Originariamente Scritto da
snowaholic
Secondo me c'è una certa memoria selettiva riguardo agli indici, nessuno infatti ricorda che l'
ITCZ fu molto alta per tutta l'estate nel 2014 e nel 2016 (ma anche nel 2010), mentre fu estremamente bassa nel 2009 e nel 1998.
C'è una certa correlazione con le condizioni meteo estive, in particolar modo per il nord Italia, ma è prevalentemente una relazione spuria (ovvero determinata da altre variabili che le influenzano entrambe).
ITCZ_corr_jun-aug_NH_1995-2020.gif
In particolare l'altezza dell'
ITCZ è correlata con il ciclo
ENSO, la correlazione tra
ITCZ e GPT ha una notevole corrispondenza con quella tra
ENSO e GPT a livello globale e le fasi con prevalenza di niño tendono a penalizzare il nord Italia e la Francia. L'innalzamento medio dell'
ITCZ inoltre è determinato dal riscaldamento globale, che porta ad un aumento delle temperature medie indipendentemente dall'andamento dell'
ITCZ (ed è anche il motivo per cui di recente abbiamo visto diverse estati relativamente fresche con
ITCZ elevata.
Infine l'
ITCZ è condizionata dall'andamento della
MJO a livello globale (dopotutto è una misura dell'attività convettiva nel nord Africa) e le fasi
MJO più penalizzanti per noi favoriscono anche una
ITCZ più elevata.
Guardando l'
ITCZ quindi stiamo osservando un piccolo pezzo di fenomeni più ampi e l'informazione aggiuntiva che possiamo ottenere da questa variabile è limitata.
Io preferisco guardare direttamente il ciclo
ENSO, le fasi
IOD (che hanno una stretta relazione con l'attività convettiva e una correlazione molto alta anche con le temperature italiche), la distribuzione delle
SSTA del nord Pacifico e dell'Atlantico. La combinazione di questi elementi può consentire di avere un'idea generale sia della circolazione atmosferica polare sia della disposizione della convezione tropicale, pur con tutta la casualità che è sempre presente quando si parla di meteo.
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