Originariamente Scritto da
mat69
Tra una decina di giorni, quindi a cavallo tra fine novembre ed inizio dicembre ritengo ormai estremamente probabile (ma non solo da oggi lo penso, come ben sapete
) che verrà raggiunta la soglia
NAM del valore di +1,5 e decretato secondo letteratura un raffreddamento stratosferico estremo che ha tutta l'aria di permanere e di rinnovarsi a più riprese.
I flussi di calore benché potenzialmente agevolati, durante questo mese, dal passaggio della convezione tropico-equatoriale in area pacifica, sono rimasti decisamente bassi.
Allegato 543596e
Le prospettive non vedono peraltro a breve alcuna inversione di tendenza dal momento che si stanno già rinnovando in troposfera caratteristiche tipiche di un regime Nina like non certamente favorevol alla riattivazione degli eddy heat fluxes sulla prima onda.
Quest'ultima è quasi completamente latitante come ben dimostra il forte raffreddamento in alta stratosfera già visibile a fine ottobre.
Tale situazione, caratterizzata da trasporti verticali decisamente scarsi, mostra tutte le sue conseguenze anche sul deficit di ozono che nuovamente si presenta all'inizio della nuova stagione invernale e con improbabili aspettative di un'inversione di tendenza.
Allegato 543597
Sulla stratosfera quindi direi che c'è davvero poco da aggiungere a meno che non si verifichino fatti nuovi sui quali non nutrirei grosse aspettative almeno per il momento.
Le dinamiche relative al condizionamento della troposfera e alle sue modalità lasciano invece spazio a margini di dubbio che nascono dal complesso dell'impianto teleconnettivo e dalle peculiari caratteristiche attuali del comparto eurasiatico.
Partendo da quest'ultimo infatti dobbiamo indubbiamente considerare la recente eredità alle latitudini artiche di un deficit di ghiaccio record accompagnato da anomalìe termiche localmente ben superiori ai 5°C riguardanti non solo la terraferma ma soprattutto il mare
Allegato 543599
Una tale situazione, eredità della trascorsa stagione estiva, porta con sé delle marcate conseguenze all'atto della ripartenza del vortice troposferico costringendo, proprio a causa del forte divario termico rispetto al polo, alla creazione di una corrente a getto polare fortemente condizionata dalla presenza delle anomalìe predette e al contempo alla divergenza di una sezione dello stesso getto molto a sud rispetto al marcato raffreddamento a cui sono andate incontro le sottostanti pianure russo-siberiane.
Allegato 543601
Allegato 543603
E' pertanto possibile, al di là dell'impianto stratosferico che poco lascia all'immaginazione, che la troposfera debba operare attraverso una sinergia "forzata" dalle anomalìe evidenziate le quali inducano il vpt alla ricerca di un equilibrio frutto, da una parte del forcing stratosferico, dall'altra dalle suddetti componenti accompagnate o, se vogliamo agevolate, da ulteriori fattori quali un indice
IOD neutro o, in tendenza legg negativo, da una
PDO negativa e da un
EA index che potrebbe venir forzato verso valori neutrali o comunque non troppo penalizzanti rispetto a quella che , in alternativa ad una persistente e prevalente zonalità con invadenza anticiclonica insistente alle medie latitudini, potrebbe invece per l'Europa centrale e in parte meridionale essere una "scappatoia fredda".
Questo si potrebbe realizzare, grazie alla sinergia delle componenti accennate, se il vortice troposferico, assumesse una posizione defilata rispetto l'artico eurasiatico e si addossasse maggiormente verso le latitudini subartiche del Pacifico e sull'Alaska.
ad esempio così:
Allegato 543609Allegato 543611
o magari così:
Allegato 543613Allegato 543614
anche se qui avrei qualche dubbio circa il riscaldamento strato di allora.
Ovviamente la mia è solo un'ipotesi.
Segnalibri