Allego una splendida analisi dei dati relativi ai ghiacci marini artici e antartici a firma del prof. Claudio Della Volpe dell'Università di Trento e membro di ASPO-Italia, nata in seguito alle ultime sparate dei giornalisti (o ignoralisti, come li definisce lui anagrammando il termine) in materia.
Buona lettura!
Eccelente: la differenza tra scienza e giornalismo.![]()
Alessandro Ceppi – Staff Meteonetwork
Dati e immagini in diretta da Seregno:
http://www.dropedia.it/stazioni/seregnocentro/index.htm
Dati in diretta da Valfurva:
http://www.dropedia.it/stazioni/valfurva/index.htm
Condivido, ma si è scordato di quella stampa che diceva che il polo si sarebbe sciolto da qui a due anni e si è scordato il dato sul livello del mare e sulle conseguenti paure dell'acqua alta
cito Pasini "Kyoto e dintorni" 2006
"..le indagini condotte dai glaciologi non indicano variazioni significative nella dimensione e nella consistenza dei ghiacci polari della Groenlandia e dell'Antartide, il cui bilancio di massa è sostanzialmente in equilibrio, mentre sono in forte regressione i ghiaccia alpini"
Come dimenticare i titoli dei media (commentati anche su questo forum)
"Sciolto il 75% dei ghiacci antartici"
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"L'uomo non ha avuto il mondo in regalo dai suoi genitori, lo ha avuto in prestito dai propri figli"
Concordo pienamente, quando la stampa annunciò la imminente scomparsa dei ghiacci artici la cosa più preoccupante fu la mancanza di una smentita netta da parte del mondo scientifico. Ora sinceramente non mi stupisce che a livello giornalistico si sparino altre corbellerie ma che questa volta si sia scatenata una reazione maggiore da parte di quella "scienza" che allora non mosse un dito e francamente nemmeno i toni di questa analisi sembrano molto "scientifici".
C'è una bella differenza tra diffondere dati FALSI o interpretati in maniera sbagliata e riportare la teoria di uno scienziato!
Tra l'altro faccio notare che l'enorme perdita di ghiaccio marino artico delle ultime estati non era assolutamente prevista dai modelli climatici, quindi sostanzialmente si brancola quasi nel buio per quanto riguarda le previsioni su quando la calotta polare sparirà ed è difficile smentire qualunque teoria...
Sulla base di cosa voi escludereste che entro pochi anni in estate non ci sarà più ghiaccio marino nell'artico?
Su alcuna base, mi sembra a "naso" semplicemente impossibile. E' una teoria tanto vera quanto strampalata visto che si "brancola quasi nel buio"
In ogni caso la mia risposta non voleva entrare nel merito delle analisi scientifiche (a parte i toni di cui sopra) semplicemente ribadire che a volte, e questa è una di quelle, si dà più rilevanza "scientifica" a certe affermazioni giornalistiche piuttosto che altre
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articolo magistrale, mi do da fare per diffonderlo!
Tecnico Meteorologo certificato (WMO 1083 – registro DEKRA DTC-TMT-001-17 secondo UNI CEI EN ISO/IEC 17024:2012). www.meteoravanel.it (webcam realtime e dati meteo da oltre 15 punti di osservazione e monitoraggio a Vittorio Veneto e dintorni).
A parte il fatto che l'analisi che hai linkato, nel contenuto tecnico non è una banalità o una ovvietà, e pochi sapevano dei possibili errori nei confronti tra satelliti diversi, e nelle ombre. Ho già detto che lo condivido.
Le proiezione dell'IPCC danno la scomparsa dell'artico dopo il 2050.
E' praticamente impossibile che si sciolga nel 2010 cioè tra due estati visto la reale estensione (il che non vuol dire che ha recuperato la media delle tre decadi)
Le proiezioni si basano sostanzialmente su un forcing dovuto per il 92% alla crescita dei gas serra antropogenici.
Azione mai dimostrata e mai esistita nella storia della terra
http://www.sciencemag.org/cgi/content/abstract/1143791
L.Stott et al “Southern Hemisphere and Deep-Sea Warming Led Deglacial Atmospheric CO2 Rise and Tropical Warming” Science 19 October 2007: Vol. 318. no. 5849, pp. 435 – 438 DOI: 10.1126/science.1143791
cito
“Stabilire che cosa ha causato i più grandi cambiamenti climatici della Terra in passato richiede una precisa conoscenza di entrambe le risposte regionali alle forzanti radiative. Abbiamo determinato la cronologia del cambiamento climatico in alta e bassa latitudine, durante la fine dell’ultima glaciazione, con la datazione del radiocarbonio da foraminiferi bentonici e planctonici e da isotopi stabili e di magnesio / calcio record da un nucleo marini raccolti nel Pacifico tropicale occidentale.
Nelle acque profonde tra il 19 e 17 mila anni fa, c’è stato un riscaldamento di circa 2°C, e questo ha causato, dopo un periodo di tempo di circa 1000 anni l'aumento delle emissioni di CO2 in atmosfera, e l’aumento delle T° superficiale degli oceani ai tropici. (Le acque degli oceani impiegano mille anni a riaffiorare)
La causa di questo riscaldamento deglaciale nelle acque profonde dei tropici, non è da attribuire alla forzante radiativa delle emissioni di CO2. – I fattori chiave responsabili di questo riscaldamento del pianeta sembrano essere l’aumento della radiazione solare nella primavera australe, combinato alla retroazione dell’albedo dei ghiacci”
e ancora
http://springerlink.metapress.com/co...7b04ff26&pi=19
G. V. Chilingar O. G. Sorokhtin and L. F. Khilyuk “Response to W. Aeschbach-Hertig rebuttal of “On global forces of nature driving the Earth’s climate. Are humans involved?” by L. F. Khilyuk and G. V. Chilingar” Environ Geol (2008) 54:1567–1572 DOI 10.1007/s00254-007-0925-1
che dicono
" Secondo le nostre stime, la convezione conta per il 67%, il vapore acqueo in troposfera per il 25%, e la radiazione incide solo per circa l'8% del trasferimento di calore totale dalla superficie terrestre alla troposfera. Così, la convezione è dominante nel processo di trasferimento di calore in troposfera"
Il che vuol dire che un aumento della CO2 non può determinare i cambiamenti previsti dall'IPCC
Quali, scusa?
Non mi risulta proprio.
Per es.
Certo, è come dire che non è mai stata dimostrata e mai esistita una cosa che non esiste
Bello, ma che c'entra, scusa?
http://www.sciencemag.org/cgi/content/abstract/1143791
L.Stott et al “Southern Hemisphere and Deep-Sea Warming Led Deglacial Atmospheric CO2 Rise and Tropical Warming” Science 19 October 2007: Vol. 318. no. 5849, pp. 435 – 438 DOI: 10.1126/science.1143791
cito
“Stabilire che cosa ha causato i più grandi cambiamenti climatici della Terra in passato richiede una precisa conoscenza di entrambe le risposte regionali alle forzanti radiative. Abbiamo determinato la cronologia del cambiamento climatico in alta e bassa latitudine, durante la fine dell’ultima glaciazione, con la datazione del radiocarbonio da foraminiferi bentonici e planctonici e da isotopi stabili e di magnesio / calcio record da un nucleo marini raccolti nel Pacifico tropicale occidentale.
Nelle acque profonde tra il 19 e 17 mila anni fa, c’è stato un riscaldamento di circa 2°C, e questo ha causato, dopo un periodo di tempo di circa 1000 anni l'aumento delle emissioni di CO2 in atmosfera, e l’aumento delle T° superficiale degli oceani ai tropici. (Le acque degli oceani impiegano mille anni a riaffiorare)
La causa di questo riscaldamento deglaciale nelle acque profonde dei tropici, non è da attribuire alla forzante radiativa delle emissioni di CO2. – I fattori chiave responsabili di questo riscaldamento del pianeta sembrano essere l’aumento della radiazione solare nella primavera australe, combinato alla retroazione dell’albedo dei ghiacci”
Intanto li sta già determinando.
http://springerlink.metapress.com/co...7b04ff26&pi=19
G. V. Chilingar O. G. Sorokhtin and L. F. Khilyuk “Response to W. Aeschbach-Hertig rebuttal of “On global forces of nature driving the Earth’s climate. Are humans involved?” by L. F. Khilyuk and G. V. Chilingar” Environ Geol (2008) 54:1567–1572 DOI 10.1007/s00254-007-0925-1
che dicono
" Secondo le nostre stime, la convezione conta per il 67%, il vapore acqueo in troposfera per il 25%, e la radiazione incide solo per circa l'8% del trasferimento di calore totale dalla superficie terrestre alla troposfera. Così, la convezione è dominante nel processo di trasferimento di calore in troposfera"
Il che vuol dire che un aumento della CO2 non può determinare i cambiamenti previsti dall'IPCC
Poi quella è una stima, quello che sappiamo (anche perché lo si può benissimo misurare) è che la convezione conta eccome, per fortuna, altrimenti la temperatura media globale superficiale avrebbe valori medi quasi doppi di quelli che ha!
Ma conta all'incirca per il 15% del flusso di energia nell'IR emesso dalla Terra verso l'atmosfera, essendo il rimanente 85% perlopiù attribuibile ad effetti radiativi.
http://www.cgd.ucar.edu/cas/Trenbert...BAMS2634.1.pdf
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