Originariamente Scritto da
snowaholic
Visto che ormai l'estate si avvia a conclusione, cominciamo a dare uno sguardo all'autunno, come sempre in collaborazione con @
Alessandro1985. In quanto stagione di transizione è particolarmente difficile fare valutazioni complessive su base teleconnettiva, però possiamo farci un'idea di massima della circolazione emisferica analizzando i principali fattori che possono contribuire.
Enso
Ormai sembra che ci sia una niña ben avviata, che realisticamente sarà debole-moderata.
Le fasi
enso negative si caratterizzano per azzorriano gonfio e getto che passa alto in Atlantico, ma le implicazioni per il nostro orticello non sono particolarmente forti perché lo schema è compatibile sia con un azzorriano ingombrante sia con affondi del getto verso l'Europa occidentale.
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La rilevanza del Niño cresce nel corso della stagione, quando la correlazione diventa più forte anche in Europa con condizioni marcatamente anticicloniche associate agli anni di niño.
IOD
Il dipolo indiano è finalmente sceso attorno allo zero a luglio ed è previsto restare su valori lievemente negativi o neutri nei prossimi mesi, coerentemente con la fase di rinforzo della niña.
La distribuzione delle anomalie legate a
IOD è molto simile a quelle legate alla fase
ENSO, ma la correlazione risulta più debole in Pacifico e più intensa nel comparto euroatlantico, come già visto per l'estate, e delinea in maniera più netta gli scambi meridiani, quindi con
iod negativo aumenta la probabilità di elevazione azzorriana verso nord rispetto al rischio di spanciamento verso est.
IOD_Corr_NH_autumn.gif
Al contrario del Niño la correlazione in Europa occidentale tende ad essere più forte a settembre, con un pattern più simile a quello estivo (anche se non mancano le eccezioni come settembre 2016).
PDO
Negli ultimi anni le
SSTA pacifiche sono state dominate da diffuse anomalie positive, che ancora persistono.
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La tendenza primaverile verso una
PDO negativa si è arrestata nel corso dell'estate, anche a causa della fase di
PNA fortemente positivo iniziata a fine luglio che ha condizionato le temperature superficiali oceaniche.
Tuttavia sotto la superficie la situazione resta migliore, quindi è probabile una riemersione delle anomalie sottostanti che ci riporti verso
SSTA da
PDO- a inizio autunno, grazie anche al contributo della niña.
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Questo potrebbe dare un ulteriore contributo alla caduta del getto verso l'Europa occidentale evitando un azzorriano eccessivamente ingombrante, ma è difficile prevedere in quale misura questo avverrà.
SSTA Atlantiche
In Atlantico continuano a persistere condizioni da
AMO+, con il contenuto di calore che si è riportato vicino ai massimi dello scorso decennio. La distribuzione spaziale delle anomalie attuali è molto simile a quella che ha caratterizzato gli ultimi anni, ad eccezione del 2018.
Complessivamente non sembra una disposizione che favorisce valori elevati di
AO e
NAO nel periodo autunnale, unitamente alla situazione drammatica dei ghiacci artici questo potrebbe anzi portare a forti anomalie positive di gpt sull'artico.
Anche sotto la superficie le anomalie sono sempre le stesse degli ultimi anni, ma il loro effetto sulla
NAO è forte solo per i mesi invernali, in autunno non sono particolarmente problematiche. In ogni caso sarebbe meglio ritardare la loro riemersione più a lungo possibile.
QBO
La
QBO è piuttosto ambigua al momento, l'andamento molto anomalo degli scorsi mesi ha portato ad una debole fase positiva tra i 20 e i 50 hPa ma con un cenno di ritorno verso la negatività alle quote superiori, quindi questa precoce positività potrebbe restare debole e di breve durata. Impossibile dire quali effetti possa avere questo comportamento senza precedenti, ma visto che la fase è ambigua probabilmente nessuno.
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Sulla base di questi parametri gli anni simili sono 2005, 2016 e 2017, in misura minore anche 2007.
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Complessivamente in Italia si tratta di autunni relativamente freschi per gli standard da
GW (con la parziale eccezione del 2016 che però seguiva un super-niño).
Quindi pur con tutte le cautele del caso potremmo avere una stagione senza forti anomalie positive sia in termini di temperature sia di gpt, ma potenzialmente scarsa dal punto di vista precipitativo, specie nei versanti tirrenici, per la prevalenza di correnti da nord-nordest rispetto a quelle occidentali.
Uno sviluppo più rapido della niña o una più decisa negativizzazione della
PDO e di
IOD potrebbe aiutare ad avere affondi più incisivi anche ad ovest delle Alpi, ma al momento questa sembra una ipotesi meno probabile. L'incertezza riguardante l'andamento di queste variabili tuttavia aumenta sostanzialmente la difficoltà previsionale, sarà quindi necessario seguirne l'andamento durante la stagione.
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