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  1. #771
    Vento forte
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    Predefinito Re: VORTICE POLARE 2022/23, analisi e prospettive del semestre freddo.

    Ahah sei forte no umile pacato e preparato. Cmq io oggi penso che per Gennaio abbiamo carte fredde da giocarci nonostante tutto

  2. #772
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    Predefinito Re: VORTICE POLARE 2022/23, analisi e prospettive del semestre freddo.

    Citazione Originariamente Scritto da sponsi Visualizza Messaggio
    Ahah sei forte no umile pacato e preparato. Cmq io oggi penso che per Gennaio abbiamo carte fredde da giocarci nonostante tutto
    Non è al momento escludibile a priori vero che per ora la troposfera rimane immobile e non lascia presagire segnali ma è altrettanto vero che la stratosfera non è vista in formissima nonostante l’ESE Cold. Staremo a vedere se passato il forcing attuale sul Pacifico, possa esserci spazio per manovre nuovamente più ondulatorie o se nel frattempo la stratosfera mostrerà i muscoli

  3. #773
    Comitato Tecnico Scientifico L'avatar di mat69
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    Predefinito Re: VORTICE POLARE 2022/23, analisi e prospettive del semestre freddo.

    Citazione Originariamente Scritto da Alesa Visualizza Messaggio
    Devo fare i complimenti al ragazzo con l'accento emiliano che ho visto nella diretta del CTS, perché aveva previsto alla perfezione che la strada più probabile era quella dell'ese coldVORTICE POLARE 2022/23, analisi e prospettive del semestre freddo.

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    Mi associo ai complimenti a Daniele @cavaz
    Matteo



  4. #774
    Vento forte
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    Predefinito Re: VORTICE POLARE 2022/23, analisi e prospettive del semestre freddo.

    Citazione Originariamente Scritto da mat69 Visualizza Messaggio
    Mi associo ai complimenti a Daniele @cavaz
    Ben detto le nuove leve del futuro avanzano spedite
    Auguri a tutti

  5. #775
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    Predefinito Re: VORTICE POLARE 2022/23, analisi e prospettive del semestre freddo.

    Citazione Originariamente Scritto da mat69 Visualizza Messaggio
    Mi associo ai complimenti a Daniele @cavaz
    A parte tutti gli scherzi, vi ringrazio profondamente ma ritengo questi complimenti esagerati. Non ero certamente l’unico a pronosticare un possibile evento estremo di tipo cold nella prima parte della stagione, nel gruppo del CTS ricordo che se ne parlava spesso. Io mi sono limitato ad osservare quella che è una statistica ormai chiara che lega gli eventi di NINA moderata/forte con ESE Cold nella prima metà invernale. Non c’è stato nessun colpo di genio diciamo

  6. #776
    Bava di vento
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    Predefinito Re: VORTICE POLARE 2022/23, analisi e prospettive del semestre freddo.

    Maaaa io sottoscritto dai grafici sia del europeo che di gfs , vedono prima del finire del anno un calo fortissimo dei venti zonali. Attenzione diamo il tempo di fare passare questa sfuriata normale del vortice polare .

  7. #777
    Vento forte L'avatar di galinsog@
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    Predefinito Re: VORTICE POLARE 2022/23, analisi e prospettive del semestre freddo.

    Citazione Originariamente Scritto da Toro Visualizza Messaggio
    Maaaa io sottoscritto dai grafici sia del europeo che di gfs , vedono prima del finire del anno un calo fortissimo dei venti zonali. Attenzione diamo il tempo di fare passare questa sfuriata normale del vortice polare .
    Purtroppo un calo della zonalità, che si traduce nella ripresa dell'attività d'onda lo vedono pure le uscite ufficiali dei modelli, in particolare ECMWF00, ma con esiti raccapriccianti che ti vien voglia di sperare nel condizionamento post-ESE più classico e rapido possibile...

    super-horror.png

    Vediamo, ma credo che l'esito più probabile sia la persistenza di un pattern ondulatorio di questo tipo ancora per un po' (10 gg? 15 gg?), con saccature che andranno a interessare sempre la stessa area del Nord Atlantico orientale (diciamo Azzorre-Canarie) per poi scorrere troppo alte per interessarci, in un flusso canalizzato mediamente su un asse SW/NE, dopodiché si apriranno altre strade, forse un condizionamento vero e proprio che i modelli faticano ancora a leggere forse altre, di segno addirittura opposto, ma non necessariamente migliori per le sorti della stagione per il nostro spicchio di emisfero, magari invece propizie per il Nord America orientale e per il bassopiano pontico-danubiano e per l'Egeo...

    Continuo a leggere interventi estemporanei in cui si accenna a un setting di onde planetarie particolarmente proprizio a fasi invernali sul continente europeo, setting che sarebbe "messo in crisi" dall'imminente ESE... ne capisco poco di teleconnessioni ma sinceramente non mi sembra... nel senso che quella buona impostazione circolatoria in troposfera, che ha portato allo SCAND+, l'abbiamo sicuramente avuta tra la terza decade di novembre e i primi giorni di dicembre, in un momento in cui il VPT non era neppure giunto a un definitivo sviluppo. Attualmente, qualora anche dovessimo registrare una decisa ripartenza dei flussi (prima incognita, perché non la vedo affatto semplice) con una disposizione delle onde planetarie come quella attuale ho qualche dubbio che eventuali "intense risposte troposferiche" andrebbero a modificare in modo drastico l'imprinting circolatorio attuale in N-Atl, mentre mi sa che potrebbero impattare molto di più altrove...

    P.s., mi associo ai compliementi a cavaz, aggiungo che un conto era considerare l'ESE probabile nel corso di questo inverno, un conto individuarlo con la precisione, anche temporale con cui è stato in grado di farlo, perfino contro evidenze che sembravano "scontate" e che tanto scontate non erano... io sono molto meno esperto, ma realisticamente non avrei mai pensato che si potesse arrivare a superare la soglia del NAM entro fine dicembre, mentre lo consideravo plausibile a metà/fine gennaio...
    Ultima modifica di galinsog@; 23/12/2022 alle 11:08

  8. #778
    Bava di vento
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    Predefinito Re: VORTICE POLARE 2022/23, analisi e prospettive del semestre freddo.

    Citazione Originariamente Scritto da galinsog@ Visualizza Messaggio
    Purtroppo un calo della zonalità, che si traduce nella ripresa dell'attività d'onda lo vedono pure le uscite ufficiali dei modelli, in particolare ECMWF00, ma con esiti raccapriccianti che ti vien voglia di sperare nel condizionamento post-ESE più classico e rapido possibile...

    super-horror.png

    Vediamo, ma credo che l'esito più probabile sia la persistenza di un pattern ondulatorio di questo tipo ancora per un po' (10 gg? 15 gg?), con saccature che andranno a interessare sempre la stessa area del Nord Atlantico orientale (diciamo Azzorre-Canarie) per poi scorrere troppo alte per interessarci, in un flusso canalizzato mediamente su un asse SW/NE, dopodiché si apriranno altre strade, forse un condizionamento vero e proprio che i modelli faticano ancora a leggere forse altre, di segno addirittura opposto, ma non necessariamente migliori per le sorti della stagione per il nostro spicchio di emisfero, magari invece propizie per il Nord America orientale e per il bassopiano pontico-danubiano e per l'Egeo...

    Continuo a leggere interventi estemporanei in cui si accenna a un setting di onde planetarie particolarmente proprizio a fasi invernali sul continente europeo, setting che sarebbe "messo in crisi" dall'imminente ESE... ne capisco poco di teleconnessioni ma sinceramente non mi sembra... nel senso che quella buona impostazione circolatoria in troposfera, che ha portato allo SCAND+, l'abbiamo sicuramente avuta tra la terza decade di novembre e i primi giorni di dicembre, in un momento in cui il VPT non era neppure giunto a un definitivo sviluppo. Attualmente, qualora anche dovessimo registrare una decisa ripartenza dei flussi (prima incognita, perché non la vedo affatto semplice) con una disposizione delle onde planetarie come quella attuale ho qualche dubbio che eventuali "intense risposte troposferiche" andrebbero a modificare in modo drastico l'imprinting circolatorio attuale in N-Atl, mentre mi sa che potrebbero impattare molto di più altrove...

    P.s., mi associo ai compliementi a cavaz, aggiungo che un conto era considerare l'ESE probabile nel corso di questo inverno, un conto individuarlo con la precisione, anche temporale con cui è stato in grado di farlo, perfino contro evidenze che sembravano "scontate" e che tanto scontate non erano... io sono molto meno esperto, ma realisticamente non avrei mai pensato che si potesse arrivare a superare la soglia del NAM entro fine dicembre, mentre lo consideravo plausibile a metà/fine gennaio...
    Be' se si ripropone il Patern di 10 giorni fa' con un anomalia negativa su tutta l europea del nord, magari con una nao non così negativa andrebbe bene . Purtroppo è vero ai raggione ché non possiamo contare sul alta atlantica ché con quelle anomalie fredde in pieno atlantico la possiamo proprio escludere purtroppo , ormai se cambia qualcosa lo farà sempre da est o nord est . Adesso i modelli sono in modalità trita tutto , ma' se confermano il calo fortissimo della zonalita , vedrai che ci mettendo poco a cambiare, aspettiamo 4 5 giorni è vedremo.

  9. #779
    Vento forte L'avatar di galinsog@
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    Predefinito Re: VORTICE POLARE 2022/23, analisi e prospettive del semestre freddo.

    Citazione Originariamente Scritto da Toro Visualizza Messaggio
    Be' se si ripropone il Patern di 10 giorni fa' con un anomalia negativa su tutta l europea del nord, magari con una nao non così negativa andrebbe bene . Purtroppo è vero ai raggione ché non possiamo contare sul alta atlantica ché con quelle anomalie fredde in pieno atlantico la possiamo proprio escludere purtroppo , ormai se cambia qualcosa lo farà sempre da est o nord est . Adesso i modelli sono in modalità trita tutto , ma' se confermano il calo fortissimo della zonalita , vedrai che ci mettendo poco a cambiare, aspettiamo 4 5 giorni è vedremo.
    E' cambiato moltissimo in sede Nord Americana. Temo troppo per pensare che quella situazione si possa facilmente riproporre... magari sbaglio...

  10. #780
    Uragano L'avatar di Alessandro1985
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    Predefinito Re: VORTICE POLARE 2022/23, analisi e prospettive del semestre freddo.

    Citazione Originariamente Scritto da simo89 Visualizza Messaggio
    Permettetemi una critica costruttiva e senza astio, anzi più che una critica è un dubbio che vi voglio sottoporre: ha ancora senso fare delle previsioni a più o meno lunga scadenza, dalle due settimane alle stagionali, quando ormai ci siamo resi conto, negli ultimi 7-8 anni, che qualunque sia il set di indici a nostra disposizione, ormai gli effetti sul continente europeo sono quasi sempre gli stessi?

    Non sono un esperto, assolutamente, vi leggo sempre volentieri (per quello che posso capirci io ), però ormai credo che sia sotto gli occhi di tutti che gli effetti che ci aspettiamo da certi indici non ci sono più, o al limite per poco tempo, per poi tornare nel solito sopra media senza soluzione di continuità, quindi mi viene da chiedermi: le TLC possono essere usati come indici predittivi? Se sì, quanto? Come ha influito il global warming sul condizionamento che le TLC operano sulle sinottiche a livello globale?

    Ormai è diventata una specie di tiro a sorte e mi pare si brancoli tutti un po' nel buio, quindi credo sia giunto il tempo di farsi delle domande serie sui fondamenti di questo approccio alle previsioni, se abbia ancora senso, se debba essere cambiato e quanto.

    Perdonate l'intrusione, ma era una riflessione che volevo fare da un po' di tempo.
    se quando pensi agli effetti ti riferisci alla media termica già si presenta un problema di interpretazione di fondo
    è evidente che la questione sia sempre meno inerente a un sopra-sotto rispetto a riferimenti che stanno diventandi obsoleti alla velocità del suono
    ma allo stesso tempo è altresì vero che questo tipo di valutazioni, come personalmente ho ripetuto in innumerevoli occasioni, non sono mai servite per stilare tendenze di sopra-sottomedia, magari su un settore ristretto come il mediterraneo
    questo perchè le tendenze si fanno sempre in chiave di circolazione generale e riguardano le distribuzioni bariche medie
    i quadri sulle distribuzioni bariche di una mensilità se non addirittura un intero trimestre sono quindi quello che si cerca da questo tipo di valutazioni
    ma in passato come oggi c'è un aspetto statistico che riguarda una combinazione di indici e poi c'è un aspetto che riguarda il senno di chi li applica

    nel senso che va benissimo la statistica ma non ci si può limitare a farlo a livello di equazione semplicistica che parte da una serie di input apparentemente analoghi
    anche perchè le combinazioni di indici vanno poi calate nel contesto specifico, banalmente quest'anno si registrava in autunno una discontinuità sul contributo dell'enso che poi si è andata perdendo proprio nel corso del mese di dicembre, la nina sta crollando a livello di colonna e anche a livello di sst nella zona di Humboldt ma ha avuto un intenso sussulto che a livello di forcing atmosferico ci ha riportati indietro



    ovviamente non si possono ignorare gli aspetti fisici che sottendono un determinato stato del sistema, e anche questo ora come in passato
    perchè la circolazione degli anni '60 del 900 aveva basi diverse da quella di 100 anni prima e così via
    se il contesto evolve in modo più repentino ovviamente sarai consapevole che la fisica del sistema va aggiornata con maggior tempismo e quindi i riferimenti dovranno riguardare periodi più brevi, con tutte le complicazioni del caso sul dataset statistico, ma in questa disciplina siamo abituati a non poter contare su serie lunghe ed affidabili, anche qui tutto sommato nulla di inedito
    però le basi fisiche sono sempre le stesse, quindi perchè dovremmo buttare tutto al macero?
    in questo senso essere troppo ligi a un riferimento è fuorviante, l'ho ripetuto in varie occasioni anche sul td modelli
    assolutizzando un riferimento, osservando che rispetto allo stesso il quadro tende al livellamento, per esempio, dei gpt al rialzo e di conseguenza pensare che non abbia più senso parlare delle distribuzioni bariche è sbagliato
    perciò un conto sono i valori assoluti e un altro quelli relativi, che ci dicono e diranno sempre come si collocano le aree a gpt più alti e più bassi
    quest'anno dall'analisi su queste basi che avevo fatto era uscito un forte segnale depressionario in atlantico e in particolare in EA con tendenza a gpt più alti della media alle alte latitudini
    questo è il quadro parziale di dicembre

    Schermata 2022-12-23 alle 11.18.43.png

    poi se interviene un evento estremo in grado di resettare tutta la circolazione emisferica allora tutto questo dovrà essere rivisto, ma questo è un altro discorso ancora
    l'errore di base che invece non bisogna fare quando si leggono queste valutazioni è proiettare le condizioni metereologiche in un microsettore che hanno accompagnato uno o più anni utilizzati per produrre la media su cui si sta scommettendo e immaginare effetti analoghi
    qui entra in gioco il discorso della capacità di adattere il quadro medio al contesto specifico
    quindi le variazioni nel comportamento medio della corrente a getto, la capacità evolutiva delle sinottiche e soprattutto il quadro di anomalia termica che ci si aspetta
    non so se questo intervento sia utile per le tue perplessità ma spero di si
    C'ho la falla nel cervello


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