Originariamente Scritto da
mat69
Perfetto.
Ed è il motivo per cui all'analisi su base teleconnettiva, che in questo caso viene in aiuto per comprendere la circolazione così come connotata dalle attuali forzanti si può integrare con l'osservazione dei modelli.
Si vede proprio osservando i modelli deterministici ( o le
ens per chi ne fatto un proprio dogma) quale possa essere la linea di avanzamento delle isoterme influenzate dal monsone meridionale occidentale africano e dove invece, con carattere di minor persistenza, vada ad incidere il forcing dinamico che genera la vera e propria heat wave che va ad inglobare anche il nord italia e oltre.
Questa è la prima heat wave a cui fa seguito la spianata zonale generata dall'incremento di gradiente:
Allegato 614654Allegato 614656
E' assai probabile che ne segua una seconda, che a vedere il modello, presenterebbe un asse leggermente più e-shiftato e a seguire ancora una nuova spianata.
Allegato 614657Allegato 614658
In soldoni si vede bene proprio dai tanto decantati modelli dove si trovi ( a livello di latitudine
) una linea di discontinuità tra la persistente presenza dell'area delle calme estive nel mediterraneo e dove invece sia maggiormente discontinua e condotta dal comportamento del getto (osservate grossomodo i gradi di latitudine all'interno dei quali persiste una componente anticiclonica nonostante lo spianamento zonale).....
Questi elementi sono quindi integrati dall'analisi su base
tlc. che opera su linee generali, basta capirlo o volerlo capire a seconda dei casi.
Torniamo un attimo ora più propriamente sull'analisi del
ITCZ la cui maggiore influenza, per quanto ci riguarda, si esplica maggiormente nella sezione del W- ITF.
Questo viene sollecitato a livello teleconnettivo dal Monsone meridionale del
WAM (ovvero della linea più avanzata delle precipitazioni monsoniche verso il deserto del Sahel) ed è pertanto una sua conseguenza.
La
Mjo e la condotta della corrente subtropicale agiscono da "trigger" e danno quindi libero sfogo ad un'area molto calda che è rimasta compressa e che coglie, come sua occasione per esplodere verso latitudini più elevate, anche la circolazione delle medie latitudini (poi, se vogliamo, possiamo anche aggiungere le anomalìe delle
sst mediterranee come concausa)
Allegato 614659
La linea climatologica più avanzata delle precipitazioni monsoniche, per il periodo, è sui 18°N mentre osserviamo che la spinta monsonica la fa andare anche oltre i 19°N invadendo Mali, Niger e fino alla parte meridionale dell'Algeria.
Pertanto è indubbiamente più facile, da un lato, portare effetti estremi durante una heat wave anche a latitudini anomalmente elevate, dall'altro a mantenere più elevata un'area di calore più stabile anche nel momento in cui l'onda viene compressa dalla ripresa dei venti zonali.
Questo conduce infine (lo ribadisco) a pensare che quella fascia di maggior variabilità termica, soggetta quindi agli effetti del caldo generato dalla wave, sia anche la più vulnerabile dal punto di vista dei fenomeni estremi nel momento in cui la wave si ritira e il getto comincia e scorrere su aree dove l'atmosfera diventa instabile.
Un saluto a tutti
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