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Risultati da 31 a 40 di 46
  1. #31
    Uragano L'avatar di Marcoan
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    Predefinito Re: ITCZ 2023: discussione e analisi

    Citazione Originariamente Scritto da mat69 Visualizza Messaggio
    Perfetto.
    Ed è il motivo per cui all'analisi su base teleconnettiva, che in questo caso viene in aiuto per comprendere la circolazione così come connotata dalle attuali forzanti si può integrare con l'osservazione dei modelli.
    Si vede proprio osservando i modelli deterministici ( o le ens per chi ne fatto un proprio dogma) quale possa essere la linea di avanzamento delle isoterme influenzate dal monsone meridionale occidentale africano e dove invece, con carattere di minor persistenza, vada ad incidere il forcing dinamico che genera la vera e propria heat wave che va ad inglobare anche il nord italia e oltre.

    Questa è la prima heat wave a cui fa seguito la spianata zonale generata dall'incremento di gradiente:

    Allegato 614654Allegato 614656
    E' assai probabile che ne segua una seconda, che a vedere il modello, presenterebbe un asse leggermente più e-shiftato e a seguire ancora una nuova spianata.

    Allegato 614657Allegato 614658

    In soldoni si vede bene proprio dai tanto decantati modelli dove si trovi ( a livello di latitudine ) una linea di discontinuità tra la persistente presenza dell'area delle calme estive nel mediterraneo e dove invece sia maggiormente discontinua e condotta dal comportamento del getto (osservate grossomodo i gradi di latitudine.....
    Questi elementi sono quindi integrati dall'analisi su base tlc. che opera su linee generali, basta capirlo o volerlo capire a seconda dei casi.

    Torniamo un attimo ora più propriamente sull'analisi del ITCZ la cui maggiore influenza, per quanto ci riguarda, si esplica maggiormente nella sezione del W- ITF.

    Questo viene sollecitato a livello teleconnettivo dal Monsone meridionale del WAM (ovvero della linea più avanzata delle precipitazioni monsoniche verso il deserto del Sahel) ed è pertanto una sua conseguenza.
    La Mjo e la condotta della corrente subtropicale agiscono da "trigger" e danno quindi libero sfogo ad un'area molto calda che è rimasta compressa e che coglie, come sua occasione per esplodere verso latitudini più elevate, anche la circolazione delle medie latitudini (poi, se vogliamo, possiamo anche aggiungere le anomalìe delle sst mediterranee come concausa)

    Allegato 614659

    La linea climatologica più avanzata delle precipitazioni monsoniche, per il periodo, è sui 18°N mentre osserviamo che la spinta monsonica la fa andare anche oltre i 19°N invadendo Mali, Niger e fino alla parte meridionale dell'Algeria.
    Pertanto è indubbiamente più facile, da un lato, portare effetti estremi durante una heat wave anche a latitudini anomalmente elevate, dall'altro a mantenere più elevata un'area di calore più stabile anche nel momento in cui l'onda viene compressa dalla ripresa dei venti zonali.
    Questo conduce infine (lo ribadisco) a pensare che quella fascia di maggior variabilità termica, soggetta quindi agli effetti del caldo generato dalla wave, sia anche la più vulnerabile dal punto di vista dei fenomeni estremi nel momento in cui la wave si ritira e il getto comincia e scorrere su aree dove l'atmosfera diventa instabile.

    Un saluto a tutti
    Se vogliamo dire che, per il nord, un break con calo di gpt di neanche 24 h rappresenti una discontinuità rispetto alla heat wave che , non è probabile ma è certo che poi si rigonfierà fino , forse, anche oltre le alpi, ok....per me è un'unica heat wave iniziata domenica e che con alta probabilità perlomeno al nord vedrà il suo termine a fine seconda decade mentre per il centrosud sarà più lunga di almeno 2/4 gg prima di un graduale rientro in parametri sia termici che di gpt più normali.

    E che il nord potesse rientrare in pieno e non temporaneamente sotto l'egida di tale heat wave, ce lo diceva già il determinismo su base ens ad inizio luglio, tutto qua.

  2. #32
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    Predefinito Re: ITCZ 2023: discussione e analisi

    Citazione Originariamente Scritto da Marcoan Visualizza Messaggio
    Esattamente, il quadro deterministico...ma in terza decade e dopo una decade con un gobbone bollente fino ai 46/48°N non preventivabile su base teleconnettiva che dà un quadro di insieme e generale, mentre il determinismo ci dà un quadro previsionale/tendenziale puntuale....era solo questo che volevo evidenziare nei post di cui sopra visto che spesso si "perculano" analisi basate sul determinismo ENS che è e resta l'unico valido strumento per identificare una tendenza puntuale e su porzioni di territori ben specifiche ( quando si parla , ripeto , del range temporale fra i 6 e i 15 gg) .
    Ok Marco è indubbio che il determinismo sia poi il catalizzatore ultimo delle valutazioni sulle TLC.
    Ma questo non toglie che un'analisi fatta con le TLC possa essere rimodulata poi dalle contingenze che non sono preventivabili in una maglia larga.
    E' comunque evidente che la situazione PV estremamente penalizzante sia frutto di un alchimia nefasta di contingenze che, per un breve periodo, genereranno siffatta configurazione.
    Pertanto bene le TLC, bene il determinismo.

    Quindi questi "intoppi" nello sviluppo del Nino con l'anomala progressione della convezione equatoriale in zone non da NIno ha generato e genererà questa super ondata di calore.
    Poi il ripristino di condizioni Nino Like dovrebbe rafforzare il gradiente e vederci poi, in terza decade, in una posizione meno svantaggiosa.
    Certo i prossimi 10 giorni saranno meteorologicamente veramente estremi.
    Se i giovani sapessero, se i vecchi potessero!!!

  3. #33
    Vento fresco L'avatar di MicheleSbig
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    Predefinito Re: ITCZ 2023: discussione e analisi

    Citazione Originariamente Scritto da mat69 Visualizza Messaggio
    Perfetto.
    Ed è il motivo per cui all'analisi su base teleconnettiva, che in questo caso viene in aiuto per comprendere la circolazione così come connotata dalle attuali forzanti si può integrare con l'osservazione dei modelli.
    Si vede proprio osservando i modelli deterministici ( o le ens per chi ne fatto un proprio dogma) quale possa essere la linea di avanzamento delle isoterme influenzate dal monsone meridionale occidentale africano e dove invece, con carattere di minor persistenza, vada ad incidere il forcing dinamico che genera la vera e propria heat wave che va ad inglobare anche il nord italia e oltre.

    Questa è la prima heat wave a cui fa seguito la spianata zonale generata dall'incremento di gradiente:

    Allegato 614654Allegato 614656
    E' assai probabile che ne segua una seconda, che a vedere il modello, presenterebbe un asse leggermente più e-shiftato e a seguire ancora una nuova spianata.

    Allegato 614657Allegato 614658

    In soldoni si vede bene proprio dai tanto decantati modelli dove si trovi ( a livello di latitudine ) una linea di discontinuità tra la persistente presenza dell'area delle calme estive nel mediterraneo e dove invece sia maggiormente discontinua e condotta dal comportamento del getto (osservate grossomodo i gradi di latitudine all'interno dei quali persiste una componente anticiclonica nonostante lo spianamento zonale).....
    Questi elementi sono quindi integrati dall'analisi su base tlc. che opera su linee generali, basta capirlo o volerlo capire a seconda dei casi.

    Torniamo un attimo ora più propriamente sull'analisi del ITCZ la cui maggiore influenza, per quanto ci riguarda, si esplica maggiormente nella sezione del W- ITF.

    Questo viene sollecitato a livello teleconnettivo dal Monsone meridionale del WAM (ovvero della linea più avanzata delle precipitazioni monsoniche verso il deserto del Sahel) ed è pertanto una sua conseguenza.
    La Mjo e la condotta della corrente subtropicale agiscono da "trigger" e danno quindi libero sfogo ad un'area molto calda che è rimasta compressa e che coglie, come sua occasione per esplodere verso latitudini più elevate, anche la circolazione delle medie latitudini (poi, se vogliamo, possiamo anche aggiungere le anomalìe delle sst mediterranee come concausa)

    Allegato 614659

    La linea climatologica più avanzata delle precipitazioni monsoniche, per il periodo, è sui 18°N mentre osserviamo che la spinta monsonica la fa andare anche oltre i 19°N invadendo Mali, Niger e fino alla parte meridionale dell'Algeria.
    Pertanto è indubbiamente più facile, da un lato, portare effetti estremi durante una heat wave anche a latitudini anomalmente elevate, dall'altro a mantenere più elevata un'area di calore più stabile anche nel momento in cui l'onda viene compressa dalla ripresa dei venti zonali.
    Questo conduce infine (lo ribadisco) a pensare che quella fascia di maggior variabilità termica, soggetta quindi agli effetti del caldo generato dalla wave, sia anche la più vulnerabile dal punto di vista dei fenomeni estremi nel momento in cui la wave si ritira e il getto comincia e scorrere su aree dove l'atmosfera diventa instabile.

    Un saluto a tutti
    Domanda sicuramente stupida: ma la linea dei monsoni spesso più alta in latitudine, negli ultimi anni, se ho capito bene, potrebbe suscitare un maggiore rinvigorimento di piante in zone altresì secche e sabbiose innescando in questo modo una più ampia striscia monsonica?
    "E che prosegua così, muoiano le retrogressioni da Est: avanzi l'Atlantico"
    Heinrich (16 ottobre 2023)

  4. #34
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    Predefinito Re: ITCZ 2023: discussione e analisi

    Citazione Originariamente Scritto da Porano444 Visualizza Messaggio
    Si, il quadro deterministico sul lunghissimo termine mostra segnali in tal senso

    Hello !

    Se dovessimo statisticamente inquadrare le fasi della mjo più propense ad un treno d'onda che porti il famigerato promontorio nord africano sul mediterraneo ed oltre, quali sarebbero ?
    Grazie e buona giornata !

  5. #35
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    20230712093811_fcd7439afc3849f4e58a463ee75b5ee9f9d119fa.jpg
    Ecco la normalizzazione della configurazione in atto.....
    Speriamo
    Se i giovani sapessero, se i vecchi potessero!!!

  6. #36
    Burrasca forte L'avatar di Gio83Gavi
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    Citazione Originariamente Scritto da elz Visualizza Messaggio
    è l'intensità del monsone (misurata dall'olr ovvero il riscaldamento dell'alta troposfera) che è correlata con specifici pattern nella regione euro-atlantica:

    Just a moment...
    Allegato 613810


    la latitudine dell'itcz è solo in alcune aree e livelli (nel golfo di guinea a media quota) correlata al riscaldamento della troposfera(immagine e) sotto):





    Immagine
    Io elz ho letto un po' l'articolo, anche se in ritardo, e mi pare che venga citato come possibile precursore una NAO positiva, in grado appunto di gonfiare/intensificare la cella di Hadley che, a sua volta, e' positivamente correlata con uno spostamento verso nord della cintura di precipitazioni.... Boh, in questo primo scorcio estivo l'ITCZ e' partita in quarta, prima a est e poi a ovest, ma la NAO sinora non e' che abbia mostrato chissa' quali valori positivi, parliamo di una media da marzo di circa -0.12 :

    nao.gefs.sprd2.jpg

    Piuttosto, mi chiedevo se anche l'Oceano Indiano possa avere anche un ruolo nel posizionamento dell'ITCZ... Avevo visto in un articolo che lo sviluppo di uno IOD+ possa triggerare lo sviluppo del Nino Atlantico (l'analogo atlantico del piu' classico ENSO pacifico) tramite l'instaurazione di venti prevalenti occidentali e diretti verso il golfo di guinea a partire da un mese dopo il picco dello IOD.

    Indian Ocean Dipole leads to Atlantic Niño | Nature Communications

    Wind.jpg
    Mi pare che ad un Nino Atlantico si associa ad un ITCZ piu' basso rispetto alla media, in quanto il riscaldamento delle acque in corrispondenza del Golfo di Guinea crea subsidenza bloccando la convezione (onde kelvin discendenti).
    Ma al di la' del discorso del Nino Atlantico (che forse avremo l'anno prossimo se andra' in porto l'accoppiata IOD+/ENSO+), mi premeva soltanto evidenziare come le cause di un innalzamento dell'ITCZ potrebbero, ecco, anche essere altrove

  7. #37
    Comitato Tecnico Scientifico L'avatar di mat69
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    Predefinito Re: ITCZ 2023: discussione e analisi

    Ancora una volta da valutare la Kelvin wave nella terza decade di luglio.
    Diversi segnali convergenti sul passaggio della convezione in area pacifica.
    Ne consegue una traslazione progressiva verso est dei centri motore

    20230716124307-9189e69e90fa5d9dcbb55900e8c9ac35f85fef15.jpg
    Matteo



  8. #38
    Comitato Tecnico Scientifico L'avatar di mat69
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    Predefinito Re: ITCZ 2023: discussione e analisi

    Si torna finalmente verso nao+ o comunque un pattern atr con componente nao positiva

    download (58).png

    Clusters in tal senso

    20230716124236-a26b1fbe136755ee1c3fe07bad121db1fe811f4c.jpg
    Matteo



  9. #39
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    Predefinito Re: ITCZ 2023: discussione e analisi

    Citazione Originariamente Scritto da mat69 Visualizza Messaggio
    Si torna finalmente verso nao+ o comunque un pattern atr con componente nao positiva

    download (58).png

    Clusters in tal senso

    20230716124236-a26b1fbe136755ee1c3fe07bad121db1fe811f4c.jpg
    ciao, cosa si intende per "block" (le barre rosse)?
    Sai, ogni frase gira seguendo un'onda che tornerà, perché il mondo è rotondità.

  10. #40
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    Predefinito Re: ITCZ 2023: discussione e analisi

    Citazione Originariamente Scritto da mat69 Visualizza Messaggio
    Ancora una volta da valutare la Kelvin wave nella terza decade di luglio.
    Diversi segnali convergenti sul passaggio della convezione in area pacifica.
    Ne consegue una traslazione progressiva verso est dei centri motore

    20230716124307-9189e69e90fa5d9dcbb55900e8c9ac35f85fef15.jpg
    Buon pomeriggio, volevo chiedere come mai i modelli continuano a posticipare possibili sblocchi del pattern in essere a favore di nuove recrudescenze calde? Non leggono ancora bene i movimenti della convezione equatoriale?

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