Ancora, ritorna, il silenzio nei parchi urbani delle sere d'autunno inoltrato, il lento ingoiarsi la città per opera delle ombre notturne, milioni di vite che accendono luci, i computer degli uffici accesi contro le finestre affacciate sulla città già scura, la sera nera, la notte più lunga, i lampioni.
Il freddo pungente dopo l'umidità di una giornata di pioggia autunnale, ritorneranno le immutabili danze di foglie cangianti nel silenzio dell'alba autunnale.
Torneranno i moti vorticosi e le vorticose inquietudini dell'umanità assopita dal ritmo irrefrenabile dell'operazione quotidiana, del lavoro, del traffico, delle strade alla sera bagnate d'autunno, ritorneranno i rumori dello stress, il frenetismo nei viali urbani d'Italia, le ore cortesi e silenti della cena serale, le migliaia di luci di cene gettate alla notte, i canti notturni dei passeri serali nei giardini e nei parchi urbani d'Italia.
I camion ruggiranno ancora sulle strade nere bagnate, torneranno i tramonti veloci, le mattine tradite dal vento, i silenzi dei pomeriggi uggiosi e le belle nuvole ribelli ed allegre sfidare i cieli puliti d'autunno.
Ritorneranno sciarpe e mantelle, biciclette incerte sulle pozzanghere, baci più lunghi fuggendo il vento freddo, si assopiranno anche i fiori in attesa della stagione senza odori ne colori.



Non potevo resistere!

Non vedo l'ora sia Ottobre/Novembre.