Era ormai notte fonda quando lo Zione usciva da quel bar in centro, dove aveva annegato nel succo di pomodoro i suoi dispiaceri lavorativi. Il clima gelido e l'umida nebbia che avvolgevano la citta' rendevano l'atmosfera spettrale. I suoi passi pesanti, il naso adunco e l'abito scuro lo facevan sembrare piu' un becchino in cerca di clientela che un impiegato di banca. Da quella sera, quel nerissimo venerdi' in Borsa, capi' che nulla sarebbe stato piu' come prima, e che il suo futuro sarebbe stato molto piu' agreste.
All'improvviso crollo' a terra: una sontuosa cacca di cane lo fece scivolare malamente, inzaccherandolo non poco e facendogli presente i profumi che da quel momento avrebbe gustato nel duro lavoro nei campi. Non e' questo il luogo per riportare le parole che pronuncio' rialzandosi, ma quando fu nuovamente ben saldo sulle gambe apparve innanzi a lui una figura conosciuta: nientemeno che Claudioricci da Roma, che passeggiava placido sbafandosi un trancio di pizza zola e cipolle. I due si abbracciarono e si strinsero le mani, entrambe pregne di diversi aromi, dopodiche' incontrarono Fabry72 e Cris1973 che passeggiavano mano nella mano, scambiandosi effusioni e gustando polenta e baccalà allietati dal roby45769782738475r... che in un angolo del locale stava canticchiando canzonacce da caserma mentre si scolava una bottiglia di grappa proveniente dall Valle di Cembra....In quel momento si spalancò la porta dellla bettola e un trans il cui nome era.... Gustavo Menando, abbraccio' il Fabry72 baciandolo con infinita passione.
Finì male.
Il trans Menando era inseguito da un branco di bulli irrequieti della bettola locale.
Federico Stau capeggiava la banda, che era chiusa dal Neofita semicrucco e bellicosissimo.
AndreMeteo, MatteCapu e Mr. Tornado erano gli scagnozzi del quartierino.
Gustavo baciò il Fabry proprio per nascondersi dai bulli, ma fu tutt'inutile,fu preso e sbattutto sul tavolo e improvvisamente da quel nugolo di giovinacci arrapati e incazzosi spunto il buon Neeeeno dalla mazza dura, che prese il Fabry e lo percosse con tanta viulenza da far dire al buon Fabry "basta ometto mio non mangio piu', non rompo piu', e amero' Brunetta per sempre".Ma come tutte le favole ci fu un buon fine infatti arrivo' il grande Impalatore nasale che con un solo starnuto incollò tutti gli astanti al muro salvando Fabry dalle grinfie di Gustavo Menando, gli scagnozzi e Neeno. Verso l'alba il gruppo, guidato dal buon CR che nel frattempo si era procurato un trancio di pizza zola e pesciolini in carpione, parti' verso la Valgerola, dove sapevano di incontrare due gemellini che avrebbero indicato loro la fonte della polenta taragna. Durante il viaggio incontrò Thuban, intenta a cercar un riparo poichè sulla valle si era scatenata la mitica tempesta di neve della Val Gerola, tutti risalivano la valle imprecando contro la loro freddofilia che li stava punendo severamente quando... da un anfratto, vestito con pelli d'orso, spunto' il Grigna, che ebbe a riscaldare tutta la comitiva con le sue amate buste di pasta e fagioli cotte nel pentolone di rame sul fuoco. I presenti gradirono, si rifocillarono e si addormentarono nella grotta su giacigli di ruvida paglia. Ma ben presto la pasta e fagioli comincio' a fare effetto e la tempesta di neve si tramutò in un tremendo temporale radioattivo, violentissimi buoati uscivano dalla grotta scuotendo l'intera valle, raffiche di vento maleodoranti si sprigionavano da quell'anfratto della montagna, ma per fortuna la quiete tornò e i nostri prodi potettero tornare all'aperto in cerca della famosa sorgente della taragna...finalmente dopo un lungo cammino ecco che apparve lui...Ricky nibi nel suo mitico mulino Scotti che produceva la mitica farina della polenta taragna ma mancava ancora l'ingrediente principale... Ovvero, L'acqua tiranese, tanto rara quanto indispensabile per ottenere una polenta taragna coi controkazzi!La sfiga volle che quello fosse il primo anno siccitoso di una lunga serie, e quindi tutti i fiumi erano a secco, ma la fatina dell'arcobaleno alias la donna del Grigna vide che il povero ragazzo di Tirano, affranto e sconvolto da quella cappa di sfiga che attorniava il suo piccolo paesuccio e con una frase magica provocò un tremendo temporale che sconquassò tutto il Tiranese, caddero la bellezza di 3,2mm, mai visto un diluvio simile dissero i beduini...ehm pardòn i Tiranesi, il tutto durò solo 15 minuti dopo di che il famosissimo e potentissimo anticiclone Tiranese tornò a stazionare sulla città e dontorni, i nostri prodi dovettero poi procurarsi il formaggio, CR era addetto al burro che tanto adorava, i fratelli Valgerola al Bitto, il signor Alessandro Ratti alias il ragazzo del Tubo amava andare a caccia in quel del passo spluga alla ricerca del rinomato e prezioso galletto Vallespluga, il piu' piccolo gallo mai esistito su tutta la terra, il gallo che non faceva chicchiricchi ma cantava in foggiano....... In realtà era Leonex che travestito da gallo voleva a tutti i costi visitare la famosa valle in incognito.......
Miao
Era ormai notte fonda quando lo Zione usciva da quel bar in centro, dove aveva annegato nel succo di pomodoro i suoi dispiaceri lavorativi. Il clima gelido e l'umida nebbia che avvolgevano la citta' rendevano l'atmosfera spettrale. I suoi passi pesanti, il naso adunco e l'abito scuro lo facevan sembrare piu' un becchino in cerca di clientela che un impiegato di banca. Da quella sera, quel nerissimo venerdi' in Borsa, capi' che nulla sarebbe stato piu' come prima, e che il suo futuro sarebbe stato molto piu' agreste.
All'improvviso crollo' a terra: una sontuosa cacca di cane lo fece scivolare malamente, inzaccherandolo non poco e facendogli presente i profumi che da quel momento avrebbe gustato nel duro lavoro nei campi. Non e' questo il luogo per riportare le parole che pronuncio' rialzandosi, ma quando fu nuovamente ben saldo sulle gambe apparve innanzi a lui una figura conosciuta: nientemeno che Claudioricci da Roma, che passeggiava placido sbafandosi un trancio di pizza zola e cipolle. I due si abbracciarono e si strinsero le mani, entrambe pregne di diversi aromi, dopodiche' incontrarono Fabry72 e Cris1973 che passeggiavano mano nella mano, scambiandosi effusioni e gustando polenta e baccalà allietati dal roby45769782738475r... che in un angolo del locale stava canticchiando canzonacce da caserma mentre si scolava una bottiglia di grappa proveniente dall Valle di Cembra....In quel momento si spalancò la porta dellla bettola e un trans il cui nome era.... Gustavo Menando, abbraccio' il Fabry72 baciandolo con infinita passione.
Finì male.
Il trans Menando era inseguito da un branco di bulli irrequieti della bettola locale.
Federico Stau capeggiava la banda, che era chiusa dal Neofita semicrucco e bellicosissimo.
AndreMeteo, MatteCapu e Mr. Tornado erano gli scagnozzi del quartierino.
Gustavo baciò il Fabry proprio per nascondersi dai bulli, ma fu tutt'inutile,fu preso e sbattutto sul tavolo e improvvisamente da quel nugolo di giovinacci arrapati e incazzosi spunto il buon Neeeeno dalla mazza dura, che prese il Fabry e lo percosse con tanta viulenza da far dire al buon Fabry "basta ometto mio non mangio piu', non rompo piu', e amero' Brunetta per sempre".Ma come tutte le favole ci fu un buon fine infatti arrivo' il grande Impalatore nasale che con un solo starnuto incollò tutti gli astanti al muro salvando Fabry dalle grinfie di Gustavo Menando, gli scagnozzi e Neeno. Verso l'alba il gruppo, guidato dal buon CR che nel frattempo si era procurato un trancio di pizza zola e pesciolini in carpione, parti' verso la Valgerola, dove sapevano di incontrare due gemellini che avrebbero indicato loro la fonte della polenta taragna. Durante il viaggio incontrò Thuban, intenta a cercar un riparo poichè sulla valle si era scatenata la mitica tempesta di neve della Val Gerola, tutti risalivano la valle imprecando contro la loro freddofilia che li stava punendo severamente quando... da un anfratto, vestito con pelli d'orso, spunto' il Grigna, che ebbe a riscaldare tutta la comitiva con le sue amate buste di pasta e fagioli cotte nel pentolone di rame sul fuoco. I presenti gradirono, si rifocillarono e si addormentarono nella grotta su giacigli di ruvida paglia. Ma ben presto la pasta e fagioli comincio' a fare effetto e la tempesta di neve si tramutò in un tremendo temporale radioattivo, violentissimi buoati uscivano dalla grotta scuotendo l'intera valle, raffiche di vento maleodoranti si sprigionavano da quell'anfratto della montagna, ma per fortuna la quiete tornò e i nostri prodi potettero tornare all'aperto in cerca della famosa sorgente della taragna...finalmente dopo un lungo cammino ecco che apparve lui...Ricky nibi nel suo mitico mulino Scotti che produceva la mitica farina della polenta taragna ma mancava ancora l'ingrediente principale... Ovvero, L'acqua tiranese, tanto rara quanto indispensabile per ottenere una polenta taragna coi controkazzi!La sfiga volle che quello fosse il primo anno siccitoso di una lunga serie, e quindi tutti i fiumi erano a secco, ma la fatina dell'arcobaleno alias la donna del Grigna vide che il povero ragazzo di Tirano, affranto e sconvolto da quella cappa di sfiga che attorniava il suo piccolo paesuccio e con una frase magica provocò un tremendo temporale che sconquassò tutto il Tiranese, caddero la bellezza di 3,2mm, mai visto un diluvio simile dissero i beduini...ehm pardòn i Tiranesi, il tutto durò solo 15 minuti dopo di che il famosissimo e potentissimo anticiclone Tiranese tornò a stazionare sulla città e dontorni, i nostri prodi dovettero poi procurarsi il formaggio, CR era addetto al burro che tanto adorava, i fratelli Valgerola al Bitto, il signor Alessandro Ratti alias il ragazzo del Tubo amava andare a caccia in quel del passo spluga alla ricerca del rinomato e prezioso galletto Vallespluga, il piu' piccolo gallo mai esistito su tutta la terra, il gallo che non faceva chicchiricchi ma cantava in foggiano....... In realtà era Leonex che travestito da gallo voleva a tutti i costi visitare la famosa valle in incognito, portandosi appresso pure la berta, che intanto filava, la quale da buona emiliana ha portato con se il bassini, che in quel momento era presente ad un assemblea sindacale di una nota banca locale....
Era ormai notte fonda quando lo Zione usciva da quel bar in centro, dove aveva annegato nel succo di pomodoro i suoi dispiaceri lavorativi. Il clima gelido e l'umida nebbia che avvolgevano la citta' rendevano l'atmosfera spettrale. I suoi passi pesanti, il naso adunco e l'abito scuro lo facevan sembrare piu' un becchino in cerca di clientela che un impiegato di banca. Da quella sera, quel nerissimo venerdi' in Borsa, capi' che nulla sarebbe stato piu' come prima, e che il suo futuro sarebbe stato molto piu' agreste.
All'improvviso crollo' a terra: una sontuosa cacca di cane lo fece scivolare malamente, inzaccherandolo non poco e facendogli presente i profumi che da quel momento avrebbe gustato nel duro lavoro nei campi. Non e' questo il luogo per riportare le parole che pronuncio' rialzandosi, ma quando fu nuovamente ben saldo sulle gambe apparve innanzi a lui una figura conosciuta: nientemeno che Claudioricci da Roma, che passeggiava placido sbafandosi un trancio di pizza zola e cipolle. I due si abbracciarono e si strinsero le mani, entrambe pregne di diversi aromi, dopodiche' incontrarono Fabry72 e Cris1973 che passeggiavano mano nella mano, scambiandosi effusioni e gustando polenta e baccalà allietati dal roby45769782738475r... che in un angolo del locale stava canticchiando canzonacce da caserma mentre si scolava una bottiglia di grappa proveniente dall Valle di Cembra....In quel momento si spalancò la porta dellla bettola e un trans il cui nome era.... Gustavo Menando, abbraccio' il Fabry72 baciandolo con infinita passione.
Finì male.
Il trans Menando era inseguito da un branco di bulli irrequieti della bettola locale.
Federico Stau capeggiava la banda, che era chiusa dal Neofita semicrucco e bellicosissimo.
AndreMeteo, MatteCapu e Mr. Tornado erano gli scagnozzi del quartierino.
Gustavo baciò il Fabry proprio per nascondersi dai bulli, ma fu tutt'inutile,fu preso e sbattutto sul tavolo e improvvisamente da quel nugolo di giovinacci arrapati e incazzosi spunto il buon Neeeeno dalla mazza dura, che prese il Fabry e lo percosse con tanta viulenza da far dire al buon Fabry "basta ometto mio non mangio piu', non rompo piu', e amero' Brunetta per sempre".Ma come tutte le favole ci fu un buon fine infatti arrivo' il grande Impalatore nasale che con un solo starnuto incollò tutti gli astanti al muro salvando Fabry dalle grinfie di Gustavo Menando, gli scagnozzi e Neeno. Verso l'alba il gruppo, guidato dal buon CR che nel frattempo si era procurato un trancio di pizza zola e pesciolini in carpione, parti' verso la Valgerola, dove sapevano di incontrare due gemellini che avrebbero indicato loro la fonte della polenta taragna. Durante il viaggio incontrò Thuban, intenta a cercar un riparo poichè sulla valle si era scatenata la mitica tempesta di neve della Val Gerola, tutti risalivano la valle imprecando contro la loro freddofilia che li stava punendo severamente quando... da un anfratto, vestito con pelli d'orso, spunto' il Grigna, che ebbe a riscaldare tutta la comitiva con le sue amate buste di pasta e fagioli cotte nel pentolone di rame sul fuoco. I presenti gradirono, si rifocillarono e si addormentarono nella grotta su giacigli di ruvida paglia. Ma ben presto la pasta e fagioli comincio' a fare effetto e la tempesta di neve si tramutò in un tremendo temporale radioattivo, violentissimi buoati uscivano dalla grotta scuotendo l'intera valle, raffiche di vento maleodoranti si sprigionavano da quell'anfratto della montagna, ma per fortuna la quiete tornò e i nostri prodi potettero tornare all'aperto in cerca della famosa sorgente della taragna...finalmente dopo un lungo cammino ecco che apparve lui...Ricky nibi nel suo mitico mulino Scotti che produceva la mitica farina della polenta taragna ma mancava ancora l'ingrediente principale... Ovvero, L'acqua tiranese, tanto rara quanto indispensabile per ottenere una polenta taragna coi controkazzi!La sfiga volle che quello fosse il primo anno siccitoso di una lunga serie, e quindi tutti i fiumi erano a secco, ma la fatina dell'arcobaleno alias la donna del Grigna vide che il povero ragazzo di Tirano, affranto e sconvolto da quella cappa di sfiga che attorniava il suo piccolo paesuccio e con una frase magica provocò un tremendo temporale che sconquassò tutto il Tiranese, caddero la bellezza di 3,2mm, mai visto un diluvio simile dissero i beduini...ehm pardòn i Tiranesi, il tutto durò solo 15 minuti dopo di che il famosissimo e potentissimo anticiclone Tiranese tornò a stazionare sulla città e dontorni, i nostri prodi dovettero poi procurarsi il formaggio, CR era addetto al burro che tanto adorava, i fratelli Valgerola al Bitto, il signor Alessandro Ratti alias il ragazzo del Tubo amava andare a caccia in quel del passo spluga alla ricerca del rinomato e prezioso galletto Vallespluga, il piu' piccolo gallo mai esistito su tutta la terra, il gallo che non faceva chicchiricchi ma cantava in foggiano....... In realtà era Leonex che travestito da gallo voleva a tutti i costi visitare la famosa valle in incognito, portandosi appresso pure la berta, che intanto filava, la quale da buona emiliana ha portato con se il bassini, che in quel momento era presente ad un assemblea sindacale di una nota banca locale la Banca di Veltroni e figli agenzia di granarolo succursale di tavernerio, ridente e importante centro comunista della brianza abitato dalla piu' grande e intelligente nonche' italianissima Ballottoladeneve che in quel periodo stava cercando di combinare il suo matrimonio con un facente giovine di buone speranze tale Alessio il Nosinconizzato il quale aveva tra l'altro un diavolo per capello in quanto lui non voleva sposarla era l'altro il rampicatore di vette invece che era perso di lei, si diceva che si chiamasse Lioce o lioz o ragazzo dal sorriso sornione.Un giorno pero' la ragazza decise di finirla li e scappo in quel di fenegro'
10/11/2008- ciao Alessandro sarei sempre nei miei ricordi.Ciao Tubolare
http://www.temiprimari.it/kelvin/gio...008/x_cris.htm
Era ormai notte fonda quando lo Zione usciva da quel bar in centro, dove aveva annegato nel succo di pomodoro i suoi dispiaceri lavorativi. Il clima gelido e l'umida nebbia che avvolgevano la citta' rendevano l'atmosfera spettrale. I suoi passi pesanti, il naso adunco e l'abito scuro lo facevan sembrare piu' un becchino in cerca di clientela che un impiegato di banca. Da quella sera, quel nerissimo venerdi' in Borsa, capi' che nulla sarebbe stato piu' come prima, e che il suo futuro sarebbe stato molto piu' agreste.
All'improvviso crollo' a terra: una sontuosa cacca di cane lo fece scivolare malamente, inzaccherandolo non poco e facendogli presente i profumi che da quel momento avrebbe gustato nel duro lavoro nei campi. Non e' questo il luogo per riportare le parole che pronuncio' rialzandosi, ma quando fu nuovamente ben saldo sulle gambe apparve innanzi a lui una figura conosciuta: nientemeno che Claudioricci da Roma, che passeggiava placido sbafandosi un trancio di pizza zola e cipolle. I due si abbracciarono e si strinsero le mani, entrambe pregne di diversi aromi, dopodiche' incontrarono Fabry72 e Cris1973 che passeggiavano mano nella mano, scambiandosi effusioni e gustando polenta e baccalà allietati dal roby45769782738475r... che in un angolo del locale stava canticchiando canzonacce da caserma mentre si scolava una bottiglia di grappa proveniente dall Valle di Cembra....In quel momento si spalancò la porta dellla bettola e un trans il cui nome era.... Gustavo Menando, abbraccio' il Fabry72 baciandolo con infinita passione.
Finì male.
Il trans Menando era inseguito da un branco di bulli irrequieti della bettola locale.
Federico Stau capeggiava la banda, che era chiusa dal Neofita semicrucco e bellicosissimo.
AndreMeteo, MatteCapu e Mr. Tornado erano gli scagnozzi del quartierino.
Gustavo baciò il Fabry proprio per nascondersi dai bulli, ma fu tutt'inutile,fu preso e sbattutto sul tavolo e improvvisamente da quel nugolo di giovinacci arrapati e incazzosi spunto il buon Neeeeno dalla mazza dura, che prese il Fabry e lo percosse con tanta viulenza da far dire al buon Fabry "basta ometto mio non mangio piu', non rompo piu', e amero' Brunetta per sempre".Ma come tutte le favole ci fu un buon fine infatti arrivo' il grande Impalatore nasale che con un solo starnuto incollò tutti gli astanti al muro salvando Fabry dalle grinfie di Gustavo Menando, gli scagnozzi e Neeno. Verso l'alba il gruppo, guidato dal buon CR che nel frattempo si era procurato un trancio di pizza zola e pesciolini in carpione, parti' verso la Valgerola, dove sapevano di incontrare due gemellini che avrebbero indicato loro la fonte della polenta taragna. Durante il viaggio incontrò Thuban, intenta a cercar un riparo poichè sulla valle si era scatenata la mitica tempesta di neve della Val Gerola, tutti risalivano la valle imprecando contro la loro freddofilia che li stava punendo severamente quando... da un anfratto, vestito con pelli d'orso, spunto' il Grigna, che ebbe a riscaldare tutta la comitiva con le sue amate buste di pasta e fagioli cotte nel pentolone di rame sul fuoco. I presenti gradirono, si rifocillarono e si addormentarono nella grotta su giacigli di ruvida paglia. Ma ben presto la pasta e fagioli comincio' a fare effetto e la tempesta di neve si tramutò in un tremendo temporale radioattivo, violentissimi buoati uscivano dalla grotta scuotendo l'intera valle, raffiche di vento maleodoranti si sprigionavano da quell'anfratto della montagna, ma per fortuna la quiete tornò e i nostri prodi potettero tornare all'aperto in cerca della famosa sorgente della taragna...finalmente dopo un lungo cammino ecco che apparve lui...Ricky nibi nel suo mitico mulino Scotti che produceva la mitica farina della polenta taragna ma mancava ancora l'ingrediente principale... Ovvero, L'acqua tiranese, tanto rara quanto indispensabile per ottenere una polenta taragna coi controkazzi!La sfiga volle che quello fosse il primo anno siccitoso di una lunga serie, e quindi tutti i fiumi erano a secco, ma la fatina dell'arcobaleno alias la donna del Grigna vide che il povero ragazzo di Tirano, affranto e sconvolto da quella cappa di sfiga che attorniava il suo piccolo paesuccio e con una frase magica provocò un tremendo temporale che sconquassò tutto il Tiranese, caddero la bellezza di 3,2mm, mai visto un diluvio simile dissero i beduini...ehm pardòn i Tiranesi, il tutto durò solo 15 minuti dopo di che il famosissimo e potentissimo anticiclone Tiranese tornò a stazionare sulla città e dontorni, i nostri prodi dovettero poi procurarsi il formaggio, CR era addetto al burro che tanto adorava, i fratelli Valgerola al Bitto, il signor Alessandro Ratti alias il ragazzo del Tubo amava andare a caccia in quel del passo spluga alla ricerca del rinomato e prezioso galletto Vallespluga, il piu' piccolo gallo mai esistito su tutta la terra, il gallo che non faceva chicchiricchi ma cantava in foggiano...Perchè il pollo era originario di Foggia..durante la ''tranvata''che fabry aveva ricevuto da Messer Neeno alla bettola gli era sfuggita la famosa pergamena del Malum Invernum dove,oltre le tre formule alchemiche per scongiurare l'inverno c'era anche l'indirizzo dell'unico proprietario del Pollo Foggiano..fu così che alla compagnia si accodò uno strano individuo dagli occhi chiari,accompagnato dal mitico e rarissimo Orso Atlantico che si nutre di soli biscotti e formaggio spalmabile...Il mago Konrad di Magonza...grande Alchemico e pranoterapista,fuggito dalla corte della Meteo,arrivarono in Toscana e li ebbero una sgradita sorpresa...
Era ormai notte fonda quando lo Zione usciva da quel bar in centro, dove aveva annegato nel succo di pomodoro i suoi dispiaceri lavorativi. I suoi passi pesanti, il naso adunco e l'abito scuro lo facevan sembrare piu' un becchino in cerca di clientela che un impiegato di banca. Da quella sera, quel nerissimo venerdi' in Borsa, capi' che nulla sarebbe stato piu' come prima, e che il suo futuro sarebbe stato molto piu' agreste.
All'improvviso crollo' a terra: una sontuosa cacca di cane lo fece scivolare malamente, inzaccherandolo non poco e facendogli presente i profumi che da quel momento avrebbe gustato nel duro lavoro nei campi. Non e' questo il luogo per riportare le parole che pronuncio' rialzandosi, ma quando fu nuovamente ben saldo sulle gambe apparve innanzi a lui una figura conosciuta: nientemeno che Claudioricci da Roma, che passeggiava placido sbafandosi un trancio di pizza zola e cipolle. I due si abbracciarono e si strinsero le mani, entrambe pregne di diversi aromi, dopodiche' incontrarono Fabry72 e Cris1973 che passeggiavano mano nella mano, scambiandosi effusioni e gustando polenta e baccalà allietati dal roby45769782738475r... che in un angolo del locale stava canticchiando canzonacce da caserma mentre si scolava una bottiglia di grappa proveniente dall Valle di Cembra....In quel momento si spalancò la porta dellla bettola e un trans il cui nome era.... Gustavo Menando, abbraccio' il Fabry72 baciandolo con infinita passione.
Finì male.
Il trans Menando era inseguito da un branco di bulli irrequieti della bettola locale.
Federico Stau capeggiava la banda, che era chiusa dal Neofita semicrucco e bellicosissimo.
AndreMeteo, MatteCapu e Mr. Tornado erano gli scagnozzi del quartierino.
Gustavo baciò il Fabry proprio per nascondersi dai bulli, ma fu tutt'inutile,fu preso e sbattutto sul tavolo e improvvisamente da quel nugolo di giovinacci arrapati e incazzosi spunto il buon Neeeeno dalla mazza dura, che prese il Fabry e lo percosse con tanta viulenza da far dire al buon Fabry "basta ometto mio non mangio piu', non rompo piu', e amero' Brunetta per sempre".Ma come tutte le favole ci fu un buon fine infatti arrivo' il grande Impalatore nasale che con un solo starnuto incollò tutti gli astanti al muro salvando Fabry dalle grinfie di Gustavo Menando, gli scagnozzi e Neeno. Verso l'alba il gruppo, guidato dal buon CR che nel frattempo si era procurato un trancio di pizza zola e pesciolini in carpione, parti' verso la Valgerola, dove sapevano di incontrare due gemellini che avrebbero indicato loro la fonte della polenta taragna. Durante il viaggio incontrò Thuban, intenta a cercar un riparo poichè sulla valle si era scatenata la mitica tempesta di neve della Val Gerola, tutti risalivano la valle imprecando contro la loro freddofilia che li stava punendo severamente quando... da un anfratto, vestito con pelli d'orso, spunto' il Grigna, che ebbe a riscaldare tutta la comitiva con le sue amate buste di pasta e fagioli cotte nel pentolone di rame sul fuoco. I presenti gradirono, si rifocillarono e si addormentarono nella grotta su giacigli di ruvida paglia. Ma ben presto la pasta e fagioli comincio' a fare effetto e la tempesta di neve si tramutò in un tremendo temporale radioattivo, violentissimi buoati uscivano dalla grotta scuotendo l'intera valle, raffiche di vento maleodoranti si sprigionavano da quell'anfratto della montagna, ma per fortuna la quiete tornò e i nostri prodi potettero tornare all'aperto in cerca della famosa sorgente della taragna...finalmente dopo un lungo cammino ecco che apparve lui...Ricky nibi nel suo mitico mulino Scotti che produceva la mitica farina della polenta taragna ma mancava ancora l'ingrediente principale... Ovvero, L'acqua tiranese, tanto rara quanto indispensabile per ottenere una polenta taragna coi controkazzi!La sfiga volle che quello fosse il primo anno siccitoso di una lunga serie, e quindi tutti i fiumi erano a secco, ma la fatina dell'arcobaleno alias la donna del Grigna vide che il povero ragazzo di Tirano, affranto e sconvolto da quella cappa di sfiga che attorniava il suo piccolo paesuccio e con una frase magica provocò un tremendo temporale che sconquassò tutto il Tiranese, caddero la bellezza di 3,2mm, mai visto un diluvio simile dissero i beduini...ehm pardòn i Tiranesi, il tutto durò solo 15 minuti dopo di che il famosissimo e potentissimo anticiclone Tiranese tornò a stazionare sulla città e dontorni, i nostri prodi dovettero poi procurarsi il formaggio, CR era addetto al burro che tanto adorava, i fratelli Valgerola al Bitto, il signor Alessandro Ratti alias il ragazzo del Tubo amava andare a caccia in quel del passo spluga alla ricerca del rinomato e prezioso galletto Vallespluga, il piu' piccolo gallo mai esistito su tutta la terra, il gallo che non faceva chicchiricchi ma cantava in foggiano....... In realtà era Leonex che travestito da gallo voleva a tutti i costi visitare la famosa valle in incognito, portandosi appresso pure la berta, che intanto filava, la quale da buona emiliana ha portato con se il bassini, che in quel momento era presente ad un assemblea sindacale di una nota banca locale la Banca di Veltroni e figli agenzia di granarolo succursale di tavernerio, ridente e importante centro comunista della brianza abitato dalla piu' grande e intelligente nonche' italianissima Ballottoladeneve che in quel periodo stava cercando di combinare il suo matrimonio con un facente giovine di buone speranze tale Alessio il Nosinconizzato il quale aveva tra l'altro un diavolo per capello in quanto lui non voleva sposarla era l'altro il rampicatore di vette invece che era perso di lei, si diceva che si chiamasse Lioce o lioz o ragazzo dal sorriso sornione.Un giorno pero' la ragazza decise di finirla li e scappo in quel di fenegro'
Fu solo allora che lo Zione si svegliò!!!!
Che incubo.
Era soltanto il Venedrì mattina, un'altra campale giornata in borsa l'attendeva.![]()
Era ormai notte fonda quando lo Zione usciva da quel bar in centro, dove aveva annegato nel succo di pomodoro i suoi dispiaceri lavorativi. Il clima gelido e l'umida nebbia che avvolgevano la citta' rendevano l'atmosfera spettrale. I suoi passi pesanti, il naso adunco e l'abito scuro lo facevan sembrare piu' un becchino in cerca di clientela che un impiegato di banca. Da quella sera, quel nerissimo venerdi' in Borsa, capi' che nulla sarebbe stato piu' come prima, e che il suo futuro sarebbe stato molto piu' agreste.
All'improvviso crollo' a terra: una sontuosa cacca di cane lo fece scivolare malamente, inzaccherandolo non poco e facendogli presente i profumi che da quel momento avrebbe gustato nel duro lavoro nei campi. Non e' questo il luogo per riportare le parole che pronuncio' rialzandosi, ma quando fu nuovamente ben saldo sulle gambe apparve innanzi a lui una figura conosciuta: nientemeno che Claudioricci da Roma, che passeggiava placido sbafandosi un trancio di pizza zola e cipolle. I due si abbracciarono e si strinsero le mani, entrambe pregne di diversi aromi, dopodiche' incontrarono Fabry72 e Cris1973 che passeggiavano mano nella mano, scambiandosi effusioni e gustando polenta e baccalà allietati dal roby45769782738475r... che in un angolo del locale stava canticchiando canzonacce da caserma mentre si scolava una bottiglia di grappa proveniente dall Valle di Cembra....In quel momento si spalancò la porta dellla bettola e un trans il cui nome era.... Gustavo Menando, abbraccio' il Fabry72 baciandolo con infinita passione.
Finì male.
Il trans Menando era inseguito da un branco di bulli irrequieti della bettola locale.
Federico Stau capeggiava la banda, che era chiusa dal Neofita semicrucco e bellicosissimo.
AndreMeteo, MatteCapu e Mr. Tornado erano gli scagnozzi del quartierino.
Gustavo baciò il Fabry proprio per nascondersi dai bulli, ma fu tutt'inutile,fu preso e sbattutto sul tavolo e improvvisamente da quel nugolo di giovinacci arrapati e incazzosi spunto il buon Neeeeno dalla mazza dura, che prese il Fabry e lo percosse con tanta viulenza da far dire al buon Fabry "basta ometto mio non mangio piu', non rompo piu', e amero' Brunetta per sempre".Ma come tutte le favole ci fu un buon fine infatti arrivo' il grande Impalatore nasale che con un solo starnuto incollò tutti gli astanti al muro salvando Fabry dalle grinfie di Gustavo Menando, gli scagnozzi e Neeno. Verso l'alba il gruppo, guidato dal buon CR che nel frattempo si era procurato un trancio di pizza zola e pesciolini in carpione, parti' verso la Valgerola, dove sapevano di incontrare due gemellini che avrebbero indicato loro la fonte della polenta taragna. Durante il viaggio incontrò Thuban, intenta a cercar un riparo poichè sulla valle si era scatenata la mitica tempesta di neve della Val Gerola, tutti risalivano la valle imprecando contro la loro freddofilia che li stava punendo severamente quando... da un anfratto, vestito con pelli d'orso, spunto' il Grigna, che ebbe a riscaldare tutta la comitiva con le sue amate buste di pasta e fagioli cotte nel pentolone di rame sul fuoco. I presenti gradirono, si rifocillarono e si addormentarono nella grotta su giacigli di ruvida paglia. Ma ben presto la pasta e fagioli comincio' a fare effetto e la tempesta di neve si tramutò in un tremendo temporale radioattivo, violentissimi buoati uscivano dalla grotta scuotendo l'intera valle, raffiche di vento maleodoranti si sprigionavano da quell'anfratto della montagna, ma per fortuna la quiete tornò e i nostri prodi potettero tornare all'aperto in cerca della famosa sorgente della taragna...finalmente dopo un lungo cammino ecco che apparve lui...Ricky nibi nel suo mitico mulino Scotti che produceva la mitica farina della polenta taragna ma mancava ancora l'ingrediente principale... Ovvero, L'acqua tiranese, tanto rara quanto indispensabile per ottenere una polenta taragna coi controkazzi!La sfiga volle che quello fosse il primo anno siccitoso di una lunga serie, e quindi tutti i fiumi erano a secco, ma la fatina dell'arcobaleno alias la donna del Grigna vide che il povero ragazzo di Tirano, affranto e sconvolto da quella cappa di sfiga che attorniava il suo piccolo paesuccio e con una frase magica provocò un tremendo temporale che sconquassò tutto il Tiranese, caddero la bellezza di 3,2mm, mai visto un diluvio simile dissero i beduini...ehm pardòn i Tiranesi, il tutto durò solo 15 minuti dopo di che il famosissimo e potentissimo anticiclone Tiranese tornò a stazionare sulla città e dontorni, i nostri prodi dovettero poi procurarsi il formaggio, CR era addetto al burro che tanto adorava, i fratelli Valgerola al Bitto, il signor Alessandro Ratti alias il ragazzo del Tubo amava andare a caccia in quel del passo spluga alla ricerca del rinomato e prezioso galletto Vallespluga, il piu' piccolo gallo mai esistito su tutta la terra, il gallo che non faceva chicchiricchi ma cantava in foggiano... Dopo tante peripezie alla fine trovarono una malga ove accesero il focolare atto alla preparazione della polenta. Questa venne versata sulla rude pietra ed i commensali cominciarono a mangiarla con le mani, mentre un vinaccio rosso scorreva a fiumi e l'unto del burro macchiava le loro vesti. Ma erano persone felici. Durante la notte
Come se fosse antani...
always looking at the sky
''E' nei ritagli ormai del tempo che penso a quando tu eri qui''
Vasco.
come se uno facesse il Pesto con l'Edera...
(Claudioricci, lunedi' 8 gennaio 2007)
Era ormai notte fonda quando lo Zione usciva da quel bar in centro, dove aveva annegato nel succo di pomodoro i suoi dispiaceri lavorativi. Il clima gelido e l'umida nebbia che avvolgevano la citta' rendevano l'atmosfera spettrale. I suoi passi pesanti, il naso adunco e l'abito scuro lo facevan sembrare piu' un becchino in cerca di clientela che un impiegato di banca. Da quella sera, quel nerissimo venerdi' in Borsa, capi' che nulla sarebbe stato piu' come prima, e che il suo futuro sarebbe stato molto piu' agreste.
All'improvviso crollo' a terra: una sontuosa cacca di cane lo fece scivolare malamente, inzaccherandolo non poco e facendogli presente i profumi che da quel momento avrebbe gustato nel duro lavoro nei campi. Non e' questo il luogo per riportare le parole che pronuncio' rialzandosi, ma quando fu nuovamente ben saldo sulle gambe apparve innanzi a lui una figura conosciuta: nientemeno che Claudioricci da Roma, che passeggiava placido sbafandosi un trancio di pizza zola e cipolle. I due si abbracciarono e si strinsero le mani, entrambe pregne di diversi aromi, dopodiche' incontrarono Fabry72 e Cris1973 che passeggiavano mano nella mano, scambiandosi effusioni e gustando polenta e baccalà allietati dal roby45769782738475r... che in un angolo del locale stava canticchiando canzonacce da caserma mentre si scolava una bottiglia di grappa proveniente dall Valle di Cembra....In quel momento si spalancò la porta dellla bettola e un trans il cui nome era.... Gustavo Menando, abbraccio' il Fabry72 baciandolo con infinita passione.
Finì male.
Il trans Menando era inseguito da un branco di bulli irrequieti della bettola locale.
Federico Stau capeggiava la banda, che era chiusa dal Neofita semicrucco e bellicosissimo.
AndreMeteo, MatteCapu e Mr. Tornado erano gli scagnozzi del quartierino.
Gustavo baciò il Fabry proprio per nascondersi dai bulli, ma fu tutt'inutile,fu preso e sbattutto sul tavolo e improvvisamente da quel nugolo di giovinacci arrapati e incazzosi spunto il buon Neeeeno dalla mazza dura, che prese il Fabry e lo percosse con tanta viulenza da far dire al buon Fabry "basta ometto mio non mangio piu', non rompo piu', e amero' Brunetta per sempre".Ma come tutte le favole ci fu un buon fine infatti arrivo' il grande Impalatore nasale che con un solo starnuto incollò tutti gli astanti al muro salvando Fabry dalle grinfie di Gustavo Menando, gli scagnozzi e Neeno. Verso l'alba il gruppo, guidato dal buon CR che nel frattempo si era procurato un trancio di pizza zola e pesciolini in carpione, parti' verso la Valgerola, dove sapevano di incontrare due gemellini che avrebbero indicato loro la fonte della polenta taragna. Durante il viaggio incontrò Thuban, intenta a cercar un riparo poichè sulla valle si era scatenata la mitica tempesta di neve della Val Gerola, tutti risalivano la valle imprecando contro la loro freddofilia che li stava punendo severamente quando... da un anfratto, vestito con pelli d'orso, spunto' il Grigna, che ebbe a riscaldare tutta la comitiva con le sue amate buste di pasta e fagioli cotte nel pentolone di rame sul fuoco. I presenti gradirono, si rifocillarono e si addormentarono nella grotta su giacigli di ruvida paglia. Ma ben presto la pasta e fagioli comincio' a fare effetto e la tempesta di neve si tramutò in un tremendo temporale radioattivo, violentissimi buoati uscivano dalla grotta scuotendo l'intera valle, raffiche di vento maleodoranti si sprigionavano da quell'anfratto della montagna, ma per fortuna la quiete tornò e i nostri prodi potettero tornare all'aperto in cerca della famosa sorgente della taragna...finalmente dopo un lungo cammino ecco che apparve lui...Ricky nibi nel suo mitico mulino Scotti che produceva la mitica farina della polenta taragna ma mancava ancora l'ingrediente principale... Ovvero, L'acqua tiranese, tanto rara quanto indispensabile per ottenere una polenta taragna coi controkazzi!La sfiga volle che quello fosse il primo anno siccitoso di una lunga serie, e quindi tutti i fiumi erano a secco, ma la fatina dell'arcobaleno alias la donna del Grigna vide che il povero ragazzo di Tirano, affranto e sconvolto da quella cappa di sfiga che attorniava il suo piccolo paesuccio e con una frase magica provocò un tremendo temporale che sconquassò tutto il Tiranese, caddero la bellezza di 3,2mm, mai visto un diluvio simile dissero i beduini...ehm pardòn i Tiranesi, il tutto durò solo 15 minuti dopo di che il famosissimo e potentissimo anticiclone Tiranese tornò a stazionare sulla città e dontorni, i nostri prodi dovettero poi procurarsi il formaggio, CR era addetto al burro che tanto adorava, i fratelli Valgerola al Bitto, il signor Alessandro Ratti alias il ragazzo del Tubo amava andare a caccia in quel del passo spluga alla ricerca del rinomato e prezioso galletto Vallespluga, il piu' piccolo gallo mai esistito su tutta la terra, il gallo che non faceva chicchiricchi ma cantava in foggiano... Dopo tante peripezie alla fine trovarono una malga ove accesero il focolare atto alla preparazione della polenta. Questa venne versata sulla rude pietra ed i commensali cominciarono a mangiarla con le mani, mentre un vinaccio rosso scorreva a fiumi e l'unto del burro macchiava le loro vesti. Ma erano persone felici. Durante la notte Jerry svegliò tutti...
Always looking at the sky!
Ragazzi dopo "cantava in foggiano...." abbiamo scritto ben tre storie diverse.
Comunque la prima è la mia![]()
Miao
upupup
And if the cloud bursts Thunder in your ear, You shout and no one seems to hear
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always looking at the sky
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