Originariamente Scritto da
mat69
Se è del tutto evidente che serva a poco porre la nostra attenzione al
Nam così come inteso dai papers classici, quali quelli di Baldwin & Dunkerton, che guardano al valore di una soglia statistica di +1.5 a 10 hpa nel momento in cui le masse di vorticità potenziale sono fortemente disomogenee ed intruse da trasporto di momento opposto:
ecmwfpv850f240.png
è anche vero che non esista un interruttore on/off per indicare un'eventuale trasmissione di momento dalla stratosfera in troposfera bensì diversi parametri che dipendono anche da quote stratosferiche intermedie (dove peraltro l'aria meno rarefatta non si può escludere possa essere efficace a trasferire moto) oltre che dalle condizioni presenti in troposfera.
Tutto l'insieme delle diverse casistiche crea modalità intermedie rispetto al condizionamento o al cd. "decoupling"
Le condizioni attuali presentano queste caratteristiche:
A)
In stratosfera
Vortice piuttosto profondo a tutte le quote con conformazione mediamente ellittica e quindi con le masse poco accentrate sul polo in corrispondenza dei maggiori oceani.
Vorticità Potenziali di Ertel molto disomogenee in alta e medio alta stratosfera a causa di ripetute intrusioni di momento opposto.
Decisamente più omogenee alle quote inferiori mantenenti tuttavia una conformazione ellittica ed MPV complessivamente inferiori alla media climatologica in bassa stratosfera (360K)
ecmwfpv550f240.png 360k.JPG
B) In troposfera:
In una media di flussi eddy deboli al più moderati mantenuti attivi da
Mjo 7 e da anomalìe positive di momento angolare, si alternano fasi di temporanea loro intensificazione dovuta all'intensificazione di gradiente meridionale attribuibili a fasi intermittenti di segnale stratosferico che tuttavia appare non continuativo e non in grado di inibirne l'attivazione (anzi proprio il suddetto incremento di gradiente tende ad intensificarli sebbene in modo discontinuo).
Cattura.JPG
Visibile le principali due fasi di trasferimento di moto e di vorticità verso la troposfera di cui il secondo proveniente dai piani medio bassi della stratosfera.
Visibile anche la continuità dei flussi nonostante la discesa di momento:
Cattura.JPG
A motivo di quanto evidenziato, la continuità dei flussi di calore dovrebbe tradursi in un efficace trasferimento di momento alle alte quote della stratosfera laddove, proprio a ragione della scarsa omogenità delle masse di
PV, saranno maggiormente convergenti mentre alle quote medio basse e in troposfera, l'intensità e l'accorpamento delle masse artiche benché non disposte in modo polocentrico (ma ellittico) e quindi passibili di maggior dispersione del segnale stratosferico, consentiranno solo una parziale convergenza degli eddy fluxes ma difficilmente in grado di intrudere l'area subpolare.
Resta a mio avviso un'elevata probabilità che l'attuale pattern che alterna una distensione altopressoria zonale alta ad un temporaneo ATR ed
EA negativo, rimanga imbrigliato in una sorta di continuativo loop almeno fino alla fine del mese.
Da valutare in modo piuttosto concreto la probabilità che la maggior convergenza degli e.p. fluxes in stratosfera, alle quote medio alte, non possa "terminare il lavoro" in corso ai danni di
PV ormai indebolito dagli eddy calore e momento portando ad un'evoluzione stratosferica warm piuttosto repentina tra la fine del mese e l'inizio di febbraio.
Vedremo
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