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Spiaggia per spiaggia il voto dell'agenzia Ue dell'ambiente
di Ilaria Verunelli
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23 giugno 2009
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È tempo di vacanze e per molti la meta tanto agognata è una località di mare o, magari, qualche paesino sulle rive di un lago o di un fiume. Ma come fare a scoprire se l'acqua in cui sogniamo di immergerci per un bagno è di buona o di cattiva qualità? Un consiglio può venire da un sito creato dall'Agenzia europea dell'ambiente (Aea) che permette di cercare la località desiderata, inserendo il nome in un apposito motore di ricerca, ed avere una valutazione sulla qualità delle acque di balneazione in quell'area. Il portale Eye on Earth, creato in collaborazione con Microsoft, con il suo servizio Water Watch, monitora ben 22.000 località europee, con un indicatore "a semaforo" (verde, giallo, rosso) che fornisce un indice user-friendly sulla qualità delle acque. Per ciascuna località gli utenti possono dare il proprio voto, pubblicare i propri commenti per ciascuna spiaggia monitorata dalla Aea e leggere le opinioni degli altri visitatori. In alcuni casi, è possibile anche vedere immagini dei luoghi e collegarsi a webcams.

La situazione in Italia. Con 5.684 siti di balneazione dei quali 4.917 costieri e 767 interni (55 lungo i fiumi e 712 sui laghi) l'Italia conta circa il 26,5% del totale Ue. Nel 2008 (periodo compreso tra il 1° maggio e il 30 settembre), delle acque di balneazione costiere il 92,8% (4.563) ha rispettato i valori limite obbligatori, una percentuale che scende al 65,8% (505) per quanto riguarda le acque interne. Dalla relazione annuale sulla qualità delle acque di balneazione, presentata lo scorso 11 giugno dalla Commissione europea e dall'Agenzia europea dell'ambiente, emerge che sulle coste italiane la percentuale di acque di balneazione che registrano parametri non conformi ai valori stabiliti è aumentata dallo 0,4% del 2007 allo 0,9% del 2008 (42 acque di balneazione). Sempre lo scorso anno, il 6,1% delle acque costiere è stato interdetto nel corso della stagione. Per quanto riguarda le acque interne, in cinque casi (0,7%) non rispettavano i valori obbligatori. L'elenco dei tratti di costa italiana dove è vietata la balneazione per inquinamento o per altri motivi - quali la presenza di parchi marini, zone militari, porti e aeroporti - è pubblicato sul sito del ministero della Salute e aggiornato in tempo reale.
Il sito Eye On Earth permette di cogliere, con un colpo d'occhio, la valutazione dell'Aea. Promosse nel complesso le acque italiane: qualche bollino rosso (qualità scandente delle acque), per esempio, in alcune zone della Liguria e in Veneto, in alcune località nella fascia costiera che va da Sottomarina alla foce del fiume Adige. L'Agenzia europea dell'ambiente mette anche a disposizione un sistema di ricerca dati che permette di valutare la qualità delle acque monitorate nei ventisette paesi dell'Ue e, per quanto riguarda l'Italia, nelle singole regioni e province.


Migliora la qualità delle acque di balneazione nella Ue. Stando al rapporto, complessivamente la qualità delle acque di balneazione nell'UE è notevolmente migliorata rispetto al 1990: in diciotto anni, infatti, il tasso di rispetto dei valori obbligatori (requisiti minimi di qualità) è salito dall'80% al 96% per le acque costiere e dal 52% al 92% per quelle interne.

23 giugno 2009



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