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  1. #331
    Brezza leggera L'avatar di alexeia
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    Predefinito Re: Strani nomi di cose dialettali

    Ecco, questo è un bell'esempio.

    Dindio viene da gallinaceo d'India, quando ancora si pensava di aver raggiunto le Indie dall'altra parte (il tacchino spopolò sulle tavole ricche in brevissimo tempo).
    Quindi per certi versi l'origine è chiara.
    "pait" invece mi sembra già più oscuo e da approfondire.
    Tutt'e due i termini comunque non hanno nulla a che vedere con "tacchino", nessuna radice in comune.

    A questo punto diventa interessante l'analisi etimologica comparata. perché in una certa area si è scelto un termine? quale storia o motivazioni psicologiche o altro? Qui viene il bello...

    prendo uno degli ultimi elenchi postati: c'è una serie di termini, in rosso, che mi sembrano strettamente legati a delle radici locali, diffuse voglio dire solo in quell'area, e che non si riesce nemmeno a far risalire facilmente a lingue limitrofe

    Sgorgia-airone

    Busa-sterco di vacca

    Sapin-abete

    Pieuva-pioggia . questo è abbastanza normale, a Est è "piova"

    Ratavoloira-pipistrello . questo è originale, ratto che vola?

    Brich-collina, monte . questo è tipico dell'area "ligure", c'è dentro una radice che significa "luogo d'altura" nelle lingue celtiche

    Comba-conca, piccola valle . anche questo è legato a una radice preromana

    Losna-fulmine

    Mach-solo

    Feja-pecora

    Masnà-bambino

    Sagrin-preoccupazione

    Madama-signora . questo è latino medievale

    Alman-tedesco . Alemanno per tedesco è medievale

    Bergè-pastore . derivazione francese? comunque la radice è diversa da pastore

    Montè-salire . montare, o qualcosa del genere

    Travaj-lavoro . anche questo ha una radice molto diffusa.


    Quelli che incuriosiscono, e che possono apparire incomprensibili a chi non è della zona, sono appunto quelli rossi, che fanno riaffiorare probabilmente un sostrato anteriore alla latinizzazione, oppure sono legati a situazioni storiche specifiche.
    A quel punto, secondo me, l'indagine si fa divertente...

  2. #332
    Burrasca forte L'avatar di meteo_vda_82
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    Predefinito Re: Strani nomi di cose dialettali

    Citazione Originariamente Scritto da alexeia Visualizza Messaggio

    prendo uno degli ultimi elenchi postati: c'è una serie di termini, in rosso, che mi sembrano strettamente legati a delle radici locali, diffuse voglio dire solo in quell'area, e che non si riesce nemmeno a far risalire facilmente a lingue limitrofe



    Sapin-abete


    Sagrin-preoccupazione



    Bergè-pastore . derivazione francese? comunque la radice è diversa da pastore

    Montè-salire . montare, o qualcosa del genere

    Travaj-lavoro . anche questo ha una radice molto diffusa.
    Sapin è uguale al francese ( Abete si dice sia sapin che épicéa)
    Sagrin deriverebbe da chagrin (dispiacere)
    Berger pastore in francese
    salire in francese si dice monter
    lavoro travail in francese

  3. #333
    Vento moderato L'avatar di Edonati
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    Predefinito Re: Strani nomi di cose dialettali

    Citazione Originariamente Scritto da meteo_vda_82 Visualizza Messaggio
    Sapin è uguale al francese ( Abete si dice sia sapin che épicéa)
    Sagrin deriverebbe da chagrin (dispiacere)
    Berger pastore in francese
    salire in francese si dice monter
    lavoro travail in francese
    Masnà?

    Mica deriva da Masnadiero, inteso come furfante, briccone?

    Oppure
    Bandito, brigante
    dal latino parlato: mansionata gente di casa, da mansio casa - a sua volta dal verbo manere rimanere

  4. #334
    Vento forte L'avatar di Alexios
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    Predefinito Re: Strani nomi di cose dialettali

    Citazione Originariamente Scritto da wtrentino Visualizza Messaggio
    qui tacchino si dice "pait"
    Qui si dice " vecc"...con la "c" dolce...

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  5. #335
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    Predefinito Re: Strani nomi di cose dialettali

    Citazione Originariamente Scritto da alexeia Visualizza Messaggio
    Quelli che incuriosiscono, e che possono apparire incomprensibili a chi non è della zona, sono appunto quelli rossi, che fanno riaffiorare probabilmente un sostrato anteriore alla latinizzazione, oppure sono legati a situazioni storiche specifiche.
    A quel punto, secondo me, l'indagine si fa divertente...
    Ci sono poi quelle località in cui ci sono stati contatti tra diverse lingue ed idiomi (non necessariamente della stessa famiglia, ad esempio tra idiomi neolatini e germanici), quindi dialetto parlato in quella zona ha preso in "prestito" diverse parole (si definisce proprio "prestito linguistico")
    E' singolare il caso della Val di Gressoney l'ultima valle laterale della Valle d'Aosta al confine con il Piemonte... abitata fin dall'alto medioevo dai "Walser", una popolazione germanica, scesa dall'area tedesca del confinante Canton Vallese (Svizzera), che colonizzò la parte medio-alta della valle fino ad allora disabitata(cioè i comuni di Gressoney-Saint-Jean, Gressoney-La-Trinité e Issime).
    Gli abitanti parlavano (e parlano ancora) un dialetto tedesco (il tisch e il töitschü) che un po' alla volta venne in contatto con il vicino francoprovenzale (i paesi della parte bassa della valle di Gressoney sono francoprovenzali come il resto della Valle d'Aosta),con il tedesco "standard" (insegnato nelle scuole e usato nello scritto) con il francese, con il Piemontese (gli abitanti usavano il comunicare in piemontese quando scendevano nel vicino canavese, in Piemonte) e con l'italiano.
    Insomma un bel miscuglio, il dialetto originario tedesco ha preso in prestito diversi termini da tutti gli idiomi sopracitati.
    anche l'adiacente Val d'Ayas fu in parte colonizzata (l'alta Valle), ma in questo caso dovettero integrarsi del tutto con la popolazione francoprovenzale già presente... In questo caso si continuò a parlare in francoprovenzale ma con alcuni influssi del dialetto tedesco dei Walser (ancora oggi il patois di Ayas ha mantenuto dei vocaboli di origine allemana).
    Saint-Jacques (l'ultima frazione della Val d'Ayas all'estremità della valle) viene anche chiamata "Le canton des Allemands" (cioè il cantone dei Tedeschi)
    Ultima modifica di meteo_vda_82; 22/01/2015 alle 20:47

  6. #336
    Uragano L'avatar di Lou_Vall
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    Predefinito Re: Strani nomi di cose dialettali

    Citazione Originariamente Scritto da alexeia Visualizza Messaggio
    Ecco, questo è un bell'esempio.

    Dindio viene da gallinaceo d'India, quando ancora si pensava di aver raggiunto le Indie dall'altra parte (il tacchino spopolò sulle tavole ricche in brevissimo tempo).
    Quindi per certi versi l'origine è chiara.
    "pait" invece mi sembra già più oscuo e da approfondire.
    Tutt'e due i termini comunque non hanno nulla a che vedere con "tacchino", nessuna radice in comune.

    A questo punto diventa interessante l'analisi etimologica comparata. perché in una certa area si è scelto un termine? quale storia o motivazioni psicologiche o altro? Qui viene il bello...

    prendo uno degli ultimi elenchi postati: c'è una serie di termini, in rosso, che mi sembrano strettamente legati a delle radici locali, diffuse voglio dire solo in quell'area, e che non si riesce nemmeno a far risalire facilmente a lingue limitrofe

    Sgorgia-airone

    Busa-sterco di vacca

    Sapin-abete

    Pieuva-pioggia . questo è abbastanza normale, a Est è "piova"

    Ratavoloira-pipistrello . questo è originale, ratto che vola?

    Brich-collina, monte . questo è tipico dell'area "ligure", c'è dentro una radice che significa "luogo d'altura" nelle lingue celtiche

    Comba-conca, piccola valle . anche questo è legato a una radice preromana

    Losna-fulmine

    Mach-solo

    Feja-pecora

    Masnà-bambino

    Sagrin-preoccupazione

    Madama-signora . questo è latino medievale

    Alman-tedesco . Alemanno per tedesco è medievale

    Bergè-pastore . derivazione francese? comunque la radice è diversa da pastore

    Montè-salire . montare, o qualcosa del genere

    Travaj-lavoro . anche questo ha una radice molto diffusa.


    Quelli che incuriosiscono, e che possono apparire incomprensibili a chi non è della zona, sono appunto quelli rossi, che fanno riaffiorare probabilmente un sostrato anteriore alla latinizzazione, oppure sono legati a situazioni storiche specifiche.
    A quel punto, secondo me, l'indagine si fa divertente...
    Qui, nonostante sia sempre Piemonte, è leggermente diverso. Per "pastore" usiamo bergè, ma ho sentito dire in alto anche pàstre per il pastore e paistrèsso per la pastora. Tacchino è completamente diverso e si dice biru, non so quale possa essere la radice etimologica. Per "bambino" si può usare sia masnà che fiòl (e questo ha una chiara origine latina da filius), mentre "pecora" si dice beru verso la pianura e feo nelle alte valli. Idem per la capra: crava nella pianura e ciabra nelle valli, mentre il caprone è il bouc (ne ignoro l'origine). "Sedia" si dice carèva con la e molto aperta.
    L'occitano risente molto delle latinizzazione, ha in sé anche termini di origine catalana e talvolta si sente il sostrato celtico o celto-ligure ante-latinizzazione. Alcuni termini penso siano di origine antichissima e peculiari solo delle zone montuose dell'arco alpino occidentale (mi viene in mente elvo per pino, bàus per roccia, ecc.)
    Lou soulei nais per tuchi

  7. #337
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    Citazione Originariamente Scritto da Lou_Vall Visualizza Messaggio
    Qui, nonostante sia sempre Piemonte, è leggermente diverso. Per "pastore" usiamo bergè, ma ho sentito dire in alto anche pàstre per il pastore e paistrèsso per la pastora. Tacchino è completamente diverso e si dice biru, non so quale possa essere la radice etimologica. Per "bambino" si può usare sia masnà che fiòl (e questo ha una chiara origine latina da filius), mentre "pecora" si dice beru verso la pianura e feo nelle alte valli. Idem per la capra: crava nella pianura e ciabra nelle valli, mentre il caprone è il bouc (ne ignoro l'origine). "Sedia" si dice carèva con la e molto aperta.
    L'occitano risente molto delle latinizzazione, ha in sé anche termini di origine catalana e talvolta si sente il sostrato celtico o celto-ligure ante-latinizzazione. Alcuni termini penso siano di origine antichissima e peculiari solo delle zone montuose dell'arco alpino occidentale (mi viene in mente elvo per pino, bàus per roccia, ecc.)
    Spesso ci sono parole completamente diverse da provincia a provincia
    "Masnà" nel vercellese ma diventa "cit" a Torino

  8. #338
    Uragano L'avatar di Lou_Vall
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    Predefinito Re: Strani nomi di cose dialettali

    Citazione Originariamente Scritto da Edonati Visualizza Messaggio
    Spesso ci sono parole completamente diverse da provincia a provincia
    "Masnà" nel vercellese ma diventa "cit" a Torino
    Esatto, nel Torinese si usa cit (piccolo) per definire un bambino. Diverso qui, che piccolo si dice ciòt, ma lo si usa solo come aggettivo (non si dice "i ciot" per definire i bambini, mentre so che nel piemontese torinese si dice i cit per dire "i bambini")
    Lou soulei nais per tuchi

  9. #339
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    Predefinito Re: Strani nomi di cose dialettali

    Citazione Originariamente Scritto da Lou_Vall Visualizza Messaggio
    Qui, nonostante sia sempre Piemonte, è leggermente diverso. Per "pastore" usiamo bergè, ma ho sentito dire in alto anche pàstre per il pastore e paistrèsso per la pastora. Tacchino è completamente diverso e si dice biru, non so quale possa essere la radice etimologica. Per "bambino" si può usare sia masnà che fiòl (e questo ha una chiara origine latina da filius), mentre "pecora" si dice beru verso la pianura e feo nelle alte valli. Idem per la capra: crava nella pianura e ciabra nelle valli, mentre il caprone è il bouc (ne ignoro l'origine). "Sedia" si dice carèva con la e molto aperta.
    L'occitano risente molto delle latinizzazione, ha in sé anche termini di origine catalana e talvolta si sente il sostrato celtico o celto-ligure ante-latinizzazione. Alcuni termini penso siano di origine antichissima e peculiari solo delle zone montuose dell'arco alpino occidentale (mi viene in mente elvo per pino, bàus per roccia, ecc.)
    Ad esempio da queste parti tacchino si dice pitu , in patois il cane si dice " la veso" con la "e" molto morbida
    Stranezze della zona è nella parola acqua in una distanza di 40km da Pinerolo si dice in tre modi diversi
    In piemontese della zona "eva" nel patois della val Pellice "aiga" mentre invece nel patois della Val Chisone "aigo"
    Tra l'altro nel patois della Val Germanasca c'è una forte somiglianza in molte parole al francese mentre invece in Val Chisone meno tanto è vero che tra una valle e l'altra molte parole sono totalmente diverse..
    Bicchiere a Pinerolo è "bicier" in patois "veire" mentre nel dialetto di prarostino "bot"

  10. #340
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    Citazione Originariamente Scritto da Edonati Visualizza Messaggio
    Masnà?

    Mica deriva da Masnadiero, inteso come furfante, briccone?

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    Io pensavo mas-na' tipo mach-na (appena nato, nato da poco)
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