Originariamente Scritto da
mat69
C'è qualcosa di poco convincente rispetto ad una dinamica di displacement che non a caso è stato definito dalla dottrina americana mmw di tipo cold proprio a ragione di una condotta assai diversa rispetto allo split ove vi è propagazione del wave breaking polare verso la troposfera a partire dalla quota di riferimento dei 10 hpa.
Nell'osservare le matrici base
ecmwf di
nao ed
ao si può notare come la modifica del segno abbia proprio inizio dal north atlantic oscillation a ragione di una verosimile dinamica s-t che ha inizio con un blocking alle velocità zonali e con una particolarmente incisiva correlazione nel comparto del NATL:
eps_nao_matrix_2023021700.pngeps_ao_matrix_2023021700.png
Situazione che è propriamente conseguenza di una risonanza d'onda stratosferica caratteristica di uno stato di rottura del vortice polare e non di un semplice dislocamento che tende a far traslare i massimi di vorticità potenziale al di fuori dall'area polare con più evidenti effetti sul segno della
ao e non della
nao che anzi talvolta resiste nel suo segno positivo a ragione del forcing impresso da W1.
Altro fattore poco convincente rispetto una dinamica di displacement consiste nella ripresa del gradiente positivo di temperatura in alta stratosfera che presume un calo degli heat fluxes dovuto ad uno strato inferiore di zonalità negativa che impermeabilizza i piani soprastanti:
26.png
Osservando le dinamiche dei flussi di calore che hanno preceduto l'evento
SSW (ormai conclamato tra il 15/16 scorso) si nota che le caratteristiche iniziali dei flussi in grado di condurre al riscaldamento maggiore favoriscono un forcing dislocativo ove tuttavia non sono del tutto assenti contributi a carico di W2 che sono ragione di un abbattimento di
PV nell'area di "surfing" del vortice polare a ragione di un'intrusione di nuclei a bassa vorticità potenziale.
a24.gif
Distinguiamo 2 fasi di abbattimento degli zonal wind:
u10serie_cfsRawCorrGefs.png
la prima in atto e la seconda ad inizio marzo.
Nelle due dinamiche parrebbe sussistere una sostanziale differenza.
La prima è frutto di un vero e proprio forcing dinamico dalla troposfera ove la prevalenza di W1 ( e quindi della dinamica simil displacement) è da ascrivere ad un non sincrono posizionamento delle waves rispetto i vortici climatologici (indotto probabilmente dalla
mjo in fase nell'oceano indiano) mentre la seconda dinamica pare del tutto interna al
vps (con basso apporto di momento dalla troposfera) avvenendo in una fase di calo degli eddy.
E' infatti ben visibile l'apporto di heat flux precedente alla prima inversione (declaratoria di MMW) anche e non solo dal grafico delle temperature precedenti:
Cattura.JPG
mentre lo stesso grafico non registra particolari incrementi in occasione della 2a inversione prevista.
ens_nh-eddyfluxes_010hPa_20230217.png
Viene pertanto da pensare che la dinamica antecedente al 2° calo degli ZW in campo negativo sia autoprodotta in seno al gradiente meridionale sul piano isentropico e principalmente ascrivibile ad una forte destrutturazione delle Vorticità potenziali.
Conseguentemente ritengo non del tutto peregrino che il frazionamento che si verificherà nello stato del
vps possa avere, quali effetti, principalmente quelli riconducibili ad una dinamica di split che graduale e lento rilascio degli stessi fino in troposfera attraverso i vari piani della stratosfera.
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