Originariamente Scritto da
mat69
Nell'ambito di una circolazione generale ove il segnale a bassa frequenza è quello del Nino, occorre valutare le fasi in cui le componenti forzanti rappresentati da indici ad alta frequenza (
Mjo, CHI,
OLR,
SOI) sono in fase rispetto al primo e quindi in grado di mascherare/ indebolire o, al contrario, incentivare una condotta
El Nino like dovuta principalmente al coupling oceano/atmosfera.
E' abbastanza evidente che le anomalìe oceaniche a partire dal mese di giugno ad oggi abbiano gli estremi per portarci alla fase tipicamente di monitoraggio dello status di
El Nino benché siano già state evidenziate alcune atipicità nel forte riscaldamento della regione 1+2 rispetto alla regione ONI (3.4) ove appare ancora evidente un dislivello termico piuttosto marcato di circa 2°C (regione 1+2 di circa +2°C).
Da qui si sono sviluppate fasi di disturbo al segnale
enso positivo ove l'elemento di continuità è rimasto prevalentemente quello riferito alle anomalìe positive di momento angolare (
GLAAM+) e con Stage del
GWO prevalentemente in fase 3 (tipicamente de
El nino) con corrispondenti fasi puntuali.
Tuttavia ultimamente si è notata una progressiva traslazione dei centri convettivi verso il Pacifico centro orientale con sviluppo anche a tratti nell'Atlantico tropicale.
Dovrebbe, conseguentemente attuarsi una condotta maggiormente riferibile alla fase attiva attuale dell'
enso anche se, al momento, resta ancora piuttosto incerto l'esordio del grafico puntuale del RMM della
Mjo.
Allegato 616128
ECMWF ancora mostra incertezze nell'evoluzione in quella che è la traduzione degli effetti convettivi in alta troposfera e si incentra maggiormente sul TA:
Allegato 616129
La caratteristica di uno status
enso + pone l'attenzione sull'incremento di gradiente sulle fasce subtropicali tra il Pacifico e l'atlantico dove già si è assistito ad un incremento degli ZW:
Allegato 616130
In questo contesto resta visibile un rinforzo zonale e quindi una maggior componente occidentale che caratterizza la circolazione nel nord atlantico rispetto le estati passate con oscillazioni del getto prevalentemente ascrivibili ai cali temporanei di tensione nel Pacifico settentrionale visibili nel andamento marcatamente oscillatorio del
PNA.
La componente di pattern
nao negativa è moderata e pertanto in grado di enfatizzare onde di calore verso l'Europa meridionale a pochi giorni dalla discesa del
PNA ma con incerto posizionamento del cavo d'onda ( e della conseguente cresta dell'espansione di
hp).
Parliamo comunque di onde mobili e quindi non di fasi particolarmente perduranti delle heat waves a parte l'espansione della linea media delle fasce tropicali riferibili all'azione del monsone meridionale africano.
In quest'ultimo caso di nota un probabile risalita della fascia tropicale durante la seconda decade di agosto per una maggior penetrazione del
WAM dal Golfo di Guinea.
Questo indicatore diventa importante e misurabile soprattutto quando c'è una componente zonale di fondo in quanto va a modulare verso nord lo scorrimento delle correnti occidentali piuttosto che nel momento in cui la circolazione abbia sostanziale componente meridiana. In tal caso diviene più importante la componente extratropicale segnata dalla condotta di un getto debole e frammentato.
E' quindi possibile che, a parte brevi e veloci ondulazioni, la caratteristica della circolazione nella seconda decade di agosto, presenti una componente di scorrimento di aria di matrice oceanica oltre i 45/50°N mentre la presenza di una componente subtropicale continentale resista maggiormente a latitudini più basse.
Segnalibri