ps2png-worker-commands-74f867f5b9-745kt-6fe5cac1a363ec1525f54343b6cc9fd8-BRhPIg.pngTerzo evento di Nina assai probabile.
Mannaggia, come al solito caricando l'immagine dall'URL gli spaghi di giugno sono diventati quelli di luglio, usciti poche ore fa
Riporto in evidenza la proiezione ENSO, che secondo me ora comincia ad essere attendibile, ma facciamo finta che lo scriva a matita, perché non vorrei dover ritrattare tutto.
Mi rimaneva una perplessità rispetto alla famosa barriera primaverile, in quanto nel 2016 fino a tarda primavera la media spaghi ENSO dava una Nina sui -1 per l'autunno successivo, ma in due mesi passò a -0.5/-0.6, che furono poi mantenuti dai forecast mensili dei modelli (poi nei fatti andò un po' meglio, ma comunque sono cose che preferirei evitare).
Nel frattempo il SOI è tornato intorno ai +20 e la fetta settentrionale di Nina sottoforma di contenuto di calore è sorprendentemente fredda:
heat content.gif
Chissà che vada in porto e dia un'ulteriore sferzata alle ssta del Pacifico nordorientale in direzione della silhouette duemiliana, probabilmente impossibile da riprodurre (sigh), ma si premia anche l'impegno.
Il SOI è in campo positivo. Nell'ultima settimana, il contributo giornaliero è oscillato tra 12 e -3 con una media di circa 8 ovvero la metà della media degli ultimi 30 e 90 giorni. L'estate avrà un regime di Nina ovvero i vari indici MEI e Enso 1-4 si troveranno in campo negativo, ma questi tenderanno a superare il valore soglia di -1. Solo 3 su 23 modelli vedono la l'Enso sotto il -1.
Per quanto riguarda l'indice ONI che rispecchia la media trimestrale centrata sul secondo mese, dovrebbe andare sopra i -0.5 in agosto se continua il trend di indebolimento SOI, cioè verrà classificato in grigio dal NOAA (in campo Nada).
Nada agosto.png
Le SSTA pacifiche permangono in una configurazione specifica di questo terzo anno consecutivo di Nina. La configurazione che ho chiamato asimmetrica si è un pò indebolita da inizio estate e le SSTA negative si sono relativamente spalmate più a nord. I principali elementi di SSTA negative ben sviluppate a sud della linea dell'equatore sono tre: 1) convezione inibita, 2) anomalia in quota dei venti da est verso ovest, nel Pacifico australe (intertropicale) e
3) l'avanzata verso est delle acque sotto-superficiali che avviene principalmente a sud dell'equatore, non giustificando una progressione complessiva verso il Pacifico orientale entro la fine dell'estate.
Sottosuperficiale.PNG
Notare come la lingua calda sottosuperficiale si fraziona e col passare delle settimane arretra di 20°. Questo conferma l'analisi fatta ad inizio topic.
Le principali conseguenze sono le seguenti: 1) fasi di downwelling o sprofondamento delle acque calde dall'Indo- verso la Micro-nesia con sviluppo di Kelvin wave (MJO che riesce a raggiungere la fase 8 ma poi entra nel cerchio; due fasi, da dicembre a marzo e da aprile ad oggi) e 2) rafforzamento dei venti orientali in porzioni molto occidentali, con massimi oltre la linea di cambio data.
Un quadro che vede la convezione massima nell'emisfero australe su ovest Indonesia (inferiore invece tra Indonesia e Sud-est Asiatico). Dunque acque superficiali molto calde a nord e nord ovest Australia. Indian Ocean Dipole spinto verso il negativo. Da notare che si era avuta una fase neutrale IOD in tarda primavera laddove i venti orientali sul Pacifico si erano invece interrotti e sostituiti da una debole corrente da ovest.
Nina e IOD- predispongono una circolazione tropicale di rinforzo degli alisei su scala globale. E' quasi certo che il rinforzo alisei stia già lavorando in Atlantico, si veda per esempio questo post: Atlantic Meridional Mode (AMM) negativo che rende bene l'idea della chiusura del cerchio Enso- / IOD-.
Quadro anomalie.PNG
Dal punto della circolazione globale, torniamo per un attimo sulla variabilità intrastagionale MJO. L'indebolimento dei venti orientali che ha fatto approdare in Micronesia una Kelvin wave lo scorso marzo, rimosse l'anomala HP sul nord Pacifico con asse promontorio centrato sull'Alaska. Tanto è vero che una saccatura si spalmò verso est (centro-est US) in aprile. Adesso è avvenuta la stessa identica cosa con la MJO approdata in centro-est Pacifico, infatti di nuovo l'anomala HP sul nord Pacifico è stata rimossa da una saccatura si è allungata sul centro-est US andando a far saltare il primo outlook NOAA, in cui si vedeva un gran secco e caldo a sud-ovest, tra California, Nevada, Utah e Nuovo Maxico. Il nuovo outlook trimestrale NOAA ha rivisto questo secco e caldo più centrato sugli stati centrali dal Texas in su.
Usa outlook.PNG
Questo blocco sul nord Pacifico venne ripristinato il mese successivo, in maggio. Forse entrò in gioco la pesante anomalia positiva in zona Namias, centro nord Pacifico a nord delle Hawaii che spinse e continua a spingere una PDO leggermente negativa. Possiamo immaginare che anche questa volta il regime sul nord Pacifico rimanga orientato alla dinamicità con saccature che scorrono verso est e poi piegano verso il sud degli States.
Infine propongo questa analisi di trend, riprendendo sempre la fonte grafica NOAA, su cui però ho messo lo spostamento dei massimi e minimi della convezione intertropicale (blu e rosso rispettivamente). Da osservare come "pericolosamente" la zona di massima convezione inibita approcci da est l'Indonesia. Per esempio, il mar Cinese Meridionale appare da giorni sgombro di nuvolosità convettiva (https://www.lightningmaps.org). La massima convezione è invece a 60°, stagionalmente relativa al monsone indiano ma anche all'IOD- (ovest Indonesia).
Trend.PNG
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