Una lettera da un lettore e la sua risposta:
Un paese che si dice cristiano
Siamo il Paese della “brava gente” e del Papa, perchè accettiamo che le
persone vengano trattate come bestie solo perchè hanno altro colore
o nazionalità. Siamo il Paese che piange solo per i morti italiani e
mostra indifferenza per quelli che muoiono, dopo ore di agonia, con il
proprio bimbo in grembo, nel porto libico dove li abbiamo inviati.
RISPOSTA Su un noto giornale del 30 luglio (gli altri non ne parlano)
la notizia dei genitori denunciati come clandestini a Torino per aver
portato i propri figli all'asilo nido. Calcolerà un giorno qualcuno, forse,
quanti sono i bambini che la legge cos“ fortemente voluta da Berlusconi
e dalla Lega costringerà all'accattonaggio, allo sfruttamento sessuale o
alla morte dal momento in cui chi di loro si dovrebbe occupare capirà di
non potersi più avvicinarsi alle strutture scolastiche e sanitarie di un
paese in cui molti cominciano a vergognarsi di vivere. Di un paese che si
dice cristiano e che tutto , in questo momento, tranne che cristiano. Di
un paese in cui la Chiesa che il cristianesimo dovrebbe insegnare e diffondere
non ha il coraggio o l'intelligenza o la fierezza di cui ci sarebbe
bisogno per condannare apertamente quello che la coscienza di chi crede
nella pari dignitˆ degli esseri umani può solo rifiutare e combattere.
Di un paese in cui le vacanze che iniziano saranno soprattutto, per molti,
vacanze dalla ragione e dalla solidarietà. In cui i bambini che soffrono
e muoiono non fanno più notizia.
Viva la coerenza!
Ste![]()
"L'alba è meravigliosa, la pioggia rinfresca, il vento ci prende in braccio, la neve ci riempie di allegria. In verità non esiste il brutto tempo, ma soltanto differenti tipi di bel tempo" (J. Ruskin)
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