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  1. #461
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    Predefinito Re: VORTICE POLARE 2022/23, analisi e prospettive del semestre freddo.

    Citazione Originariamente Scritto da jack9 Visualizza Messaggio
    potrei dire lo stesso di te.

    nfatti il valore del NAM10hPa non è sufficiente ad indicare un avvenuto ESE, per il quale deve essere conclamata una specifica dinamica T-S-T event (Troposheric-Stratospheric-Troposfheric Event) che prende avvio nei mesi precedenti. In mancanza di un T-S-T non è possibile ricondurre la dinamica ad un Evento Stratosferico Estremo a prescindere dal valore del NAM positivo o negativo raggiunto, proprio perché mancano tutte quelle conseguenze prodotte da questo tipo di eventi. Quindi un ESE non è il solo raggiungimento di un valore numerico di soglia, ma è una complessa dinamica che coinvolge profondamente la troposfera e la stratosfera, dinamica di cui l’attività d’onda e il suo trasferimento verticale sono la fonte principale.


    http://www.climatemonitor.it/?p=47095


    sì, è climatemonitor, ma fa copia/incolla del lavoro di W&P che rinnova B&D.

    in più:

    WCD - Differences in the sub-seasonal predictability of extreme stratospheric events


    However, the predictability of extreme stratospheric events is most often limited to around 2 weeks or less



    La letteratura non l'ho calpestata io, mi sa.
    Difatti non sono il solo (anche qui dentro) a dire che senza influenza da e sulla troposfera non si possono definire ESE solo per il superamento della soglia. Non perché ce lo si inventa, ma perché lo dice proprio la letteratura.
    ma non è un caso, si parla appunto di T-S-T e, proprio su questa base, definire ESE Cold ad esempio quanto avvenuto nell'autunno 20-21 è oggettivamente sbagliato.
    Jack ti rispondo io.
    Nel momento in cui abbiamo un superamento della soglia dobbiamo comunque aspettare per vedere se c'è propagazione.
    E questo vale per tutti gli eventi stratosferici estremi.

    Ovviamente gli studi fanno riferimento ai predictors visibili in troposfera, ma ribadisco con decisione che lo status medio climatologico dell'atmosfera porta statisticamente a determinate condizioni del VP.

    Poi Jack fai come credi ma te lo ri-ripeto non è che se abbiamo il GW la fisica dell'atmosfera è diventata una partita di "burraco".

    Il fatto che le condizioni generali siano mutate può portare imprevedibilità oppure a iter del VP molto connotati ma sempre in linea con la fisica dell'atmosfera.
    Per questo non dobbiamo avere un approccio fideistico a W&P, B&D alla MJo piuttosto che a Cohen. ( negli anni tanti lavori sono stati "rivalutati" in peggio o in meglio).

    Sono tutti lavori statistici ben fatti ma fallaci.
    Tant'è che ricordo nitidamente come l'anno scorso a Dicembre si palesarono in troposfera anomalie confacenti ai predictor di MMW split.......
    poi sappiamo come è andata.
    Se i giovani sapessero, se i vecchi potessero!!!

  2. #462
    Uragano L'avatar di Alessandro1985
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    Predefinito Re: VORTICE POLARE 2022/23, analisi e prospettive del semestre freddo.

    Citazione Originariamente Scritto da Porano444 Visualizza Messaggio
    Jack ti rispondo io.
    Nel momento in cui abbiamo un superamento della soglia dobbiamo comunque aspettare per vedere se c'è propagazione.
    E questo vale per tutti gli eventi stratosferici estremi.

    Ovviamente gli studi fanno riferimento ai predictors visibili in troposfera, ma ribadisco con decisione che lo status medio climatologico dell'atmosfera porta statisticamente a determinate condizioni del VP.

    Poi Jack fai come credi ma te lo ri-ripeto non è che se abbiamo il GW la fisica dell'atmosfera è diventata una partita di "burraco".

    Il fatto che le condizioni generali siano mutate può portare imprevedibilità oppure a iter del VP molto connotati ma sempre in linea con la fisica dell'atmosfera.
    Per questo non dobbiamo avere un approccio fideistico a W&P, B&D alla MJo piuttosto che a Cohen. ( negli anni tanti lavori sono stati "rivalutati" in peggio o in meglio).

    Sono tutti lavori statistici ben fatti ma fallaci.
    Tant'è che ricordo nitidamente come l'anno scorso a Dicembre si palesarono in troposfera anomalie confacenti ai predictor di MMW split.......
    poi sappiamo come è andata.
    eh sì
    ma l'anno scorso fu una situazione molto border line in effetti
    se il blocco non avesse piegato all'indietro verosimilmente parlavamo d'altro
    a volte le stagioni passano per dettagli su lassi temporali assai ristretti

    C'ho la falla nel cervello


  3. #463
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    Predefinito Re: VORTICE POLARE 2022/23, analisi e prospettive del semestre freddo.

    Citazione Originariamente Scritto da Alessandro1985 Visualizza Messaggio
    eh sì
    ma l'anno scorso fu una situazione molto border line in effetti
    se il blocco non avesse piegato all'indietro verosimilmente parlavamo d'altro
    a volte le stagioni passano per dettagli su lassi temporali assai ristretti

    Immagine
    E' un sistema caotico
    Ma in un senso statistico legato alle TLC e nel senso legato alla letteratura scientifica dobbiamo essere consci che c'è margine di errore.
    Però non dobbiamo fare cherry pickin altrimenti vale tutto e possiamo dire tutto e il contrario di tutto.
    Se i giovani sapessero, se i vecchi potessero!!!

  4. #464
    Uragano L'avatar di Alessandro1985
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    Predefinito Re: VORTICE POLARE 2022/23, analisi e prospettive del semestre freddo.

    Citazione Originariamente Scritto da Porano444 Visualizza Messaggio
    E' un sistema caotico
    Ma in un senso statistico legato alle TLC e nel senso legato alla letteratura scientifica dobbiamo essere consci che c'è margine di errore.
    Però non dobbiamo fare cherry pickin altrimenti vale tutto e possiamo dire tutto e il contrario di tutto.
    come sempre è stato
    e francamente Giuseppe, mi sarei anche stufato di leggere questa storia che non si possono più fare valutazioni statistiche su base tlc rispetto al passato
    come se fossimo passati dalla sfera di cristallo di nostradamus ai tarocchi del mago zurlì
    soprattutto visto che la statistica a conti fatti l'anno scorso è stata perfettamente coerente
    si veda il mio post di ieri
    C'ho la falla nel cervello


  5. #465
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    Predefinito Re: VORTICE POLARE 2022/23, analisi e prospettive del semestre freddo.

    Citazione Originariamente Scritto da jack9 Visualizza Messaggio
    potrei dire lo stesso di te.

    nfatti il valore del NAM10hPa non è sufficiente ad indicare un avvenuto ESE, per il quale deve essere conclamata una specifica dinamica T-S-T event (Troposheric-Stratospheric-Troposfheric Event) che prende avvio nei mesi precedenti. In mancanza di un T-S-T non è possibile ricondurre la dinamica ad un Evento Stratosferico Estremo a prescindere dal valore del NAM positivo o negativo raggiunto, proprio perché mancano tutte quelle conseguenze prodotte da questo tipo di eventi. Quindi un ESE non è il solo raggiungimento di un valore numerico di soglia, ma è una complessa dinamica che coinvolge profondamente la troposfera e la stratosfera, dinamica di cui l’attività d’onda e il suo trasferimento verticale sono la fonte principale.


    http://www.climatemonitor.it/?p=47095


    sì, è climatemonitor, ma fa copia/incolla del lavoro di W&P che rinnova B&D.

    in più:

    WCD - Differences in the sub-seasonal predictability of extreme stratospheric events


    However, the predictability of extreme stratospheric events is most often limited to around 2 weeks or less



    La letteratura non l'ho calpestata io, mi sa.
    Difatti non sono il solo (anche qui dentro) a dire che senza influenza da e sulla troposfera non si possono definire ESE solo per il superamento della soglia. Non perché ce lo si inventa, ma perché lo dice proprio la letteratura.
    ma non è un caso, si parla appunto di T-S-T e, proprio su questa base, definire ESE Cold ad esempio quanto avvenuto nell'autunno 20-21 è oggettivamente sbagliato.
    Infatti è la trasmissione d’onda che va a creare i presupposti per un t-s-t event, che non è quello che intendi tu. Altrimenti gradirei che mi spiegassi in che modo un compattamento del VP in troposfera può generare un t-s-t event che poi sfocia in un ESE Cold.
    Pet quanto riguarda l’articolo di climatemonitor, ad inizio articolo si dice chiaramente che basta il superamento della soglia per decretare l’ESE Cold ed era quello lo studio principale per queste dinamiche stratosferiche. Il successivo studio di Waugh e Polvani si limitava ad una ricerca statistica di predictor per questi eventi, arrivando a conclusione che sono generalmente (non sempre) anticipati da una fase di 45 giorni di flussi sopra o sotto la media. Questo lavoro più recente però non sostituisce affatto il lavoro originale ma semplicemente lo implementa per cercare un modo scientifico di predire con anticipo questo tipo di eventi. Le conclusioni che hai riportato sono elaborate da chi ha scritto l’articolo su climatemonitor.

  6. #466
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    Predefinito Re: VORTICE POLARE 2022/23, analisi e prospettive del semestre freddo.

    Non ricordo se avevo già postato e in parte illustrato questo recentissimo studio che, in qualche modo, trovo contestuale alla situazione attuale rispetto le anomalìe di gpt che i modelli prospettano in questa fase.
    Nell'ambito della ricerca, attraverso gli studi ed i papers che si susseguono a gran ritmo, occorre riferirsi agli stessi al fine di possedere da una parte quella giusta conoscenza sui comportamenti dell'atmosfera senza sbarellare troppo all'interno di un determinismo che talvolta può essere ondivago e fuorviante e dall'altra aggiungere nuovi tasselli quando l'evoluzione degli studi lo consente.
    Mi riferisco a questo papers:
    Impatto asimmetrico del modello scandinavo sulle anomalie della circolazione stratosferica

    all'interno del quale il modello SCA offre la rappresentazione del significato delle fasi positive / negative dello Scandinavian pattern.

    L'attuale anomalìa di geopotenziale prevista dai modelli in area scandiva e sul nord europa è in qualche modo correlata ad una fase positiva SCAND, la quale, sulla base del riferito studio, presenta un lag ritardato in stratosfera e concorre nel disturbo del vortice polare attraverso la costruzione di un forcing che incide sul rinforzo di una cresta d'onda planetaria grossomodo coincidente al disturbo troposferico.

    ecmwf_z10_anom_nh_168.pngCattura5.JPG

    Diversamente lo SCAND negativo al contrario è un segnale, quasi contestuale, dell'avvenuto processo di distruzione delle onde planetarie attraverso una dinamica di negativa interazione delle stesse per interazione sfalsata dei flussi di calore.

    i.JPG
    Questa ultima situazione appariva già piuttosto evidente in questo periodo dello scorso anno:

    Cattura2.JPGCattura.JPG

    durante il quale questa interazione distruttiva appariva già a tutte le principali quote sia in tropo che in stratosfera.

    In alcuni casi, lo studio precisa che l'evoluzione di uno SCAND+ può essere una dinamica che porta a SSW e quindi un impatto fortemente compromettente del vortice stratosferico.
    Tuttavia oggi la comparazione rispetto all'energia messa in campo dalla troposfera che, in base a studi più datati, mettono in primo piano l'importanza di una primaria azione di w1 e di una successiva compartecipazione di w2 a chiudere tale evento, ci porta a considerare questo pattern attuale come un evento fine a sè stesso per la stratosfera proprio a ragione della scarsa componente di w1 e di un'eccessiva canalizzazione degli eddy heat fluxes che si rivelano quindi troppo deboli per incidere alle quote della medio alta e alta stratosfera.
    La situazione attuale a mio avviso, inciderà sul ritardo evolutivo di un raffreddamento stratosferico sul quale pesano gli effetti della Nina e di un gradiente troppo debole (PNA-) in sede pacifica ma con tutta probabilità ripresenterà successivamente il problema tra 15/20 giorni salvo un radicale mutamento del principale indice teleconnettivo globale: l'ENSO in progressione verso una sua fase neutra.
    Nel contempo la temporanea fase di calo dell'indice nao permetterà questa interazione in area europea permessa dalla stampella retrograda dell'aria fredda continentale come elemento coadiuvante di un getto polare da ovest verso est ancora debole e frammentato.

    Intanto prendiamo quel che viene
    Matteo



  7. #467
    Bava di vento
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    Predefinito Re: VORTICE POLARE 2022/23, analisi e prospettive del semestre freddo.

    Ragazzi vi leggo con molto piacere,ma alcune cose non riesco a capirle
    Volendo sintetizzare in una domanda che inverno vi aspettate?almeno per la prima parte.Grazie mille

  8. #468
    Comitato Tecnico Scientifico L'avatar di mat69
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    Predefinito Re: VORTICE POLARE 2022/23, analisi e prospettive del semestre freddo.

    Citazione Originariamente Scritto da kekkuccio Visualizza Messaggio
    Ragazzi vi leggo con molto piacere,ma alcune cose non riesco a capirle
    Volendo sintetizzare in una domanda che inverno vi aspettate?almeno per la prima parte.Grazie mille
    Entro fine mese usciremo con l'outlook mensile per dicembre.
    Al momento dobbiamo ancora raccogliere gli elementi e confrontarci facendo una sintesi
    Matteo



  9. #469
    Bava di vento
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    Predefinito Re: VORTICE POLARE 2022/23, analisi e prospettive del semestre freddo.

    Citazione Originariamente Scritto da mat69 Visualizza Messaggio
    Entro fine mese usciremo con l'outlook mensile per dicembre.
    Al momento dobbiamo ancora raccogliere gli elementi e confrontarci facendo una sintesi
    Perfetto, grazie mille

  10. #470
    Comitato Tecnico Scientifico L'avatar di mat69
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    Predefinito Re: VORTICE POLARE 2022/23, analisi e prospettive del semestre freddo.

    Citazione Originariamente Scritto da mat69 Visualizza Messaggio
    Non ricordo se avevo già postato e in parte illustrato questo recentissimo studio che, in qualche modo, trovo contestuale alla situazione attuale rispetto le anomalìe di gpt che i modelli prospettano in questa fase.
    Nell'ambito della ricerca, attraverso gli studi ed i papers che si susseguono a gran ritmo, occorre riferirsi agli stessi al fine di possedere da una parte quella giusta conoscenza sui comportamenti dell'atmosfera senza sbarellare troppo all'interno di un determinismo che talvolta può essere ondivago e fuorviante e dall'altra aggiungere nuovi tasselli quando l'evoluzione degli studi lo consente.
    Mi riferisco a questo papers:
    Impatto asimmetrico del modello scandinavo sulle anomalie della circolazione stratosferica

    all'interno del quale il modello SCA offre la rappresentazione del significato delle fasi positive / negative dello Scandinavian pattern.

    L'attuale anomalìa di geopotenziale prevista dai modelli in area scandiva e sul nord europa è in qualche modo correlata ad una fase positiva SCAND, la quale, sulla base del riferito studio, presenta un lag ritardato in stratosfera e concorre nel disturbo del vortice polare attraverso la costruzione di un forcing che incide sul rinforzo di una cresta d'onda planetaria grossomodo coincidente al disturbo troposferico.

    ecmwf_z10_anom_nh_168.pngCattura5.JPG

    Diversamente lo SCAND negativo al contrario è un segnale, quasi contestuale, dell'avvenuto processo di distruzione delle onde planetarie attraverso una dinamica di negativa interazione delle stesse per interazione sfalsata dei flussi di calore.

    i.JPG
    Questa ultima situazione appariva già piuttosto evidente in questo periodo dello scorso anno:

    Cattura2.JPGCattura.JPG

    durante il quale questa interazione distruttiva appariva già a tutte le principali quote sia in tropo che in stratosfera.

    In alcuni casi, lo studio precisa che l'evoluzione di uno SCAND+ può essere una dinamica che porta a SSW e quindi un impatto fortemente compromettente del vortice stratosferico.
    Tuttavia oggi la comparazione rispetto all'energia messa in campo dalla troposfera che, in base a studi più datati, mettono in primo piano l'importanza di una primaria azione di w1 e di una successiva compartecipazione di w2 a chiudere tale evento, ci porta a considerare questo pattern attuale come un evento fine a sè stesso per la stratosfera proprio a ragione della scarsa componente di w1 e di un'eccessiva canalizzazione degli eddy heat fluxes che si rivelano quindi troppo deboli per incidere alle quote della medio alta e alta stratosfera.
    La situazione attuale a mio avviso, inciderà sul ritardo evolutivo di un raffreddamento stratosferico sul quale pesano gli effetti della Nina e di un gradiente troppo debole (PNA-) in sede pacifica ma con tutta probabilità ripresenterà successivamente il problema tra 15/20 giorni salvo un radicale mutamento del principale indice teleconnettivo globale: l'ENSO in progressione verso una sua fase neutra.
    Nel contempo la temporanea fase di calo dell'indice nao permetterà questa interazione in area europea permessa dalla stampella retrograda dell'aria fredda continentale come elemento coadiuvante di un getto polare da ovest verso est ancora debole e frammentato.

    Intanto prendiamo quel che viene
    In estrema sintesi, l'attuale situazione che si è instaurata sta mettendo un freno al processo di raffreddamento dell'alta stratosfera attribuibile alla debolezza della 1a cresta d'onda.
    Questo, però in una prospettiva futura, non può essere vista come una garanzia sine limite bensì condizionata ad un cambiamento di rilievo delle condizioni della troposfera nell'area Enso.

    Cattura.JPG

    Matteo



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