Non sono opposti, abbiamo un esempio già nel medio, anticiclone che tende a sbilanciarsi a nord e verso UK e goccia fredda che scivola verso l'Iberia.
Con un anticiclone che tende ad essere abbastanza alto in Atlantico non si avrebbe un WR3 ma le lacune bariche a sud dell'anticiclone potrebbero sempre starci e produrre flussi caldi verso il Mediterraneo.
Dunque l'estate 1999 chiuse qua a 23,5° di media trimestrale , la 2000 a 23°, ovvero a +1,1° la 99 e +0,6° la 2000 dalla 71/2000; la 99 fu caratterizzata da un luglio ben caldo (+1,4°) e agosto abbastanza caldo ( +1,1°), la 2000 da un giugno molto caldo ( + 2,3°), ma da un luglio lievemente sottomedia e un agosto a + 0,7°....non ho i dati pluvio.
archives-1999-7-24-0-0.pngarchives-1999-7-25-0-0.pngLa '99 qui al CS fu abbastanza calda ma dinamica.
Diversi break temporaleschi, specie nel mese di Luglio e rottura il 29 Agosto.
In allegato la sinottica del 24 e del 25 Luglio: questo cavetto portò temporali intensi anche dalle mie parti.
Ricordo pure una shelf cloud.
Nonostante non sia una ...scoperta del tutto recente, sempre più importanza assumono forme "like" di Enso ovvero di El Nino/La Nina a bassa frequenza perduranti nel tempo in modo assai più prolungato rispetto le forme contraddistinte dal segnale attivo vero e proprio (ONI Enso 3.4 =>/< +/- 0,5°C)
Placing the AD 2014–2016 ‘protracted’ El Niño episode into a long-term context
Robert J Allan, Joëlle Gergis, Rosanne D D’Arrigo
Questa definizione è stata utilizzata perché, oltre agli eventi "classici" che di solito duravano circa 9-12 mesi, a volte 18 mesi, c'erano episodi più lunghi che duravano per un certo numero di anni. Questi sono stati definiti come episodi "protratti" quando avevano una durata di 2 anni e più. Gli episodi paleoclimatici sono stati definiti come persistenti per 3 anni o più in Stahle et al. (1998) SOI e Niño 3.4 SST rappresentati dal Coupled ENSO Index (CEI) utilizzato da Gergis e Fowler (2005 , 2009 ). La definizione a 3 anni tiene necessariamente conto del (vario) grado di autocorrelazione insito nelle ricostruzioni paleoclimatiche e della loro differenza di risoluzione (tipicamente inferiore) rispetto alla documentazione strumentale.
Pertanto, qui, proponiamo la definizione di un episodio "protratto" come che si verifica quando le anomalie SOI e Niño 4 SST sono di segno per 2 anni o più, con qualsiasi cambiamento di segno in quel periodo in un massimo di soli due mesi consecutivi , quando si utilizzano record strumentali e 3 anni o più quando si analizzano ricostruzioni paleoclimatiche ENSO ( Allan e D'Arrigo, 1999 ; Gergis e Fowler, 2009 ).
.....
gli episodi prolungati di "El Niño e La Niña" derivano dalla messa in fase dei segnali quasi biennali, "classici" ENSO e quasi decennali e si verificano quando il segnale quasi decennale è molto attivo e fasatura distintamente con il quasi biennale e ' segnali classici dell'ENSO. Durante tali fasi, le anomalie Niño 4 SST sono fortemente elevate (El Niño) o abbassate (La Niña), in conseguenza del miglioramento delle lingue equatoriali calde (El Niño) o fredde (La Niña) che si spingono più lontano nel Pacifico equatoriale occidentale rispettivamente.
Nello studio vengono evidenziati 3 possibili tipologie derivate di Enso
1. segnale attivo classico Enso;
2. episodio protratto (3 o più anni) della fase enso (positiva o negativa) visibile nelle anomalìe perduranti nella regione enso 4;
3. fasi enso "like" riscontrabili ad esempio dal comportamento IPO/PDO. In questa tipologia incidono probabilmente forzanti decadali/multidecadali nel IPWP (Indo Pacific Warm Pool) contraddistinte da prolungati periodi di alisei (enso 3.4) più o meno intensi.
Mentre i primi 2 casi di enso classico e protratto hanno elementi "eziologici" comuni, il terzo pare non presentare queste caratteristiche ma quelle di una forzante propriamente a bassa frequenza (IPWP?)
Matteo
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