Mi prendo la briga di aprire questo post per le prime sommarie valutazioni, in attesa che nei prossimi mesi/settimane Il fantastico CTS e non solo i tanti utenti incredibilmente preparati di questa realtà e non solo, facciano sentire il loro "peso".
Direi che partiamo da una situazione allucinante, l'artico russo area Barents in crisi profonda, meglio l'area nord atlantica, con anomalie calde impressionanti su tutto il nord emisfero.
Io non riesco ad immaginare come questo calore venga smaltito. Di sicuro il vortice polare ancora una volta parte con un gap in basso incredibile con Il rischio di approfondirsi tardi e male.
Con molta probabilità, si potrebbe manifestare il solito scarso supporto di calore dal basso con scarsa ripidita' dei flussi di calore, ed il VPS già orientato oltre il raffreddamento radiativo stagionale.
Gli elementi positivi per me? Forse la PDO anche se vedo già un peggioramento, potrebbe assieme alla NINA modulare il js in modo meno teso e più ondulato.
Altro aspetto possibili anticicloni scandinavi/baltici in seno alle forti anomalie. Cio mi farebbe pensare a tanto gelo quest'anno per l'est europeo.
Buona serata
leggermente prestino
Si vis pacem, para bellum.
E' prestissimo, però volevo volgere due domande, mi sa necessarie:
1) cosa è andato storto l'inverno scorso rispetto ad alcune attese (l'idea media era di un inverno movimentato e Nord Europeo) ? C'entra lo IOD del 2019 ?
2) è scontato che un deficit dei ghiacci pesante aumenti le possibilità di un VP massiccio e freddo al di là di indici buoni in prospettiva ?
mi sa che sono collegate forse le due domande però se la seconda è positiva mi sa che siamo fottuti in partenza ormai sono quasi 7 anni che manca un inverno continentale (eccetto episodi o mesi tostissimi tipo Gennaio 2017 o Febbraio 2018)
la paura, mia personale, è che si instauri il solito meccanismo dell'ultimo decennio, cioè che il deficit artico possa far faticare il VP alle sue prime armi e che questi vada ipercompensando un po' tardi, inficiando buona parte della stagione. su questo sponsi ha ragione da vendere, ogni anno la preoccupazione oramai è questa e spesso è stata fondata.
però la speranza c'è sempre un bell'inverno ce lo meriteremmo
Si vis pacem, para bellum.
Troppo presto.
Sino ad inizio di Settembre non "nasce" nulla.
Al momento solo la sola componente troposferica.
Poi di particolare interesse rimane parte di ottobre e inizio Novembre in ottica invernale.
No.. ti prego non ricominciamo a parlare del grande gelo dell'est altrimenti quest'anno mi trasferirò in Russia e ci rimango
Per compensazione come dici te dovrebbe fare una stagione 1986/1987 (all'antipodo dell'anno scorso) nel comparto russo, ma come ogni anno nel 90% dei casi le speranze sono le prime a morire..
Per valutare lo stato di salute del VP è bene seguire la sua formazione fin da inizio autunno, ma ancora siamo in un periodo dove la cella polare (60N - 90N) è colpita per 20-23 ore circa dai raggi solari quindi non può formarsi questa struttura per raffreddamento radiativo, che inizia dopo l'equinozio.
Sarà poi durante la stagione invernale che si noterà il suo andamento attraverso la AO, se vi saranno importanti scambi di calore fra la bassa troposfera e l'alta stratosfera.
Molto spesso ci preoccupiamo quando l'attività solare è in salita, considerando un male quando ci sono più macchie solari in quanto è associata una fase AMO+, ma quando i giorni di spotless si prolungano il sole non emana quella energia necessaria tale da disturbare il VP stratosferico, così negli strati più alti la struttura va ad approfondirsi e non possono a sua volta esserci scambi di calore fra stratosfera e troposfera una volta divenuto un'unica colonna consolidata.
Io sono già stato quello che voi siete, ma non so se voi sarete, e dico a tutti, quello che io sono.
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