberia abbiamo una -52° a 500 hpa associata a una omotermia 0-2000m con valori di poco oltre i -40°. Non è peregrina l’idea che ho letto, che gli effetti troposferici siano assimilabili a quelli di un ESE Cold, con la differenza che il touch down non avviene in Artico Canadese ma bensì nel cuore della maggiore piattaforma continentale. Capite bene, questo è un focus molto importante.
Un ultima cosa, i modelli ancora non fanno vedere il meccanismo di risoluzione dell’evento che potrebbe finire così, continuare o prendere nuova forma.
I'm hoping you are reading this blog outside enjoying the wonderfulness of the weather wherever you may be.
Always looking at the sky
In pratica questo però può dar vita ad ulteriori riscaldamenti strato proprio sulla parte euro asiatica così come cominciano a mostrare le code modellistiche. Detto questo non vi/ci sentiamo ancora di escludere che questo nuovo disturbo magari verso metà gennaio possa portare a un nuovo possibile tentativo di split ?!?
Dico questo perché anche nei cfs di gfs e in ecmwf viene visto un piccolo rimbalzo e poi nuovo calo con una lenta ripresa... staremo a vedere cosa ci offrirà questa seconda parte invernale in attesa del vostro outlook
Segnalibri