comunque li si voglia chiamare, pure pluto o topolino, sta di fatto che il succo non cambia
ovvero che se uno osserva questi fenomeni per motivi di studio, statistica e chi più ne ha più ne metta ogni evento stratosferico è interessante e da valutare nelle sue peculiarità
quella di questo episodio come riportato è stata quella di aver osservato un enorme eccedenza della cosidetta quota di soglia, addirittura +2,7 il 2 gennaio, e un clamoroso raffreddamento delle quote più alte con un livello di mpv su tutta la colonna sotto la media
ovviamente questo non significa che siano state rivoluzionate le basi fisiche di questi fenomeni
ma semplicemente che come detto più volte il nostro storico è brevissimo, la nostra conoscenza si basa su un pugno di dati e per giunta il contesto è fortemente evolutivo sia in alto che in basso, quindi ci possiamo aspettare situazioni con caratteristiche se non inedite piuttosto peculiari
poi ovviamente se vai a vedere le mpv sugli edge il dato ha più coerenza rispetto al valore che era stato fissato per delineare un fenomeno estremo
ma i due aspetti, livello mpv sugli edge e mpv a livello complessivo nell'area del vps, di solito vanno a braccetto
quindi l'alto potenziale delle pv sui bordi toglie poco o nulla alla peculiarità del fatto che il dato complessivo sia stato per buona parte di questo superamento sotto la media
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mentre per chi osserva questi fenomeni per avere delle informazioni dirimenti circa il decorso troposferico gli unici eventi significativi sono quelli che hai citato
quindi gli strong vortex event che sono questi
mentre chi guarda come a uno spauracchio le condizioni alla quota di soglia o giù di lì deve essere consapevole non bastano zw o mpv sopramedia per delineare un evento strong su tutta la colonna
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C'ho la falla nel cervello
Io, come premesso, ho fatto una semplice considerazione.
Ese cold e warm non li leggo da nessuna parte, se non su siti italiani, mnw compreso.
Evidentemente qualcuno all'epoca ha usato queste abbreviazioni ma, per quel che mi riguarda, non ha senso usare questi termini in inglese senza che in letteratura vengano utilizzati.
Che già è complicato seguire tra 100 sigle.
Altrimenti non vedo perchè invitare ad usare temperature al posto di termiche, fusione al posto di scioglimento, etc etc etc.
E' un semplice fatto di chiarezza. Nel merito non entro che non ho competenze, però mi piace leggere e capire, almeno fin dove arrivo. E se mi vien voglia di leggere un paper che tratta di "ese cold", e poi non compare neanche nominato, non mi sembra si faccia un buon uso di terminologia.
Forecasting extreme stratospheric polar vortex events | Nature Communications
Beh qui mi pare che si parli chiaramente di Extreme eventi in stratosfera
Se i giovani sapessero, se i vecchi potessero!!!
C'ho la falla nel cervello
State a cercare, eh...![]()
La forte azione della prima onda continua a mantenere il VPS dislocato e fortemente compresso, con valori di geopotenziale decisamente bassi. Le stesse MPV cominciano a risentire di questa azione che perdura da tempo e nonostante una partenza da valori nettamente sottomedia, sono viste in aumento ai piani atmosferici medio-alti
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Questo porterà a maggiore capacità propagativa della stratosfera verso la troposfera e lo si nota dalla compattezza delle vorticità in zona groenlandese, in sintonia con la disposizione in stratosfera.
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Vorrei però porre l’attenzione sulla dinamica successiva e in particolar modo al nuovo calo del flusso di momento dopo metà mese
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Questo andamento lascerebbe pensare ad un nuovo tentativo di forzatura dall’alto. In quel frangente però il VPS si troverà si molto profondo ed estremamente freddo ma al tempo stesso sollecitato da un pattern a due onde
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La possibile nuova trasmissione di vorticità potenziali non farà altro che apportare nuova energia in troposfera ma andrà a impattare su una colonna scarsamente coesa ed allineata, aumentando quindi attriti e richiami di calore ai bordi del vortice. Questa manovra potrebbe essere molto rischiosa per la tenuta del VP, qualora infatti dovessimo avere come risposta una forte ripartenza dei flussi di calore e momento in terza decade diventerebbe abbastanza probabile un forte disturbo tra fine mese ed inizio febbraio, con la possibilità di arrivare anche ad un riscaldamento di tipo maggiore.
Ovviamente un ruolo importantissimo in questa dinamica lo giocherà la troposfera. Qui sarà importante osservare l’andamento dei principali indici dopo metà mese. I forecast attuali di NAO e PNA vedono un calo a partire dal 15 circa
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Questo calo, se confermato, lascerebbe pensare ad un arretramento dei centri di vorticità sul Nord America e quindi a maggiori rallentamenti del getto sul settore nord Atlantico, con possibilità di avere l’attivazione di un’onda lunga. La successiva rapida risalita del PNA suggerisce una nuova forzatura in quella zona e li sarà da valutare l’andamento dell’indice NAO. Qualora si mantenesse su valori neutri o leggermente negativi, aiutata da un mantenimento del blocco termico ad est, si potrebbe assistere ad un piegamento del blocco verso nord-est, se invece la NAO tornasse a risalire su valori nettamente positivi, si tornerebbe a maggiore zonalità sul nord Atlantico con cedimento del blocco.
Le due dinamiche avrebbero ovviamente risvolti nettamente diverso anche in stratosfera, con la prima ipotesi che porterebbe ad una continuazione (e forse accentuazione) del disturbo a due onde mentre la seconda ipotesi porterebbe ad un calo dell’attività d’onda con riaccentramento del VPS
Sei un figo! Peccato nevichi sempre di più a Porano che a Palanzano...comunque, domanda forse troppo scema. Ma è questa la ragione per cui a) in strato gfs è super ballerino e b) questa ballerinità mostra un tratto continuo però: continui warming (pare sempre più intensi) sul settore siberiano (vedi gfs 18 ma vale per i precedenti e successivi).
Always looking at the sky.
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