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  1. #341
    Calma di vento L'avatar di FrancescoA
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    Predefinito Re: Monitoraggio e analisi della stratosfera (2016-2017)

    Citazione Originariamente Scritto da mat69 Visualizza Messaggio
    La wave 1 ovvero la cresta d'onda stratosferica più ampia c'è già.

    Allegato 445453
    Ad oggi manca un flusso di calore determinato da un pattern che in troposfera è sovente a 3 onde e in stratosfera di concretizza in 2 waves pattern.
    Giusto quello che sottolinei in merito alla trop - wave 1 che fornisce ampio respiro ad un'eventuale ondulazione troposferica nel comparto atlantico.
    Un'azione a 2 onde a carico del vps spesso nasce da un forcing pacifico troposferico ove, nei compositi raccolti nel paper di Martius & Polvani ( Blocking precursors to stratospheric sudden warming events) , vengono fatti risalire quasi tutti gli SSWs con esito MMW di tipo split:

    Allegato 445451

    Non si pretende oggi di arrivare a ciò ovvero ad uno split ma viene da sé il fatto che voler creare una seconda onda con carattere di stabilità debba passare attraverso l'incipit di un blocco pacifico il quale in stratosfera crea come risonanza un'azione di disturbo a 2 onde nei confronti del vps.

    La 3 onda è generalmente a carattere freddo e presente solo in troposfera fino al limite alla bassa strato ( 150/100 hpa come risonanza tropo) e richiede la componente dinamica di un forcing atlantico con un certo carattere di stabilità per poter operare in sinergia aprendo così la strada ad una circolazione retrograda a carattere freddo/molto freddo verso le medie latitudini europee.

    In linea generale sembra andare in questa direzione la dinamica.
    Ps ti ho scritto in pvt su Facebook.
    Saluti Francesco.

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  2. #342
    Comitato Tecnico Scientifico L'avatar di mat69
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    Predefinito Re: Monitoraggio e analisi della stratosfera (2016-2017)

    Quello che oggi mi preme farvi notare in particolare è l'aggiornamento del grafico delle EPV (Ertel Potential Vorticity):

    fluxes.gif

    che mette in evidenza il netto incremento delle vorticità e il loro coordinamento sull'asse del vps.

    Le singole "altezze " stratosferiche rappresentano nel dettaglio lo stato delle vorticità potenziali nei theta level:

    ecmwfpv600f240.gif

    L'incremento dell'indice si traduce banalmente nella capacità da parte del vps di creare sincronia e risonanza all'interno della colonna stessa e nella capacità di rispondere, a sua volta, da parte del vortice ai forcings che promanano dalle dinamiche verticali provenienti dagli strati più bassi fino alla troposfera.

    Il vortice stratosferico in parola povere, pur disassato rispetto la posizione tradizionalmente baricentrica al polo, tende a rafforzarsi e a consolidarsi proprio per la contestuale sinergia di un fattore dinamico (la wave 1) e termico (il raffreddamento radiativo).

    Quanto in premessa è utile al fine di fare notare che a seguito del CW che, stando alle proiezioni odierne, verrebbe conclamato tra 168h con l'inversione del gradiente termico:

    ecmwf10f168.gif

    il vps subirà verosimilmente un ulteriore dislocamento prima verso l'Eurasia e poi verso il Pacifico:

    ecmwf10f240.gif

    A ragione di ciò e visto l'incremento delle EPV, si potrebbe sviluppare la propagazione verso il basso di una diminuzione del campo del geopotenziale in grado di sollecitare dal basso, quindi dalla troposfera, il richiamo di una forte onda dinamica pacifica con conseguenze di un certo rilievo sul piano troposferico ( che in questa sede non approfondisco).
    Contestualmente, a causa del forte aumento di gradiente in stratosfera anche sul piano orizzontale specie nel comparto Pacifico, è verosimile in tale fase di transizione, un sostanziale temporaneo azzeramento o forte diminuzione dell'e.p. flux.

    Mi preme sottolineare che la ricostruzione di questa possibile evoluzione poggia su 2 presupposti che al momento sussisterebbero sulla base delle attuali proiezioni ovvero:

    1. l'incremento delle Vorticità Potenziali in seno al vps;
    2. la netta ( e fisiologica) rotazione dell'asse del vps con tentativo di riconquistare la sede polare tipico dei post CW.

    P.s. aggiungo per prevenire domande nel merito : non ho al momento motivo per poter pensare che rotazione e temporanea soppressione/azzeramento dei flussi di calore possano permanere sostanziando così il rischio di un ese cold.

    Ci aggiorniamo
    Ultima modifica di mat69; 27/11/2016 alle 11:53
    Matteo



  3. #343
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    Predefinito Re: Monitoraggio e analisi della stratosfera (2016-2017)

    Citazione Originariamente Scritto da mat69 Visualizza Messaggio
    Quello che oggi mi preme farvi notare in particolare è l'aggiornamento del grafico delle EPV (Ertel Potential Vorticity):

    fluxes.gif

    che mette in evidenza il netto incremento delle vorticità e il loro coordinamento sull'asse del vps.

    Le singole "altezze " stratosferiche rappresentano nel dettaglio lo stato delle vorticità potenziali nei theta level:

    ecmwfpv600f240.gif

    L'incremento dell'indice si traduce banalmente nella capacità da parte del vps di creare sincronia e risonanza all'interno della colonna stessa e nella capacità di rispondere, a sua volta, da parte del vortice ai forcings che promanano dalle dinamiche verticali provenienti dagli strati più bassi fino alla troposfera.

    Il vortice stratosferico in parola povere, pur disassato rispetto la posizione tradizionalmente baricentrica al polo, tende a rafforzarsi e a consolidarsi proprio per la contestuale sinergia di un fattore dinamico (la wave 1) e termico (il raffreddamento radiativo).

    Quanto in premessa è utile al fine di fare notare che a seguito del CW che, stando alle proiezioni odierne, verrebbe conclamato tra 168h con l'inversione del gradiente termico:

    ecmwf10f168.gif

    il vps subirà verosimilmente un ulteriore dislocamento prima verso l'Eurasia e poi verso il Pacifico:

    ecmwf10f240.gif

    A ragione di ciò e visto l'incremento delle EPV, si potrebbe sviluppare la propagazione verso il basso di una diminuzione del campo del geopotenziale in grado di sollecitare dal basso, quindi dalla troposfera, il richiamo di una forte onda dinamica pacifica con conseguenze di un certo rilievo sul piano troposferico ( che in questa sede non approfondisco).
    Contestualmente, a causa del forte aumento di gradiente in stratosfera anche sul piano orizzontale specie nel comparto Pacifico, è verosimile in tale fase di transizione, un sostanziale temporaneo azzeramento o forte diminuzione dell'e.p. flux.

    Mi preme sottolineare che la ricostruzione di questa possibile evoluzione poggia su 2 presupposti che al momento sussisterebbero sulla base delle attuali proiezioni ovvero:

    1. l'incremento delle Vorticità Potenziali in seno al vps;
    2. la netta ( e fisiologica) rotazione dell'asse del vps con tentativo di riconquistare la sede polare tipico dei post CW.

    P.s. aggiungo per prevenire domande nel merito : non ho al momento motivo per poter pensare che rotazione e temporanea soppressione/azzeramento dei flussi di calore possano permanere sostanziando così il rischio di un ese cold.

    Ci aggiorniamo
    Aggiungo solo che, come avevo accennato nel mio precedente intervento, la rotazione del VP fisiologica e la presenza dell'anticiclone sull'Alaska in traslazione verso levante potrebbe e sottolineo potrebbe far aumentare la probabilità di un incremento abbastanza importante della seconda onda in questo caso quella atlantica. Non sarebbe male avere anche nei piani alti una "predisposizione" al richiamo di flussi di calore da quell'area. Si potrebbe scommettere per la seconda metà di dicembre su una bella ondona di rossby da quelle parti verso il polo su tutti i piani isobarici con conseguenze ovvie ma mi fermo qui

  4. #344
    Calma di vento L'avatar di FrancescoA
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    Predefinito Re: Monitoraggio e analisi della stratosfera (2016-2017)


    Io personalmente osservando tutte le carte in questione ritengo che i modelli matematici abbiano una visione non completa. Anche la carta della propagazione del calore in Atlantico ci mostra un blocco Azzorriano permanente fino al 10 Dicembre. Ritengo che sotto la disamina di Matt ci sia uno specchietto per le allodole, dove il VP tentando uno spostamento verso il polo geografico potrebbe rischiare di diventare preda delle spinte intense delle waves.

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  5. #345
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    Predefinito Re: Monitoraggio e analisi della stratosfera (2016-2017)

    Curioso dei risvolti troposferici di cui parla mat e che non ha approfondito....

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  6. #346
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    Predefinito Re: Monitoraggio e analisi della stratosfera (2016-2017)

    L'incremento delle vorticità indotte dalle dinamiche di traslazione tipiche di questi eventi strato devono essere sempre soppesate in relazione alla condizione dei piani sottostanti in questo specifico contesto è lecito attendere che tale incremento vada ad esaltare proprio quelle condizioni che hanno reso sin ora debole il vpt quindi flussi convergenti e isolamento della circolazione euro asiatica con nuovo rinforzo del hp siberiano

  7. #347
    Uragano L'avatar di Alessandro(Foiano)
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    Predefinito Re: Monitoraggio e analisi della stratosfera (2016-2017)

    continueremo per altri mesi a vedere quei colori caldi lassù in bassa stratosfera con questa continuità? Penso di sì, sbaglierò eh
    time_pres_HGT_ANOM_OND_NH_2016.png

  8. #348
    Uragano L'avatar di Alessandro1985
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    Predefinito Re: Monitoraggio e analisi della stratosfera (2016-2017)

    una volta esaurita la dinamica di rotazione indotta dall'onda 1 emergono spazi di manovra anche per la seconda onda





    per ora è solo un abbozzo

  9. #349
    Calma di vento L'avatar di FrancescoA
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    Predefinito Re: Monitoraggio e analisi della stratosfera (2016-2017)

    A mio parere aumentano le chance per le dinimche fredde post metà Dicembre.

    Inviato dal mio SM-A300FU utilizzando Tapatalk

  10. #350
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    Predefinito Re: Monitoraggio e analisi della stratosfera (2016-2017)

    Citazione Originariamente Scritto da FrancescoA Visualizza Messaggio
    A mio parere aumentano le chance per le dinimche fredde post metà Dicembre.

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    Anche prima Francesco ... situazione in rapida evoluzione e pare che il wave-2-pattern troposferico possa assumere (finalmente) caratteristiche di stazionarietà. Il break sta proprio dove ci deve essere e rimarcando che è sempre la troposfera a dettare i risvolti stratosferici mi pare lecito pensare che tutto possa convergere nella direzione giusta. wave-3-pattern in grande spolvero in troposfera? probabile... vediamo se la rossby atlantica rimane stazionaria come sembra...

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