Io la penso come te e credo che troppo spesso, anche qui in questo forum, su questo tema si confonda una risposta statistica (Baldwin &all.) con un elemento fisico (Wang & Polvani).
La grandissima intuizione di Wang & Polvani è stata quella di mettere in campo un'azione fisica (vento meridionale e sua temperatura) protratta nel tempo come elemento perturbativo della stratosfera.
Ovvero, non è l'azione troposferica di breve periodo che può condizionare la troposfera, ma la sua persistenza d'azione.
In tal senso, l'assenza di "vento termico" iniettato in stratosfera provoca un "non evento", ossia un VPS "forte", mentre il vice versa lo sia quando il "vento termico" insiste.
Ora, quando la stratosfera può "accoppiarsi" (tanto per capirci) con la troposfera?
Io penso (non ho dati a tal riguardo) che ciò possa realizzarsi solo quando il segnale troposferico risulta compatibile con l'azione che ha dato origine all'evento stratosferico.
Ossia, ancora una volta quando la troposfera persera a sufficienza nel tempo nella sua azione (e qui si potrebbe ragionare proprio sulle soglie di +/- 5.5 K m/s).
Se la troposferà cambia il suo setting, allora non c'è accoppiamento.
Allego un esempio di profilo del NAM che credo sia piuttosto indicativo in tal senso.
gfs_nam_arc_web_3.png
Chiedo sin da subito scusa se scrivo inesattezze. Scrivo pochissimo, ma leggo da anni e cerco sempre di comprendere.
Dal 2013/2014, di fatto, qualcosa è cambiato e gli inverni, salvo rari episodi (anche notevoli), hanno cambiato "tipologia" di fondo. Questo nonostante condizioni teleconnettive opposte. Inverni con Nina, con Nino, con ciclo solare in minimo, con ciclo solare in massimo, con qbo+ o qbo-, PNA+, PNA-, ecc... e anche con le diverse combinazioni di indici hanno portato tutti quanti a condizioni sfavorevoli ad eventi nell'Europa Sud Occidentale.
E se la componente maggiormente decisiva per le sorti di questa fetta di continente fossero le temperature oceaniche dell'Atlantico?
Se fossero determinate temperature superficiali oceaniche ad assecondare quel semplice ingrediente che è l'elevazione dell'anticiclone nelle zone giuste e con persistenza giusta per avere esiti proficui, sempre in questa fetta di continente? (al netto di velocitÃ* zonali elevate, stratosfera, nam, che accentuano o smorzano il tutto...?)
Negli anni buoni (periodo 2005-2013) se verificate c'era sempre la striscia di acque con anomalia negativa che partiva dal Golfo del Messico e arrivava fino in Spagna. Spesso anche l'intero Mediterraneo era blu. A volte il corridoio negativo aveva direttrice Brasile-Marocco-Spagna, altre volte era più innalzato verso nord, quindi con direttrice Nord Florida-Spagna/UK, ma il succo era un corridoio di anomalie negative che attraversava l'Atlantico.
La cosa incredibile è che se prendete i due anni brutti di quel ciclo (2006/2007 e 2007/2008) quel corridoio ad esempio non c'era.
Dal 2014 i "corridoi blu" sono spariti, per lasciare spazio alle "pozze blu" o, peggio ancora, al "brodo rosso ovunque" e, guarda caso, stiamo vivendo quello che stiamo vivendo.
Non voglio riempire di immagini il post, ma vi lascio il link dell'archivio. Archived Operational SST Anomaly Charts 2005 | OSPO
Prendete, per ogni anno, dicembre e gennaio. Non sbaglia una volta.
Purtroppo arriva fino al 2020, quindi il 21, 22, e 23 vanno cercati altrove. Mentre il 24 si trova qui: Current Operational Coral Bleaching 5km Daily Products | OSPO
SarÃ* il caso di tornare a valorizzare il ruolo delle SST?
http://www.met.reading.ac.uk/~sws97m...ns/chapman.pdf
Questo ad esempio è un bel paper in merito, elaborato dall’Università dí Reading
Se noi prendiamo la quota dei 360K (K è una costante che rappresenta la t. potenziale) riferendoci a latitudini superiori a 60°N ci troviamo grossomodo in tropopausa.
A questa altezza poi ci riferiamo ad un valore medio climatologico per il periodo in essere di circa 2.1/2.2 unità di Vorticità potenziale (anche le poi la sPV varia a seconda del punto nel quale osserviamo la massa del vortice polare).
Cattura.JPG
Valori mediamente superiori a quell'indice che valorizza l'entropia del piano considerato, ci portano verso quote più alte in stratosfera alle quali si associano PV più elevate ove l'ambiente è più rarefatto salendo di quota.
Tuttavia nella prassi è sufficiente una mera osservazione del grafico ( e di tutta una serie di precedenti agli eventi stratosferici) per notare che in occasione di forti raffreddamenti nella colonna del vortice polare, si assista a visibili incrementi dei valori dei massimi di vorticità potenziale.
L'impennata di tali valori, nel piano isentropico considerato, quello dei 360K che si trova piuttosto vicino alla troposfera e quindi si tratta di un ambiente abbastanza "pesante" fino addirittura a 2,7 PV Units, va a significare una variazione di due elementi principali:
- l'aumento della densità stratificativa del piano isentropico
- l'aumento di velocità del flusso zonale
Quando la PV aumenta generalmente il piano isentropico si abbassa (come tutta la colonna del vortice polare) e si rafforza la stratificazione.
Data un'altezza attuale del piano di 360K di circa 7000m sul polo con un valore climatologico di PV di 2,1, con invece 2,7 di PV ci troveremo nella media climatologica a circa 13.000 metri di altezza e quindi tra i 100 e i 150 hpa.
Quando il valore del diagramma tende a salire significa che, con la compressione operata dall'aumento di densità da parte dell'aria stratosferica, aumenta il gradiente verticale delle PV che si porta, quale conseguenza agli effetti a cui poniamo la nostra principale attenzione ai fini prognostici, quella di portare verso il basso sul polo aria più densa (masse artiche più coese) e una maggiore velocità di rotazione delle stesse masse artiche.
Concludo portandovi qualche esempio di anni passati proprio con tale riscontro servendomi dell'elemento statistico (che tale in effetti è) del NAM:
Cattura.JPG Cattura.JPG
Cattura.JPGCattura.JPG
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Ovviamente mi sono servito del Nam per ricordare alcuni degli anni nei quali il meccanismo sopra illustrato si sia verificato imprimendo alla troposfera le caratteristiche descritte dai paper non solo statistici quali quello di Baldwin Dunkerton ma che hanno studiato la genesi del rinforzo del vortice polare partendo dai flussi deboli in bassa stratosfera e tali rimanenti per più giorni come quello di W. e Polvani.
Credo vado un pò smitizzato infine il concetto di condizionamento così come inteso negli ultimi anni e ribadito un pò a mò di mito sia dai cultori che dai loro detrattori (mi è peraltro poco chiara la ragione per la quale, in riferimento ad uno studio se ne possa essere fanatici assertori o, al contrario, scettici combattenti)dal momento che non c'è bisogno di alcuna soglia affinché aria stratosferica possa varcare la soglia della troposfera come non è detto che basti la stessa soglia per permettere tale accesso in modo brutale e soggiogante.
time_pres_HGT_ANOM_ALL_NH_2024 (5).png
time_pres_HGT_ANOM_ALL_NH_2025.png
Nello stesso modo non occorre alcuna palla che gira (alla Caccamo) per dimostrare che ci siano iniezioni di vorticità dai piani più elevati della stratosfera in quanto possano avvenire, magari a carattere discontinuo anche in assenza di un... condizionamento che ricorre principalmente ( se ne vogliamo comprendere un possibile significato) quando: maggiore densità e aumento di velocità del flusso zonale rendano estremamente impervio il trasferimento di momento eddy sia verticalmente che orizzontalmente in latitudine in grado di disturbare o modellare visibilmente la massa del vortice polare (ao e nao mediamente positive ne sono la risultante).
Buona serata![]()
Ultima modifica di mat69; 20/01/2025 alle 00:07
Matteo
Cosa potrebbe potrebbe portare un superamento della situazione attuale? il VP ha una sua compattezza, un buon grado di raffreddamento e venti sostenuti.
W1 e W2 si attivano e non tengono il VP a girare in bello centrato sul polo ma, sebbene decentrato, sembra non risentirne troppo..
dobbiamo aspettare un naturale indebolimento per avanzamento della stagione o si potrebbe prevedere un cambiamento più rapido della situazione dovuto a... ?
Credi alla neve solo sotto le 48 ore!!
Possiamo dire, se si verificassero, che siamo di fronte a valori completamente fuori scala da quasi inizio inverno? Sembra addirittura accelerare ancora di più da fine mese
Screenshot 2025-01-20 12.36.44.jpg
gfs_nh-u60_20250119.png
gfs_nh-namindex_20250119.png
Ma non c'è alcun dubbio che uno dei driver più importanti siano le temperature (anomale) delle medie latitudini atlantiche e lo "specchio" di ciò lo hai nell' EA: da inizio 2a decade anni 2000 l'EA è stata costantemente positiva , con valori assurdi lo scorso anno , non a caso il più caldo in Europa e a livello globale....e altrettanto non casualme
nte non appena le anomalie si sono smorzate da settembre 2024, l'EA è scesa fino a valori neutri in dicembre.
L'EA x l'Europa, medie latitudini, è sicuramente l'indice più importante, molto più della NAO a mio avviso e la nina ha contribuito a portarla su valori
neutri...e guarda caso qualcosa di dignitoso abbiamo visto finora in questa stagione.
Grazie per il riscontro.
Concordo in pieno, le poche puntate in negativo dell'EA sono poi coincise con accenni di corridoi di anomalie Atlantiche negative ed eventi interessanti (febbraio/marzo 2018 ad esempio) anche in questo 'nuovo ciclo'.
Abbastanza disarmante la situazione, speriamo che il trend dell'indice non sia 30 anni circa negativo (1950-1980), 30 anni mediamente neutro (1980-2010) e altri 30 anni positivo (2010...)
ea.timeseries.jpg
Mi sono riletto dei vecchi posto in merito, per comprendere cosa possa far riemergere le anomalie negative e in alcuni pareva esserci una sorta di correlazione con la PDO, ma questa non sembrerebbe sempre correlata o anti-correlata al segno dell'EA.
In alcuni post le anomalie oceaniche venivano descritte come elementi forzati (da determinati WR) e non come elementi forzanti. Potrebbe anche essere siano forzate, ma poi a loro volta forzano eccome l'istaurarsi e il ripetersi di determinati pattern.
Quindi cosa potrebbe influenzare l'emergere di anomalie negative da est-ovest, in Atlantico?
Anche l'AMO non aiuta, anche se parzialmente sovrapposta da inizio anni 2000. In quanto potrebbe avere benissimo un ciclo di sessant'anni circa. Dove 60 anni sono prevalentemente negativi (1880-1940), 60 neutrali (1940-2000) e altri 60 costantemente positivi. E magari il ciclo trentennale EA risulta negativo nei primi 30 anni di ciclo AMO neutro, neutrale nei restanti 30 anni e poi si ha l'allineamento in positivo di entrambi.
La speranza, a sto punto, sarebbe vedere/sperare che combinazioni inesplorate portino agli stessi WR del periodo 2005-2012.
AMO-PDO.jpg
Ultima modifica di Giacomo89; 20/01/2025 alle 22:06
c'è un lavoro recente che conferma ed espande quello di Ambaum/Hoskins del 2002:
Just a moment...
http://www.met.reading.ac.uk/~sws97m.../jclim2002.pdf
le anomalie che vediamo in superficie durante un evento di coupling strato/tropo si originano in larga parte dalle variazioni che avvengono alla tropopausa,le anomalie di vorticità in stratosfera da sole non sono in grado di impattare la superficie in modo significativo poichè si riducono rapidamente con la quota (PV anomaly); tuttavia dopo un ssw la massa che si accumula sui poli oltre i 15-20km di quota e scende di quota sulle aree polari abbassa la quota della tropopausa, è da questa contrazione della troposfera e gli effetti sulle nuvole/temperature che si originano gli impatti in superficie.
La maggior parte dell'aumento delle slp è dovuto ad aria che si muove in troposfera ed in parte è probabilmente dovuto alla variazione nelle temperature polari, questo effetto si riduce con la quota, dalla sovrapposizione dei due si ottiene il profilo verticale con i minimi in medio/alta troposfera.
ddd.png
Il fatto che non ci siano sempre anomalie in troposfera può essere semplicemente dovuto ad anomalie che vanno in direzione opposta ed elidono l'impatto della stratosfera, viceversa se si sommano possono in parte autosostenersi e favorire le stesse anomalie alla tropopausa.
Ultima modifica di elz; 21/01/2025 alle 09:37
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