Originariamente Scritto da
mat69
Molto interessante Andrea.
Terrei a fare qualche ulteriore considerazione in quanto ci troveremmo di fronte ad un caso abbastanza borderline, tale da poter venir definito "ibrido" dal punto di vista della connotazione (split/displacement).
Cominciamo ad evidenziare quali sono le caratteristiche di questo evento che lo distanziano rispetto la tradizionale casistica dei MMW.
IMG-20201226-WA0005.jpg
A) Cosa NON è da split:
1. la mancata chiusura della dinamica (assimilabile in questa fattispecie a CP07) culminante con la rottura delle
Epv e poi, conseguentemente con intrusione e frattura della struttura sul piano barico a 10 hpa
2. la mancata prosecuzione dell'attività di attrito o di partecipazione di W2 (valore climatologico Gpm 300-350) che termina il processo di rottura del
vps
3. Borderline invece la prevalente intensità di W1 che non inibisce necessariamente la dinamica di split ma ne comporta lo sbilanciamento e la configurazione indicata in CP07
B) Cosa NON è da displacement:
1. lo stato finale delle
Epv (e anche della profondità barica) del
vps fortemente indebolite dall'azione concomitante di W2 difficilmente attuabile con la semplice dislocazione della massa in costanza dei soli flussi di W1
ecmwfpv850f216.png Cattura.JPG
2. la presenza di W2 quasi costante su valori di media climatologica
3. le condizioni del
vps in alta stratosfera ove si ritrovano le caratteristiche più propriamente riferibili ad una dinamica di split:
ecmwf1f240.pngecmwfpv1000f240.png
4. Alcuni segnali precursori troposferici di split di cui facemmo cenno alcune settimane or sono caratteristicamente tipiche di eventi split secondo
Martius & Polvani
5. la rapida ri-inversione del gradiente termico (vedi figura sopra) a cui andrà incontro l'alta stratosfera polare che dovrebbe preludere alla ricostituzione del
vps dall'alta stratosfera (e non dalla bassa come il caso del displacement)
Da questo si potrebbe valutare l'evento quale caso ibrido anche se verosimilmente classificabile quale displacement in quanto non soddisfatto il primo presupposto ovvero la rottura del
vps a 10 hpa entro 10 gg. dalla dichiarazione del Major warming (inversione dei venti zonali fino a 60°N)
Detto ciò, ci troveremo di conseguenza di fronte ad un
vps molto indebolito ( e non integro o talvolta pure rafforzato per compressione della massa come avviene nei eventi displacement) non verosimilmente in condizioni di trasmettere moto westerlies verso il basso laddove la colonna dello stesso vortice dovesse riuniformarsi alle diverse quote.
Alcuni segnali sono invece da monitorare nel senso di valutare le potenzialità da parte del disturbo di risultare propagativo in troposfera.
In tal senso ritengo riferibile il post quotato di 4ecast ed effettivamente l'area russo siberiana potrebbe essere l'osservata speciale nell'ipotesi in cui si vadano a creare assonanze tropo/stratosferiche imposte dall'alto come esito dell'evento warm.
Una particolare attenzione meriterà il monitoraggio di questo grafico al fine di valutare se il disturbo resterà sospeso al di sopra o attorno ai 200 hpa (ipotesi NDW = non propagativa) o sarà in grado di propagarsi al di sotto (ipotesi DW)
ecmwfzm_u_f240.png
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