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  1. #101
    Vento moderato marcolino1969's Avatar
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    motta visconti (mi)-100 m slm
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    Default Re: Come rischiare la vita per una "stupidata".

    Quote Originally Posted by Gio View Post
    Ciao a tutti ragazzi, volevo scrivere un messaggio su quanto mi è successo nelle ultime due settimane, poichè in questi giorni mi sono arrivati decine di messaggi da tanti amici e conoscenti del forum, a cui non ho potuto rispondere.
    Per farla breve: esattamente due settimane fa, martedì, incomincio ad avere mal di pancia e febbre: pensando fosse un normale male di stagione, aspetto un paio di giorni. Il tutto non passa, chiamo quindi il medico a casa: manovre per l'appendice nulle, mal di pancia diffuso, febbre bassa, nessun'altro sintomo.....fermenti lattici e via. Nonostante tutto i malesseri continuano, il giovedì vado dalla guardia medica: stesse manovre, stessa diagnosi, malessere di stagione. Il sabato, sfinito dalla febbre e dal digiuno ormai da cinque giorni, vado all'Ospedale di Como, il Sant'Anna: al pronto soccorso partono gli esami di routine:emocromo, palpazione, radiografie..pare tutto a posto, quindi mi fanno anche una ecografia, dove si nota un ansa dell'intestino infiammata, che potrebbe essere compatibile con appendicite, ma la pancia è morbida e non dolente alle manovre specifiche. Mi ricoverano in Ospedale e mi fanno una ecografia ancora più approfondita in cui scoprono che l'appendice è infiammata, ma è infiammata anche l'ansa dell'intestino lì vicino: ipotizzano la malattia di Kron, ma i medici son dubbiosi....alcuni vogliono operarmi, alcuni no, e passa anche la domenica. Al lunedì il primario del reparto prende la responsabilità di operarmi, poichè dall'interno avrebbero accertato sicuramente il tutto. Lunedì sera mi operano, 2 ore sotto i ferri, e scoprono finalmente cosa avevo: una appendicite allo stadio gangrenoso, quindi allo stato finale, che aveva prodotto un ascesso pelvico grave e aveva infiammato tutto l'intestino circostante: mi han dovuto fare uno sbrego di 15 cm e disinfettare tutto, fra l'altro (scusatemi la crudità dell'espressione) sfilandomi letteralmente 3 metri di intestino per poi reintrodurlo in sede. Il "problema" di tutto è che le anse intestinali avevano così conglobato l'appendice, che questa non dava dolori violenti con la palpazione esterna. Sarebbero bastate poche altre ore e l'ascesso si sarebbe rotto, con setticemia e tutte le conseguenze del caso che lascio immaginare....
    Sono stato due giorni sotto morfina per il dolore, 6 giorni senza bere e 15 senza mangiare, dall'altro ieri mi han tolto il drenaggio dalla pancia e poco a poco i 16 punti dati...e stamattina sono a casa, con 7 kg in meno di 15 giorni fa. Fortunatamente il fisico mi aiuta a riprendere, ma è stata una botta colossale e imprevista. Grazie ancora a tutti per i messaggi e che dire...c'est la vie!
    posso capirti, esattamente nel 1994 mi è capitato pure a me... lo sbrego che ho sul ventre è li come monito.

    da allora aimè non ho più sottovalutato nessun sintomo...

  2. #102
    Burrasca forte Andrea Manzo's Avatar
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    Default Re: Come rischiare la vita per una "stupidata".

    Auguri per un pronto recupero psico-fisico

  3. #103
    Vento forte stefano64's Avatar
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    Default Re: Come rischiare la vita per una "stupidata".

    Auguri di pronta guarigione anche da parte mia! Tutto è bene ciò che finisce bene..

    Non so se ti può consolare, ma già che ci sono ti racconto l'esperienza simile capitata a mia figlia circa undici anni fa, quando aveva appena 4 anni. Solo a ricordarla mi vengono ancora i brividi...
    Noi abitiamo a Rimini ed avevamo prenotato alcuni giorni di vacanza invernale a Marilleva, dal 23 al 27 dicembre. Qualche giorno prima di partire, mia figlia manifestò un po' di mal di pancia e vomito, con qualche linea di febbre: nulla di più. Il pediatra ci rispose telefonicamente che si trattava sicuramente di un virus influenzale e che l'aria di montagna le avrebbe giovato. Nel frattempo, mia figlia sembrava essersi ristabilita. Partiamo con mia figlia che all'apparenza sta bene, ma in prossimità dell'arrivo a destinazione inizia ad essere 'mogia' e giù di corda. La sera a cena non ha fame, proviamo a darle un brodino ma lo vomita; ha qualche linea di febbre ma nulla di che. La notte sento però che respira in modo affannoso: a quel punto suona dentro di me un campanello d'allarme, qualcosa non quadra, scatto giù dal letto, trovo il numero della guardia medica e alle 5 di notte la chiamo. Arriva un medico molto diligente e coscienzioso, che le fa tutte le prove e le manovre per appurare un'eventuale appendicite, la fa persino correre a balzelloni, ma resta interdetto: non ci sono sintomi evidenti, potrebbe essere ma anche non essere, così ci dice di andare in ospedale a Cles. Ci precipitiamo in ospedale a Cles, durante la mattinata le fanno tutti gli accertamenti, analisi del sangue, eco, ecc..., ma niente da fare: anche lì la dottoressa di turno non sa che pesci pigliare e ci suggerisce di portare la bambina all'ospedale di Trento, dove c'era già all'epoca il reparto di pediatria chirurgica. A quel punto, era la vigilia di Natale, ci dirigiamo in auto giù a Trento ed arriviamo nel tardo pomeriggio al Pronto Soccorso: il caso ha voluto che in quel momento visitasse in Pronto Soccorso il Dott. Coser, medico chirurgo del reparto di chirurgia pediatrica: gli portarono la bambina, spiegandogli i dubbi al riguardo; egli non guardò neppure i referti degli esami, impose le mani sulla pancia della bimba, dopo un istante (che per noi durò una vita) le rialzò e guardando negli occhi noi genitori ci disse: "Questa bambina va operata subito d'urgenza, sennò la perdiamo!". Vi risparmio il seguito (la corsa in sala operatoria, il pianto disperato di mia moglie, ecc...)...
    Cos'era successo? Era successo che l'appendicite era già degenerata in peritonite! Ad intervento ultimato, il Dott. Coser ci disse che era andato tutto bene, ma non avevano potuto utilizzare la tecnica mini-invasiva perché avevano dovuto ripulire tutto il tessuto necrotico dell'appendice e circostante... Aggiunse anche che nella sfortuna eravamo stati, tutto sommato, fortunati: probabilmente, se, invece di partire per la montagna, fossimo rimasti a Rimini, dove all'epoca non c'era un reparto di chirurgia pediatrica, non essendovi una sintomatologia evidente e considerato che erano giorni festivi, avrebbero lasciato la bambina in osservazione, con la conseguenza che tutti possiamo immaginare...
    Non ho mai pregato tanto come in quei giorni! Riportammo la bambina a casa il 31 dicembre, dopo 8 giorni di ospedale. Sembrava uno straccetto ma tutto era passato, se Dio vuole...
    Ora, già che ci sono, colgo l'occasione per ringraziare tutto il personale del reparto di chirurgia pediatrica dell'Ospedale di Trento, per la professionalità e l'umanità dimostrata nei nostri confronti... E ringrazio anche il nostro angelo caduto dal cielo, il Dott. Coser...
    Rivista a posteriori, varie coincidenze han fatto sì che tutto finisse per il meglio: ad es., quando ci congedarono dall'Ospedale di Cles (lasciando interamente su di noi genitori la responsabilità sul da farsi), mi posi la domanda se non fosse meglio prolungare il tragitto sino all'ospedale di Rimini... Fortunatamente, qualcosa o Qualcuno mi fecero fare la scelta giusta...

    A volte, ci scordiamo di quanto sia sottile il filo che sostiene le nostre vite... Sono veramente contento che anche nel tuo caso sia andato tutto a buon fine!
    Last edited by stefano64; 30/07/2009 at 11:14.

  4. #104
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    Default Re: Come rischiare la vita per una "stupidata".

    Auguroni di una pronta guarigione!
    E' proprio vero che la nostra vita è appesa ad un filo....
    Gio,sei giovane,vedrai che recupererai presto!
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    http://www.frosinonemeteo.it/
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  5. #105
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    Default Re: Come rischiare la vita per una "stupidata".

    Quote Originally Posted by stefano64 View Post
    Auguri di pronta guarigione anche da parte mia! Tutto è bene ciò che finisce bene..

    Non so se ti può consolare, ma già che ci sono ti racconto l'esperienza simile capitata a mia figlia circa undici anni fa, quando aveva appena 4 anni. Solo a ricordarla mi vengono ancora i brividi...
    Noi abitiamo a Rimini ed avevamo prenotato alcuni giorni di vacanza invernale a Marilleva, dal 23 al 27 dicembre. Qualche giorno prima di partire, mia figlia manifestò un po' di mal di pancia e vomito, con qualche linea di febbre: nulla di più. Il pediatra ci rispose telefonicamente che si trattava sicuramente di un virus influenzale e che l'aria di montagna le avrebbe giovato. Nel frattempo, mia figlia sembrava essersi ristabilita. Partiamo con mia figlia che all'apparenza sta bene, ma in prossimità dell'arrivo a destinazione inizia ad essere 'mogia' e giù di corda. La sera a cena non ha fame, proviamo a darle un brodino ma lo vomita; ha qualche linea di febbre ma nulla di che. La notte sento però che respira in modo affannoso: a quel punto suona dentro di me un campanello d'allarme, qualcosa non quadra, scatto giù dal letto, trovo il numero della guardia medica e alle 5 di notte la chiamo. Arriva un medico molto diligente e coscienzioso, che le fa tutte le prove e le manovre per appurare un'eventuale appendicite, la fa persino correre a balzelloni, ma resta interdetto: non ci sono sintomi evidenti, potrebbe essere ma anche non essere, così ci dice di andare in ospedale a Cles. Ci precipitiamo in ospedale a Cles, durante la mattinata le fanno tutti gli accertamenti, analisi del sangue, eco, ecc..., ma niente da fare: anche lì la dottoressa di turno non sa che pesci pigliare e ci suggerisce di portare la bambina all'ospedale di Trento, dove c'era già all'epoca il reparto di pediatria chirurgica. A quel punto, era la vigilia di Natale, ci dirigiamo in auto giù a Trento ed arriviamo nel tardo pomeriggio al Pronto Soccorso: il caso ha voluto che in quel momento visitasse in Pronto Soccorso il Dott. Coser, medico chirurgo del reparto di chirurgia pediatrica: gli portarono la bambina, spiegandogli i dubbi al riguardo; egli non guardò neppure i referti degli esami, impose le mani sulla pancia della bimba, dopo un istante (che per noi durò una vita) le rialzò e guardando negli occhi noi genitori ci disse: "Questa bambina va operata subito d'urgenza, sennò la perdiamo!". Vi risparmio il seguito (la corsa in sala operatoria, il pianto disperato di mia moglie, ecc...)...
    Cos'era successo? Era successo che l'appendicite era già degenerata in peritonite! Ad intervento ultimato, il Dott. Coser ci disse che era andato tutto bene, ma non avevano potuto utilizzare la tecnica mini-invasiva perché avevano dovuto ripulire tutto il tessuto necrotico dell'appendice e circostante... Aggiunse anche che nella sfortuna eravamo stati, tutto sommato, fortunati: probabilmente, se, invece di partire per la montagna, fossimo rimasti a Rimini, dove all'epoca non c'era un reparto di chirurgia pediatrica, non essendovi una sintomatologia evidente e considerato che erano giorni festivi, avrebbero lasciato la bambina in osservazione, con la conseguenza che tutti possiamo immaginare...
    Non ho mai pregato tanto come in quei giorni! Riportammo la bambina a casa il 31 dicembre, dopo 8 giorni di ospedale. Sembrava uno straccetto ma tutto era passato, se Dio vuole...
    Ora, già che ci sono, colgo l'occasione per ringraziare tutto il personale del reparto di chirurgia pediatrica dell'Ospedale di Trento, per la professionalità e l'umanità dimostrata nei nostri confronti... E ringrazio anche il nostro angelo caduto dal cielo, il Dott. Coser...
    Rivista a posteriori, varie coincidenze han fatto sì che tutto finisse per il meglio: ad es., quando ci congedarono dall'Ospedale di Cles (lasciando interamente su di noi genitori la responsabilità sul da farsi), mi posi la domanda se non fosse meglio prolungare il tragitto sino all'ospedale di Rimini... Fortunatamente, qualcosa o Qualcuno mi fecero fare la scelta giusta...

    A volte, ci scordiamo di quanto sia sottile il filo che sostiene le nostre vite... Sono veramente contento che anche nel tuo caso sia andato tutto a buon fine!
    Tutto incredibilmente simile alla mia vicenda.......Dai un grosso abbraccio alla tua bimba!
    Giovanni Tesauro
    Responsabile Rete Stazioni Meteorologiche MeteoNetwork-Meteo.it


    Dati in diretta da Capiago Intimiano (CO, 375 m s.l.m.) http://www.dropedia.it/stazioni/intimiano_sud/index.htm

  6. #106
    Uragano C.R.'s Avatar
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    Default Re: Come rischiare la vita per una "stupidata".

    certo che ... io passo la mia vita ad avere paura del cancro o degli infarti o
    di altre malattie più "blasonate " (più per i miei cari che per me... ) ... invece
    c'è da temere anche cose all'apparenza più "banali", come queste insidiosissime
    appendiciti a decorso "mascherato", che evolvono subito in peritonite con
    rischio gravissimo... e bisogna avere anche la fortuna di trovare il medico
    che riesce a pensarci e ad avere il coraggio di "operare subito"!.....

    certe volte mi chiedo, ma come si fa ad essere medico? Devi ricordarti tutto,
    ti deve venire in mente tutto, devi avere il coraggio di agire con urgenza, non
    puoi permetterti di sbagliare...

    lo dico con ammirazione... a volte penso sia una professione da superuomini
    più che da normali esseri umani, io non potrei farlo mai, casinaro come sono
    manderei presto gente all'altromondo (e me in galera, o nei guai... )

    C.
    "S'è la notizia fossi confermata sarò zio."

  7. #107
    Vento forte stefano64's Avatar
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    Default Re: Come rischiare la vita per una "stupidata".

    Quote Originally Posted by Gio View Post
    Tutto incredibilmente simile alla mia vicenda.......Dai un grosso abbraccio alla tua bimba!
    Un abbraccio anche a te!
    Eh eh, la bimba è diventata nel frattempo una ragazza di quasi 15 anni, che ha già superato la sua mamma in altezza...
    Quindi, anche tu fai in tempo a... diventare un bel ragazzo!

  8. #108
    Burrasca meteopalio's Avatar
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    Default Re: Come rischiare la vita per una "stupidata".

    storie veramente da rabbrividire... ma fortunatamente finite bene !!

    una cosa mi chiedo: ma neanche dalle analisi del sangue non c'era nulla di sospatto ?
    perchè anche a me è successo di andare al p.s. per un forte mal di pancia... mi fu detto però che se la formula leucocitaria è normale è da escludere categoricamente un' infezione all' appendice...
    Last edited by meteopalio; 30/07/2009 at 14:08.

  9. #109
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    Default Re: Come rischiare la vita per una "stupidata".

    Quote Originally Posted by Gio View Post
    Ciao a tutti ragazzi, volevo scrivere un messaggio su quanto mi è successo nelle ultime due settimane, poichè in questi giorni mi sono arrivati decine di messaggi da tanti amici e conoscenti del forum, a cui non ho potuto rispondere.
    Per farla breve: esattamente due settimane fa, martedì, incomincio ad avere mal di pancia e febbre: pensando fosse un normale male di stagione, aspetto un paio di giorni. Il tutto non passa, chiamo quindi il medico a casa: manovre per l'appendice nulle, mal di pancia diffuso, febbre bassa, nessun'altro sintomo.....fermenti lattici e via. Nonostante tutto i malesseri continuano, il giovedì vado dalla guardia medica: stesse manovre, stessa diagnosi, malessere di stagione. Il sabato, sfinito dalla febbre e dal digiuno ormai da cinque giorni, vado all'Ospedale di Como, il Sant'Anna: al pronto soccorso partono gli esami di routine:emocromo, palpazione, radiografie..pare tutto a posto, quindi mi fanno anche una ecografia, dove si nota un ansa dell'intestino infiammata, che potrebbe essere compatibile con appendicite, ma la pancia è morbida e non dolente alle manovre specifiche. Mi ricoverano in Ospedale e mi fanno una ecografia ancora più approfondita in cui scoprono che l'appendice è infiammata, ma è infiammata anche l'ansa dell'intestino lì vicino: ipotizzano la malattia di Kron, ma i medici son dubbiosi....alcuni vogliono operarmi, alcuni no, e passa anche la domenica. Al lunedì il primario del reparto prende la responsabilità di operarmi, poichè dall'interno avrebbero accertato sicuramente il tutto. Lunedì sera mi operano, 2 ore sotto i ferri, e scoprono finalmente cosa avevo: una appendicite allo stadio gangrenoso, quindi allo stato finale, che aveva prodotto un ascesso pelvico grave e aveva infiammato tutto l'intestino circostante: mi han dovuto fare uno sbrego di 15 cm e disinfettare tutto, fra l'altro (scusatemi la crudità dell'espressione) sfilandomi letteralmente 3 metri di intestino per poi reintrodurlo in sede. Il "problema" di tutto è che le anse intestinali avevano così conglobato l'appendice, che questa non dava dolori violenti con la palpazione esterna. Sarebbero bastate poche altre ore e l'ascesso si sarebbe rotto, con setticemia e tutte le conseguenze del caso che lascio immaginare....
    Sono stato due giorni sotto morfina per il dolore, 6 giorni senza bere e 15 senza mangiare, dall'altro ieri mi han tolto il drenaggio dalla pancia e poco a poco i 16 punti dati...e stamattina sono a casa, con 7 kg in meno di 15 giorni fa. Fortunatamente il fisico mi aiuta a riprendere, ma è stata una botta colossale e imprevista. Grazie ancora a tutti per i messaggi e che dire...c'est la vie!

  10. #110
    Vento teso zi pacciano's Avatar
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    Default Re: Come rischiare la vita per una "stupidata".

    Quote Originally Posted by Gio View Post
    Ciao a tutti ragazzi, volevo scrivere un messaggio su quanto mi è successo nelle ultime due settimane, poichè in questi giorni mi sono arrivati decine di messaggi da tanti amici e conoscenti del forum, a cui non ho potuto rispondere.
    Per farla breve: esattamente due settimane fa, martedì, incomincio ad avere mal di pancia e febbre: pensando fosse un normale male di stagione, aspetto un paio di giorni. Il tutto non passa, chiamo quindi il medico a casa: manovre per l'appendice nulle, mal di pancia diffuso, febbre bassa, nessun'altro sintomo.....fermenti lattici e via. Nonostante tutto i malesseri continuano, il giovedì vado dalla guardia medica: stesse manovre, stessa diagnosi, malessere di stagione. Il sabato, sfinito dalla febbre e dal digiuno ormai da cinque giorni, vado all'Ospedale di Como, il Sant'Anna: al pronto soccorso partono gli esami di routine:emocromo, palpazione, radiografie..pare tutto a posto, quindi mi fanno anche una ecografia, dove si nota un ansa dell'intestino infiammata, che potrebbe essere compatibile con appendicite, ma la pancia è morbida e non dolente alle manovre specifiche. Mi ricoverano in Ospedale e mi fanno una ecografia ancora più approfondita in cui scoprono che l'appendice è infiammata, ma è infiammata anche l'ansa dell'intestino lì vicino: ipotizzano la malattia di Kron, ma i medici son dubbiosi....alcuni vogliono operarmi, alcuni no, e passa anche la domenica. Al lunedì il primario del reparto prende la responsabilità di operarmi, poichè dall'interno avrebbero accertato sicuramente il tutto. Lunedì sera mi operano, 2 ore sotto i ferri, e scoprono finalmente cosa avevo: una appendicite allo stadio gangrenoso, quindi allo stato finale, che aveva prodotto un ascesso pelvico grave e aveva infiammato tutto l'intestino circostante: mi han dovuto fare uno sbrego di 15 cm e disinfettare tutto, fra l'altro (scusatemi la crudità dell'espressione) sfilandomi letteralmente 3 metri di intestino per poi reintrodurlo in sede. Il "problema" di tutto è che le anse intestinali avevano così conglobato l'appendice, che questa non dava dolori violenti con la palpazione esterna. Sarebbero bastate poche altre ore e l'ascesso si sarebbe rotto, con setticemia e tutte le conseguenze del caso che lascio immaginare....
    Sono stato due giorni sotto morfina per il dolore, 6 giorni senza bere e 15 senza mangiare, dall'altro ieri mi han tolto il drenaggio dalla pancia e poco a poco i 16 punti dati...e stamattina sono a casa, con 7 kg in meno di 15 giorni fa. Fortunatamente il fisico mi aiuta a riprendere, ma è stata una botta colossale e imprevista. Grazie ancora a tutti per i messaggi e che dire...c'est la vie!
    In bocca al lupo per la tua salute..
    Mi domando se la VES e la conta dei leucociti,linfociti,monociti fatta al S.Anna era nel range o alterata
    Purtroppo quando l'appendice si affossa nel cieco,le manovre semeiologiche sono negative,anche il segno di Blumberg,cioè il dolore di rimbalzo caratteristico nel 90% delle appendiciti..
    Rimettiti bene e segui scrupolosamente la dieta che ti daranno..


    In questa immagine si nota un'appendice abbastanza libera ma gia' con aderenze nella parte anteriore.Queste aderenze possono retrarre l'organo fino ad adagiarlo dentro al cieco..
    Last edited by zi pacciano; 30/07/2009 at 14:12.
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