La definizione è identica, anomalie normalizzate da 65° a 90°N.
Probabilmente cambia il periodo di riferimento, nel primo caso è specificato che il periodo di riferimento è 79-2000, il secondo dovrebbe essere 81-10.
Può fare una grossa differenza sia sulla media sia sulla varianza, sono periodi piuttosto diversi tra loro.
The daily geopotential height anomalies at 17 pressure levels are shown for the previous 120 days as indicated, and they are normalized by standard deviation using 1979-2000 base period. The anomalies are calculated by subtracting 1979-2000 daily climatology, and then averaged over the polar cap poleward of 65°N.
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la nina in condizioni di circolazione polare stabile accelera la zonalità nel pacifico perchè arretra i centri medi di vorticità in uscita e questo in condizioni produce valori di pna mediamente neutrali o debolmente negativi
di contro nelle fasi in cui il getto inizia a ondularsi questo arretramento favorisce un treno d'onda che va a sviluppare la componente ondulatoria e quindi la reattività meridiana del getto in uscita sull'atlantico rispetto alle fasi caratterizzate da pdo fortemente positiva
un elemento che può generare forti oscillazioni nel pacifico (oltre alle perturbazioni di origine tropicale) è anche la presenza di un SH ben strutturato che può indurre le famose frustate del pna da - a +
quello che manca al momento è una controprova della condizione circolatoria in assenza di una condizione estremamente compatta della cella polare quale è quella osservata nel recente passato
su questo ci sono alcuni elementi che potrebbero generare una discontinuità con delle conseguenze da valutare, nella fattispecie:
una situazione che nonostante i valori raggiunti in area enso dalle sst (seppur temporaneamente rientrati su valori moderati) non si presenta lineare rispetto a tali valori in rapporto all'accoppiamento atmosferico:
il SOI infatti dopo un picco significativo raggiunto tra la seconda parte dell'estate e l'inizio dell'autunno è rientrato verso valori neutrali
ottobre registra un valore di 4.2 e la media degli ultimi 30 giorni di 6.3
per fare un raffronto i valori raggiunti durante l'ultimo trimestre o-n-d caratterizzato da nina forte (2010) sono:
ottobre 18.3
novembre 16.4
dicembre 27.1
questo aspetto si nota anche nell'andamento della convezione che mediamente predilige le fasi 4-5-6 e viene soppressa nel resto dell'indopacifico mentre in questo caso sta presentando una certa vivacità anche tra 8-1-2 nonostante delle pv discontinue che non permettono al grafico rmm di valutarne la magnitudo adeguatamente
l'altro aspetto che non avrebbe permesso un deciso accoppiamento con il treno d'onda tipico delle fasi di nina intensa è lo strutturale surplus di calore che questi anni ha accompagnato il pacifico settentrionale e in particolar modo l'area pna
questa situazione si sta finalmente stemperando con una certa decisione negli ultimi giorni ma è ancora lungi da presentare una distribuzione delle anomalie tipica della annate da nina forte, ovviamente al netto dei valori assoluti
quindi si parla di un'annata di transizione con forti aspetti di discontinuità rispetto a una circolazione decisamente connotate in alcuni punti chiave nel recente passato e che deve ancora trovare la piena concretizzazione
questo si abbina, come detto da Matteo, a un'uscita dall'estate polare in condizioni di fortissimo
deficit il quale a condotto, nonostante il recente recupero per il rinforzo della cella polare, a sviluppare un dipolo estremamente marcato della concentrazione del pack rispetto all'artico siberiano, anomalo anche per le annate recenti
tutti questi aspetti, questo a mio avviso, potrebbero in qualche modo rimodulare gli equilibri rispetto ad annate tipicamente da nina intensa, laddove la nicchia che si costruisce il vpt a tutte le quote (tra alaska, bering e kamcatka) in associazione con una maggiore propensione a una divergenza prolungata del getto in ingresso sul continente eurosiatico, porta allo sviluppo delle condizioni ottimamente già discusse da Matteo
le quali possono, specialmente nelle fasi dell'inverno maturo per ovvie ragioni termodinamiche, condurre a circuiti continentali anche eclatanti
quindi per sommi capi puoi avere assetti di questo tipo nel caso prevalga la componente lineare
Schermata 2020-11-20 alle 19.40.49.png
o piuttosto quella oscillatoria
Schermata 2020-11-20 alle 19.40.56.png
questo secondo ovviamente preferibile al di là dei risvolti troposferici locali nell'ottica di una maggiore propensione alle onde lunghe convergenti e quindi a una situazione favorevole all'instabilizzazione su tutta la colonna
ovviamente fermo restando che stiamo parlando delle fasi pertinenti a una discontinuità dinamica rispetto a un copione zonale che certamente non ha bisogno di presentazioni
Ultima modifica di Alessandro1985; 20/11/2020 alle 19:41
C'ho la falla nel cervello
Può essere questo spiegherebbe le maggiori divergenze nel periodo estivo, che ha visto anomalie ben più negative negli anni post 2000, e in alta strato rispetto alla bassa e alla troposfera. Comunque il punto cruciale su cui essere d’accordo è che non vanno usati per misurare il NAM
SOGLIA.png
eccoci puntuali 29/30 novembre.
E non si fermerà perchè il vps non ha alcun disturbo, quindi è lecito attendersi un approfondimento duraturo e forte: niente di strano nina/qbo/assenza di ghiacci non è che dessero molte speranze di avere un vps debole a inizio stagione.
Unica strada per evitare un dominio anticiclonico totale è qualche sventagliata da est, e la morte del semipermanete ridge pacifico (nina) potrebbe aiutare molto : sarà l inverno del grande orso?
Investo in un futuro meteoclimatico in palese enfasi scalare
Scusate ovviamente mi sono dimenticato di salvare gli spaghi come immagine
Per chi volesse farsi un’idea della dinamica comunque l’episodio di oscillazione bilaterale sotto Nina più famoso della storia meteorologica recente non ha certo bisogno di presentazionima ovviamente non c’è necessità di arrivare a questi estremi
C'ho la falla nel cervello
Ovviamente mi guardo bene dall'esplicitare riferimenti esatti ad annate storiche in quanto l'ultimo degli obiettivi è quello di fare sensazionalismi
Il riferimento era alla modalità attraverso le quali derminate dinamiche si sono verificate e quali presupposti di base siano necessari per ipotizzarne l'accadimento.
Solo per sintesi, i presupposti per un'avvezione molto fredda e duratura verso l'Europa fanno capo ad una compartimentazione del continente asiatico e delle pianure russo siberiane.
Quindi:
1. un vortice polare ellitticizzato con uno dei nuclei posizionati più ad ovest rispetto la canonica posizione della semipermante aleutinica (effetto della Nina)
2. una corrente a getto polare non invasiva del continente asiatico ma determinante l'afflusso di aria mite verso le coste dell'artico russo-siberiano.
Questo si traduce sostanzialmente in un tripolo -/+/- (fascia artico polare /fascia subpolare costiera /fascia continentale) ove al di sotto della fascia limite ove corre il getto polare e i venti più miti si instaura una ritornante di aria molto fredda che irrompe nelle pianure asiatiche da est o da nord est alimentando e stratificando il freddo nelle pianure (formazione e rinforzo dell'alta pressione termica).
3. mantenimento dell'afflusso freddo di cui sopra per generare una progressiva invasione retrograda dell'aria pellicolare anche oltre gli Urali
4. inesistenza di impedimenti ad est o ad ovest rispetto il continente europeo. Nel primo caso mancanza di uno IOD marcatamente positivo. Nel secondo caso prevalenza di un indice PDO negativo e in ogni caso assoluta mancanza di un pattern NAD+. Dulcis in fundo....realizzazione di condizioni prevalenti di EA negativa che è più una conseguenza delle altre due componenti ma indubbiamente fortemente limitata nell'ultimo ventennio da un forte riscaldamento delle fasce tropicali nord atlantiche.
Alla luce di quanto sopra, l'ipotesi delineata quale alternativa ad un pattern continuativamente zonale su Europa e NAtl non è del tutto peregrina ma non costituisce ovviamente una certezza rispetto alla necessaria valutazione di forzanti stratosferiche che indubbiamente tenteranno di imporre una sostanziale identità nella conformazione in prima armonica del vortice polare.
Matteo
Innanzitutto intendo complimentarmi con chi stà contribuendo.
I ragionamenti che hanno portato Matteo a quell'ottimo intervento sono ampiamente condivisibili.
Quest'anno siamo in una situazione da tutto o niente.
E tutto ciò risiede proprio nella scarsa propensione della troposfera (setting Nina like) a forzare la colonna del VP.
Sappiamo che la circolazione atmosferica tende ad una certa resilienza in assoluto che, nel momento in cui non ci sono forzanti decise, diventa "memoria atmosferica".
E allora l'esasperazione di un pattern troposferico con un SH (stante l'andamento del jet stream sul comparto Siberiano) che si strutturerà ancor più potrebbe ( se dovesse andare in un quel modo) andare a generare quell'ampia circolazione secondaria continentale.....
Si vedrà
Buona giornata
Se i giovani sapessero, se i vecchi potessero!!!
A titolo integrativo per illustrare meglio il tutto:
suolo:
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quota:
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Matteo
Verso metà mese di dicembre potrebbe esserci una prima frenata stando agli attuali aggiornamenti
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