Arrivati ormai alla fisiologica fine del VPS, nonostante permanga una situazione assolutamente inusuale con velocità zonali ancora positive a 1 hPa, è giunto il momento di spostare lo sguardo altrove e di aprire un nuovo thread.
Tutti siamo ben consapevoli della lunghissima fase estremamente secca che ha interessato negli ultimi mesi svariate zone d’Italia. La speranza è che si possa andare verso un radicale cambio di pattern in questi 2 mesi che ci restano prima dell’estate, in quanto successivamente diventa assolutamente improbabile alleviare il trend siccitoso, quantomeno nelle zone a sud del Po.
Cercheremo quindi di analizzare, in questo nuovo thread, l’andamento circolatorio di questa restante fase primaverile, attraverso gli indici teleconnettivi che possono aiutarci.
Si può partire analizzando quelli che sono i due principali indici descrittivi del pattern nord emisferico, AO e NAO
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L’attuale fase negativa dei due indici, in controtendenza rispetto alle ultime settimane, è da imputare, con ogni probabilità, alle vicende stratosferiche. Il riscaldamento di tipo Major che abbiamo avuto nei giorni scorsi e di cui abbiamo ampliamente discusso nell’altro thread, nonostante abbia presentato caratteristiche ibride, ha avuto certamente un incipit di tipo split e questo ha portato ad una graduale ripresa dall’alto delle (ormai debolissime) vorticità, con trasmissione S-T del disturbo. Questo movimento è alla base della configurazione attuale, con calo degli indici, Atlantic Ridge e discesa artica notevole per la stagione sull’Europa.
Dicevamo appunto delle caratteristiche ibride di questo Major warming, infatti nonostante l’inversione zonale a 10 hPa arrivi con uno split, successivamente la dinamica è risultata più assimilabile ad un displacement
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Questo porterà ad una rapida risoluzione degli effetti in troposfera, con strato che si farà ininfluente sulle sorti dei piani più bassi.
Come si può vedere dai grafici sopra, è attendibile un graduale aumento degli indici, fino a valori neutri o debolmente positivi. Le vorticità in seno al VPT, data la stagione avanzata, saranno comunque certamente più deboli e lasche rispetto ad una fase AO/NAO + invernale e questo dovrebbe consentire un’andamento della corrente a getto vivace ma piuttosto basso sul comparto europeo.
All luce di queste disamine, comunque ancora preliminari e parziali, mi aspetterei una prima metà di aprile con variabilità marcata sull’Europa centro-meridionale, con rapida evoluzione di fronti atlantici da ovest verso est. In una siffatta situazione, le regioni tirreniche e settentrionali dovrebbero essere (finalmente) quelle maggiormente interessate dai rapidi passaggi perturbati, in un contesto spesso ventoso. Non sono da escludere le prime rapide fasi piuttosto calde al sud Italia, dovute ai richiamo prefrontali del getto in scorrimento più a nord