Quant'è il tempo di residenza in atmosfera della CO2?
Su lifetime della CO2 e sui suoi isotopi.doc
E' logico che la concentrazione della CO2 sia in equilibrio con la temperatura in particolare con quella degli oceani, durante el nino ne esce di più ( o ne viene assorbita meno ) quando le acque si raffreddano ne esce di meno ( o ne viene assorbita di più) ma se il tempo di residenza in atmosfera fosse di 120 anni ( a condizioni omogenee) ne rimarrebbe molta in atmosfera: solo per quella emessa dall'uomo la concentrazione dovrebbe essere 500 ppm. Invece il surplus (più della metà) è stato assorbito dagli oceani. ma allora come fa ad essere 120 anni il tempo di residenza o addirittura 300?
Perche'probabilmente,quel famoso tempo di 120 anni e'riferito al carico di CO2 senza l'incremento dei fattori umani,quindi in condizioni"NORMALI"gli oceani impiegherebbero 120 anni come tu hai detto.Ora lavorando pero'a pieno carico se posso usare questo termine,gli oceani hanno bisogno di piu'tempo inquanto gia'stanno dissipando o rilasciando quella naturale,in piu'quella prodotta dall'uomo crea un surplus e quindi un "SOVRACCARICO"percio'hanno bisogno se non dello stesso tempo addirittura piu'del 200% come hai suggerito ed esplicato nel tuo tread!Spero di essere stato chiaro ed esaustivo!![]()
Tacque,e dato di piglio al gran tridente i nembi raduno',sconvolse l'onde,tutte incito'le raffiche dei venti,e di nuvole empi'la terra ed il mare;e giu'dal Ciel precipito' la Notte!
Omero-Odissea
W il Libeccio!!!
Il mio sogno?Vedere la +32°c ad 850 hpa su Roma.
W il caldo!!!
Grazie della disussione.
ma 120 anni non è un dato empirico reale, che è invece 5 anni secondo 35 autori, 120 è il risultato di un modello il bern 2.5 che ipotizza un accumulo della CO2, che crea una perturbazione aggiuntiva ad es quella antropogenica, oppure vulcanica o geotermica, perchè si suppone che una parte della CO2 non entri nel cosidetto polmone di scambio, ma si accumuli nei due terzi dell'atmosfera che non partecipano allo scambio, in altre tre frazioni diverse con tempi di life time molto ma molto lunghi..ma è un modello, costruito in base ad una teoria.
Io non capisco, (ho i miei limiti)
La concentrazione dell CO2 è in equilibrio con le temperature in particolare quelle dell'oceano, quando aumenta la temperatura aumenta la concentrazione della CO2, nel caso in cui ci fossero delle perturabazioni aggiuntive ( ad es nella storia della terra per le attività geotermiche) queste verrebbero assorbite dai pozzi di assorbimento, soprattutto gli oceani, in un tempo che chiamerò tempo di riequilibrio. Lindzen afferma che siamo molto lontani dall'aver capito come fuzionano questi meccanismi.
Se il tempo di residenza fosse effettivamente 120 anni una perturbazione aggiuntiva come quella della combustione dei carburanti fossili, dovrebbe restare in atmosfera per 120 anni.
Se fosse così la concentrazione della CO2 dovrebbe essere di 500 ppm. 120 anni invece potrebbe essere il tempo necessario al ristabilirsi della concentrazione di CO2 originale prima della perturbazione aggiuntiva ad es da combustione antropogenica.
Ma allora 120 anni non è il tempo di residenza, ma quello di riequilibrio, che però è tutta un altra cosa!
In pratica è come se riempissimo con un secchio di acqua il wc: il livello dell'acqua salirebbe,(come la concentrazione della CO2, con el nino) per poi tornare, in un certo tempo di riequilibrio, al livello solito del wc.
Scusate la metafora!
Speravo in una risposta di Giansep :
vediamo cosa dice di questa porvocazione
In atmosfera c'e` solo il 6% (4% nel 1997) di CO2 antropogenica (ottenuto dal contenuto di 13C in atmosfera, misure precise e attendibili, Manua Loa, 1981-2002, non il 26% cioè l’incremento 100 ppm diviso l’attuale concentrazione (100/380) come assume l’IPCC. Lo stesso per il tempo di dimezzamento di 5,4 anni, confermato da piu` di 30 misure indipendenti di altri autori, contro un t1/2 di 30,5 anni calcolato come parametro aggiustabile con i modelli. Poiche` questi dati sono reali e inconfutabili, e sono validi qualunque sia il ciclo del C, come si puo` credere ai modelli e alla teoria del RG antropogenico basati su di una assunzione completamente sbagliata (26% e 30,5anni)?
Ma non è così semplice e banale come sembrerebbe da quel che scrivi. Forse bisogna ricordare per l'ennesima volta la poca linearità con la quale il clima risponde a condizioni di cambiamento di un (presunto?) equilibrio.
Nella fattispecie: i picchi di emissione di CO2 in concomitanza con le fasi di El NIño sono spiegabili solamente in parte con il riscaldamento superficiale del Pacifico equatoriale centro-orientale (e di altre porzioni oceaniche che "rispondono" a fotocopia, ma per es. non dell'importante Warm Pool indo-pacifica, notoriamente più fredda della media durante episodi di El Niño).
In realtà i fattori determinanti sono i segg.:
v la maggior siccità indonesiana e amazzonica in occasione di El Niño faorisce un aumento degli incendi della foresta pluviale, che a sua volta causa picchi nell’emissione della CO2 proprio in anni di El Niño (van der Werf et al. 2004, Nevison et al. 2008); la combustione di biomassa e dei depositi di carbone e torbe superficiali presenti soprattutto in Indonesia provoca emissione diretta di CO2 e, per le foreste, perdita funzionale di fotosintesi con relativa diminuzione di pozzi di stoccaggio naturale del gas serra.
v la minor (maggior) produzione di fitoplancton in occasione di El Niño (La Niña) induce evidenti ripercussioni sulla capacità di assorbimento di CO2 (Wang et al. 2005).
C'è infine il ruolo assolutamente non trascurabile delle grandi eruzioni vulcaniche(come il Pinatubo), che, aumentando la luce diffusa, incrementa la produzione di biomassa nelle foreste.
~~~ Always looking at the sky~~~
Segnalibri