ma come è possibile?
citazione
Fiat e USA: da salvata a salvatrice
Fiat e USA: da salvata a salvatrice
pubblicato: mercoledì 06 maggio 2009 da Dario Montrone in: Curiosità Fiat Chrysler Opel Mercato
13 marzo 2000: viene firmato l’accordo tra Fiat Auto e General Motors. La Casa di Detroit entrò in possesso del 20% delle azioni del Lingotto; allo stesso tempo, il gruppo di Torino ricevette circa il 5% del capitale di GM. Il rispettivo scambio di pacchetti azionari servì per far nascere le due joint-venture “Fiat GM Powertrain” e “Fiat GM Purchasing”, finalizzate ad un abbattimento dei costi di progettazione e forniture per entrambi i gruppi automobilistici. Questo accordo fu benvenuto nell’ambiente finanziario perché, secondo gli analisti, Fiat si era assicurata così un futuro più certo: “l’America aveva salvato l’industria automobilistica italiana”, gridò qualcuno.
Poi, sappiamo tutti come andò:
Ma il matrimonio siglato qualche anno prima con gli americani cominciò a scricchiolare: nel 2003, GM decise di non sottoscrivere l’aumento di capitale di Fiat, riducendo così il proprio pacchetto azionario al 10%. Ma la clausola contenuta nell’accordo si rivelerà, poi, “un asso nella manica” per Fiat. Grazie all’abilità di Sergio Marchionne, il 14 febbraio 2005 Fiat riesce a “divorziare” da GM, ottenendo tra l’altro la restituzione della quota del 10%, lo scioglimento delle joint-venture e 1,55 miliardi di euro come controvalore del put.
30 aprile 2009: viene firmato l’accordo tra Fiat e Chrysler. La Casa torinese entra in possesso del 20% del gruppo di Auburn Hills - che in seguito salirà al 35% - in cambio di piattaforme e tecnologie utili a Chrysler per poter sviluppare auto a basso impatto ambientale, come espressamente chiesto dalla Casa Bianca per poter ottenere il prestito federale. E così, questa volta la situazione si è capovolta ed i ruoli si sono invertiti: “Fiat salva l’industria automobilistica americana”, dovremmo esclamare noi italiani. Ma non solo direttamente: infatti, se dovesse andare in porto anche il “Piano Opel” - negli ultimi giorni allargatosi all’acquisto anche di Saab e Vauxhall - ne beneficerebbe pure la General Motors, perché Fiat rileverebbe tutte le attività di GM Europe, filiale europea dell’ormai ex colosso di Detroit.
che dire brava fiat?
che dire? bhè io se fossi nella famiglia Agnelli,bacerei la terra su cui cammina Marchionne che nonostante l'aspetto da "untone" a quanto sembra
sa il fatto suo in campo manageriale.
Escludendo la nuova 500(che è stata un'idea,l'unica buona,di Lapo) con il suo modo di gestire il gruppo Fiat automobiles,ha risollevato l'azienda nel giro di 10 anni,tanto di cappello a questo formidabile manager.
si è passati dalla Stilo(mai veramente decollata) alla nuova Bravo(venduta molto bene) dalla Punto alla Grande Punto,ora attendiamo la sostituta della 600 che ad oggi è l'unico prodotto obsoleto di tutto il gruppo(anche Alfa e Lancia hanno rinnovato o rinnoveranno con l'arrivo di Y e 149 l'intera gamma entro l'anno prossimo).
attualmente,nella propria fascia di mercato la Fiat è la più innovativa sia motoristicamente parlando che dal punto di vista del design(piacciano o no,questo è soggettivo) a livello Europeo ed ora si appresta ad andare ad insegnare agli americani che si possono fare motori performanti usando parecchi cilindri in meno e molto più piccoli,con un occhio alle emissioni.
Ci vuole l'Atlantico!
"Per quanto io sia paziente di perturbata con clacson a prescindere, tu mi hai veramente ovombolato il cipollotto aspergicato." Ciao Tub!
concordo, solo un appunto, in meno di 10 molti meno...
cmq insegnare qualcosa agli americani nel campo delel macchine credo basti molto meno, anche la garelli.., visti i livelli dei motori e dei telai in america
Devo proprio dire che è stata una delle previsioni più cannate della storia delle mie previsioni.
Ai tempi dello "scambio" GM-Fiat ero quasi sicuro che fosse il preludio se non alla chiusura (difficile per un'azienda di quelle dimensioni) quantomeno al passaggio in mani straniere.
Poi invece arrivò un imprenditore propriamente detto e non secidente tale.
Uno che si presentò con una frase quasi da sindacalista: quando perdi X milioni al giorno stare a parlare di tagli alla forza lavoro fa ridere i polli (non letterale, ma rende l'idea).
E decise di investire su quello che teoricamente dovrebbe fare la differenza: il prodotto.
Invece di "vendere" le novità scoperte internamente per farle diventare innovazioni made in estero ha iniziato a valorizzare questo patrimonio.
Ha investito sulla qualità.
E i risultati si vedono.
Senza contare che, merito indubbiamente anche del target di mercato del gruppo, oggi Fiat si presenta con l'abito ecologico che è un passepartout non male in questo momento.
E direi che i risultati di mercato parlano chiaro: certo siamo ancora lontani dai fasti di un passato remoto (fasti numerici, non certo in termini di redditività), ma è un dato di fatto che le quote si sono di nuovo alzate; e, cosa fondamentale, non solo in Italia.
Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.
cià che mi bassinizzo anche io 'sto giro va
ammetto di averlo sospettato anche io,sebbene già allora fossi già un "estimatore" del Marchionne management.
questo credo sia stato uno dei passaggi chiave per il successo che la gestione Marchionne sta avendo,ci ha visto giusto ma detto tra noi,non ci andava molto a capirlo,common rail docet.
i fasti del passato a mio modo di vedere non torneranno più,soprattutto per un motivo,il passato di cui parliamo,fa parte di un lasso di tempo in cui era
decisamente più "semplice" vendere automobili,la gente tanti anni fa ne aveva giusto una per famiglia e tanti saluti,poi sono arrivati soldi e benessere e da una si è passati a 2 e in qualche caso anche di più,ecco che di conseguenza il mercato tirava.
Oggi non è più così,il mercato in questo senso è saturo,quindi la gente ne cambia una per volta e poi per qualche anno nemmeno ci pensa più,e non è questione di crisi o non crisi,ora la faccenda è un po' più accentuata a causa della crisi ma non è la crisi stessa a determinare la situazione attuale a mio avviso,bensì quella di cui ho parlato poco sopra...l'auto ce l'hanno ormai tutti ovvio che si spenda molto meno in quel campo rispetto a 25-30 anni fa.![]()
Ci vuole l'Atlantico!
"Per quanto io sia paziente di perturbata con clacson a prescindere, tu mi hai veramente ovombolato il cipollotto aspergicato." Ciao Tub!
E decise di investire su quello che teoricamente dovrebbe fare la differenza: il prodotto.
Invece di "vendere" le novità scoperte internamente per farle diventare innovazioni made in estero ha iniziato a valorizzare questo patrimonio.
Ha investito sulla qualità.
E i risultati si vedono.
semplice da scrivere e semplice come idea... ma prima in fiat secodno me faceva apposta,
![]()
senza incentivi sarebbe in bancarotta da anni..
un vero freddofilo odia il condizionatore
Entroterra Cervese di sera e ai piedi di Bertinoro di giorno
gli incentivi hanno funzionato per i primi 2 anni in cui sono stati proposti,poi,sempre per il fatto che il mercato è saturo,le perdite ci sono state in ogni caso,ora stanno continuando a "drogare" il mercato ma con i tempi che corrono,le persone,sconti o no ci pensano bene prima di affrontare una spesa simile,quello che si riesce a vendere ora non è certo grazie agli incentivi,tantopiù che si ottengono incentivi decenti solo rottamando fino alle
Euro 2 ormai pochine in circolazione,proprio grazie ai primi anni di incentivi.![]()
Ci vuole l'Atlantico!
"Per quanto io sia paziente di perturbata con clacson a prescindere, tu mi hai veramente ovombolato il cipollotto aspergicato." Ciao Tub!
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