Originariamente Scritto da
Nix novariensis
Prendo spunto da questo interessante post di Andrea Colombo del CML è lo riporto qui.
Ecco come sono state distribuite le fulminazioni nel corso dei 5 anni presi in esame nell'area euromediterranea.
Partiamo con la carta complessiva:
la zona in assoluto con la più alta densità di elettrometeore per km/q (ricordo che si parla di nube-suolo) è la fascia subalpina, con particolare riferimento alle due aree a fondoscala: Lago Maggiore - Ticino e, dall'altra parte, prealpi friulane. Abbastanza bene anche l'area balcanica. Si nota la scarsità di fenomeni temporaleschi sulla Scandinavia, sul Regno Unito e anche sul Portogallo (dove i contrasti tra masse d'aria sono minimi e solitamente domina il tempo atlantico)
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Ora vediamo i singoli mesi
GENNAIO:
Pressoché assente l'attività temporalesca sulla terraferma per via della scarsa energia disponibile (bassi strati molto freddi e gradiente termico verticale azzerato)
Qualcosa in più sulle coste italiane, ma sempre poca roba, mentre nel SE Mediterraneo permane una buona attività temporalesca per via dei contrasti tra aria fredda settentrionale e aria africana. In quell'area ci sono più temporali in inverno che in altre stagioni
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FEBBRAIO: più o meno valgono le stesse considerazioni di gennaio. Attività temporalesca scarsa o assente, mentre permane un'area a elevata instabilità sul Mediterraneo orientale
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MARZO: sul mare diminuisce molto l'attività temporalesca, poiché la T dell'acqua raggiunge il punto di massimo raffreddamento annuale.
Torna invece a comparire un po' di attività sulla terraferma, compresa l'area padana (i famosi "primi" temporali di marzo che si sviluppano grazie ai contrasti primaverili).
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APRILE: l'attività temporalesca sulla terraferma inizia a diventare diffusa e importante. Poco o nulla invece sul mare. I temporali si spingono molto a nord, coprendo la MittelEuropa
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MAGGIO: temporali diffusi e frequenti in tutta la terraferma dell'area euromediterranea, con comparsa di alcuni piccoli nuclei a fondoscala. La stagione avanza e in questo periodo dell'anno è altissima la probabilità di temporali, sia dovuti a perturbazioni organizzate (tipiche del periodo), sia termoconvettivi anche in regime di blande alte pressioni. Poco probabili lunghi periodi di tempo stabile
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GIUGNO, LUGLIO, AGOSTO:
li accomuno per comodità
E' la tipica stagione dei temporali violenti in Europa e in Valpadana. Le aree più colpite sono quelle prealpine e pedemontane, dove si concentra il maggior numero di fulminazioni, ma ovunque in Europa possono verificarsi temporali violenti. Molti fulmini anche su est Europa, Balcani (non credevo!).
Pochi fenomeni sul mare a causa dell'azione stabilizzante dell'
HP africano e dell'inerzia termica dell'acqua. Meglio il lato Adriatico che, essendo più basso e "fermo" si scalda più facilmente e produce un po' di instabilità in caso di infiltrazioni orientali
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SETTEMBRE:
attività temporalesca ancora presente sulla media Europa e in Valpadana ma in diminuzione. I mari e le aree del centrosud Italia si "incendiano" di fulmini. Le prime infiltrazioni fredde organizzate contrastano con le T dei mari che hanno raggiunto il massimo stagionale. Inizia il periodo dei flash-flood sulle coste
Massimo dei fulmini poco a SE dell'Italia
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OTTOBRE: netta diminuzione dei temporali sulla terraferma per l'avanzamento stagionale (raffreddamento dei suoli)
Ottimi contrasti sul Mediterraneo, in particolare a sud e a est dell'Italia
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NOVEMBRE: vale il discorso di ottobre, ma con ancora meno temporali sulla terraferma. Fenomeni ormai molto poco presenti in Europa. Attività marcata invece sul mare
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DICEMBRE: torniamo appieno in una situazione invernale. I temporali si "ritirano" a sud e a est, persiste un po' di attività sui mari italiani ma in diminuzione. Nulla sulla terraferma e in Europa
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